mercoledì 7 aprile 2010
O R I E N T A M E N T I ALLE EQUIPE DEI CATECHISTI PER LA FASE DI CONVERSIONE 6
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non si può rappresentare, non si può visibilizzare meglio che in
una realtà: LA CHIESA. Perchè l'uomo nuovo è comunione di cuori.
Se tu sei stato innestato in Cristo, se sei stato resuscitato
con Cristo e sei stato costituito Spirito vivificante, anche tu
puoi dar vita agli uomini, perchè puoi trasmettere loro lo
Spirito, perché puoi annunciar loro la buona notizia della quale
sei testimone. Allora tu vivi nel cuore di tutti, perchè le
preoccupazioni del mondo non sono più preoccupazioni perchè tu
ami gli uomini come Dio li ama; tu vivi in Cristo e pertanto sei
una cosa sola con l'umanità.
Questo, fratelli, è il cristianesimo. Se un uomo veramente
è nato da Cristo, ama gli uomini fino a dar la vita per loro.
Quando San Pietro, uscito dal cenacolo, annuncia per la
prima volta la buona notizia, la gente che lo ascolta gli
chiede: Che dobbiamo fare? Egli risponde: CONVERTITEVI E FATEVI
BATTEZZARE INVOCANDO IL NOME DI GESU'.
CHE COSE' IL BATTESIMO? E' REALIZZARE IL MISTERO DI PASQUA
DI GESU' ATTRAVERSO UN SEGNO. Il corpo di peccato, che Gesù
Cristo ha inchiodato sulla croce, muore. Ma questo non sarebbe
sufficiente. Se Gesù Cristo non fosse risorto, che cosa avrebbe
dimostrato? Che noi uomini siamo tutti delle canaglie, che
nessuno ha compiuto la legge e che abbiamo condannato Gesù
chiedendo grazia per un assassino. Con ciò nessuno di noi si
sarebbe salvato. Avrebbe dimostrato che il nostro corpo è un
corpo di peccato. Per questo San Paolo dice: Se Cristo non fosse
risorto, vana sarebbe la nostra fede, resteremmo tutti nei
nostri peccati. MA IL PADRE HA RISUSCITATO COLUI CHE HA VOLUTO
FARSI PECCATO (è stato condannato nel nome della legge la quale
dice: maledetto colui che pende dal legno). EGLI HA PRESO IL
NOSTRO POSTO ED HA PERMESSO CHE I NOSTRI PECCATI FOSSERO
LI'INCHIODATI. SONO I TUOI PECCATI ED I MIEI QUELLI CHE HA
PORTATO SULLA CROCE E PER I QUALI E' MORTO. I PECCATI LO HANNO
CONDOTTO ALLA MORTE PER ESPRIMERE COSI' CIO' CHE I PECCATI FANNO
DI NOI. Perchè se siamo stati creati ad immagine e somiglianza
di Dio, se Lui è morto per i nostri peccati, anche noi siamo
morti per i nostri peccati. EGLI E' L'AUTORE DELLA VITA. EGLI E'
IL SIGNORE DEL SINAI. MA SE EGLI HA OCCUPATO IL TUO POSTO ED IL
MIO ED E' STATO PRESSO NELLA FOSSA AL NOSTRO POSTO E IL PADRE LO
HA RESUSCITATO, HA RESUSCITATO ANCHE NOI. PERCHE' L'HA
RESUSCITATO COME PEGNO, COME GARANZIA CHE I TUOI PECCATI SONO
PERDONATI, CHE ABBIAMO ACCESSO ALLA VITA DI DIO, CHE ORA
POSSIAMO NASCERE DA DIO. Ed allo stesso modo che la parola di
Dio disse: sia la luce e la luce fu -dice San Paolo- Dio ci ha
dato questa Parola, che è il keryqma, la quale ha il potere di
far sì che sorga una nuova creatura per il potere della Parola
di Dio.
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Sapete che cos'è la fede? CREDERE CHE QUESTO CHE STIAMO
DICENDO E' POSSIBILE, CHE E' POSSIBILE CHE VOI NASCIATE
VERAMENTE DA DIO, CHE TUTTI I VOSTRI PECCATI SONO PERDONATI E
CHE AVETE ACCESSO ALLA VITA ETERNA, ALLA NATURA DI DIO. Perchè
l'annuncio di questa Parola, dicevano i Santi Padri, è lo sperma
dello Spirito, perchè ha il potere di generare nell'uomo una
nuova creatura. IN COLUI CHE CREDE NELLA PREDICAZIONE,
IMMEDIATAMENTE COMINCIA A CRESCERE UNA NUOVA CREATURA. La
fotografia di questa nuova creatura è Cristo. PERCHE' CRISTO
RESUSCITATO E' UN' OPERA CHE DIO HA FATTO PER TE, PERCHE' TU
POSSA ESSERE SALVATO. EGLI E' LA MANIFESTAZIONE DI DIO. DIO HA
VOLUTO MANIFESTARCI IN LUI IL SUO VOLTO.
CHE DOBBIAMO FARE ?
CONVERTITEVI E FATEVI BATTEZZARE, INVOCANDO IL NOME DI
GESU'.
FATEVI BATTEZZARE. Se sei veramente convinto di essere
peccatore, se stai lasciando che questa catechesi ti giudichi,
se lasci che la croce di Gesù Cristo ti denunci come peccatore,
perchè non ti sei lasciato uccidere da nessuno -e questa è la
legge ed i profeti- se lo accetti sei il più gran condannato,
sei condannato a morte, sei all'inferno. (Karl Barth dice che
l'uomo è giudicato e condannato dalla croce di Cristo come
peccatore).
Invece no: ORA TI ANNUNCIO UNA BUONA NOTIZIA: DIO HA
RISUSCITATO COSTUI PER TE, DIO LO HA COSTITUITO TUO SIGNORE,
KYRIOS, CE L'HA INVIATO PERCHE'POSSA DARCI LA VITA. PERCHE' ORA,
SE CREDI IN LUI E TI APPOGGI IN LUI, TU POSSA NASCERE DI NUOVO,
NASCERE DA DIO.
Se credi questo, ora stesso puoi essere battezzato,
possiamo dire. Se qui c'è qualcuno che dice: lo credo, credo che
Dio è così potente che ora stesso può distruggere il mio corpo
di peccato e darmi una nuova vita, io lo porterei all'acqua.
Credi veramente che Gesù Cristo è vivente ed è stato costituito
tuo Signore perchè tu possa nascere di nuovo dall'acqua e dallo
Spirito Santo? Se qualcuno lo credesse lo sommergerei nell'acqua
come segno che vuol seppellire il suo corpo di peccato,
rinunciare a Satana e a tutti i peccati commessi finora. Se
qualcuno lo crede e dice: giuro di non dar più retta a Satana,
gli farei togliere i vestiti, come segno che si spoglia del suo
egoismo, della sua lussuria, della sua vanità, di ciò che è
stato finora ed entrerebbe nell'acqua. Ma forse dice: il fatto è
che io non credo che smetterò di essere lussurioso, sai ? Allora
non credi, perchè questo sì è nel potere di Gesù, ma non nel
tuo. Ci hai seccati! Credi forse di poter smettere di bere,
smettere di essere egoista? Tu non puoi. Proprio perchè tu
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non lo puoi ti è stato inviato Gesù Cristo Risorto, vincitore
della morte. Perchè se tu lo potessi, a che servirebbe Gesù
Cristo? Basterebbe la legge.
