AMORE

L'AMORE PIU' GRANDE....

NON PRAEVALEBUNT

..

Canto gregoriano

Canto gregoriano

LA BEATA VERGINE MARIA

LA BEATA VERGINE MARIA

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SAN MICHELE UCCIDE IL DRAGONE

SAN MICHELE UCCIDE IL DRAGONE
PROTETTORE DEL SITO Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude. Amen.

Antica Bibbia

Antica Bibbia

LA BIBBIA: IL LIBRO DI DIO


"Una lampada  su un sentiero buio, la pioggia che scende dal cielo su un terrreno arido e stepposo, una spada che penetra nella carne." 

"Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino".

"Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra , senza averla fecondata e fatta germogliare, perchè dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me - dice il Signore- senza avere operato ciò che desidero, senza avere compiuto ciò per cui l'avevo inviata".  "La Parola di Dio è viva, efficace, più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore". "La Bibbia è l'intreccio fra Dio e la nostra storia; la Pasqua del Cristo nasce dalla crocefissione, la vita sboccia dalla morte. La Bibbia non celebra un Dio lontano ma un Dio incarnato che salva la nostra storia. Cercherò di meditare ogni giorno le parole del mio creatore, cercherò di conoscere il cuore di Dio dalle parole di Dio affinchè io possa ardentemente desiderare i beni eterni  e con maggior desiderio la mia anima si accenda di Amore per Dio e per il fratello".

I TESORI DELLA BIBBIA da meditare...... per es . cercate : AMORE.....

