Gemma è in estasi. Padre germano si avvicina e la vede così in piena estasi, mentre a voce normale, tale da poter essere udita da chi stava intorno, in un commoventissimo dialogo chiede a gesù di convertire e salvare un certo uomo, un forestiero, che essa aveva conosciuto a Lucca e "per interna ispirazione" aveva anche appreso che non era quello che appariva all'esterno ma un incallito peccatore, sul quale pendeva già la condanna eterna. Gemma più volte lo aveva ammonito a voce e per iscritto, affinchè si ponesse in regola con la coscienza, ma inutilmente. Questa volta invoca da gesù la divina misericordia: Giacchè sei venuto, Gesù., torno a supplicarti pel mio peccatore. E' figlio tuo e fratello mio: salvalo Gesù"; e lo nominò. ma Gesù mostrava di non poterla accontentare. E Gemma senza sgomentarsi insisteva: " Perchè oggi non mi dai più retta ,Gesù? per un anima sola hai fatto tanto tanto, e poi quella lì non me la vuoi salvare? Salvala gesù, salvala........." Per tutta risposta-continua padre Germano-il Salvatore opponeva sempre la divina giustizia. Ed essa , riscaldandandosi sempre di più: " Non cerco mica la tua giustizia, ma la tua misericordia.........Non pertanto, il Signore durava a mostrarsi inflessibile... Quando ad un tratto Gemma si rianimò tutta e "Bene , riprese a dire, io sono una peccatrice: lo sento dire da te stesso che peggio di me non la potevi trovare. Si, lo confesso, non merito che tu mi dia ascolto. Ma ecco ti presento un'altra interceditrice a favore del mio peccatore: è la stessa Mamma tua che ti prega per lui. Oh! Va' a dir di no alla Mamma tua! Certo non glielo potrai dire di no, ad essa. Ed ora rispondimi Gesù, che l'hai salvato il mio peccatore. La vittoria era guadagnata. Gemma prendemdo un'aria di gioia indescrivibile esclama : E' salvo, e' salvo! Hai vinto gesù, trionfa sempre così " ed esce dall'estasi......
terminata la scena, dice padre Germano, mi ritirai in camera con l'animo occupato da mille pensieri, quando si sente picchiare all'uscio-E' un signore forestiero che cerca di lei padre.- Lo feci entrare, mi si gettò ai piedi, e piangendo mi disse: Padre, mi confessi..Era il peccatore di gemma, convertito in quell'ora stessa. si accusò di tutte quelle colpe che io medesimo avevo sentito ripetere in estasi dalla Serva di Dio. Una sola ne dimenticò, e potei ricordargliela io....Lo pregai che mi permettesse di pubblicare queste meraviglie del signore, e dopo di esserci reciprocamente abbracciati, lo congedai...Con la fantasia e l'isterismo-conclude Padre germano- non si giunge a tanto; il diavolo è buono a trascinare nell'inferno i peccatori, non mai a convertirli e tanto meno in siffatta guisa".
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