Quando lo crederai veramente, ti spoglierai dei tuoi
vestiti, scenderai i gradini e ti sommergerai nell'acqua,
lasciando in essa il cadavere dell'uomo di peccato, invocando il
nome di Gesù, questo Nome che è al di sopra di ogni nome.
L'uomo è dominato dal serpente, dal demonio, dalla morte,
dal peccato. CRISTO HA VINTO TUTTO CIO'. E' STATO COSTITUITO DA
DIO KYRIO DI TUTTO ( del denaro, del matrimonio, dei figli, del
prestigio, della sessualità, ecc.), IN LUI HAI SALVEZZA. SOLO IN
LUI C'E' SALVEZZA IN QUESTO MONDO C'E' ACCESSO A DIO, SOLO IN
LUI PUOI ESSERE RICREATO VERAMENTE, RICUPERANDO L'IMMAGINE DI
DIO IN TE, DIVENENDO DIO STESSO, FIGLIO DI DIO, AVERE LA NATURA
DI DIO.
Allora questo stesso uomo, quand'esce dal battesimo, esce
con un corpo nuovo, perchè come un bambino ha creduto e ha
invocato il nome di Gesù. Non è un inganno, è la realtà: ha
ricevuto un corpo nuovo. E come segno e conferma che ha ricevuto
questo corpo nuovo, gli apostoli, che hanno il potere di
trasmettere lo Spirito Santo, gli imponevano le mani, dopo
essere uscito dall'acqua: prima distruggevano il corpo di
peccato e poi tiravano fuori un corpo nuovo, radioso, infine gli
infondevano lo Spirito Santo imponendogli le mani e invocando il
nome di Gesù Cristo e ungendolo con l'olio (simbolo dello
Spirito Santo). Quindi gli imponevano le vesti bianche, una
corona di alloro, in segno di vittoria, e poteva passare alla
Cena del Signore, celebrare l'Eucarestia. Perchè il cristiano
battezzato è già entrato nella divinità, nel Regno di Dio e può
passare all'Eucarestia. Perchè l'Eucarestia è un'Eucarestia
celeste: lì sono davanti all'Agnello gli angeli e i santi.
Guardate come, per parlare del kerygma, ricorro ai
Sacramenti, perchè si esprime meglio con sacramenti che con
parole.
OUAL'E' LA BUONA NOTIZIA ?
CHE GESU' CRISTO HA SPEZZATO LA MORTE, L'HA VINTA, HA ROTTO
IL CERCHIO DI MORTE CHE CI TIENE SCHIAVI E HA STABILITO UNA
NUOVA DIMENSIONE NELL'AMORE.
Se avete accettato la prima parte della catechesi ed avete
riconosciuto che siamo accerchiati dal potere del peccato,
sottomessi al maligno, che è vero che l'uomo si trova in una
situazione di morte, se siamo certi di questo, allora E'
ALTRETTANTO CERTO CHE LA MORTE ED IL PECCATO SONO STATI VINTI
NELLA MORTE E RESURREZIONE DI GESU' CRISTO CHE, NELLA SUA CARNE,
HA SEPOLTO E DISTRUTTO IL CORPO DI PECCATO. EGLI HA DISTRUTTO
NELwww.
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LA SUA CARNE IL SERPENTE. HA LASCIATO CHE IL PECCATO
DELL'UMANITA' LO PORTASSE ALLA CROCE E SI E' FATTO PECCATO PER
NOI. QUINDI SE LO STIPENDIO DEL PECCATO E' LA MORTE, SE IL
PECCATO HA PRESO TUTTI GLI UOMINI E LI HA MESSI DENTRO IL
CERCHIO DELLA MORTE, IN MODO TALE CHE NOI UOMINI SIAMO TUTTI
SCHIAVI, SE UN UOMO E' STATO RISUSCITATO DALLA MORTE, VUOL DIRE
CHE IL PECCATO E' STATO PERDONATO.
L'annuncio che portiamo è questo: UN UOMO E' RISORTO. E LA
RESURREZIONE DEI MORTI DI QUEST'UOMO E'UNA BUONA NOTIZIA PER
TUTTI GLI UOMINI, PERCHE' EGLI E' RISORTO COME PRIMIZIA, EGLI E'
RISORTO PER PRIMO PER GIUSTIFICARE TUTTA L'UMANITA', PER
MOSTRARE A TUTTI GLI UOMINI CHE LA MORTE E' STATA PERDONATA A
TUTTI, PERCHE' IL PECCATO E' STATO PERDONATO.
LA NOTIZIA CHE VI PORTIAMO E' QUESTA: CHE LA MORTE E' STATA
VINTA, CHE NOI NON MORIAMO, PERCHE' UN UOMO E STATO RISUSCITATO
DAI MORTI E QUEST'UOMO VIENE CON NOI A DARVI LA VITA ETERNA.
Se la conseguenza del peccato è la morte, come si potrà
dimostrare agli uomini che veramente è stata perdonata all'uomo
la sua morte ontologica, la morte dell'essere, la sua morte
eterna, che ora l'uomo può vivere eternamente, che la morte
fisica è solo un passaggio ma che l'uomo non muore? Lo si potrà
dimostrare solo mediante un fatto: COSI' COME PRIMA L'UOMO,
NELLA SITUAZIONE DI PECCATO, ACCERCHIATO DALLA MORTE, NON POTEVA
PASSARE ATTRAVERSO LA MORTE E QUINDI NON POTEVA AMARE, ORA
QUEST'UOMO FA OPERA DI VITA ETERNA, PASSA ATTRAVERSO LA MORTE,
PERCHE' ORMAI LA SUA MORTE NON ESISTE PIU ED HA RICEVUTO UNA
NUOVA VITA, UNO SPIRITO NUOVO: LO SPIRITO DI GESU' CRISTO
RISORTO.
Perchè questa notizia non è soltanto che Gesù Cristo e
risorto dai morti, ma che GESU' CRISTO E' STATO COSTITUITO
SPIRITO VIVIFICANTE, PRIMOGENITO DI UNA NUOVA CREAZIONE, E CHE
CHIUNQUE CREDE IN LUI RICEVERA' IL SUO STESSO SPIRITO E LA SUA
STESSA NATURA.