TESTI SEGRETI LIBRI

mercoledì 7 aprile 2010

O R I E N T A M E N T I ALLE EQUIPE DEI CATECHISTI PER LA FASE DI CONVERSIONE 8

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a Dio se credi che Dio può fare di te, che sei un peccatore,
lussurioso, egoista, attaccato al denaro, un figlio di Dio che
ami come Gesù Cristo. Tu credi questo? Questo lo farà Dio non
tu. PER QUESTO IL CRISTIANESIMO E' UNA BUONA NOTIZIA PER I
POVERI E I DISGRAZIATI. Il cristianesimo non esige nulla da
nessuno, regala tutto.
Il fatto che Abramo credesse che Dio avrebbe compiuto le
promesse, gli fu computato come giustificazione. Ma questo la
scrittura non lo dice solo per lui, ma anche per voi che credete
alle promesse che vi annunciamo ora: credere che Dio è capace di
trasformare la tua vita, credere che Dio ti ama tanto che può
fare di te un uomo nuovo, credere che Cristo è morto per i tuoi
peccati e che risuscitò per la tua giustificazione.
Gesù Cristo è risorto per dimostrare che i tuoi peccati
sono perdonati, perché vivente e risorto possa vivere dentro di
te e ti possa perdonare. Perché Lui si è fatto peccato al posto
tuo. Se Lui si è fatto peccato al tuo posto è pure morto e
risorto al tuo posto, ed ora che è risorto vuole venire a
donarti la sua stessa vita. Vi abbiamo annunciato fratelli che
il primo uomo si chiama anima vivente; il secondo, GESU'
RISORTO, SPIRITO CHE DA' VITA. Cristo è stato costituito
primogenito di una nuova creazione. Gesù Cristo può dare la
vita. Anche voi state per essere trasformati in Spiriti che
danti la vita, e potrete dare la vita agli uomini, come, in
questo momento, io sto dando la vita a voi, attraverso la Parola
di Dio depositata in me, come Lui, il Signore, la depositerà in
voi e darete la vita ad altri fratelli.
Questo spirito che dà vita, che è Gesù Cristo, non è un
individuo isolato; Gesù è l'amore totale a tutti gli uomini. Per
questo la migliore forma di comprendere la nuova creazione che
Dio ha fatto, è la Chiesa, è la Comunità. Perché Gesù, questo
uomo nuovo, ama in modo tale che ha una nuova dimensione, il
primogenito di una nuova creazione che Dio vuole fare in Lui per
molti uomini: anche per te. Vuole che tu abbia questa nuova
vita. Gesù risorto sta in un posto che Dio ha preparato per te e
per me, perché la tua vita abbia una direzione ed un senso
meraviglioso. Ma Dio non vuole che la tua vita acquisti questo
senso alla fine, ma già da oggi. E per questo ti aiuta dicendoti
quello che è la fede, ti sta illuminando oggi su quello che sarà
il tuo cammino.
Come Abramo, Dio ti sta chiamando da Ur. E ti sta
promettendo qualcosa. Dovrai metterti a camminare. E
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succederà con te la stessa cosa che è successa ad Abramo:
nascerà questo figlio. Forse qualche volta dovrà anche essere
provata la tua fede, perché forse anche tu ti attacchi troppo
alla tua fede. Dio dice ad Abramo: Prendi tuo figlio Isacco e
sali al monte e sacrificamelo qui. E' Dio che glielo dice.
Molti hanno una idea di Dio molto sdolcinata. Pensano che
Dio è "buonino" secondo il loro modo di vedere. Siamo ingannati
dalle false immaginette della prima comunione. Una signora mi
diceva: Ah, quando lei parla così soavemente, mi ricorda Gesù
Cristo, ma quando si mette a gridare no.... Perché noi crediamo
che Gesù Cristo era sciropposo, di zucchero, così, con le
sopracciglie ritoccate e la mano così... State attenti! Stiamo
per demistificare alcune idee di Dio, altrimenti non possiamo
capire il Dio della Bibbia che è lo stesso Dio che si è
manifestato in Gesù, che è un Dio potente. Gesù Cristo si
arrabbia e dice ai Farisei: razza di vipere, perché siete tutti
sepolcri imbiancati all'esterno, ma di dentro piene di porcherie
e di carogne. Non credo che per dire questo parlasse così
dolcemente...
Voglio dire con questo che forse abbiamo un concetto di Dio
particolare e diciamo: com'è che Dio chiede a un padre di
sacrificare suo figlio? Non lo possiamo capire, perché noi
vogliamo farci un Dio dolcino: Dio è come piace a Lui, non deve
essere come vuoi tu. Perché Dio è superiore a te, ti trascende.
Tu non puoi mettere nella tua piccola testa Dio, perché se Dio
entrasse nella ragione, non lo serviresti, perché nessuno serve
ad uno più piccolo di lui. Noi possiamo possedere Dio solo nella
misura massima possibile: cioè nella speranza.
Dio comanda ad Abramo: "Sali al monto Moria e sacrificami
il tuo figlio". Perché Abramo, che è amato da Dio, si è messo in
una posizione tale che stava cominciando a dubitare, ed era
capace di non fare la volontà di Dio, per l'amore esclusivo che
aveva a questo figlio. Cosa che può succedere a te.
Guardate se è lo stesso Dio quello dell'Antico Testamento e
quello del Nuovo Testamento. Se Dio dice ad Abramo di
sacrificare suo figlio, pensate che cosa dice Gesù Cristo: "Chi
non rinunzia a suo figlio, a suo padre, a sua madre, a sua
moglie, alla sua stessa vita, non può essere mio discepolo".
"Chi non odia suo padre non è degno di me". Questa traduzione
'odiare' è letterale. Gesù ha parlato paradossalmente con questa
espressione. Chiunque ponga qualcosa al di sopra di Gesù Criwww.
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sto e della sua volontà, riconosce un idolo come massimo dio,
come unica verità. E quindi porrà sempre in primo piano l'amore
che ha per se stesso o per sua moglie. E se Dio dice: Vai lì, e
tu dici: ma mia moglie dice di no... e siccome l'amore alla
moglie è superiore, non obbedierai a Dio. Quindi Dio è tua
moglie.
La stessa cosa succede ad Abramo con suo figlio.
E l'unico modo che ha per salvarsi è fare quello che gli chiede
Dio. Perché Dio non gli ha promesso, solo questo figlio, ma
anche una discendenza più numerosa delle stelle del cielo. Ma
incomincia a pensare: se tutto questo è stata una casualità e
Dio non esiste? Perché forse anche qualche altro vecchio come me
può avere un figlio. Abramo è attaccato a suo figlio e la
situazione è pericolosa. Ma siccome Dio lo ama purificherà la
sua fede, darà un nuovo impulso alla sua fede. E Abramo
obbedisce.
Dio inizia a salvare Abramo partendo dai suoi stessi
presupposti: che sono i suoi desideri di avere un figlio e una
terra. Forse anche con te Dio ha incominciato ad aiutarti
dandoti una famiglia e dei figli e denaro. Ma la felicità che
Dio ti vuole dare è molto più grande, va molto al di là.
Uno dei problemi che Dio ha con te e con me è che la
felicità che noi chiediamo è quella che noi immaginiamo, e
capita che la felicità che Dio vuole darti è molto più grande e
non la possiamo immaginare neppure. Dio lotta con questo. Ma
via! Se l'unica felicità che Dio ci ha preparato fosse quella
che noi pensiamo! Per questo l'uomo costantemente appiattisce e
rimpicciolisce la sua vita. Per questo Dio viene continuamente
in aiuto dell'uomo. E quando tu dici: io sono già felice, ho una
buona carriera e un buon posto, ho dei figli meravigliosi e
molto denaro, ho una macchina straniera e anche una casa per la
villeggiatura, ha già tutto....
Bene: forse il sesto ti nasce subnormale. O un tuo figlio
si uccide con la moto che gli ha comprato quando finì la scuola.
Dio non può permettere che ti appiattisca e ti
rimpicciolisca, che ti imborghesisca in una vita meschina e
piccolina quando è molto più al di là quello che Dio desidera
darti. Non vuole che ti sieda, vuole farti camminare più in là.
Vuole condurti a interrogarti sulla vita.
La felicità che Dio vuole darti è molto più grande; forse
questa idea che ti sei fatto di quello che vuoi ti
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sta impedendo di avere una maggiore felicità, perché ti
accontenti con della spazzatura. Ti accontenti di essere uno
schiavo. Questo succedeva anche al popolo di Israele che era
schiavo in Egitto e non voleva seguire Mosè: si adatta ad essere
schiavo. Per questo Dio non permette che l'uomo si paralizzi e
per mezzo di certi avvenimenti lo mette in movimento. Ho visto
un film giapponese di Kurosava: Ikiru (vivere). E' un uomo che
tutta la vita ha lavorato, tret'anni in un ufficio. Non si è
preoccupato d'altro che di fare questa vita routinaria di
lavoro. Vive con i suoi due figli, solo, perché la moglie è
morta. Vive solamente per i suoi figli perché è l'unica cosa che
ha. Sapete che gli succede? Va dal medico e risulta che ha un
cancro allo stomaco. Si sente disfatto. Va a casa sua e senza
accendere la luce resta seduto su una poltrona preso dai suoi
pensieri. Allora entrano i suoi due figli che stanno parlando di
quando morirà il loro padre per poter ereditare i risparmi.
Improvvisamente tutta la sua vita è distrutta. Tutto quello che
ha fatto non gli è servito a nulla perché i suoi figli non lo
hanno mai amato. Tutto quello che ha risparmiato non gli serve
ora che ha il cancro e gli restano pochi mesi di vita. Tutto gli
crolla addosso. Allora pensa a vivere e a godere fino alla
morte.
Abramo obbedisce e sale al monte. Il figlio domanda: dov'è
la vittima? E Abramo dice: Dio provvederà.
Questa è una Parola di Dio. Immaginatevi questo povero
vecchio che sarà andato con il cuore distrutto. Avrà detto:
com'è possibile che Dio mi comandi questo? Com'è che mi può
comandare di distruggere mio figlio? Questo paradosso obbliga
Abramo a trascendere la sua ragione: non capisce nulla, ma pensa
che Dio è potente e provvederà.
San Paolo dice: Abramo pensava che Dio è così potente da
poter risuscitare suo figlio. Per questo l'uomo che ha fede
quando gli muore un figlio non gli succede niente. Sa confidare,
non si affanna perché le cose vadano come vuole lui. Tutti noi
vogliamo che ci spieghino quello che succede; vogliamo che Dio
sia al nostro servizio. Abramo dice: Dio provvederà.
Questa è una Parola di Dio. Come provvede Dio? Dio di
fronte all'avvenimento di morte provvede un agnello; immaginate
che avvenimento di morte ha sbramo: deve sacrificare suo
figlio... ma Dio provvede un agnello. L'AGNELLO DI DIO CHE
TOGLIE IL PECwww.
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LATO DAL MONDO. Gesù Cristo è l'agnello di Dio che ha provveduto
per i tuoi avvenimenti di morte. Immagina che domani la tua
fidanzata rompe con te, questo ti lascia distrutto. Perché Dio
permette questo? Perché Dio permette che mia moglie abbia un
cancro? Perché' Dio permette che questo mio figlio muoia? Perché
là morte e la sofferenza? Tu esigi che questo venga spiegato
perché non lo capisci. La croce è il simbolo della morte. E la
gente dice: perché, se Dio è tanto buono, permette che i bambini
muoiano di fame? LA CROCE SCANDALIZZA IL MONDO.
La croce è quello che ci distrugge. Le croci che tu hai
ogni giorno: il lavoro che non ti piace, che non hai soldi, che
devi vivere con tua suocera, tutto quello che ti distrugge è la
tua croce.
E di fronte alla croce qual'è la risposta che Dio ha dato?
Farla gloriosa. La croce è gloriosa e luminosa. Perché Dio
provvede. Perché Gesù dice: tutto è scritto. PERCHE' IL SIGNORE
DALLA MORTE E DAL MALE TRAE LA VITA E IL BENE. PERCHE' DIO HA
PROVVEDUTO ALLA TUA CROCE, ALL'AVVENIMENTO DI MORTE CHE TU NON
CAPISCI: GESU' CRISTO RISORTO; IN LUI QUESTA CROCE NON TI UCCIDE
PIU',MA TI GLORIFICA.
Perché sappiamo che la morte è stata distrutta. Chi ha la
vita eterna e sa che non muore, che gli vengano croci, che gli
vengano malattie e sofferenze, sa che non muore. Che gli venga
una guerra: lui tranquillo con pace e con allegria. Questo ve lo
assicuro io. Io ho visto una donna di trent'anni a letto per
tutta la vita, più felice di me. E ho visto un lebbroso senza
fede che si è suicidato.
La croce è la pietra angolare. Per alcuni è roccia su cui
innalzano la loro casa. Per altri è la pietra che cade loro
addosso e li distrugge. Alcuni a causa sua si suicidano ed altri
in essa vedono il volto di Dio, perché attraverso di essa
scoprono che sono limitati, che essi non possono nulla, ma che
c'e uno che li salva. Abramo aveva una croce molto più grande in
Ur. Attraverso di essa ha potuto scoprire che Dio esiste ed è
quello che ai vecchi, ai falliti, ai morti, ai peccatori e agli
idioti li aiuta e li salva gratuitamente.
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TREDICESIMO GIORNO
E S 0 D 0
Il giorno precedente abbiamo detto che stavamo cercando in
queste ultime catechesi di fare una breve iniziazione alla
Parola di Dio, scoprendo un po' come il Kerygma, la Buona
Notizia, è già annunciata e promessa,e anche realizzata
parzialmente, attraverso gli avvenimenti che Dio ha realizzato
con il popolo di Israele. Pertanto questa storia che Dio ha
fatto con il popolo annuncia e racchiude una promessa che si
compie in pienezza nel nostro Signore Gesù.
Abbiamo detto pure che non vogliamo fare nessuna esposizione
sistematica né cultura biblica sulla storia della
salvezza, ma solo alcune pennellate su due temi biblici, per
farvi intravvedere un po' la meraviglia della Parola di
Dio,perché gustiate questa Parola prima di ricevere la Bibbia
dalle mani del Vescovo. Prima di aderire a questa Parola avete
bisogno di gustarla, mangiarla, vedere un pò che si realizza
dentro di voi.
Abbiamo visto nella catechesi precedente come Abramo è una
parola di Dio per noi. Abramo è stato eletto da Dio per essere
padre di molte generazioni. Abramo ha ricevuto una promessa, di
avere un figlio e una terra. L'annuncio di questa promessa l'ha
messo in cammino. Abbiamo visto come Dio ha compiuto le sue
promesse in Abramo e come questo è una Parola di Dio che
significa la fede.
Abramo ha percorso un cammino per imparare a credere.Così
abbiamo visto che la fede è un cammino. Chi desidera sapere cosa
è la fede deve guardare questa parola di Dio che è Abramo.
Perché la fede non si acquista magicamente, ma è un cammino.
Bisogna imparare a credere percorrendo un cammino che è il
catecumenato.
Dio ha promesso ad Abramo una discendenza: "E nella tua
discendenza saranno benedette tutte le nazioni della terra".
Inoltre gli ha promesso una terra grande e spaziosa. Queste
promesse Dio le ha cominciate a compiere in Abramo,come abbiamo
visto; ma non le ha compiute in Abramo in pienezza. Questa
promessa che Dio ha fatto ad Abramo, questi la passa a suo
figlio Isacco. La benedizione di Dio ricade su Isacco. Egli
porterà chiuse nel petto queste promesse, perché con lui Dio
agirà.
Isacco significa il Servo, che è sacrificato, colui che
vede la gloria di Dio nel rovo, quando il padre lo sta per
sacrificare.
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Tutte queste figure dei patriarchi sono parole di Dio molto
importanti, ma non posso fermarmi perché voglio parlare oggi
dell'Esodo.
Isacco ha due figli: Esaù e Giacobbe.
Giacobbe erediterà le promesse del padre. Non sarà Esaù,
cui toccava per diritto la primogenitura. Sapete come Esaù vende
la primogenitura a suo fratello per un piatto di lenticchie.
Ricordate pure come quando Isacco è già vecchio e cieco, è