Perchè fino a Gesù Cristo c'era un tipo di creazione: Adamo
vivente, uomo carnale, in situazione di peccato e di morte. MA
IN CRISTO DIO INAUGURA UNA NUOVA CREAZIONE, FA UNA NUOVA
UMANITA' : L'UOMO NUOVO. DI QUESTA NUOVA CREAZIONE GESU' CRISTO
E' IL PRIMOGENITO: EGLI E' STATO COSTITUITO COME NOSTRO
SALVATORE. IN LUI SI UNISCONO DIO E L'UOMO. EGLI E' L'IMMAGINE
DELLA NUOVA UMANITA'. A LUI SONO SOTTOMESSI TUTTI I POTERI,
PERCHE' E' STATO COSTITUITO DAL PADRE SIGNORE E KYRIOS DI TUTTI
I POTERI CHE CI TENGONO SCHIAVI, CI LEGANO E CI DISTRUGGONO.
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Se c'è qui qualche fratello che riconosce di essere sottomesso a
qualche potere, sappia che in Lui potrà essere salvato. Perchè
Gesù è Signore di tutta l'umanità. Non c'è altro nome sopra la
terra nel quale l'uomo avrà salvezza. Davanti a questo Nome,
ogni ginocchio si piegherà in cielo e sulla terra e in Lui sarà
riconosciuta la salvezza, perchè in Lui Dio sta riconciliando il
mondo con se stesso.
Tutta la catechesi che il maligno ha fatto all'uomo, che
Dio non è amore, che la legge è il segno esterno che Dio non ci
ama, Gesù Cristo l'ha vinta nel suo corpo. Nel suo corpo ha
distrutto il corpo di peccato. Nella sua croce ha mostrato che
Dio è amore. Perchè Egli è Dio.
Guarda quanto Dio ti ama da morire al tuo posto ed è venuto
ad annunciarti la BUONA NOTIZIA DA PARTE DI DIO: CHE IL REGNO DI
DIO E' GIA' ARRIVATO. E non gli è importato che lo uccidessimo,
ha continuato a perdonarci.
Per questo motivo Gesù, che è stato costituito dal Padre
Spirito vivificante, VIENE A DARE LA VITA ETERNA, IL SUO STESSO
SPIRITO, VIENE A TOGLIERE LO SPIRITO DEL PECCATO E A DARCI IL
SUO STESSO SPIRITO, VIENE A TOGLIERCI IL NOSTRO CUORE DI PECCATO
E A DARCI LO SPIRITO SANTO. VIENE A RICREARE L'UMANITA'.
Per questo il cristianesimo è una nuova creazione, sarà
tornare a nascere, a nascere da Dio.
Questo si esplicita nel Battesimo. Nell'acqua del Battesimo
lasciamo il cadavere dell'uomo vecchio, del corpo di peccato,
che resta morto e sepolto nelle acque del Battesimo.
PERCHE' CRISTO, CON LA SUA MORTE E RESURREZIONE, HA DISTRUTTO
IL CORPO DI PECCATO. LO HA SEPPELLITO NELLE ACQUE PRIMORDIALI,
HA TOLTO LA FORZA DELLA MORTE E DEL PECCATO E HA LIBERATO
L'UOMO. ED ORA GESU' VIENE A VIVERE NELL'UOMO, A DARE
ALL'UOMO LA POSSIBILITA' DI NASCERE DA DIO. VIENE A FARCI FIGLI
DI DIO E SUOI FRATELLI.
IN CRISTO L'UMANITA' ACQUISTA LA DIMENSIONE CHE DIO AVEVA
PREPARATO DAL PRINCIPIO PRIMA ANCORA DELLA CREAZIONE DEL MONDO:
DIO CI HA ELETTI PER ESSERE SANTI E IMMACOLATI ALLA SUA PRESENZA
NELL'AMORE; PER ESSERE LODE DELLA SUA GLORIA, DELLA GLORIA DELLA
SUA GRAZIA, DELLA GLORIA DEL SUO DILETTO, NELLA QUALE CI AMO'
ALL'INFINITO.
A DIO NON HA IMPORTATO DISCENDERE NELLE REGIONI DEL TUO
PECCATO, PER UCCIDERE IL TUO PECCATO SULLA SUA CROCE E PERDONARE
TUTTI I TUOI PECCATI E DARTI GRATUITAMENTE LA POSSIBILITA' DI
ESSERE FIGLIO DI DIO. TI DA' LA SUA GRAZIA ED IL SUO SPIRITO,
NEL QUALE HAI ACCESSO AL PADRE. IN CRISTO TU SEI EREwww.
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DE DI DIO, FRATELLO DI GESU' CRISTO, PER CUI PUOI CHIAMARE DIO:
PAPA', ABBA'! SENTENDOLO, AVENDO VERAMENTE FIDUCIA IN DIO. COSI'
CHE SE DIO PONE IN TE IL SUO SPIRITO OGNI COSA CONTRIBUISCE AL
TUO BENE, TUTTO E' GRAZIA E TUTTO E' AMORE. PERCHE' TU SEI STATO
TIRATO FUORI DALLA SITUAZIONE DI TERRORE, DI MORTE E DI PECCATO
E VIVI NELLA GRAZIA, NELLA GRATUITA', NELL'AMORE DI DIO. ORMAI
NON SEI PIU' SOTTO IL POTERE DELLA LEGGE, MA SOTTO IL REGIME
DELLA GRAZIA, PERCHE' DIO HA PERDONATO TUTTI I TUOI PECCATI,
PERCHE' DIO E' COLUI CHE TI AMA ANCHE SE SEI IL PIU' GRANDE
PECCATORE.
Il Battesimo, dicevo, ci fa vivere veramente questa realtà.
L'uomo si spoglia del suo corpo di peccato, attraverso un tempo
di catecumenato, ed entra nell'acqua, che simboleggia la morte,
una morte somigliante a quella di Cristo, lascia nell'acqua il
cadavere dell'uomo del peccato e risuscita, come Cristo è
risuscitato per opera dello Spirito Santo, per l'amore del
Padre. Con questo stesso amore con cui Dio ha amato Cristo
risuscitandolo, con questo stesso amore Dio ama te. Di modo che
in Cristo tu puoi essere salvato dalla tua morte, cosi da poter
entrare nelle tue morti quotidiane, senza paura. Perchè Dio non
ti lascerà nella morte, se questo Spirito abita in te.
In Cristo Dio ha amato tutti gli uomini e ci ha creati in
Cristo per essere figli del suo amore che non conosce
dimensioni. Perchè Dio ti ama anche se sei l'uomo più vile,
anche se gli sei stato infedele ottantamila volte, anche se sei
un peccatore incallito e un superbo schifoso, anche se sei un
ubriacone, un lussurioso, un vanitoso, un idiota. Dio ti ama
fino al colmo e ti amerà sempre. Dio non t'ha creato perchè tu
muoia e ti condanni, ma perchè tu viva nell'amore.
Per questo San Paolo dice ai cristiani: ormai non dovete
più la vita alla carne e al sangue, perchè questi vi hanno
portati alla morte; ora dovete la vostra vita a Cristo, perchè
Egli vi ha generati dal Padre, per un tesoro inestimabile di
gloria, per una nuova vita, per una vita eterna che non perisce;
voi siete già risorti con Cristo; l'uomo dello spirito è un uomo
pneumatico, non carnale.
E COME SI ESPRIME CHE SIAMO UNA NUOVA CREATURA? NELLA
CHIESA. ESSA E' IL SEGNO DELLA BUONA NOTIZIA CHE ARRIVA AGLI
UOMINI: UNA COMUNITA' DI UOMINI CHE SI AMANO IN UNA DIMENSIONE
IN CUI NESSUNO PUO' AMARE: NELLA DIMENSIONE DELLA CROCE, AL DI
LA' DELLA MORTE; QUESTI UOMINI AMANO FINO A DARE LA VITA. LA
CHIESA VISIBILIZZA CHE L'AMORE DI DIO, HCE CI HA AMATI SENZA
LIMITI, HA POSTO LA SUA TENDA IN MEZZO A NOI.
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Voi siete stati eletti per essere il santuario di questo
amore: Se sei cristiano, questo amore vive in te e ti fa
camminare. DA QUESTO AMORE NULLA E NESSUNO. TI PUOI SEPARARE.
QUESTO AMORE SI OFFRE GRATUITAMENTE. AD OGNI
CREATURA.QUESTO AMORE SI DA' A VOI. E lo vedrete come una realtà
tangibile.
E' terribile fare della Chiesa una religiosità naturale in
cui l'uomo si salva per mezzo di pratiche, mentre la Chiesa è
qualcosa di tanto impressionante, è il t e m pio di D i o, il
Corpo di Gesù Cristo.
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OTTAVO GIORNO
IL KERYGMA (seconda parte)
(Kiko)
In questa catechesi bisogna prima di tutto ripetere
brevemente la precedente: la situazione di schiavitù dell'uomo,
ché è accerchiato dal potere del peccato e della morte, e
l'annuncio della Buona Notizia.
Poi bisogna vedere il kerygma predicato nelle Scritture.
Per questo vediamo ora una serie di testi degli Atti degli
Apostoli e delle Lettere di San Paolo dove c'è il Kerygma.
I. ATTI 2, 14 ss
"Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici,
parla a voce alta così: 'Uomini di Giudea, e voi tutti che vi
trovate a Gerusalemme, vi sia ben noto questo e fate attenzione
alle mie parole:
gli Apostoli, come noi, chiamano all'ascolto;
nell'annunciare la Buona Notizia bisogna chiamare
all'ascolto. San Pietro dice che facciano attenzione, che è
molto importa te ciò che sta per dire.
Questi uomini non sono ubriachi come voi sospettate,
essendo appena le nove del mattino. Accade invece quello che
predisse il profeta Gioele: -Negli ultimi giorni, dice il
Signore, Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona; i
vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani
avranno visioni, i vostri anziani faranno dei sogni. E anche sui
miei servi e sulle mie serve in quei giorni effonderò il mio
Spirito...Allora chiunque invocherà il nome del Signore sarà
salvato.-
Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret
-uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli,
prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua,
come voi ben sapete- dopo che, secondo il prestabilito disegno e
la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi lo avete
inchiodato sulla croce per mano di empi e lo avete ucciso. Ma
DIO LO HA RISUSCITATO, SCIOGLIENDOLO DALLE ANGOSCE DELLA MORTE,
poichè non era possibile che questa lo tenesse in
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suo potere. Dice infatti Davide à suo riguardo: -Contemplavo
sempre il Signore innanzi a me; poichè egli sta alla mia destra,
perchè io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed
esultò la mia lingua; ed anche la mia carne riposerà nella
speranza, perchè tu non abbandonerai l'anima mia negli inferi nè
permetterai che il tuo Santo veda la corruzione. Mi hai fatto
conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua
presenza.
Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al
patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e la sua tomba è
ancora oggi fra noi. Poichè però era profeta e sapeva che Dio
gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un
suo discendente, previde la resurrezione di Cristo e ne parlò:
questi non fu abbandonato negli inferi, nè la sua carne vide la
corruzione.
QUESTO GESU' DIO L'HA RISUSCITATO.
Un uomo è venuto dal cimitero, uno che è rimasto tre giorni
nel sepolcro, dissanguato, col cuore trafitto, e c'erano
testimoni che ne avevano visto il cuore completamente
squarciato ....
E NOI TUTTI NE SIAMO TESTIMONI.
Questo è molto importante. L'Apostolo è sempre testimone di
ciò che annuncia. E se quello che io vi dico ora vi
convince, è perchè pensate che io sono testimone, perché
la mia vita lo attesta. E' chiaro che la Chiesa è un
avvenimento: proclamare ciò in mezzo a voi è dimostrare che
questo è un fatto, altrimenti perchè perdere tempo e
salute?
INNALZATO PERTANTO ALLA DESTRA DI DIO E DOPO AVER RICEVUTO DAL
PADRE LO SPIRITO SANTO CHE EGLI AVEVA PROMESSO, LO HA EFFUSO,
COME VOI STESSI POTETE VEDERE E UDIRE.
San Pietro dà un segno: io sono un pescatore, non sono
figlio di profeti nè ho studiato e tuttavia sto
profetizzando. Oggi si compie la profezia di Gioele. Perchè
tutta questa gente è tanto trasformata da sembrarvi
ubriachi, perchè parlano in lingue? Perchè lo Spirito Santo
è stato diffuso sopradi loro e sono stati riempiti di
fuoco, perchè costui che avete ucciso era il Messia
promesso.
Questa sì che era una grossa notizia: è arrivato il Messia che
stavano aspettando e lo hanno preso e crocifisso, come un
assassino. La notizia è tale da morire dal ridere.
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Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che DIO
HA COSTITUITO SIGNORE E CRISTO QUEL GESU' CHE VOI AVETE
CROCIFISSO!
Gesù è il Cristo, l'Unto, Cristo viene da crisma, olio.
Tutta la Scrittura dice che coloro che Dio elegge li unge
con olio. Come quando nel libro di Samuele il profeta,
eleggendo Saul, gli versa in segreto tutto un fiasco di
olio e gli dice: Tu sarai il re. E quando veniva un profeta
lo ungevano con olio e tutti gettavano il loro manto ai
suoi piedi dicendo: Egli è eletto.
Cristo è l'unto di Dio. Tutti sapevano che il Messia
sarebbe stato il Cristo, l'unto di Dio. L'olio è il simbolo
dello Spirito Santo.
All'udire questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero
a Pietro e agli alti apostoli: "Che cosa dobbiamo fare,
fratelli?" E Pietro disse: "Pentitevi e CIASCUNO DI VOI SI
FACCIA BATTEZZARE NEL NOME DI GESU' CRISTO, PER LA REMISSIONE
DEI VOSTRI PECCATI, DOPO RICEVERETE IL DONO DELLO SPIRITO SANTO.
PER VOI INFATTI E' LA PROMESSA E PER I VOSTRI FIGLI E PER TUTTI
QUELLI CHE SONO LONTANI, QUANTI NE CHIAMERA' IL SIGNORE DIO
NOSTRO".