ingannato da sua moglie Rebecca e da Giacobbe affinché le
benedizioni di Isacco ricadano su Giacobbe; per soppiantare Esaù
usano delle pelli di agnello.
Non si può giocare con la primogenitura. E' come se Dio
avesse eletto te, come suo primogenito con il suo figlio Gesù
Cristo e tu vendessi la tua primogenitura che ricade sopra un
altro.
Giacobbe è una parola di Dio per Israele molto importante.
Forse è il nome che appare di più nella Scrittura. Che cosa
significa Giacobbe per te e per me oggi? Come ogni Parola di
Dio, Giacobbe ti cerca oggi per vedere se sei dentro o fuori di
essa. Giacobbe significa la Elezione. Dio ha eletto Giacobbe e
ha rifiutato Esaù, perché ha voluto così. Nessuno può chiedere
spiegazioni a Dio.
Questa Parola è molto importante, perché, se voi guardate
Giacobbe vedete che non è nessun esempio di perfezione, anzi, al
contrario, è un bugiardo, è un pò ladrone, un rivale: soppianta
suo fratello Esaù approfittando della sua stanchezza. Esaù
invece è un coraggioso, amico della caccia. Giacobbe è un pò
infido e subdolo. Ma, nonostante ciò, Giacobbe è eletto da Dio.
Perché? Perché Giacobbe rappresenta tutto quello che è il popolo
di Dio. Dio non ha eletto il popolo di Israele perché fosse
buono, ma perché è il peggiore di tutti gli altri: un gruppo di
schiavi. Quel popolo che nessuno ha amato, Dio lo ha eletto come
suo popolo.
Questa Parola di Dio, quando più avanti il popolo tradisce,
mente e vuole ricattare Dio ed è falso e bugiardo, questa parola
si presenta davanti ad Israele. Quando i peccati del popolo
minacciano di fargli pensare che Dio l'ha respinto, ecco che il
popolo ha qui una parola che si chiama Giacobbe, che continua a
salvarlo e continua a dirgli: io ti ho eletto e io continuo ad
eleggerti. E la mia elezione non si cancellerà mai: sta qui.
Questo è molto importante. Credete che l'Israele della
carne, quelli della Sinagoga di Madrid, siano stati rifiutati da
Dio? Nemmeno per sogno. Questo popolo è l'ulivo vero, dice S.
Paolo, noi siamo l'olivastro, l'olivo selvatico: siamo gentili.
Dio ha permesso che questo popolo rifiutasse Gesù Cristo perché
entrassero le nazioni, noi, i gentili, perché,quando arrivi la
pienezza dei tempi, questo popolo si converta al Messia.
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E se la caduta di Israele è stata salvezza per le
nazioni,che cosa non sarà la conversione di questo popolo.
Questo popolo che ha rifiutato il Messia è un evento che ci sta
parlando costantemente. Infatti ha rifiutato il Messia perché si
compissero le Scritture che dicono: Io indurirò i vostri cuori
per ché non possiate convertirvi, in modo che vedendo non
vediate e udendo non udiate (Isaia, 61).
Giacobbe, vedrete nella Scrittura, lotta con Dio. Ora
capirete quello che significa il nome di Israele. Giacobbe ha
una lotta con un angelo: lotta con Dio. Una notte gli appare una
figura strana è lotta con essa durante tutta la notte fino
all'albeggiare. Giacobbe scopre la potenza immensa di costui con
il quale sta lottando, scopre che è superiore a lui, perché lo
vince. Allora Giacobbe si attacca a lui e non vuole mollarlo
fino a che non lo benedica. L'angelo che deve andarsene, perché
sta albeggiando, gli dice di lasciarlo andare, ma Giacobbe
insiste: non ti lascerò andare finché tu non mi dai la tua
benedizione. Perché Giacobbe vuole che lo benedica? Perché ha
scoperto che questo è più forte di lui e lo vuole come alleato.
Siccome Israele crede nell'efficacia della Parola, Giacobbe sa
che, se questo sconosciuto lo benedice, la benedizione si
compie. L'angelo si libera di lui toccandolo alla giuntura
dell'anca e lasciandolo zoppo. Ma lo benedice dicendo: Ormai non
ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, che significa FORTE CON
DIO.
Giacobbe e i suoi discendenti saranno più forti di
qualsiasi altro popolo, perché hanno lottato con Dio e hanno
scoperto la loro debolezza, ma insieme hanno scoperto la forza
poderosa di Dio che si è fatto loro alleato. In una guerra un
popolo è potente secondo l'alleato che ha. Il popolo di Israele
è il più forte di tutti i popoli, perché ha come alleato Dio, è
il popolo di Dio. "Tu sarai forte perché ti appoggerai in Dio;
così vincerai tutti i tuoi nemici". Questa benedizione si compie
in Israele sempre.
Questa benedizione è passata a noi che siamo il nuovo
Israele. Siamo chiamati, per formare un popolo che distruggerà
tutti i suoi nemici, perché la potenza di Dio è con noi. Così
sarà se abbiamo lottato con Dio e abbiamo scoperto la sua
potenza e la nostra debolezza. Non vi preoccupi la vostra
debolezza, perché sapete a chi ricorrere, che è il potente e il
forte. Il vero Israele non è quello che si chiama così, ma
quello nel quale questa parola ISRAELE si compie e si realizza.
Questa parola è oggi pure per noi. Ci cerca e ci vuole dire
qualche cosa. Ogni uomo, tu ed io, lottiamo con Dio e vogliamo
vincere Dio, ma l'uomo esce sempre vinto da Dio. Questo fa
palese la nostra debolezza, il nostro peccato. E colui che ha
scoperto la sua debolezza ha scoperto pure che esiste qualcuno
più potente di lui: ha scoperto che lui non è Dio. Questa parola
ci
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invita a confidare in Dio, ad appoggiarci in Dio, ad essere
forti in Dio, affinché questa parola Israele si compia in noi.
Giacobbe ha dodici figli, come sapete. Le promesse
ricadranno su Giuseppe. Così come Giacobbe significa la
elezione, Giuseppe significa il servo di Yahwé, il servo
sofferente.
A Giuseppe va tutto male. Dapprima, a causa del carisma che
Dio gli dà di interpretare i sogni, provoca l'invidia di tutti i
suoi fratelli che lo vendono ad alcuni mercanti, pensando di non
vederlo mai più. Le forze del male si alleano contro Giuseppe.
Poi lo portano a casa di Putifar e la moglie di questi vuole
andare a letto con lui; siccome Giuseppe non cade, essa lo
calunnia ed è incarcerato. Questa è la profonda kénosia che fa
Giuseppe. Dietro la figura di Giuseppe possiamo vedere la figura
di Gesù Cristo: Gesù Cristo sarà il vero servo.
Ma dagli abissi più oscuri, dalle profondità più grandi Dio
guarderà il suo servo e lo trarrà fuori elevandolo fino al posto
più alto: fino a farlo il primogenito, il più grande, il primo
ministro dell'Egitto. Questo è figura di Cristo: Cristo è sceso
per noi fino a farsi verme. Le forze del male si sono alleate
contro di Lui, fino ad ucciderlo. Ma Dio lot trae fuori dalla
morte e lo fa Primogenito, Kyrios, e Signore di tutti i poteri
del cielo e della terra.
La storia già sapete come continua. I fratelli di Giuseppe
devono scendere in Egitto per una grande carestia. Immaginatevi:
Giuseppe è la pietra angolare. La pietra che era stata rifiutata
dai costruttori (i suoi fratelli lo avevano venduto come
schiavo), diventa la pietra angolare di tutto l'edificio
(diventa salvezza per tutti i fratelli). Questo che è
profetizzato in Giuseppe si compie in Gesù Cristo.
I fratelli di Giuseppe che morivano di fame, grazie a loro
fratello che era ministro, ricevono grano fino a saziarsi e
vengono a vivere in Egitto, ricevendo grandi terre. Così entra
in Egitto un gruppo di Ebrei discendenti da Abramo, Isacco e
Giacobbe.
Sapete che durante 400 anni questo popolo va crescendo e
sviluppandosi. Qui termina il Genesi e comincia l'Esodo.
Alla morte di Giuseppe i nuovi Faraoni non considerano più
gli ebrei. Anzi cominciano a spaventarsi dello sviluppo
prodigioso di questo popolo e cominciano a schiavizzarlo, a
dargli gli ultimi posti.
Quando appaiono nell'Esodo dopo 400 anni la situazione è
caotica; la vita di un ebreo non valeva nulla; la legge non
proibisce di uccidere gli ebrei. Gli ebrei sono obbligati a
lavorare mattoni mescolando fango con paglia e pestandola. Erano
condannati come schiavi a fare questo lavoro faticosissimo.
Conduwww.
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cevano una vita miserabile in cui valevano meno che bestie.
Quindi troviamo i discendenti dei patriarchi nella schiavitù di
Egitto. Per 400 anni Dio sta in silenzio con loro, perché ha
tracciato un piano di salvezza per loro. Dio ha permesso che
cadano in schiavitù. Questa schiavitù è prototipo di ogni
schiavitù.
Per colmo dei mali, il Faraone dà ordine di uccidere tutti
i maschi ebrei che nascono.
Racconto i fatti rapidamente. State attenti agli
avvenimenti che succedono a questo popolo, perché sono una
Parola di Dio per noi. Non sono pura storia che è accaduta. La
storia di questo popolo è la tua storia e la mia storia. L'ESODO
è una parola di Dio per te.
Un bimbo è salvato dalle acque: Mosé. Di nuovo le acque
significano la morte da cui è salvato Mosè. La figlia del
Faraone raccoglie questo bambino che cosi cresce alla corte del
Faraone. Mosè già adulto scopre l'oppressione a cui è sottoposto
il suo popolo e un giorno uccide un egiziano che litigava con un
ebreo. Poi cerca di mettere pace tra due ebrei ed è respinto.
Deve fuggire perché si viene a, sapere che ha ammazzato un
egiziano.
Fugge a Madian e si sposa con la figlia di Jetro. Un giorno
Dio gli si manifesta attraverso un roveto che arde e non si
consuma. Ode una voce che gli dice: togliti i sandali perché
questo luogo che calpesti è sacro! Dopo 400 anni Dio appare di
nuovo. Mosè gli domanda: chi sei? E Dio gli dice: Io sono il Dio
di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Mosè vuole sapere il suo
nome e gli dice: IO SONO COLUI CHE SONO (Io sono Colui che sarò;
sio sono Colui che mi manifesterò; saprai chi sono attraverso
quello che farò). Mosè riceve la missione di salvare il suo
popolo dalla schiavitù, affinché vada nel deserto a rendere
culto al suo Dio. Mosè rifiuta di andare, perchè è balbuziente.
(Altra cosa importante della elezione; qualcuno può dire: perchè
Dio elegge me se sono così e così? Dio elegge chi vuole). Mosè
riceve come aiutante suo fratello Aronne ed è convinto da una
serie di prodigi che Dio gli fa fare: tirare un bastone che
diventa un serpente, mettere la mano in tasca e tararla fuori
piena di lebbra, ecc. E sopra tutto Dio gli dice: Io parlerò per
te, Io sarò con te.
Mosè torna in Egitto e chiede al Faraone che lasci andare
il popolo nel deserto per rendere culto al suo Dio. Perché
l'oppressione era anche religiosa. Era l'epoca delle feste di
primavera, le feste di Pasqua (passaggio dalla morte
dell'inverno alla vita della primavera). Mosè chiede tre giorni
per andare nel deserto a celebrare queste feste. Il Faraone
glielo nega e Mosè fa prodigi per convincerlo. Dio opera in
favore del suo
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popolo. L'ultimo disastro è la morte di tutti i primogeniti
egiziani, uomini e animali.
DIO ATTUA CON PRODIGI PER ROMPERE QUESTO CERCHIO DI
SCHIAVITU' CHE ATTANAGLIA IL POPOLO. Immaginatevi quello che
questo presuppone: che degli schiavi che erano alla base
dell'economia nazionale, possono uscire liberamente dal paese.
Umanamente è impossibile rompere questo cerchio. DIO LO ROMPE IN
FAVORE DEL SUO POPOLO. Gli Egiziani sono rimasti sopraffatti e
danno loro perfino del denaro purché se ne vadano.
Sapete come Dio comanda al popolo di celebrare questa notte
la festa di Pasqua (del passaggio di Dio che tira fuori il suo
popolo dalla schiavitù) con i lombi cinti e in fretta. QUESTA
NOTTE E' IL PASSAGGIO DI YAHVE'. QUESTA NOTTE YAHVE' PASSA CON
MANO POTENTE E BRACCIO DISTESO PER LIBERARE IL SUO POPOLO, E
DISTRUGGERE IL NEMICO.
Ricordate i dettagli della festa: il primo agnello
dell'anno, il pane azzimo fatto con le prime spighe: il sangue
dell'agnello sopra gli stipiti delle porte e le aperture delle
tende. Passa l'angelo di Yahwè, uccidendo tutti i primogeniti
degli egiziani e salvando tutte le case degli ebrei.
Così questo popolo esce dalla schiavitù d'Egitto, inizia un
cammino di liberazione. Camminano con tutto il loro bestiame e i
loro averi. Non sanno dove vanno. Sono condotti da Mosè. Non è
un solo uomo quello che cammina: E' TUTTO UN POPOLO CHE CAMMINA
IN CAROVANA, VERSO LA LIBERTA' CON UN CAPO IN MEZZO A LORO.
Il Faraone incomincia a pensare a quello che è successo:
chi farà ora i mattoni e le costruzioni delle case? Inoltre è
incollerito per il disastro che ha sofferto per colpa di questo
popolo.
Organizza l'esercito e va a cercarli per obbligarli a
tornare. Il popolo si trova tra il Mar Rosso e l'esercito del
Faraone. Non c'è uscita. Già odono il rumore dei carri. Sono
nuovamente accerchiati. Il popolo incomincia a disperarsi e
mormora contro Dio e contro Mosè: disgraziato! assassino!
criminale! Ci hai tratto fuori dall'Egitto per farci morire
tutti qui. Se prima stavamo male, che cosa sarà adesso quando ci
prenderanno di nuovo? Vogliono lapidare Mosè. Il povero Mosè lo
vorrano uccidere molte volte, perché il popolo dubiterà sempre,
non crederà mai in nulla.
Mosè ricorre a Dio e Dio gli dice: tocca con il tuo bastone
il mare e le acque si apriranno perchè possiate passare. Così
succede. IL MARE SI APRE.
Questo popolo è tipo dell'umanità. Tutto quello che succede
a questo popolo succederà all'umanità. E' un popolo che
costituisce un esempio, su cui Dio attuerà in modo prodigioso.
Dio
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si lascerà conoscere da questo popolo, perché questo popolo sarà
una Parola di Dio.
All'aprirsi del mare si sta compiendo la promessa fatta da
Dio a No6, che mai più permetterà che le acque distruggano
l'umanità. DIO APRE CAMMINI IN MEZZO ALLE ACQUE.
E passano. L'esercito del faraone non ha trovato il popolo
perché Dio ha mandato una nebbia spessa, perché non vedano il
popolo e questi abbia tempo per passare. Quando ormai il popolo
è passato tutto, l'esercito egiziano vuole passare, ma, quando
sono tutti i mezzo al mare, le acque si richiudono e di
struggono tutto l'esercito: cavallo e cavaliere. Il popolo vede
sorpreso dalla riva tutto questo e Mosè canta un cantico a Dio:
Dio si è coperto di gloria, perché ha distrutto cavaliere,
cavallo e carro, Dio ha salvato il suo popolo ed ha affogato i
suoi nemici.
Ora il popolo è già libero definitivamente dalla schiavitù
d'Egitto. Ma si trova nel di deserto. Tutti i suoi nemici sono
stati sepolti. Il cantico è importante perché dice: noi non
abbiamo fatto nulla: il mare lo ha aperto Dio; non siamo stati
noi che abbiamo lottato contro il Faraone, ma Dio. Essi sono
solamente testimoni di questo prodigio operato da Dio. E
chiamano Dio Yahwè: "è un guerriero potente".
Il popolo si trova nel deserto e non ha alcuna idea par
dove proseguire. E' Dio, colui che in forma di nube e di colonna
luminosa, che li guida. Quando la nube si ferma essi si fermano
e quando essa si mette in cammino, essi si pongono in marcia.
Ma incominciano le difficoltà. Hanno fame e nel deserto non
c'è pane. Allora mormorano di nuovo: questo tizio è matto, e ci
ha trascinato tutti perché moriamo qui. Allora Dio dà loro la
Manna.
Ma più tardi si stancano della manna e vogliono carne. Si