Questo è il Kerygma: una proclamazione della Buona Notizia,
che QUESTO GESU' CROCIFISSO, UOMO STORICO, DI NAZARET, E'
IL MESSIA, il SALVATORE DI TUTTI GLI UOMINI,EGLI E' IL
SIGNORE.
In modo che se qui, oggi, c'è qualcuno che è dominato da
qualche potere della natura, dalla nevrosi, dai più grandi
problemi, sappia che IN GESU' HA LA VITA ETERNA, LA
SALVEZZA. EGLI E' L'INVIATO PER OGNI UOMO; E LA SUA MORTE E
RESURREZIONE SONO AVVENUTE PER TUTTI GLI UOMINI DELLA
TERRA.
Questo la gente non lo crede. Per questo ha bisogno di
vedere "segni", e i segni sono la Chiesa, che è il Corpo di
Gesù Cristo, alla quale è stato dato il potere di
trasmettere lo Spirito Santo che era stato promesso in
tutta la storia della salvezza. Ezechiele dice: nel gran
giorno di Jahvè io vi toglierò il vostro cuore di pietra e
vi metterò un cuore di carne. Io vi darò il mio Spirito e
potrete amarvi gli uni gli altri e vivere nella pace e
nella felicità.
(Carmen )
Questo è importante: San Pietro è testimone non perchè ha
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visto coi suoi occhi Gesù Cristo risorto, perchè il Kerygma non
consiste solamente nella risurrezione di un morto -anche Lazzaro
è risorto-. Il Kerygma consiste nel fatto che in questo risorto
essi hanno riconosciuto il Messia. Solamente questo è
un'esperienza di fede. Questo non lo può attestare nè la storia
nè lo stesso avvenimento della risurrezione. Questa è
l'esperienza dello Spirito. Santo. Per questo è avvenimento
oggi, perchè non è essere testimoni di quello che accadde
duemila anni fa, nè è l'aver conosciuto il Cristo secondo la
carne. Per questo San Paolo dice che a lui, l'aver conosciuto il
Cristo secondo la carne, non importa affatto.
L'importante è che questo stesso. Spirito testimonia al nostro
spirito. Per questo l'opera che Dio ha fatto in Gesù per l'uomo
è di poter ricevere questo Spirito che vivifica l'uomo già qui e
pertanto lo risuscita e lo libera dalla morte.
Se leggete le Scritture vedrete questo: la Buona Notizia non
consiste solo nella risurrezione, bensì che questo Gesù Dio lo
ha esaltato ed elevato. Per questo l'Ascensione, che mai
comprendiamo, è molto significativa; noi crediamo che Gesù se ne
va via volando per l'aria. Già si vede nell'antico testamento:
il Carro di Jahvè che passa, che è un'elevazione. Dio ha elevato
Gesù al di sopre di ogni potere e potestà. Ossia, che
quest'uomo, ché era inferiore agli angeli, Dio lo ha elevato al
di sopra di tutto e con Lui l'umanità, sopra ogni dominazione e
potestà e lo ha glorificato alla destra del Padre. Ossia Dio ha
fatto veramente una nuova creazione nell'uomo, che è Spirito
vivificante diffuso sull'uomo. Per questo c'è salvezza per tutta
la terra, perché ha diffuso lo Spirito Santo, e gli apostoli ne
sono testimoni.
Figuratevi quanto questo è lontano dal perfezionismo,perchè
questo Spirito, dal quale gli Apostoli sono stati presi, è
diffuso su di loro quando la croce li aveva convinti tutti di
peccato. Non è affatto uno Spirito di buone opere e di fedeltà
al Cristo morto. La croce ha denunciato tutti di peccato. Per
questo anche San Paolo dice che Dio ha racchiuso tutti nel
peccato per usare a tutti misericordia. La Croce mostra e
denuncia all'uomo la situazione di peccato. Ma Dio allora invia
Gesù a ricreare l'uomo, con un dono, una nuova creazione
mediante lo Spirito. Quest'opera l'ha fatta Dio resuscitando
Gesù dai morti ed elevandolo sopra ogni potere come Signore e
Kyrios.
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E' notizia, ancora, perchè Dio si è dato a loro, perchè Dio ha
voluto salvare gli uomini attraverso la predicazione.
(Kiko)
Ora legqeremo precisamente come Dio ha voluto salvare gli uomini
attraverso la stoltezza della predicazione. La fede nasce dalla
predicazione: per questo i Padri dicevano che la parola
dell'apostolo è lo sperma dello Spirito.
L'Angelo diede a Maria un annuncio, una Buona Notizia. Questa
notizia è il Keryqma. Maria ha creduto e immediatamente ha
cominciato a essere gestato in lei Gesù Cristo. La stessa cosa,
dicono i Padri, succede quando l'apostolo annunzia la Buona
Notizia di Gesù Cristo: colui che raccoglie riceve lo sperma
dello Spirito e Gesù Cristo comincia a crescere in lui. Perciò
quello che voi state facendo in questo momento è la cosa più
importante che si possa fare nel mondo. State rigenerando -Dio
per mezzo vostro- mediante la stoltezza della predicazione, le
persone che vi ascoltano; state facendo figli di Dio, state
dando inizio alla gestazione della fede. Perchè abbiamo detto,
ormai molte volte, che la fede è una gestazione. Per questo la
fede ha bisogno di un catecumenato, che è questo tempo di
gestazione.
II. ATTI 3, II ss.
A fianco del Kerygma precedente ne abbiamo un altro che è
anch'esso di Pietro, quando guarisce il paralitico del
tempio e dice:
"IL Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri
Padri, HA GLORIFICATO IL SUO SERVO GESU', che-voi avete consegnato
e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso
di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e
avete chiesto che vi fosse graziato un assassino, e avete ucciso
l'autore della vita. MA DIO L'HA RESUSCITATO DAI MORTI E DI
QUESTO NOI SIAMO TESTIMONI. Proprio per la fede riposta in lui
il nome di Gesú ha dato vigore a quest'uomo che voi vedete e
conoscete; la fede in lui ha dato a quest'uomo la perfetta
guarigione alla presenza di tutti voi.
Ora, fratelli, io so che voi avete agito per
ignoranza, così come i vostri capi; Dio però ha adempiuto così
ciò che aveva annunciato per bocca di tutti i profeti, che cioè
il suo Cristo sarebbe morto. PENTITEVI, dunque, e CONVERTITEVI".
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153
Convertirsi vuol dire accettare Costui come Signore, come
l'Adonai, come Kahvè, come il Messia. E' riconoscere che si
erano ingannati. E' come se noi pensassimo che i "guerriglieri
di Cristo Re" sono peggio di tutti o qualcosa di simile e poi
risulta che sono quelli che possiedono la verità. Immaginatevi
che noi pensiamo che c'è un individuo che bisogna uccidere e
risulta che costui che noi vogliamo uccidere è la manifestazione
suprema di Dio, è tutta la Legge e i Profeti.