ricordano degli agli e delle cipolle d'Egitto. Mosè deve
invocare nuovamente Dio, perché il popolo ricomincia a
mormorare. Dio manda loro le quaglie finché la carne non esce
loro dalle orecchie.
Poi hanno sete: lì non c'è acqua. Allora rinnegano un'altra
volta Dio e Mosè e vanno a dirgli: o ci dai l'acqua ora stesso o
ti ammazziamo. Mosè si arrabbia con loro e dice: abbiate
pazienza: non avete visto tutto quello che Dio ha fatto fino ad
oggi per noi? Gli dicono: niente, è tutto un caso. Non sappiamo
di che Dio tu parli: non lo ha visto nessuno. Questo Dio non
esiste.
Pensate che stanno rubando la gloria di Dio. Mosè deve
andare da Dio che gli dice: dài un colpo col tuo bastone a
questa roccia e uscirà l'acqua. Si dice che Mosè dubitò e dette
due colpi. Al secondo uscì un getto d'acqua. Per avere dubitato,
Mosè
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non entrò nella terra promessa.
Così vedete che il popolo è tentato costantemente nel
deserto e sempre rinnega Dio e Mosè.
Così arrivano al monte Sinai dove Mosè sale per ricevere la
Legge dalla mano di Dio: mentre il popolo rinnega di nuovo e si
costruisce un idolo: un gran vitello d'oro. Già sono stanchi che
questo Dio non lo si possa rappresentare in nesun modo e si
fabbricano il loro proprio idolo, attribuendogli tutte le
meraviglie che Dio ha fatto con essi.
Nel Sinai Dio fa una alleanza con essi e restano costituiti
come suo popolo: ricevono la legge.
Poi arrivano alle montagne e mandano degli uomini ad
esplorare. Quando questi tornano, portano grappoli di uva
giganteschi e latte e miele in abbondanza. Dicono che la terra
di Canaan è fertilissima, ma è abitata da sette nazioni di
uomini giganteschi e forti. Il popolo mormora di nuovo e dice:
come entreremo nella terra promessa con questa gente tanto
potente? Ci ammazzeranno tutti.
Dio si è stancato ormai e li fa retrocedere nel deserto per
40 anni. Solo i figli di quelli che uscirono dall'Egitto
entreranno nella terra promessa al comando di Giosuè. Il cammino
che Dio aveva tracciato era corto: avrebbero ricevuto la terra
subito, ma per mancanza di fede Dio li castiga ad aggirarsi nel
deserto.
Alla fine dei 40 anni entrano nella terra. Dio vince 7
nazioni e dà loro la terra promessa in possesso.
GRAFICO-RIASSUNTO
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Questa è una parola di Dio per noi; l'Esodo. Tanto forte è
questa parola che l'Israele della carne basa la sua liturgia
nella festa della Pasqua, dove celebrano e fanno presente il
passaggio dalla schiavitù d'Egitto alla libertà della terra pro
messa. E lo celebrano con un pane che rappresenta la schiavitù e
la miseria, e una coppa di vino che significa la libertà, la
terra, l'alleanza che Dio ha fatto col suo popolo. In questa
notte narrano tutte le meraviglie che Dio ha fatto con il suo
popolo.
Questa storia è la tua storia. Questo è un evento
primordiale e che è una Parola di Dio in eterno per tutte le
epoche e nazioni. Questo si compie letteralmente. Si è compiuto
già in pienezza in Gesù Cristo e si deve compiere in te. Se non
sei dentro questa Parola, sei perso, perché fuori di essa c'è
solo morte.
Io vorrei sapere in questa Parola dove sei tu. Se in Egitto
ancora oppresso dal Faraone che ti obbliga a fare la sua
volontà? Hai incontrato Mosè, che ti ha detto: andiamo, usciamo?
Hai visto rompersi le schiavitù? Hai camminato in carovana con
un Popolo? Hai visto che il nemico ti veniva dietro per
distruggerti? Hai visto aprirsi le acque? Quando è avvenuto
questo nel la tua vita? Anche tu nel deserto hai rinnegato Dio
nelle tentazioni? Che tentazioni hai avuto?
Questa è la tua storia. Mi piacerebbe sapere se sei dentro
o se sei qui in qualche parte di questa Parola, o se non sei
dentro per niente e ti preoccupi solo della tua televisione, i
sabati, del tuo lavoro, del tuo calcio la domenica, ecc.
Mi piacerebbe domandare a qualcuno: dove ti trovi?
(FA LE DOMANDE ALLA GENTE)
In che parte di tutta questa storia dell'Esodo ti trovi tu?
Se sei in Egitto: qual'è la tua schiavitù?
qual'è il tuo Faraone?
hai incontrato Mosè?
chi è il tuo Mosè?
Se sei nel deserto:
quando uscisti dall'Egitto?
chi ti tirò fuori dalla schiavitù?
ora non ti senti più schiavo?
quando passasti in Mar Rosso?
con che carovana cammini per il
deserto?..... ecc.
Qualunque sia la risposta, si tratta di fare entrare la gente
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nella Parola domandandogli, quando gli è successo nella vita
tutto ciò che è anteriore al momento in cui si situa.
E' facile che alla fine tutti vedano chiaramente che si
trovano in Egitto, schiavi del peccato per la paura che hanno
della morte.
(Kiko interroga uno): Tu in questo cammino, dove ti
incontreresti? Dove ti trovi?
- Risponde che non ha la minima idea.
- Tu in questo cammino non ti ci trovi per nulla?
- E' la prima volta che vengo e mi risulta molto difficile.
- Io ti dico: questa è la tua storia, dove ti trovi?
- Dovrei pensarci molto, non so che dire.
- Io ti dico che questa è la tua storia, anche se tu non ti
ci trovi. Si può essere nella schiavitù, perché questa
schiavitù d'Israele è tipo di tutte le schiavitù, oppure
....
- Mettiamo che sto passando il Mar Rosso.
- Perché credi tu che stai passando?
- Io sto dicendo che questa è una Parola di Dio, ossia
voglio dire che quello che sto dicendo è verità. Se tu
stai passando il Mar Rosso, vuol dire che tu un giorno
sei stato in Egitto, nell'Egitto spirituale intendo.
Questo vuol dire che in un'epoca della tua vita sei stato
oppresso, o dal sesso o da tuo padre, o perché eri
incapace di studiare, o perché ti sei trovato in una
crisi spaventosa o perché eri incapace di dominare la tua
vita e la maneggiavano gli altri: tu avevi una crisi
terribile. Se questo è vero vuol dire che tu da questa
crisi, da questa situazione di schiavitù sei stato tirato
fuori da un liberatore. Chi è stato per te liberatore di
tutto ciò che hai esperimentato?
- Non ne ho l'idea.
- Bene, siediti, grazie.
- Domanda ad un altro:
- Tu dove ti situeresti?
- Io credo che sto uscendo dalla schiavitù d'Egitto.
- Vorresti spiegarci questo meglio?
- Forse perché ho passato recentemente un periodo molto
cattivo da cui sto uscendo poco a poco; un periodo in cui
tutto mi andava male e non trovavo senso a nulla.
- Ossia che tu riconosci che questa parola si compie nella
tua vita, cioè che tu sei stato in Egitto, in una
situazione di schiavitù No?
- Sì.
- Da questa situazione di schiavitù chi è stato il tuo
Mosè, colui che ti ha tratto fuori, ce lo puoi dire? Ti
sei inconwww.
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trato con Mosè o non ancora?
- Non ho pensato,ma credo di sì. Credo che sono state una
serie di avvenimenti o una serie di persone o una persona
concreta che mi ha aiutato.
- D'accordo. Molte grazie. Pensate come ci troviamo
assolutamente estranei da un incontro con la Parola di Dio;
ci sembra cinese ....
Domanda ad un altro:
- Tu dove ti situeresti in questo cammino?
- Credo concretamente alla porta d'Egitto.
- Mosè concretamente chi sarebbe nella tua vita?
- Beh, sono degli avvenimenti e circostanze un pò intime
che mi costerebbe esporre.
- Non potresti dirci qualche cosa brevemente?
- Io in realtà identificherei Mosè con il fratello che sta
seduto vicino a me. (Un catechista). Io queste cose di
religione e di chiesa le avevo completamente abbandonate.
Ebbi un problema, una crisi non molto tempo fa e non è che in
questi momenti mi sono ricordato di S; Barbara, quando tuona,
perché il ricordarmi di Dio o dei santi perché mi aiutassero
in questa situazione, aveva già molto poco senso per me. Un
giorno passeggiando per di qua, in una situazione di crisi
totale, entrai nella chiesa e vidi che stava parlando un
barbone che era questo qui seduto vicino che prometteva
moltissime cose che a me sembravano straordinarie e
annunciava delle catechesi. E qui sono venuto tutti i giorni.
- E hai cominciato che esci dall'Egitto, ti si è chiarito
qualche cosa della tua situazione di crisi?
- Beh, un pò sì, spero che quello che avete promesso, che è
molto, si compia. Per questo mi trovo qui.
- Molto bene hai saputo situarti dentro la parola. Per
quello che ha detto questo fratello potrete vedere un pò
quello che è la Parola di Dio, che è vera in quanto che si
compie, in quanto che si realizza nella tua vita, in quanto
che profetizza la tua realtà.
Domanda ad una sorella:
- Dove ti situeresti tu?
- Non so. Io credo che l'avere sensazioni di cadere, a
volte non vuol dire che ci si trovi nella schiavitù, dato che
gli israeliti, quando andavano per il deserto, cadevano altre
volte. A me pare che la situazione di schiavitù è un'altra
cosa. Che ti manchi tutto, e non avere nessuna aspirazione
superiore, né nulla di questo.
- Sì, però la spiegazione della parola, la dò io... Io ti
domando: dove ti trovi tu?
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- Io nel deserto. Perché questa sensazione di schiavitù,
come ho detto, non ce l'ho né l'ho mai avuta.
- Allora se non sei stata mai in Egitto non hai mai avuto
un faraone, né hai mai passato il Mar Rosso, né hai mai
camminato in carovana. Non hai sentito il faraone che vuole
metterti nella schiavitù?
- No, nella schiavitù no. Perché se dico che non sono mai
stata in Egitto non posso dire che mi portino via dalla
schiavitù.
- Allora tu: come sei arrivata al deserto?
- Beh, io sono come i bambini degli israeliti che sono nati
già nel deserto.
- Tu non puoi dare una interpretazione .a modo tuo di
questa parola,perché c'è una interpretazione che è quella che
dà la Chiesa. Comunque, grazie.
Domanda ad un altro:
- Dove ti trovi?
- Io all'inizio pensavo come questa sorella che mi trovavo
nel deserto, ma dopo che ho sentito quello che ha detto,
penso che mi trovo dentro il cerchio delle schiavitù
d'Egitto.
- Ti trovi dentro completamente o è già apparso Mosè? O ti
trovi lì sopportando tutto quello che ti fanno?
- Diciamo che è apparso qualche cosa che può essere Mosè,
però non so se lo sarà.
- Questo qualche cosa, che cos'è?
- Il vostro aiuto.
- Bene, siediti.
(Segue la Catechesi)
Come avrete potuto vedere un poco dalle risposte che avete
dato, questa Parola si compie in voi. Non è storia passata che
bisogna sapere come cultura. E' Parola di Dio che illumina la
vostra realtà concreta di oggi.
Egitto è tipo di ogni schiavitù. Questo cammino che percorre
Israele fino alla terra promessa è una parola di Dio che
esplicita la tua storia e la mia storia.
Per Israele questa parola è molto forte. Tanto è così che
ogni 14 di Nisan si -aduna famiglia per famiglia per celibrare
la Pasqua.
Questa notte fanno memoriale non in forma storica ma,fanno
presente il passaggio dalla schiavitù alla libertà. Questa
notte, l'Esodo torna per passare alla libertà quanti in questa
notte si sentono schiavi. Per questo dicono: se qualcuno si
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sente schiavo che venga questa notte con noi a passare, a
uscire, a far Pasqua. Perché il braccio di Yahwè, che ci trasse
con forza dall'Egitto e ci diede la libertà, non si è seccato,
ma continua disteso per liberare, con potenza, quanti sono in
situazioni di schiavitù. E' una gran festa che ruota intorno al
pane e alla coppa di vino. Questa notte rendono grazie a Dio con
tutte le loro forze per le meraviglie che ha fatto con loro. E
van narrando passo a passo tutto l'Esodo.
Sapete tutto quello che dicono tutti questi avvenimenti?
Sono una sola Parola. Questa Parola ci dice che Dio è quello che
rompe tutte le nostre morti che ci attanagliano: rompe il
cerchio della schiavitù di Egitto, rompe il mare che minacciava
di morte, rompe la morte della mancanza di pane, quella della
mancanza di carne, quella della mancanza di acqua, quella dei
nemici che abitano la terra: DIO APRE CAMMINI ATTRAVERSO LA
MORTE E VERSO LA TERRA PROMESSA.
Questa parola si fa zui presente questa notte e sapete
quello che ci dice? SE QUI C'E' QUALCUNO CHE E' SCHIAVIZZATO DA
QUALCHE COSA, DAL SESSO, DAI DIFETTI DI SUA MOGLIE, PERCHE' UNO
DEI SUOI FIGLI NON STUDIA E L'ALTRO E' MALATO, PERCHE' SUA
FIGLIA SI E' FATTA HIPPY, PERCHE' IL LAVORO NON LO SOPPORTA,
PERCHE' NON GUADAGNA A SUFFICIENZA, PERCHE' HA SCOPERTO CHE E'
UN NEVROTICO, PERCHE' E' PIENO DI DEBITI FINO AL COLLO O PER
QUEL CHE SIA; SE HAI UN AVVENIMENTO DI MORTE CHE OGGI TI
CIRCONDA E TI CHIUDE, QUESTA PAROLA VIENE OGGI IN TUO AIUTO,
VIENE A TIRARTI FUORI DA QUESTA SCHIAVITU' E AD INVITARTI A
PASSARE ALLA LIBERTA'.
QUESTA PAROLA DICE.UNA SOLA COSA: CHE DIO E' AMORE, CHE DIO
E' QUELLO CHE APRE CAMMINI ATTRAVERSO LA MORTE.
QUESTA PAROLA TI INVITA A CONFIDARE IN DIO. QUESTA PAROLA
TI DICE CHE DIO HA ROTTO QUESTA MORTE, QUELLA E QUELL'ALTRA.
PERCHE' ALLORA OGGI NON CONFIDI IN DIO? CHE COSA E' CHE OGGI TI
IMPEDISCE DI ESSERE FELICE? IL FATTO CHE CREDI CHE L'ACQUA NON
TI ARRIVERA'. PERCHE' TI SEMBRA CHE QUESTA MORTE IN CUI SEI M E
S S O TI DISTRUGGERA' PER SEMPRE. NON CONFIDI NE' SPERI IN
QUALCUNO CHE TI POSSA AMARE E CHE SIA PIU' POTENTE DEL MARE E
DEL FARAONE.
QUESTA PAROLA VI INCITA TUTTI A CONFIDARE IN DIO CHE E'
AMORE E CHE AGISCE CON POTENZA IN FAVORE DEGLI UOMINI
DISTRUGGENDO LA MORTE CHE LI SCHIAVIZZA.
Ma, che succede ad Israele? Che si riuniscono a celebrare
la festa di Pasqua, molto bella, tutti cantano che Dio è amore,
che Dio ha distrutto cavallo e cavaliere, che Dio è grande. Però
domani (quello che succede a te quando esci da messa),
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quando ti arrabbi con tua moglie, ti dimentichi di tutto e non
assumi questa Parola.
Dio li trasse dall'Egitto, apri il mare, gli diede la
manna.... Ma via, ora c'è un altro avvenimento di morte nella
tua vita è già non confidi in nulla. Ti arriva una lettera o ti
fanno un torto e di nuovo sei in crisi: di nuovo dubbio assoluto
su Dio.
Chi è capace di assumere questa Parola? CHI COMPIE
VERAMENTE QUESTA PAROLA E SI ABBANDONA A DIO IN TUTTI GLI
AVVENIMENTI DI MORTE SENZA RIBELLARSI?
QUESTA PAROLA L'HA COMPIUTA GESU' CRISTO. LUI E' STATO
L'UNICO CHE HA ACCETTATO QUESTO PAROLA. IN LUI IL SEDER
PASQUALE, LA PASQUA SI E' FATTA CARNE. Cristo quando gli si è
presentata la croce davanti (croce che è simbolo di morte) non
ha dubitato di Dio. Lui non ha detto: questa croce è la prova
che Dio non mi ama. Questa croce che pente può essere un cancro,
o qualsiasi avvenimento di morte. GESU' CRISTO DAVANTI ALLA
CROCE NON SI E' RIBELLATO. LUI E' L'UNICO CHE HA COMPIUTO QUESTA
PAROLA PERCHE' LUI E' LA PAROLA DI DIO FATTA CARNE.
E la stessa notte in cui Israele sta celebrando questi
avvenimenti, Gesù Cristo sta sulla croce facendoli carne e
realtà. Perché Lui, come Isacco, ha detto: ammazzami! legami
forte perché sia capace di offrirmi al Padre! Pensate se fu
legato fortemente che lo inchiodarono sulla croce. Lui si legò
alla volontà del Padre. Lui che disse: mio cibo è fare la