III. ATTI 13, 16 ss.
Adesso un Kerygma di San Paolo. Prima fa una storia della
salvezza
(Carmen)
Io scopro ogni volta cose nuove: è impossibile saltare la
storia della salvezza. E' assolutamente essenziale.
Precisamente la prova più grande che Gesù Cristo non è
un'invenzione della storia del popolo d'Israele è che non
l'abbiano accettato. Se Dio non fosse intervenuto, sarebbe
parso che questo popolo s'è inventato la sua religione. Il
fatto che Israele abbia rifiutato Gesù Cristo è la prova
più tangibile che tutto ciò non è una loro creazione, ma un
intervento esclusivo di Dio. Per questo San Paolo dice che
precisamente il fatto che lo rifiutino è anch'esso opera di
Dio. E' una prova che Gesù Cristo è un'opera di Dio per
l'umanità.
"Uomini d'Israele e voi timorati di Dio, ascoltate. IL Dio di
questo popolo d'Israele scelse i nostri padri ed esaltò il
popolo durante il suo esilio in terra d'Egitto, e con braccio
potente li condusse via di là".
(Kiko)
Sta parlando nella Sinagoga. Sono arrivati ad Antiochia e i
rabbini, siccome sanno che è un fariseo che ha studiato
molto e conoscono i macelli che gli sono successi, gli
hanno chiesto se vuol dire una parola di consolazione per
il popolo. Allora lui va all'ambone e dice così.
"Quindi, dopo essersi presa cura di loro per circa quarant'anni
nel deserto, distrusse sette popoli nel paese di Canaan e
concesse loro in eredità quelle terre, per circa
quattrocentocinquant'anni. Dopo questo diede loro dei Giudici,
fino al pro
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feta Samuele. Allora essi chiesero un re e Dio diede loro Saul
figlio di Cis, della tribù di Beniamino, per quarant'anni. E
dopo averlo rimosso dal regno, suscitò per loro come re Davide,
al quale rese questa testimonianza: Ho trovato Davide, figlio di
fesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei
voleri. Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio
trasse per Israele un salvatore: GESU' ".
Qui la gente comincerà a meravigliarsi e a dire: che gli è
successo? Avrà voluto dire Giosuè, non Gesù.
"Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo
di penitenza a tutto il popolo di Israele. Diceva Giovanni sul
finire della sua missione: 'Io non sono ciò che voi pensate
ch'io sia! Ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono
degno di sciogliere i sandali'.
Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi
siete timorati di Dio, a VOI E' STATA MANDATA QUESTA PAROLA DI
SALVEZZA".
E' magnifico: qui San Paolo chiama tutto il Kerygma "Parola
di salvezza". questa è la lettura che si proclama nella
consegna delle Bibbie.
"Gli abitanti di Gerusalemme infatti, e i loro capi non l'hanno
riconosciuto e condannandolo hanno adempiuto le parole dei
profeti che si leggono ogni sabato; e pur non avendo trovato in
lui nessun motivo di condanna a morte, chiesero a Pilato che
fosse ucciso. Dopo aver compiuto tutto quanto era stato scritto
di lui lo deposero dalla croce e lo misero nel sepolcro. MA DIO
LO HA RISUSCITATO DAI MORTI ed egli è apparso per molti giorni a
quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, E
QUESTI ORA SONO I SUOI TESTIMONI davanti al popolo. E NOI VI
ANNUNZIAMO LA BUONA NOTIZIA CHE LA PROMESSA FATTA AI PADRI...
La promessa fatta ad Abramo che in lui sarebbero state
benedette tutte le famiglie, che tutti gli uomini sarebbero
stati felici.
SI E' COMPIUTA, POICHE' DIO L'HA ATTUATA PER NOI, LORO FIGLI,
RISUSCITANDO GESU', come anche sta scritto nel salmo secondo:
'Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato'."
Figuratevi che San Paolo dice che Dio ha chiamato suoi
figli l'umanità, gli uomini.
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"E CHE DIO LO HA RISUSCITATO DAI MORTI, IN MODO CHE NON ABBIA
MAI PIU' A TORNARE ALLA CORRUZIONE E' QUANTO HA DICHIARATO:
'Darò a voi le cose sante promesse a Davide, quelle sicure!'.
Per questo anche in un altro luogo dice: 'Non permetterai che il
tuo santo subisca la corruzione'. Ora Davide, dopo aver eseguito
il volere di Dio nella sua generazione, morì e fu unito ai suoi
padri e subì la corruzione. MA COLUI CHE DIO HA RISUSCITATO, NON
HA SUBITO LA CORRUZIONE. VI SIA DUNQUE NOTO, FRATELLI, CHE PER
OPERA DI LUI VI VIENE ANNUNCIATA LA REMISSIONE DEI PECCATI.
E' importante annunciare questo.
E CHE PER LUI CHIUNQUE CREDE RICEVE GIUSTIFICAZIONE DA TUTTO
CIO' DA CUI NON VI FU POSSIBILE ESSERE GIUSTIFICATI MEDIANTE LA
LEGGE DI MOSE'. .
E mentre uscivano li pregavano di esporre ancora queste
cose nel prossimo sabato."
Ma la volta seguente c'erano lì i ”guerriglieri" e appena
Paolo cominciò a parlare si misero a gridare: eretico!
disgraziato! e bestemmiavano. Gli domandavano: ma chi ti ha
mandato qui ? chi ti paga ? e dovette allontanarsi perchè
lo volevano picchiare. Allora se ne va in un'altra città
vicina e anche lì lo perseguitano e quasi l'ammazzano. Che
paura avrà avuto anche San Paolo...!
IV. ROM. 4, 23 ss.
L'ultimo brano è.molto importante. Incominciamo dal
versetto 18 per intendere un po' che cos'è la fede. Sta
parlando di Abramo e dice:
"...Egli, sperando contro ogni speranza, credette..."
credette che Dio poteva dargli un figlio benchè sua moglie
fosse vecchia e sterile.
"Egli non vacillò nella fede ...Per la promessa di Dio non
esitc5 con incredulità..."
cioè di fronte alla promessa divina non dubitò e disse: Se
Dio lo dice lo farà
"...ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio,.pienamente
convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di
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portarlo a compimento. Ecco perchè GLI FU ACCREDITATO COME
GIUSTIZIA."
Credere questo: credere che veramente Dio poteva far sì che
un vecchio.di novantacinque anni avesse un figlio da una
vecchia sterile. Perchè Dio è Colui.che può l'impossibile,
perchè è Signore della vita e della morte. Guardate quello
che San Paolo aggiunge immediatamente:
"E non soltanto per lui è stato scritto che fu accreditato come
giustizia, ma anche per noi, ai quali sarà ugualmente
accreditato: a noi che CREDIAMO IN COLUI CHE HA RESUSCITATO
GESU' NOSTRO SIGNORE, IL QUALE E' STATO MESSO A MORTE PER I
NOSTRI PECCATI ED E' STATO RESUSCITATO PER LA NOSTRA
GIUSTIFICAZIONE."
Dice che la stessa fede che ebbe Abramo -il quale credette
che Dio può compiere ciò che ha promesso- se voi credete
che l'annuncio che vi portiamo si può compiere per il
potere di Dio -che voi potete ricevere la vita, un cuore di
amore in cambio del vostro cuore sterile di opere buoneopererà
in voi come in Abramo: a chi lo crede Dio fa si che
si compia in lui la promessa. Chi non ha la fede di Abramo,
dal suo cuore non esce nulla, solo ira ed odio.
V. ROM. 8, I ss.
Abbiamo già letto varie volte Romani, 7, che dice che
l'uomo della carne non può piacere a Dio, perchè, anche se
conosce la legge con la ragione, quando tenta di compierla
e fare il bene è illmale che gli si presenta. Ora vediamo
quello che San Paolo dice dell'uomo che è già stato
rigenerato dallo Spirito Santo, che è stato resuscitato col
Cristo.
"Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in
Cristo Gesù. Poichè la legge dello spirito che dà vita in Cristo
Gesù TI HA LIBERATO DALLA LEGGE DEL PECCATO E DELLA MORTE.
Infatti ciò che era impossibile alla legge, perchè la carne la
rendeva impotente..."
Cioè, quest'uomo, a causa del peccato, l'unica cosa che può
ottenere dalla legge è di essere condannato da essa. Per
questo dicevo che a quest'uomo, senza Cristo, il moralismo
non gli serve a nulla. Digli che deve amare, presentagli la
legge, digli che è un peccatore. L'unica cosa
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che si otterrà sarà di lasciarlo giudicato e condannato
dalla legge. Perchè questa gli fa vedere che è egoista, che
non ama sua moglie, che è un borghese, che in tutto cerca
se stesso, che esce di casa perchè i bambini gli danno
fastidio, ecc. L'unica cosa che la legge può fare è questo:
denunciare. Questo è ciò che San Paolo dice qui. La legge
non poteva dar vita a quest'uomo, non poteva far sì che
compisse opere di vita eterna, perchè è impotente, non può
compierle.
"...Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio figlio in una
carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, e gli
ha condannato il peccato nella carne, perchè la giustizia della
legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne
ma secondo lo Spirito.
Quelli infatti che vivono secondo la carne, pensano alle
cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito
alle cose dello Spirito. Ma i desideri della carne portano alla
morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla
pace. Infatti i desideri della carne sono in rivolta contro Dio,
perchè non si sottomettono alla sua legge e neanche lo
potrebbero."
Qui San Paolo non parla del corpo e delle sue concupiscenze
e, per contro, dell'anima. Se fosse così, ciò che
bisognerebbe fare sarebbe fustigare il corpo perchè si
metta neùla dovuta condizione e ubbidisca. Non intende
questo. Dice che quest'uomo non può piacere a Dio. Quelli
che vivono secondo la carne non possono ubbidire a Dio.E'
loro impossibile. A quest'uomo non valgono discorsi. Con
essi lo si rende ancor più frustrato.
"Voi però non siete sotto il dominio della carne..."
Sta parlando ad una comunità di romani che hanno già
ricevuto il Battesimo.
"...ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in
voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo non gli
appartiene."
Guardate con quale chiarezza parla San Paolo: se qualcuno
della comunità non possiede lo Spirito Santo, nonostante
tutto il suo Battesimo, non appartiene a Cristo, non è di
Cristo. Per questo l'altro giorno ho detto: un prete, se
non ha lo Spirito di Dio, non ali appartiene. E questo lo
si vede nei fatti: colui che ha lo Spirito Santo ama il ne
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mico. Parroco, cappellano o vescovo che sia.
"E se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto a causa del
peccato, ma lo Spirito è vita a causa della giustificazione. E
SE LO SPIRITO DI COLUI CHE HA RESUSCITATO GESU' DAI MORTI ABITA
IN VOI, COLUI CHE HA RESUSCITATO CRISTO DAI MORTI DARA' LA VITA
ANCHE AI VOSTRI CORPI MORTALI PER MEZZO DEL SUO SPIRITO CHE
ABITA IN VOI."
Guardate che meraviglia: tu hai il corpo morto perchè il
peccato non ti lascia e non puoi fare opere di vita eterna;
fai solo opere di morte: ire, furti, risentimenti, rancori,
ecc. A causa del peccato il tuo corpo è già morto, ed è
morto benchè tu viva. Questa è la catechesi della Chiesa
primitiva. Per questo San Paolo dice: Gesù, che era morto,
fu risuscitato dallo Spirito di Dio che dà la vita. Se
questo Spirito vive in te, potrà dare la vita a questo tuo
corpo morto. E in che cosa lo si vede? Nel fatto che fai
opere di vita eterna, di giustizia; fai la virtù senza
sforzo. Come dice San Giovanni Crisostomo: colui che non fa
la virtù senza sforzo non può essere battezzato. E termina
dicendo:
"Così dunque fratelli, noi siamo debitori, ma non verso la carne
per vivere secondo la carne: poichè se vivete secondo la carne
voi morirete; SE INVECE CON L'AIUTO DELLO SPIRITO VOI FATE
MORIRE LE OPERE DEL CORPO, VIVRETE."
Perciò, chi ha lo Spirito Santo? Colui che fa opere di vita
eterna. Chi non le fa, non ha lo Spirito di Dio. Sapete
cosa diceva Tertulliano? 'Non vi si dà il Battesimo perchè
non pecchiate più, ma perchè già non peccate.' Per questo
il catecumenato è una gestazione nella quale ci sono degli
scrutini per scrutare la vita delle persone. Questo è ciò
che faremo con voi.
VI. ROM. 10, 8 ss.
Questa Parola che annunciamo, dov'è? E' molto lontana da
voi? San Paolo dice:
"Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore: cioè
la parola della fede che noi predichiamo. Poichè se confesserai
con la bocca che Gesù è il Signore E CREDERAI CON IL TUO CUORE
CHE DIO LO HA RISUSCITATO DAI MORTI, SARAI SALVO. Con il cuore
infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa
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la professione di fede per avere la salvezza. Dice infatti la
Scrittura: 'Chiunque crede in lui non sarà deluso'."
Che significa ciò? Che se credi che questo vizio della
masturbazione, del bere, delle donne, dell'egoismo, di
quello che sia, se credi che Egli te lo toglierà, non
resterai confuso. Te l'assicura la Scrittura. Colui che con
fida in Cristo non resterà confuso. E se credi che la vita
eterna che ti ha promesso, che non morirai, che la morte
fisica è un passaggio al Padre,muori tranquillo, perchè non
resterai confuso.
"INFATTI CHIUNQUE INVOCHERA' IL NOME DEL SIGNORE SARA' SALVATO
ORA COME POTRANNO INVOCARLO SENZA PRIMA AVER CREDUTO IN LUI?