volontà di mio Padre.
IN LUI SI E' COMPIUTA QUESTA PAROLA, PERCHE' ISRAELE, COME
TE E COME ME, SEMPRE E' STATO INFEDELE A QUESTA PAROLA . PER
QUESTO, SICCOME NESSUNO E' CAPACE DI COMPIERLA DIO CI DA' IN
GESU' CRISTO GRATUITAMENTE QUESTA PAROLA COMPIUTA.
Per questo i Vangeli presentano Gesù Cristo come il vero
Israele, perché in Lui si compie la Parola di Dio, perché Lui è
la Parola di Dio fatta carne.
Se prendiamo il Vangelo di San Matteo, vedremo che per
prima cosa si presenta la genealogia di Gesù per collegarlo alla
stirpe di Davide. Allo stesso modo che Mosè, Gesù nasce durante
una strage di bambini. In Lui si compie tutto l'Esodo:
Gesù scende in Egitto perché si compisse la Scrittura che
dice: dall'Egitto chiamai mio figlio.
Allo stesso modo di Israele che dopo essere uscito
dall'Egitto passa per le acque del mare, anche Gesù è condotto
al Giordano per essere battezzato.
Dopo, come il popolo di Israele, Gesù è tentato nel
deserto. Israele rimane 40 anni nel deserto: Gesù 40 giorni. E
le tre tentazioni che Gesù ha,sono le stesse che ebbe il popolo
di
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Israele, la tentazione del pane, la tentazione dei miracoli e la
tentazione degli idoli.
Forse mai avete capito questa delle tre tentazioni di Gesù.
Vediamole ora.
Qualcuno penserà: ma guarda che razze di tentazioni
stupide! Io ne ho altre più serie. Bene, guardate una cosa: che
vuole dire lo Spirito Santo, mettendo queste tentazioni in Gesù?
Vuole dire che Gesù, che si fece uomo come te e come me, fu
tentato con le stesse tentazioni che ha ogni uomo, con le stesse
tentazioni che ebbe il popolo di Israele. Tanto noi come Israele
di fronte a queste tentazioni siamo caduti e abbiamo bestemmiato
Dio, rendendo culto al maligno. Gesù assume queste tentazioni ed
esce vittorioso. Lui solo.
La prima tentazione: i soldi. Gli dice il demonio: perché
sei morto di fame? Non sei il figlio di Dio? bene, dì a queste
pietre che si cambino in pane. Gesù risponde: non solo di pane
vive l'uomo ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio. Quale
la prima tentazione che tu hai nella vita? Assicurarti il pane
prima di tutto. E dici a tuo figlio: figlio mio, studia e
assicurati un avvenire, che è ciò che importa; per prima cosa
mangiare ed avere denaro; vivere. E per il denaro siamo capaci
di liberarci di chiunque. Non abbiamo tempo per niente altro.
Seconda tentazione: quella di chiedere miracoli, quella di
non accettare la propria realtà. Dice il demonio: perché non ti
butti dal pinnacolo del tempio? Come ti faranno caso se sei
figlio di un falegname e conduci una vita tanto grigia? nessuno
ti farà caso. Perché non fai una cosa più spettacolare? Sali al
tempio quando l'atrio sia pieno: ti butti giù e gli angeli ti
raccoglieranno; allora tutto il mondo a bocca aperta dirà: il
Messia è arrivato. Perché accettare questa vita tanto oscura di
sudore in mezzo agli uomini, di lavoro? Tutti rideranno di te.
Questa tentazione l'abbiamo noi nella nostra carne: quella del
successo, quella di essere stella, quella di essere San
Francesco di Assisi ed insieme Napoleone o Sofia Loren e Santa
Teresa. Questa tentazione l'abbiamo tutti gli uomini: quella di
trionfare, quella di non accettare la nostra realtà
esistenziale: la realtà che hai ora: questa moglie tanto brutta
e musona che ti è toccata o questo marito ubriacone e
maleducato; o questa figlia che arriva tardi la notte o questo
figlio che ti è uscito così e così. La realtà esistenziale che
ti ha dato Dio: che non sei molto intelligente per studiare e
devi lavorare, che hai questo difetto fisico. Israele ebbe
queste tentazioni. Ebbe la tentazione di assicurarsi il pane:
voleva manna e poi di più: carne. Si ricordavano gli agli e le
cipolle
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perché il pane del deserto non lo vedevano molto sicuro. E anche
ebbero questa tentazione, non accettavano di camminare per dove
non capivano; non volevano camminare nel deserto, perché nel
deserto nessuno vive; volevano camminare per dove potevano
capire; non accettano la realtà che Dio gli dà e chiedono
miracoli: l'acqua ora, in questo momento.
La stessa tentazione che abbiamo noi: voler dominare tutto,
sapere tutto: volere l'acqua ora stesso, non domani. E chiediamo
miracoli a Dio: com-è che Dio è buono e mi ha fatta così brutta?
Com'è che Dio va le cose senza consultarsi con me? Come posso io
avere una figlia con la leucemia? Ma questo cosa è! Io non vado
più a messa! Mai più! Nessuno ti ha spiegato il perché della tua
realtà. Tutto ti deve essere spiegato letteralmente. Come
sarebbe che c'è qualcuno sopra di te? No, neanche per sogno.
Sopra a tutti ci sono io! Questo è presente nel subcosciente di
ogni uomo.
Terza tentazione: quella degli idoli. Ma tu che cos'è che
vuoi? Vuoi successo, prestigio, denaro, essere una stella,,
dominare? Guarda, lascia tutte queste stupidaggini! Tutto questo
lo darò a te: se tu prostrato mi adori. In fondo che cosa è
quello che vogliamo? vuoi trionfare, no? Bene, guarda: se Dio
non risolve le cose, la psicologia le risolve, la scienza le
risolve, gli idoli le risolvono: qualsiasi cosa. Quello che
succede in America: la gente va a Messa, però se Dio o Santa
Rita o S. Barbara o la Vergine Santissima non cura sua figlia,
sapete dove vanno? Bene, qui al paese vicino c'è un guaritore
che fa del le stregonerie stupende, dicono che fa prodigi.
Quello che importa che curi la figlia, tutto il resto sono
favole.
A Israele capita lo stesso: Mosè sale al monte per 40
giorni, e quelli, appena se ne va il capo, sapete cosa fanno? Un
vitello d'oro. Perché il toro è il simbolo della fecondità,
perché tutti i popoli hanno le loro immagini e le portano in
processione e tutti cantano ed è stupendo. Ma guarda un pò, che
seccatura: noi non abbiamo immagini. A me piacerebbe passare la
mano sopra un'immagine. Eppure questo Dio non vuole che facciamo
immagini. Guarda che cosa strana! E allora costruiscono un idolo
e dicono: tu sei il nostro Dio, tu ci hai tratto dall'Egitto.
L'altro Dio nessuno l'ha visto.
Questa è la terza tentazione. Tu quello che vuoi è il
denaro? Comunque sia, anche giocando al totocalcio. Se la
religione non ti soddisfa, passi al mondo secolarizzato, perché
la scienza ti dà la stessa sicurezza che prima ti dava la
religione. La medicina, la psichiatria e la sociologia possono
tutto.
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Con questo forse potete incominciare a capire queste
tentazioni del Vangelo, che sembrano una sciocchezza. Invece
sono una Parola di Dio, che dice che nessun uomo la può
compiere: tu ed io cadiamo di fronte alla tentazione della
vanità, dello essere, del trionfare, dei soldi, di che tutti ti
applaudano, del fare bella figura. Tutti cadiamo sempre e
vogliamo dominare gli altri, assicurarci per prima cosa la vita,
ecc. Israele cade anche, sempre, nel corso della sua storia. PER
QUESTO DIO CI CONSEGNA IN GESU' CRISTO QUESTA PAROLA DI DIO
COMPIUTA. Per questo in Cristo io oggi non cado.
Se Cristo vive in me, mi dà gratuitamente la possibilità di
realizzarmi secondo Dio, di non ribellarmi a Dio. E se Cristo
vive in me io potrò andare per dove Dio vuole. Diceva S.
Giovanni della Croce: per andare dove non sai devi andare per
dove sai. Questo colui che non ha fede non potrà mai fare. Noi
non ci abbandoniamo a Dio. Perché la fede è vivere
nell'abbandono a Dio.
E' Dio colui che parla con te attraverso gli avvenimenti
della tua vita. Incominciamo qui ad entrare in un nuovo tipo di
spiritualità: nella spiritualità biblica. Dialogheremo con Dio
attraverso le circostanze concrete della nostra storia. Dove
ogni cosa che ti succede, ti succede per un perché: Dio ti parla
e ti vuole dire qualche cosa attraverso tutto quello che ti
succede. Quando hai una malattia, quando sei senza denaro,
quando ti insultano, ecc., Dio parla con te. Di modo che un
cristiano che ha fede, vive in un costante dialogo con Dio: non
nel dialogo che lui si immagina o si inventa, ma nel dialogo che
Dio gli fa attraverso le circostanze e gli avvenimenti. Così Dio
dialoga con Israele: nella sua storia. Perché Dio è presente
nella storia, agendo.
Come già avete visto la Parola di Dio si compie in Gesù
Cristo, perché Lui è l'unico che si abbandona completamente al
Padre, Lui si lascia condurre dal Padre, Lui vede nella Croce la
volontà del Padre, dirà a San Pietro: allontanati Satana, non
lascerai che io beva il calice che mio Padre mi ha preparato?
Chi di noi vesrà nella croce, negli avvenimenti di morte
della vita, la volontà di Dio che li permette, secondo i suoi
disegni, perché ci ama? SOLO GESU' CRISTO HA COMPIUTO QUESTA
PAROLA, PERCHE' GESU' CRISTO E' LA PAROLA COMPIUTA.
Abramo dice: non capisco perché Dio mi chieda di
sacrificare il mio unico figlio, ma Dio provvederà.
CRISTO SALE SULLA CROCE DICENDO: DIO PROVVEDERA' DIO MI
TIRERA' FUORI DI QUI. Ma chiaro! Forse che Dio non mi ama? Chi
lo ha detto? Gli uomini? Ma anche se fossi nel più profondo
della terra, anche se morisse mia moglie, anche se i miei figli
se ne andassero di casa e mi sputassero addosso, anche se sono
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un peccatore, Dio è grande ed è amore; Lui mi tirerà fuori di
qui e mi solleverà, perché Lui ama il peccatore.
Questo è quello che dice tutta la scrittura, affinché tutta
la Scrittura sia una Parola di Salvezza per il più miserabile e
peccatore, per l'uomo più perduto. Dio è colui che ama il
peccatore e non permetterà che muoia l'uomo che confida un
pochino in Lui. Anche se non confida Dio lo ama totalmente. Noi
uomini forse non crediamo in un Dio così, perché non lo vediamo
visibilizzato da nessuna parte, perché la maggioranza della
gente pensa che Dio è come loro se lo immaginano: con un bastone
bello grande per castigare ogni volta che uno sbagli.
Questo credono quelli che in qualche modo pensano a Dio,
perché la maggioranza poi non pensa affatto a Dio: Dio non
esiste; che lui pensi ai fatti suoi che io penso ai fatti miei.
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QUATTORDICESIMO GIORNO
QUESTIONARIO SULLA PAROLA
(Kiko )
La prima cosa che si fa è provare i canti per la
celebrazione. Poi si legge il questionario e lo si distribuisce
alla gente. Quindi si divide la gente in piccoli gruppi come
avete fatto per il questionario della penitenza, con un
segretario in ogni gruppo, che prenda nota delle risposte.
Il questionario dice:
Introduzione - La manifestazione di Dio, cioè, i suoi disegni
sopra di te, sono segnati nella Bibbia in un linguaggio che
bisogna conoscere. Dice S. Agostino: "Quanti amano Dio per la
sua pietà sono mansueti, cercano in questi libri la volontà di
Dio" (dalla Dottrina Cristiana). Anche S. Paolo dice a Timoteo:
"Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare,
convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l'uomo
di Dio sia completo e preparato per ogni opera buona". (2 Tim.
3,16). E riferendosi agli avvenimenti dell'Antico Testamento,
dice: "Tutte queste cose accaddero a loro come esempio e sono
state scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è
arrivata la fine dei tempi" (I Cor. 10,11). E Gesù ci dice:
"Scrutate le Scritture, dato che credete di avere in esse la
vita eterna; ebbene sono proprio esse che mi rendono
testimonianza" (Giov. 5,39).
Domande:
I° : Che cosa ha significato e significa per te la Bibbia?
2° : Come credi che si sia formata e come è arrivata fino a
noi?
3° : Che differenza trovi tra Parola di Dio e Scrittura?
4° : Che senso hanno per te oggi, concretamente, queste
parole del Genesi: "E Dio disse ad Abramo: Esci dalla tua terra
e dalla tua parentela, dalla casa di tuo padre e vieni alla
terra che io ti indicherò"?
Queste domande intendono preparare l'ascolto ad una
catechesi che dovete dare dopo sulla Parola di Dio e sulla
Scrittura.
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Terminato il lavoro dei gruppi e riuniti tutti di nuovo, i
segretari rispondono alle quattro domande.
La mia esperienza è che la maggior parte della gente dice
che la Bibbia ha significato molto poco per loro. La maggioranza
ha letto un po' il Nuovo Testamento, ma dell'Antico Testamento
quasi nulla.
Sul come si è formato e come è giunto fino a noi pure non
hanno molte idee, anche se c'è sempre qualcuno che ha fatto
qualche corso biblico e ne sa un po' di più.
Molti non trovano troppa differenza tra Parola di Dio e
Scrittura anche se a parole dicono che c'è differenza.
La quarta domanda vuol far vedere che la Scrittura è
qualche cosa per noi, si vuole che questo piccolo brano della
Scrittura situi un po' la gente e dica cosa significa per loro.
Quindi dovete dare una catechesi. Non si tratta di parlare
molto né di fare della cultura biblica dicendo, per esempio,
quante tradizioni vi sono od altre cose culturali; la gente
finirebbe di porre in esse la propria sicurezza, e direbbe:
incomincio a conoscere la Bibbia. Perché l'importante non è
questo, ma dare loro alcune piccolissime idee che li illuminino
un po' sopra ciò che è questo libro che costituirà per loro la
base del lavoro nel catecumenato: sarà il libro di preghiera
quotidiana di quei fratelli che incominceranno a camminare.
E' sì molto importante spiegare un po' come si è formata la
Bibbia, senza però entrare in molti dettagli. Le cose culturali
poi si dimenticano perché sono molto secondarie.
Per prima cosa fate una panoramica della storia della
salvezza con questo disegno:
Nella storia si pone Abramo intorno al 1850 a.C.; intorno
al 1250 l'evento dell'esodo con Mosè; al 1000 Davide, e poi
Salomone, subito dopo Israele si divide in due regni:
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248
Israele al nord e Giuda al sud. Nel 721 il regno del nord
viene vinto da Sargon II ed è condotto in esilio a Babilonia e
nell'anno 586 Nabucodonosor assedia Gerusalemme, capitale del
regno del sud e li porta pure in esilio. Nel 538 Ciro permette
loro di ritornare nuovamente in Palestina. Nel secolo IV Esdra e
Neemia fanno la ricostruzione del giudaismo e incominciano la
composizione definitiva di questi libri.
Nell'anno zero appare Gesù Cristo e poi le comunità
cristiane. Nel 314 si converte Costantino. Nel 1962 ha luogo il
concilio Vaticano II.
E' molto importante avere davanti questo disegno nella
catechesi perché si comprenda come si è formata la Bibbia e la
differenza che c'è tra Parola di Dio e Scrittura, che sono le
due cose da vedere in questa catechesi.
In primo luogo si deve spiegare una cosa. Noi abbiamo una
mentalità di tipo occidentale e questo libro è stato scritto e
raccolto da un popolo orientale. Per questo forse crediamo che
la rivelazione consiste nel fatto che Dio ha preso alcuni tizi,
è apparso loro nella notte e ha detto loro: scrivete. Crediamo
che Dio ha dettato la Bibbia perché vuole parlare e dire cose
agli uomini. Se così fosse la Bibbia conterebbe una serie di
verità che Dio ha dettato e alcune leggi che ci ha dato per
vivere rettamente. Ma risulta che tu apri quei libri e vi trovi
delle cose stranissime: raccontini, guerre, stragi, assassinii,
peccati, etc., e non ci capisci nulla. Perciò, prima cosa da
chiarire: Dio non ha scritto nulla così come Gesù Cristo non ha
lasciato nulla di scritto.
Allora come si è formata la Bibbia? Che cosa è questo
insieme di libri?
La Bibbia contiene varie parti: c'è una prima parte che si
chiama la Tòrah, la legge, che consiste in cinque libri
(Pentateuco): Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio.
Quindi vengono i Profeti. Gli Ebrei dividono i Profeti in
maggiori e minori. Noi crediamo che i profeti maggiori siano i
profeti di grosso calibro, come Isaia, ed i minori siano quelli
meno importanti, come Aggeo. Gli Ebrei non pensano così. Per
Israele i profeti maggiori sono tutti i profeti, ed i minori
sono i libri storici che vengono dopo l'Esodo (Giudici,
Cronache, ecc.). Leggendo questi libri storici vedrete che sono
scritti con commenti che sono una interpretazione profetica
degli avvenimenti;parallelamente ai fatti appare una
interpretazione teologica degli stessi; non sono puramente
storici.
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Così comprendiamo Gesù Cristo quando dice: io sono la legge
e i profeti.
Esistono inoltre gli scritti, che includono tutti gli altri
libri: salmi, libri sapienziali, proverbi, ecc. Sono libri che
Israele stesso ha scritto ed ha conservato perché li ha
riconosciuti ispirati, perché ha visto che Dio agiva in quei
libri.
Infine c'è il Nuovo Testamento, che include i Vangeli (4),
gli Atti degli Apostoli, le epistole e la Apocalisse.
Questo non è molto importante. Lo dico più che altro per
voi se volete lo dite altrimenti no.
DIO NON HA SCRITTO NULLA, QUELLO CHE DIO HA FATTO
FONDAMENTALMENTE E' STATO AGIRE. FARSI CONOSCERE OPERANDO.Questo
libro non contiene fondamentalmente verità intellettuali, ma
riferisce piuttosto le meraviglie che Dio ha fatto nella storia
dell'umanità salvando gli uomini.
Così si capisce che per Israele non c'è differenza tra
Parola e avvenimento. Questo è importante. Quando leggiamo: "Al
principio era la Parola, e la Parola era in Dio e la Parola era
Dio". Non lo capiamo, perché per la nostra mentalità occidentale
la Parola ha relazione esclusivamente con la intelligenza; la
Parola è per noi una "idea"; intendiamo la Parola come una cosa
che ci insegna qualcosa intellettualmente:è per noi un pensiero,
un concetto.
Non è così per Israele. La Parola è vicina all'atto,per
Israele,Dio disse: "Si faccia la luce e la luce fu fatta. Non si
può separare la Parola di Dio dalla attuazione di questa Parola:
è la stessa cosa.La Parola è una azione in cui Dio si manifesta.
Nel Cristianesimo succede lo stesso: si parte da un fatto
storico, da un avvenimento che Dio opera. Attraverso questo
fatto gli uomini conoscono Dio, perché in esso Dio si manifesta
e si lascia conoscere.
Per Israele la Parola non è insegnare delle cose,
indottrinare, bensì è un Altro che si pone in contatto con te.
Per questo noi diciamo che la Parola non è lontano dal senso che
ha la parola nel suo senso amano più profondo. Per esempio, se
tu vai per la strada in mezzo ad una grande folla ed una persona
che da molto tempo non hai visto e che hai molto desiderio di
vedere ti chiama e ti dice: Pietro! E' accaduto che d'un tratto
qualcuno ti ha riconosciuto in mezzo a quella folla, ti ha
chiamato per nome e si è posto in comunicazione con te, qualcuno
è entrato nella tua esistenza.
Quella persona quando ti dice: Pietro! Non ti dice: sei in
gamba, sei brutto, sei biondo, fa questo, il mondo è così,Dio ha
fatto le cose cosà, ma semplicemente si è messo in comunicazione
con te, ti ha conosciuto e ti ha chiamato fra tutti gli altri.
Questo è importantissimo perché è il senso che ha la Parola
per Israele.
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DIO HA CHIAMATO DA SOPRA TUTTI I POPOLI ED HA DETTO:
ISRAELE! ED ISRAELE HA VOLTO GLI OCCHI E SI E' INCONTRATO CON
DIO: DIO HA CONOSCIUTO ISRAELE.E GLI SI E' MANIFESTATO.
Di modo che S. Paolo dice: io conosco Dio nella misura in
cui Egli conosce me. Tu puoi conoscere Dio solo nella misura in
cui ti si manifesta.
Dio chiama Israele ed Israele scopre che Dio è colui che si
pone in contatto con il popolo, che gli vuole bene, che lo ama,
che lo chiama e che agisce con lui.
Questo per noi è molto difficile da capire perché abbiamo
una mentalità occidentale ed una teologia razionalista.Speriamo
che la chiesa si appoggi sempre meno su questo tipo di teologia
ellenistica che vuole incasellare in schemi razionali il
cristianesimo, quando il cristianesimo è fondamentalmente un
avvenimento.
Tanto è vero che per la Chiesa primitiva la teologica era
un "Canto", un sovrabbondare dello Spirito, una illuminazione.
E' orribile quando incaselliamo il cristianesimo in teologie che
non servono ad altro che al nostro compiacimento intellettuale,
ad alimentare ed aumentare la nostra vanità e a dominare gli
altri con le nostre conoscenze. Ci fu qualcuno che intuì questo
pericolo: Francesco d'Assisi che evitò ogni tipo di teologia
intellettuale. Noi ci gonfiamo come un vapore quando vediamo un
librone che ci spiega la Trinità così e cosà e crediamo di saper
ne più di tutti.
Questo fratelli alimenta per molto poco. Perché la Chiesa è
fondamentalmente un fatto storico, che stà lì. A che ti serve
sapere tanta teologia se non ami il fratello? Se non sei passato
attraverso la morte tu non sei cristiano per molto che tu sappia
e per molte cose tu mi racconti. L'avvenimento è avere ricevuto
gratuitamente la vita eterna, lo Spirito Santo.
La Parola ha una relazione molto diretta con l'amore.
Sapete che una cosa che ha più preoccupato gli studiosi è la
nascita del linguaggio, perché se non si odono parole da un
altro non si sa parlare, né pensare, né aver coscienza.
E' il caso di Helen Keller che era sorda, cieca e muta
dalla nascita. Era come un animale, non aveva coscienza di
esistere né poteva pensare. Finché Anna Sullivan non si
mise in contatto con lei mediante un linguaggio basato sul
tatto. Allora la bambina cominciò ad essere persona. Chi
non sappia parlare, né oda, né veda, ha la persona solo in
potenza.
Il linguaggio, dicevo, è uno degli interrogativi che si è
posti l'umanità. Nell'ultima guerra si fece un esperimento per
conoscere l'origine del linguaggio. In un asilo di bambini
abbandonati se ne presero alcuni e li si alimentò perfettamente
ma senza permettere che ascoltassero alcuna parola umana.
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Sapete che capitò loro? Si dovette sospendere l'esperimento
se non morivano tutti. Fisiologicamente erano stati trattati
alla perfezione. Così si vide la relazione diretta tra la parola
della madre e la vita del bambino. La parola della madre con il
suo linguaggio di amore, come mezzo di comunicazione con il
bambino, cioè la stessa madre che entra nella vita del bambino
dà la vita al bambino.
Molto vicino a questo è il concetto orientale di parola.
Oggi per noi, la parola ha perso molto valore, la abbiamo
degenerata: siamo pieni di parole vuote. Viviamo in un mondo
pieno di parole senza senso.
L'ultima volta che fui in Italia mi invitarono a parlare ad
un gruppo di missionari comboniani che erano venuti da tutte le
parti del mondo ed erano in vacanza per poi ritornare alle loro
missioni. Uno dei padri,che si trovava in una regione
dell'Africa molto primitiva in cui si facevano ancora sacrifici
di vacche, disse che lo aveva impressionato enormemente il senso
che quei selvaggi avevano della parola. Hanno una mente molto
fresca e non conoscono la menzogna. Se diceva loro che Dio
esiste, lo credevano senz'altro e poi non c'era chi glielo
potesse togliere dal la testa. Perché tra gli abitanti di quella
zona la parola non è scrditata né degenerata! I contratti sono
sempre verbali, perché nessuno dice niente che non sia la
verità.
Questi scritti ci vengono da un popolo orientale che li ha
trasmessi a noi. Né si può dimenticare che sono sorti nella
Storia che Dio ha fatto con un popolo che aveva una concezione
della parola diversa dalla nostra, ellenistica e razionalistica.
L'altro giorno Farnes nel corso al centro diaconale diceva:
forse se racconto la storia di cappuccetto rosso non mi
comprendono tutti? Perfino i bambini mi capirebbero. Ma se
racconto la storia di cappuccetto rosso in cinese chi capirà? Se
vogliono capirmi dovranno imparare il cinese. E' quello che
succede con l'antico Testamento: non si comprende se non se ne
intende il linguaggio e la visione del popolo di Israele.
L'Antico Testamento è più facile da capire del Nuovo, solo che è
scritto in una chiave che è necessario possedere.
Qui sta il difficile per noi: porci nella mentalità in cui
sono scritti i libri della Bibbia.
Vediamo come si sono formati questi libri, come sono giunti
fino a noi. Per vederlo comincerò dalla fine: dal 1972, da noi.
Il primo evento qui fra noi qual'è? Il primo evento di
queste comunità è che Gesù Cristo è vivo e risorto e continua a
chiamare persone ed a trasformarle. Ha chiamato me ed ha
chiamato voi; sta trasformando le nostre vite. La nostra
chiamata ha una relawww.
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zione con voi, perché siamo stati chiamati per voi. Essendo
stati chiamati vi abbiamo annunziato questa Parola. L'annunciare
questa parola, che convoca la gente e fa nascere in essa la
comunione, è l'evento che si realizza tra noi. E' una Parola
profetica che si realizza in voi, perché vi ha preso, vi ha
messo in cammino. Difatti state camminando perché avete creduto
a questa Parola che vi abbiamo annunciato. Ebbene questa Parola
è un fatto, un evento.
Questa Parola, poi, l'avete espressa e celebrata in eventi:
in agapi in comune, in celebrazioni liturgiche, cantando
insieme, nel desiderio di conoscervi, amarvi, nel desiderio di
rendere grazie a Dio insieme, di perdonarvi gli uni gli altri.
Ossia la prima cosa è questo evento che viviamo: Gesù Cristo
vivo e risorto, e lo esprimiamo in canti, liturgia, riunioni
comunitarie.
Le prime cose che avete scritte sono sicuramente le parole
di alcuni canti, per impararli. Magari avete anche preso nota
delle cose più fondamentali: che avete ascoltato. E poi se
doveste fare catechesi raccoglierete quello che avete scritto
gli uni o gli altri per fare un riassunto, uno schema.
Ciò è molto importante: figuratevi che gli scritti sono
preceduti da tutta una esperienza ed una vita nostra. La prima
cosa che avete fatto non è mettervi a scrivere. Di più: che
senso hanno gli scritti che avete senza la vita che li ha preceduti?
Nessuno. Dateli ad uno che non abbia ascoltato l'annuncio
e non gli diranno nulla. Invece voi li rileggete e rivive
in voi ciò che avete sperimentato. E ancora: che senso hanno gli
schemi delle catechesi che date, senza di voi catechisti?
Nessuno. Ogni scritto E' STATO PRECEDUTO DALLA TUA ESPERIENZA
VISSUTA E DALL'ESPRESSIONE LITURGICA DI ESSA.Quegli scritti
hanno un senso solo perché tu dai loro vita, perché sono
connessi ad avvenimenti di cui tu sei testimone.
La stessa cosa succede se parliamo della Chiesa primitiva.
La Chiesa ha cominciato predicando e celebrando. Gesù Cristo non
lasciò nulla di scritto. GESU' CRISTO E' UN AVVENIMENTO STORICO.
GESU' CRISTO E' IL PRIMOGENITO DI UNA NUOVA CREAZIONE, E' UN
EVENTO: L'UMANITA' HA TRASCESO LA MORTE; QUESTO RISORTO E'
UN'OPERA DI DIO PER TUTTI GLI UOMINI; E' STATO COSTITUITO
SPIRITO CHE DA' VITA. QUEST'UOMO NUOVO E' LA COINONIA. LA
COMUNIONE TOTALE CON TUTTA L'UMANITA' FINO AD ABBRACCIARE OGNI
UOMO NELL'AMORE, PERCHÉ' QUEST'UOMO NUOVO E' IN COMUNIONE CON
TUTTI I NEMICI. E se c'è un uomo assassino, mormoratore,
orgoglioso, è amato dall'uomo nuovo.QUESTA NUOVA ESISTENZA
DELL'UOMO. QUESTO UOMO DELLO SPIRITO E' GESU' CRISTO. DI QUESTO
SONO STESTIMONI GLI APOSTOLI CHE HANNO SPERIMENTATO CHE GESU'
CRISTO VIVE IN LORO
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E LI RENDE CAPACI DI AMARE NELLA DIMENSIONE DELLA CROCE, PER
MEZZO DELLO SPIRITO SANTO CHE HANNO RICEVUTO.
LA CHIESA TRASMETTE QUESTA VITA CHE HA SPERIMENTATO
Questo avvenimento, questo Gesù Cristo risorto che hanno
visto con i loro occhi come un prodigio indescrivibile che
oltrepassa la loro ragione, si è fatto vita in essi.E' stato
dato loro il potere di vivere,di essere in comunione con l'uomo
nuovo di essere la stessa cosa con Lui, di vivere con Lui, di
nascere da Lui.Gesù Cristo risorto è un evento storico per loro.
Erano morti,erano nell'inferno,la natura era loro ostile, ed ora
la loro vita è trasformata;sentono amore, come un dono che è
stato dato loro, gratuitamente. Si sentono in comunione con la
natura e le cose. Questo avvenimento degli apostoli di sentire
Dio in loro e sentirsi in comunione con gli uomini e sentire che
la morte è stata vinta in loro, che è stato vinto il pungiglione
della morte, il peccato è stato distrutto in loro, non ha niente
a che vedere con la loro ragione. Pentecoste è un fatto storico,
per loro, realtà esperienza di vita. Un fatto che li potenzia.
La Chiesa non nasce da scritti, non è la religione di un
libro.
IL PRIMO AVVENIMENTO E' CHE GESU' LI INVIA CON LO SPIRITO
SANTO; CHE QUANDO VANNO A PREDICARE GESU' CRISTO ED ACCETTANO LA
PAROLA DI SALVEZZA SONO ANCH'ESSI RIEMPITI DI SPIRITO SANTO, IN
ESSI VIVE GESU' CRISTO RISORTO E NASCE TRA LORO LA KOINONIA.
Guardate come gli apostoli chiamano parola di salvezza la
buona notizia. LA PAROLA SI IDENTIFICA CON L'ANNUNCIO DELLA
BUONA NOTIZIA, CON IL KERYGMA DI GESU' CRISTO. QUESTA E' LA
PAROLA, QUESTO E' LO STESSO GESU' CRISTO.
QUESTA PAROLA HA IL POTERE DI GENERARE UNA NUOVA CREATURA
IN COLUI CHE LA ACCOGLIE E LA CUSTODISCE. HA IL POTERE DI
COMPIERE E FARE REALTA' CIO' CHE ANNUNCIA, IN COLUI CHE LA
CREDE.
Questa è la stessa parola che ha detto l'angelo a Maria.
Maria ha accolto la parola e la parola ha avuto il potere di
portare a compimento ciò che prometteva. QUESTA PAROLA E' LA
PAROLA DI DIO PERCHE' E' USCITA DALLA BOCCA DI DIO E COMPIE
SEMPRE LA SUA MISSIONE. Questa Parola, che si dice con le labbra
ed ha un suono, ha una forza immensa. Questa Parola dà la vita a
quelli che l'ascoltano. Così si capisce che qualcuno dia la vita
per portare al mondo questa Parola. Perché questa Parola è lo
stesso Gesù Cristo. Questa Parola è stoltezza per il mondo. Il
mondo crede in un altro tipo di parole.Questa Parola, tuttavia,
compie sempre la sua missione anche con il mondo. Come dice
Isaia (Is.55): Questa parola è come la pioggia che cade e compie
sempre la sua missione e fermenta. Ed anche quando questa Parola
è rifiutata ha
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già compiuto la sua missione: ha giudicato e condannato chi la
rifiuta. Io non sono venuto a condannare il mondo, dice Gesù, ma
nell'ultimo giorno questa Parola vi condannerà. Questo lo sapeva
molto bene la Chiesa Primitiva: l'unica condanna che c'è nel
mondo e l'unica salvezza è questa Parola: coloro che l'accolgono
ricevono la Vita, coloro che la rifiutano, questa stessa Parola
li condanna, perché rifiutano la Vita che viene da questa
Parola. Questa Parola non esige nulla, è una buona notizia che
viene a salvare il mondo: chi non l'accoglie rimane
nell'inferno.
QUESTA PAROLA E' L'AVVENIMENTO PER CUI I NOSTRI PECCATI
SONO PERDONATI, PER CUI NON MORIAMO, REALMENTE LA NOSTRA VITA
CAMMINA VERSO LA FESTA.
Chi ha incontrato Gesù Cristo è entrato nella festa, per
chi non lo ha incontrato, la sua vita è un inferno, anche se
viene alla comunità e anche se sa la catechesi a memoria. QUESTA
PAROLA E' UN EVENTO. QUESTA PAROLA E' QUELLA CHE VI ABBIAMO
ANNUNZIATO E VI ANNUNZIEREMO SEMPRE. E' LA BUONA NOTIZIA
DELL'AMORE DI DIO CHE CI PERDONA. PERCHE' DIO E' AMORE AL
NEMICO. Se siamo nemici di Dio, se abbiamo fatto cose orribili,
Dio ci ama e ci perdona. Non si esige da te nulla, solo ti si
invita a ricevere gratuitamente questa parola e credere in essa.
Questa Parola ti dice di abbandonarti a Dio, di guardare Dio, di
fidarti e di appoggiarti in Lui.
La conversione è dire: FRATELLI, RALLEGRATEVI PERCHE' ORA
POTETE CONVERTIRVI. ORA POTETE ESSERE LIBERATI GRATUITAMENTE PER
IL POTERE DI CRISTO. Chi non è stato liberato è perché non ha
creduto a questa Parola. Il frutto dell'aver accolto questa Paro
la è che si compie quello che annunciava: grazia da parte di
Dio, perdono e amore di Dio che ti dà il suo spirito. Custodisci
questa Parola e confida in essa. Questa Parola ti annuncia una
promessa: sarai completamente liberato dalla schiavitù di
Egitto. Mettiti in cammino con una comunità, ricevi il Messia
che viene a liberarti, fidati di Lui e ti condurrà alle acque.
Nelle acque non avere paura, i tuoi nemici ti perseguiteranno da
vicino, ma non ti preoccupare: io li distruggerò. Confida in me
e non temere, non rimarrai confuso.
Quello che avviene è che molti non credono a questa Parola,
e vogliono distruggere essi stessi i loro nemici. Quindi escono
dal cammino, abbandonano Mosè e le avanguardie del Faraone che
li inseguono da vicino, piombano sopra di loro e li distruggono.
Chi ha creduto a questa Parola, realmente confida e attende
la sua liberazione. Questa liberazione si compie. Il battesimo è
precisamente questo: vedere che Dio ha precipitato nel mare
cavalli e cavalieri, che i tuoi nemici sono distrutti senza
nessuno
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sforzo da parte tua, affinché tu abbia vita piena.
Tutto questo lo dico perché vediate la potenza di questa
Parola. Questa Parola non sono ragionamenti o cose da
apprendere. Il cristianesimo è per i semplici. Come semplice era
la Vergine Maria che ha ricevuto questa Parola che le dava buone
notizie da parte di Dio z l'ha accolta: rallegrati Maria, perché
in te nascerà il Messia, il principe della pace, il salvatore di
tutti gli uomini.
E' la stessa Parola che avete ricevuto voi: RALLEGRATEVI,
perché in voi pascerà una nuova creatura che salverà l'umanità.
Ma come si realizzerà questo se io sono un egoista? Non ti
preoccupare, lo farà in te lo Spirito Santo. Che si compia in me
secondo quanto tu hai detto: AMEN. E lo Spirito Santo scende e
feconda. I primi giorni Maria non lo avrà notato molto, come
capiterà a voi.
BEATA TE PERCHE' HAI CREDUTO, HAI ACCOLTO QUESTA PAROLA E
L'HAI CUSTODITA NEL TUO CUORE.
LA PAROLA DI DIO R' SEMPRE AVVENIMENTO. E' QUALCHE COSA CHE
INCIDE E CHE SI COMPIE. Non sono lezioni che spiegano cose. LA
PAROLA DI DIO E' AZIONE.
Che cosa è successo con quelli che hanno accolto questa
Parola? Che ha dato frutto in loro. Hanno costituito una
comunità catecumenale, hanno incominciato ad amarsi; si sono
riuniti per pregare e ascoltare la Parola di Dio, come è
successo a voi.
E tuttavia può darsi benissimo che la comunità non abbia
ancora alcuno scritto. Solo vive della Parola che le è stata
annunciata, che hanno creduto e che hanno cominciato a
sperimentare, perché ha cominciato ad agire in essi, a farsi
vita in loro. E' una Parola che ha il potere di farsi carne.
Più tardi appaiono scritti. MA LA COSA PIU' IMPORTANTE E'
CHE LA CHIESA NON NASCE DA UN LIBRO, NON NASCE DA SCRITTI. LA
CHIESA E' NATA DALL'AVVENIMENTO CHE E' LO SPIRITO SANTO CHE AGISCE
IN MEZZO AGLI UOMINI; GESU' CRISTO RISORTO CHE CI
GIUSTIFICA, SE VIVE IN NOI.
La stessa cosa succede con l'Antico Testamento. Nel Nuovo
Testamento gli scritti nascono dopo che è nata la Chiesa da una
Parola che si è fatta carne in loro. Dapprima è stata
l'esperienza dell'aver vissuto questo avvenimento. La stessa
cosa esattamente succede con Israele.
La prima cosa che appare in Israele è l'avvenimento. Dio ha
creato l'uomo, ha fatto questa meraviglia che è la natura; ha
posto l'uomo perché domini sopra di essa, perché viva, lawww.
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vori, procrei, crei regni. Poi l'uomo si è separato da Dio; come
è successo questo nella storia? Qui non ci interessa il come, il
fatto è questo. Ed appena l'uomo si è separato da Dio, conosce
la morte e, per colpa della paura che ha della morte, rimane
incapace di comunicare e di amare l'altro; l'altro si converte
in un nemico per lui. Caino uccide Abele, simbolo dell'umanità
separata dal l'umanità. Il mondo si riempie di peccato, di
guerre, di assassinii, di vizi, di lussurie, finché tutto il
mondo resta sommerso sotto le acque del diluvio, simbolo che
tutta l'umanità è sommersa sotto la morte ed il peccato, di modo
che l'umanità cammina verso la distruzione.
E' QUI CHE DIO INTERVIENE PER SALVARE L'UMANITA' E FAUNA
ALLEANZA CON NOE' PROMETTENDOGLI CHE NON DERMETTERA' CHE
L'UMANITA' PERISCA,CHE NON MORIRA'.Questo è molto importante
perché per Israele questo giuramento che Dio ha fatto, che
l'umanità non morirà, rimarrà come sottofondo di tutta la sua
storia. Ed è molto importante anche per noi, che abbiamo
ricevuto questa Parola ed abbiamo l'allegria di vedere che
questa Parola data a Noè, che cioè l'umanità non morirà, si è
compiuta in Gesù Cristo. Perché in Gesù tu ed io non moriremo.
(Per questo quando venne chi moda cercare di scoprire come
successero esattamente le cose che la Bibbia racconta - come nel
libro "La Bibbia aveva ragione" - quando si trattava di scoprire
con la ragione tutte queste cose che parevano troppo
fantastiche, Aaron, ne "Gli anni oscuri di Gesù", diceva: tutto
questo non sono altro che profanazioni della Parola di Dio.
Perché per Israele l'avvenimento del mare che si è aperto
affinchè il popolo passasse e non perisse è compimento della
promessa fatta a Noè. Una promessa che va al di là di loro, che
trascende loro stessi).
Stavo facendo un riassunto della storia della salvezza
spiegata dalla Bibbia.Dapprima ci sono alcuni capitoli che
narrano la separazione progressiva dell'uomo da Dio, che formano
come l'anticamera della storia della salvezza. Quindi appare
Abramo. Dio elegge Abramo e con lui pone in movimento il suo
piano di salvezza che è stato annunciato ogni volta che l'uomo
ha peccato (Ada mo, Caino, Babele, ecc.). Con Abramo la promessa
della salvezza si mette in movimento. Abramo è stato eletto in
funzione di tutti gli uomini della terra. E non importa che il
peccato sia grande, il peccato non può vincere Dio. Quanto più
basso tu cada, tanto più chiaro vedrai l'amore di Dio che ti
perdona. Dio discende fino al più profondo per tirarti fuori.
Dove abbondò il peccato sovrabbondò la grazia, dice S. Paolo.
Abramo riceve una promessa che lo pone in movimento. Questa
Parola si comincia a compiere nel popolo di Israele. Questa
Parola di salvezza si pone in marcia verso il suo compimento.
Le promesse si compiono in Abramo, in Isacco, in Giacobbe e
nel popolo ebraico che scende in Egitto. La Parola di Dio è
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sempre in movimento. Poi appare Mosè: Dio sceglie un popolo per
sé.
Questo è l'evento fondamentale: DIO SCEGLIE UN POPOLO DI
SCHIAVI E LO SALVA DALLA SCHIAVITU'. Dio si lascia conoscere da
questo popolo.
Fino a questo punto non è stato scritto nulla. Dio sta
intervenendo con avvenimenti storici, con fatti. Questi
schiavi di Egitto sicuramente non si ricorderanno dei loro
antenati, non lo sappiamo. Sappiamo che non sono neppure un
popolo, sono un gruppo di schiavi che conducono una vita
d'inferno. Forse avranno praticato più o meno la religione
degli Egiziani. Ma con l'intervento di Dio nascerà un
popolo: Dio tra tutti i popoli si va a prendere questo
gruppo di disgraziati. E a loro si manifesterà. Dio non si
è lasciato conoscere così da nessun popolo. Questo è
importante.
Dice Gesù che tutti gli uomini sono ammaestrati da Dio
attraverso i fatti della loro vita. Chi pone il suo ideale nelle
ricchezze, un giorno, attraverso gli eventi della vita, scopre
che la sua sicurezza è falsa. Chiunque si è fatto un idolo della
sua famiglia, un giorno vedrà cadere per terra il suo ideale.
Così Dio insegna a tutti gli uomini, pagani, pubblicani, ebrei,
ciprioti, negri o bianchi. Tutti gli uomini sono ammaestrati da
Dio.
Ma PER AIUTARE L'UMANITA' INTERA DIO SCEGLIE UN POPOLO E DA
ESSO SI LASCIA CONOSCERE, NON PARLANDOGLI ALL'ORECCHIO O
FACENDOGLI DISCORSI, MA AGENDO IN ESSO ATTRAVERSO PERSONE MOLTO
CONCRETE. AGISCE IN FAVORE DI QUESTO POPOLO ATTRAVERSO SEGNI E
PRODIGI DI MODO CHE QUESTO POPOLO NON UDRA' MA VEDRA', SI
SENTIRA' PRESO DALLE AZIONI DI DIO.
Questo popolo Dio lo tira fuori dall'Egitto, gli apre il
mare, spezza tutte le sue morti: il cerchio dell'Egitto, il
mare, il deserto, la mancanza di pane, la mancanza d'acqua, la
mancanza di carne, la morte provocata dai serpenti velenosi. DIO
APRE CAMMINI ATTRAVERSO LA MORTE PER QUESTO POPOLO.
L'intervento di Dio con questo popolo è primordiale. Dio si
lascia conoscere da Israele come il Signore della morte,come
Colui che salva dalla morte. Ogni volta che gli si presenta la
morte il popolo rinnega Dio e non gli piace questo Dio che non
si vede da nessuna parte. Israele pecca costantemente e persino
si stufa di essere il popolo eletto da Dio. Dio trae Israele
dall'Egitto e lo conduce attraverso il deserto per
manifestarglisi. NEL SINAI FA UN'ALLEANZA CON IL POPOLO. Il
patto che Dio fece con Abramo ora lo fa con tutto un popolo; fa
un giuramento: gli promette una terra meravigliosa. Devono fare
una sola cosa: credere e confidare nella sua Parola. E' l'unica
cosa che gli si chiede: appoggiarsi in Dio. Anche quando tu non
capisci, non diffidare di Dio perché dietro c'è un giuramento.
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Non volere l'acqua oggi, confida, aspetta. Tu credi che Dio deve
porsi al tuo servizio a tutti i costi. Dio chiede loro solo di
essere capaci di andare dietro di LUi.
Questo è il nostro peccato: voler mettere Dio al di sotto
di noi. Vogliamo che Dio ci dia la felicità che noi intendiamo.
La felicità che Dio ci vuole dare non ci interessa. Vogliamo la
nostra felicità ora stesso, non domani. Questo è il peccato.
Questa è la continua ribellione di Israele.
Ma Dio a poco a poco si lascia conoscere. L'altro giorno
Farnes ci diceva che la manifestazione di Dio nella Storia della
salvezza è progressiva. Dio non comincia dicendo ad Abramo: Io
sono l'unico Dio, gli altri dèi non esistono. Non gli dice
questo perché non lo può capire; Abramo è politeista. Solo gli
dice: Io sono il più potente di tutti gli dèi. Dio si lascia
conoscere senza forzare l'uomo, nella misura in cui questo lo
può conoscere. Lo stesso che tu a un bambino non cominci a
spiegargli le radici quadrate perché non può capirti. E le
radici quadrate sono vere, però cerca di spiegarle al bambino:
non ne capisce niente. E se vuoi dirgli che il fuoco fa male non
gli spiegherai le proprietà fisiche del fuoco, ma gli dirau "fa
bua", perché così ti capisce. Così anche Dio segue una pedagogia
con Israele nella sua manifestazione.
E' molto importante questo intervento di Dio con Israele
perché è un intervento in funzione tua. E guardate che io non
sto parlando di discorsi e di teorie: STO PARLANDO DI SALVEZZA
PER TE. Questa salvezza per te Dio l'ha inaugurata nella storia.
E questa storia si pone in movimento per una promessa.Questa
parola che contiene una promessa trascina gli avvenimenti.
L'alleanza che Dio ha fatto con il popolo la comincia a
compiere e gli dà una terra meravigliosa: la terra del cananeo.
Una terra che era dominata da sette nazioni (simbolo dei sette
spiriti maligni che dominano la tua terra, che ancora non
possiedi perché ancora non sei cristiano; per questo sono sette
gli esorcismi che ci sono nel battesimo per distruggere queste
sette nazioni, ciò lo farà Dio in tuo favore). A vedere queste
sette nazioni, il popolo nega Dio di nuovo: com'è che questi
tipi giganteschi si lasceranno rubare la terra? E' assurdo. Se
misurano due metri e noi veniamo esausti dal deserto con i
nostri bambini, le mogli e i greggi! Come gli toglieremo la
terra? E dubitano di Dio. E' la stessa cosa che dici tu: come è
possibile che io smetta di essere egoista? Impossibile. Però una
cosa importante: noi abbiamo come solo punto di riferimento la
nostra storia passata, non abbiamo davanti il futuro. Abbiamo
così il pericolo enorme di pensare che il futuro non esista. E
allora prendiamo il passato e lo proiettiamo davanti a noi come
futuro. Così tu credi che domani non puoi cambiare. Per questa
ragione il cristianesimo è t u t t o b a s a t o sulle promesse
del futuro. Perché ciò che ci u c c i d e è il
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ricordo del nostro passato che è l'unica cosa che conosciamo. Il
passato è un carico che sta lì. Confida in Dio! Non disperare!
Spera che domani la tua vita possa cambiare! Ma se il domani non
ti appartiene neanche.
Dio distrugge sette nazioni. Con il suo potere le sconfigge
e introduce il suo popolo nella terra promessa: la Palestina;
simbolo della terra promessa a tutta l'umanità che si realizza
in Gesù Cristo. Tutta la Storia della Salvezza si compirà in
Gesù Cristo per noi. Quella terra è simbolo della terra cui Dio
ti chiama. Questa Storia è la tua storia. Perché questa storia
che Dio fa con Israele è tipo della storia di salvezza che Dio
vuole fare con ogni uomo. Così come la storia che Dio sta
facendo con te oggi è tipo, esempio, segno affinché tu sia sale,
luce e lievito per gli uomini.
Ma i popoli nemici di nuovo vogliono recuperare la terra. E
quando assaltano il popolo e vogliono scacciarlo, Dio suscita
Giudici per guidare il suo popolo e vincere i nemici. Ogni tribù
ha i suoi giudici, i suoi liberatori: Sansone, Jefte, Gedeone,
ecc. Leggetelo che è meraviglioso, perché ognuno di questi
giudici è una Parola di Dio. Quello che racchiudono questi
giudici, questi profeti minori, sono narrazioni autentica mente
storiche.
Ma poi vogliono un re. E lo chiedono a Dio e Dio dà loro
Saul. E tutte le tribù si costituiscono in confederazioni e
appare un regno. Questo regno giunge alla sua pienezza con
Davide. Davide è un uomo accetto a Dio perché confida in Lui.
Quando lo maledicono, dice: E se Dio vuole che mi maledicano...
Pone sempre Dio come causa prima di tutto. Perché per ogni
credente, Dio interviene in ogni cosa. E se tu cadi in qualche
aberrazione è perché Dio ha levato la sua mano da te, non solo
perché tu l'hai voluto. E allora non serve piangere. Anche Esaù
pianse e pianse ma perdette la sua primogenitura. Dio alza la
sua mano dalla tua testa non per ucciderti, ma per convertirti,
perché ti sei posto in una situazione per cui quello è l'unico
modo che Dio ha di manifestarsi.
Quando il popolo ha un re nasce un temporalismo. Il popolo
si sente orgoglioso, potente e forte: ha dimenticato che fu
tanto povero e che nel deserto visse nella misura in cui Dio gli
inviava acqua, manna, ecc., perché se no sarebbero morti. Allora
Dio li manda in esilio. Prima ci va il regno del nord e poi
quello del sud.
A questo punto ci sono ancora pochi scritti. Quello che c'è
sono feste, liturgie, commemorazioni della loro liberazione,
tradizioni orali. Si narrano di padre in figlio le meraviglie
che Dio ha fatto con loro. Perché il Dio che essi hanno è
diverso dal dio degli altri popoli. Il centro della
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loro spiritualità è nella celebrazione della Pasqua dove narrano
la loro storia.
Con Davide appaiono i primi scritti, perché c'è già un
palazzo e biblioteche. Allora cominciano ad essere compilati
canti ed altri scritti. Il primo libro che si scrisse sembra
essere quello di Samuele.
Nell'esilio il popolo ricorda di nuovo la promessa che Dio
gli fece di dargli una terra. Ora si vedono senza di essa e
pensano: che succede? Siamo di nuovo schiavi senza felicità.
Israele ha avuto sempre sacrifici di vacche, agnelli, ecc. come
tutti i popoli. Dio non ha distrutto nulla di ciò. Semplicemente
vi ha dato un senso nuovo. La festa di primavera, che
celebravano come tutti i popoli, ricevette un nuovo contenuto
nella festa di Pasqua. Perché ora essi hanno un evento più
grande che il passaggio della morte dell'inverno alla vita della
primavera. Ora celebrane il passaggio dalla schiavitù
dell'Egitto alla libertà della terra promessa. Dio scelse quella
stessa notte di luna piena per agire.
In questa purificazione dei suoi riti sacrificali ha
un'enorme importanza l'esilio. Dio gli invia profeti, perché Dio
non abbandona mai il suo popolo né lo lascia nella tenebra.
Questi profeti gli porranno innanzi la sua storia e diranno:
perché piangete? Non ricordate che Dio fece questo e quello per
voi? Scopriranno che la loro stessa storia è una Parola. Che non
c'è differenza tra storia e Parola, perché Dio si è lasciato
conoscere nella loro storia. I profeti dicono: se Dio operò lì,
perché disperate? Dio tornerà ad agire perché il suo braccio non
si è accorciato. Non vi preoccupate: Dio vi tirerà fuori
dall'esilio. Ora nell'esilio attendono una liberazione anche
maggiore, ora attendono il Messia, il nuovo Mosè.
Ma, di più, ora in esilio non hanno tempio. La loro
spiritualità ormai non si basa più sui sacrifici del tempio:
appare la Sinagoga. Lì si riuniscono per ricevere la
consolazione delle Scritture. La Scrittura che narra l'azione di
Dio è lì presente in mezzo a loro per mantenere viva la
speranza. Allora cominciano a raccogliere e compilare scritti.
Dicono: coraggio, fratelli, drizzate le vostre ginacchia,
alziamoci, cantiamo, che Dio verrà, perché non ci ha
abbandonati! Dio invia profeti che illuminano la loro storia
facendo vedere che è una Storia che Dio ha fatto per loro. Se
togli Dio da questa storia scompare la storia.
Per questo pasta narrare la storia, farla presente, per ché
Dio appaia. Basta che ci riuniamo a leggere l'uscita dall'Egitto
perché Dio si faccia presente per liberare. Perché Dio non mente
e sempre compie quello che promette.
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Il Dio che operò in Egitto non è addormentato; ma è vivo ed è
ritto per salvare e liberare: attendiamo con ansia la notte di
Pasqua in cui verrà il Messia.
Con Ciro tornano dall'esilio. Per questo vedrete molti
canti a Ciro come Messia che li ha condotti di nuovo nella
terra. Guardate però che abbiamo due regni, uniti ora insieme.
Ciascuno ha le sue tradizioni. Quelli del nord raccontano le
cose in un modo e quelli del sud in un altro. Al momento di
compilare gli scritti non si distrugge nulla. Di conseguenza
vedrete molte narrazioni ripetute, come quella della creazioni.
La sostanza è la stessa: cambia la forma. Così come ogni
catechista dà la catechesi diversamente, ma la sostanza è la
stessa ed al momento di compilare non fa una fusione di due
catechesi, ma le conserva tutte e due. Israele scopre che tutti
gli scritti sono preziosi e non ne distrugge nessuno: li pone
uno accanto all'altro.
Tornati alla terra hanno ora la sinagoga ed hanno scoperto
la celebrazione della Parola. Su questo basano la loro
spiritualità: riunendosi per narrare la loro storia e
rallegrarsi, per cantare e pregare. Hanno scoperto la
consolazione delle Scritture.
Esdra e Neemia restaurarono la Tòhrah, redigono ed ordinano
tutti gli scritti. Con l'esperienza di secoli riflettono ora
sopra la loro storia e cominciano a scrivere sulle origini.
Infatti i primi undici capitoli del Genesi, nella loro forma
attuale, non sono stati i primi ad essere scritti, ma gli
ultimi. In questi scritti proiettano la fede che in Dio hanno
sperimentato. Sono scritti con una sapienza impressionante
perché partono da un'esperienza di fede. Vedono che manca un
preambolo alla loro storia della salvezza e lo scrivono
proiettando in esso la loro esperienza del peccato, della
creazione, ecc.
Dio è andato purificando la loro stessa storia. Al
principio comprendono la legge come un patto che implica
obbligazioni da entrambe le parti. Così erano i patti che
conoscevano: essi compiono i comandamenti e Dio compie la sua
parte. Ma con l'esperienza della storia scoprono che questa
legge non si può compiere. I profeti annunciano loro una
liberazione più grande: verrà un giorno, dice Ezechiele, in cui
Io, Jahvè, metterò la Toharah nel vostro cuore e nessuno
insegnerà all'altro: tutti sarete ammaestrati da me. Io vi
toglierò questo cuore di pietra e vi darò un cuore di carne; Io
affonderò il mio spirito sopra di voi. Ormai non sperano in una
semplice liberazione materiale o fisica: Dio è andato
spiritualizzandoli poco a poco. Dio, ad esempio, non dice loro
fin dal principio che c'è un al di là dopo la morte. Troverete
così molti scritti che confessano che non sanno quello che
accade dello spirito dopo
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la morte. Dio si manifesta poco a poco. Perciò Cristo viene
nella pienezza dei tempi,quando il tempo dell'intervento di Dio
è maturo. Così troviamo libri, come l'Ecclesiaste, che sono
molto pessimisti sull'al di là. Non lo negano, dicono solamente
che non sanno. Ma nel III secolo a.C. Dio ha già rivelato che
c'è una vita dopo la morte: chi compie la legge vivrà per
sempre.Cominciano a credere nella vita dell'al di là: perciò
dico, credere che il cristianesimo sia una legge che chi la
compie come premio va in cielo e dire che chi non la compie è
condannato all'inferno è insufficiente,perché allora che bisogno
c'era che venisse Gesù Cristo, quando questo lo dice già il
libro della Sapienza?Questo lo sapevano già gli ebrei senza Gesù
Cristo.Già si diceva allora che si doveva essere onesti, amare
gli altri, non commettere ingiustizie, pregare Dio, compiere la
legge, appoggiarsi a Dio; e che colui che faccia questo vivrà e
chi non lo faccia sarà condannato in un giudizio che ci sarà
dopo la morte. Così anche credevano in una resurrezione dei
morti, perché quando Marta piangeva per la morte di Lazzaro,
Gesù le dice: Non piangere, tuo fratello vivrà. E Marta
risponde: so già che resusciterà nell'ultimo giorno. Questo lo
sapevano già. Ma la novità di Gesù Cristo è che dice dopo: IO
SONO LA RESURREZIONE E LA VITA;CHI CREDE IN ME, ANCHE SE MORTO,
VIVRAI; E CHI VIVE E CREDE IN ME NON GUSTERAI LA MORTE MAI.
Questa è la Buona Notizia che si ripete almeno sette volte nel
Vangelo di Giovanni. Chi crede in Gesù Cristo muore come quando
si addormenta. Ti metti a letto e ti addormenti senza sapere
quando. Così anche morirai: dormendo. Per questo la Chiesa
chiama i morti: quelli che si sono addormentati nel Signore.
Muori come in un sogno e ti risvegli nella resurrezione. In un
istante passi da questo mondo al la gloria, siano passati o no
milioni di anni. Perciò noi cristiani non piangiamo i morti: i
nostri fratelli che muoiono sono vivi. Gesù infatti dice: Dio
non è un Dio dei morti ma dei viventi. Ma il cristiano non crede
questo solamente così, perché dicono che è così. IL CRISTIANO HA
DENTRO DI SE' LA GARANZIA DELLA SUA RESURREZIONE, PERCHE' LO
SPIRITO DI GESU' CRISTO VINCITORE DELLA MORTE VIVE IN LUI, E
QUESTO SI PIANIFESTA NEL FATTO CHE FA OPERE DI VITA ETERNA, DI
RISORTO, NELL'AFFARE AL DI LA' DELLA MORTE.
Dice S. Paolo: Avendo la vostra speranza e la vostra
consolazione nelle Scritture; esse ci parlano di ciò che verrà;
esse alimentano la nostra speranza.
Questa Scrittura, che è stata composta sotto l'ispirazione
di Dio, mediante lo Spirito di Dio, è una lettera morta, uno
scheletro. Perché questo scheletro sia ricoperto di carne è
necessawww.
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rio che lo apra chi è testimone delle Scritture perché si
compiono nella sua vita. Solo chi ha scritto questo libro ha
potere di aprirlo, perché questo libro è sigillato. Un pagano
non vi capisce nulla. PERCHE' IL CRISTIANESIMO NON E' LETTERA,
E' UN AVVENIMENTO,SONO ESPERIENZE VITALI. Prova a raccontare a
tuo cugino la Pasqua che hai celebrato:morirà dal
ridere.Raccontagli le convivenze che fai... Un pagano che legge
questo libro al massimo può dire:che esempi sublimi dà questo
eroico Gesù Cristo che dà la vita per i suoi nemici!Ma
aggiungerà: Che lo faccia tuo nonno...! Oppure: che poetico...!
A QUESTE SCRITTURE DANNO VITA QUELLI NEI QUALI SI COMPIONO,
QUELLI AI QUALI LO SPIRITO LE FA CANTARE E VIVERE, QUELLI CHE
LEGGONO QUESTI LIBRI E PIANGONO, QUELLI CHE LE SENTONO COME UN
BALSAMO NEI LORO CUORE,PERCHE' CIO' CHE IN ESSE SI TROVA E' UNA
REALTA' SPERIMENTATA DA LORO. A chi non ne ha esperienza dentro,
questo libro non dice nulla. Se a te le Scritture dicono qualche
cosa è perché colui che si manifesta in questo libro è lo stesso
che è apparso a te. Perché gli avvenimenti che qui si narrano
sono avvenimenti di qualcuno che ha agito anche in te.PERCHE' TU
VEDI CHE QUESTA STORIA E' LA TUA STORIA.
Allora,quando vai in comunità e si aprono e si proclamano
le scritture e non ti dicono niente: trema! Perché sei fuori di
esse. Se quando si proclamano ti trovi dentro di esse e vedi che
ti dicono qualche cosa perché in te si compiono:
rallegrati,canta! per questo i cristiani rispondono con il canto
alla lettura proclamata.Rallegrati perché stai nel cammino,
perché con la tua presenza testimoni che questo é vero.
LA SCRITTURA, SENZA UNA CHIESA, SENZA UN POPOLO CHE E'
TESTIMONE DI ESSA, E' LETTERA MORTA.
Perciò questo libro devi leggerlo tutti i giorni. Questo
libro è il nostro alimento. Qui è scritta tutta la nostra vita.
E' il rituale della tua vita: la tua nascita, la tua ora, tutto
quel lo che ti succede,le tue crisi, i tuoi esilii,le tue
liberazioni. Qui c'è scritto tutto. Così conoscere la Scrittura
è conoscere te stesso. Mettiti in contatto con la scrittura con
umiltà e lo Spirito Santo te le andrà comunicando.Questa
scrittura sarà la consolazione maggiore della tua vita e ti
muoverà alla preghiera.
Gli orientali dicono che questo libro esorcizza. Anche se
tu non lo capisci, i demoni lo capiscono e tremano. Anche il
solo leggere tu da solo la Scrittura, sarà per te un potere
enorme. Il Concilio dice che il vero rinnovamento verrà quando
questo libro sarà il libro di preghiera di tutti i cristiani.
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(Carmen)
Come avete potuto vedere, Kiko ha spiegato come si è
formata la Scrittura e che differenza c'è tra Parola di Dio e
Scrittura, anche se lo ha fatto senza dirlo concretamente.
Questo la gente lo capirà lungo il cammino, man mano che
sia esperienza in loro, non perché glielo diciate voi. Questo è
il motivo per cui tutti i corsi biblici che sono di moda oggi
mai conducono alla Parola, perché la gente entra nella Parola
attraverso le celebrazioni, quando la Parola si fa evento e lo
Spirito agisce.
San Giovanni finisce il Vangelo dicendo: "Vi sono ancora
molte altre cose compiute da Gesù, che se fossero scritte una
per una, penso che il mondo stesso non riuscirebbe a contenere i
libri che si dovrebbero scrivere". (Gv. 21,25). Con questo già
si vede che ci sono una serie di avvenimenti che non sono
scritti.
Ossia gli avvenimenti che per Israele sono Parola, non sono
contenibili negli scritti. Per Israele Parola significa azione.
Noi veniamo da una mentalità ellenistica per la quale la Parola
è logos, idea, pensiero. Così facciamo fatica a capirla. Si è
par lato sempre di rivelazione invece che di Parola. Rivelazione
è sempre un'astrazione, un'idea. Rivelazione nei seminari è
sempre, in fondo, un complesso di verità o di trattati in cui
Dio ha detto delle cose. Per Israele non è così. La Parola è
avvenimento e gli avvenimenti non si possono riassumere tutti
per iscritto.
Per questo Gesù ha fatto molte più cose di quelle che può
dire S; Giovanni e per questo dice che se anche il mondo si
riempisse di libri non si potrebbero riassumere tutti gli
avvenimenti che essi hanno sperimentato in Cristo.
La stessa cosa accade con tutta l'azione dell'Antico
Testamento. Dio si è manifestato nel suo agire e questo non si
può riassumere in scritti. LA PAROLA DI DIO, CHE E'
L'INTERVENTO, L'AVVENIMENTO, L'AZIONE DI DIO, PRECEDE LA
SCRITTURA. Gesù Cristo è morto e risorto e non ha scritto nulla,
ma è stato invece un avvenimento vivente incarnato nella storia,
una Parola vivente. Ha compiuto molti eventi e in più ha
lasciato un messaggio vivente nel cuore degli apostoli, senza
paura che lo potessero svisare, senza dare loro un riassunto
scritto perché lo predicassero. HA LASCIATO VIVENTE NELLO
SPIRITO L'AVVENIMENTO DELLA RESURREZIONE.
Lo stesso vale per Israele, che è un popolo vivo; esso è il
trasmettitore di Dio. Israele non è una scrittura, ma una Parola
di Dio, un evento vivente. Come lo sono gli apostoli: sono
testimoni perché vivono l' e v e n t o, non s o l o perché
hanno

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