COME POTRANNO CREDERE? SENZA AVERNE SENTITO PARLARE? E COME
POTRANNO SENTIRNE PARLARE SENZA UNO. CHE LO ANNUNZI? E COME LO
ANNUNZIERANNO? SENZA ESSERE PRIMA INVIATI? Come sta scritto:
'quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto
annunzio di bene!'. LA FEDE DIPENDE DUNQUE DALLA PREDICAZIONE E
LA PREDICAZIONE A SUA VOLTA SI ATTUA PER LA PAROLA DI CRISTO."
Questo testo è molto buono per vedere come la fede viene
dall'annuncìo del Kerygma. Oggi noi crediamo chela fede
dipenda dal dare prima di tutto molto pane e preparare il
terreno. Qui si vede che non è così.
Ora parleremo del brano dei Corinti dove dice: "O morte,
dov'è la tua vittoria, dov'è il tuo pungiglione? IL
PUNGIGLIONE DELLA MORTE E' IL PECCATO E LA FORZA DEL
PECCATO E' LA LEGGE. Il maligno si appoggia sulla legge per
sedurre l'uomo col peccato. Queste letture sono molto
potenti, perchè i Corinti cominciavano a porsi problemi
filosofici sul come si risuscitava, con che corpo, con
quale forma, ecc. San Paolo deve discutere con loro:
VII. I^COR. 15, 35 ss.
"Ma qualcuno dirà: 'Come risuscitano i morti? Con quale corpo
verranno?' Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima
non muore; e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un
semplice chicco, di grano per esempio o di altro genere. E Dio
gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il proprio
corno."
Questo del seme è molto importante perchè è un miracolo che
un seme possa trasformarsi in un albero enorme che non
somiglia affatto al seme. E' qualcosa di simile a ciò
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che succede a noi nel cristianesimo: che si semina nella
nostra vita mortale un seme di risurrezione che ha il
potere di far germinare in noi un corpo di gloria.
"Così anche la risurrezione dei morti: si semina corruttibile e
risorge incorruttibile; si semina ignobile e risorge glorioso,
si semina debole e risorge pieno di forza; si semina un corpo
animale e risorge un corpo spirituale.
Poichè sta scritto che il primo uomo, Adamo, divenne un
essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne Spirito datore di
vita. Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e
poi lo spirituale. Il primo uomo tratto dalla terra è di terra,
il secondo uomo viene dal cielo.."
Per questo Gesù dice a Nicodemo: è necessario rinascere,
rinascere dall'alto, dal cielo.
"Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito
d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si
compirà la parola della Scrittura:
LA MORTE E' STATA INGOIATA DALLA VITTORIA. DOV'E', O MORTE, LA
TUA VITTORIA? DOV'E', O MORTE, IL TUO PUNGIGLIONE? IL
PUNGIGLIONE DELLA MORTE E' IL PECCATO E LA FORZA DEL PECCATO E'
LA LEGGE. SIANO RESE GRAZIE A DIO CHE CI DA' LA VITTORIA PER
MEZZO DEL SIGNORE NOSTRO GESU' CRISTO!"
Si può finire così.
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NONO GIORNO
A) CATECHESI DI CARMEN SUL SACRAMENTO DELLA PENITENZA
(Carmen)
Tutto ciò che dirò non è perchè lo diciate alla gente, ma
perchè voi lo abbiate come fondo, come base, e vi possa servire
per risolvere i milioni di problemi che vi si possono presentare
nel dialogo con la gente. Vi servirà per evitare pasticci, visto
che il questionario sulla penitenza si presta a molte
discussioni con la gente.
Oggi ho raccolto molte idee che avevo intravisto già da
tempo e le ho puntualizzate. Vorrei presentarvele oggi, se il
Signore mi aiuta, visto che voi non avete tempo di leggere i
libri che oggi si vanno scrivendo sulla prospettiva del
rinnovamento che ha la Chiesa. Vi posso dare una panoramica
molto generica di tutto l'insieme. Oggi verranno fuori molti
problemi e molti dubbi e potrete fare domande mano a mano che
parlerò. Questa visione non è esaustiva nè completa perchè il
tema è amplissimo. Inoltre abbiamo la fortuna di avere qui
Farnés che è documentato come pochi sulla storia della Liturgia
e potrà risolverci qualche problema che noi non potremmo
risolvere.
Vi parlerò del SACRAMENTO DELLA PENITENZA. Lo scrivo sulla
lavagna perchè vediate che non vi parlerò di confessione, ma di
sacramento della penitenza. Queste due parole: sacramento e
penitenza, sono molto importanti perchè esprimono un contenuto
di fondo. Usando l'immagine che adoperò l'altro giorno Farnés
parlando dell'Eucarestia, che è molto illuminante, vi dico:
Immaginatevi che tutto questo rettangolo sia il sacramento della
penitenza. All'interno di questo
sacramento, di questa espressione, di
questo segno penitenziale, c'è una
parte che si può chiamare
confessione. Però la confessione non
ingloba nè esaurisce tutto ciò che è
il sacramento della penitenza.
Ciò per iniziare.
Vedremo come nel corso della storia ci saranno momenti, ad
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162
esempio dal secolo VII fino al XII, in cui la gente considererà
tutta la realtà del sacramento della penitenza dal punto di
vista dell'espiazione, che è un'altra componente che però non
ingloba tutta la realtà del sacramento. Allo stesso modo
succederà con altri aspetti parziali.
La concezione del sacramento della penitenza evolverà a
seconda di ciò che la gente vi vedrà.
Il rinnovamento oggi vuole giungere a quello che è il
centro del sacramento della penitenza, cioè a ciò che darà luce
perchè si possa comprendere come mai, in diverse epoche, ne è
stata enfatizzata una parte a detrimento, nel migliore dei casi,
di una visione d'insieme di ciò che esso significa.
Perchè capiate ciò che desidero dirvi, dato che voi avete
idee più chiare sul sacramento dell'Eucarestia, pensate che c'è
stata un'epoca nella quale l'Eucarestia è stata vista quasi
esclusivamente dal punto di vista del sacrificio, tant'è vero
che abbiamo chiamato l'Eucarestia: il Sacrificio della Messa. I
Protestanti enfatizzarono un altro aspetto. Oggi tutta
l'indagine rinnovatrice sta scoprendo il centro del sacramento e
ora si vede l'Eucarestia come il Memoriale della Passione, Morte
e Resurrezione di Gesù Cristo, come la celebrazione del Mistero
di Pasqua di Gesù Cristo. L'avere scoperto il centro, il nucleo
del sacramento dell'Eucarestia, fa sì che siano illuminati gli
altri aspetti, così che stanno scomparendo i contrasti con i
Protestanti, perchè andando al centro, all'essenziale,
coincideremo con loro.
Questa sera tenteremo di andare al centro di quello che è
il sacramento della Penitenza. Al centro del sacramento della
Penitenza (ora comprenderete perchè la celebrazione penitenziale
segue immediatamente il Keryqma), non metto parole come
confessione o espiazione o qualcosa del genere, ma al centro
troviamo la parola CONVERSIONE.
Ossia, l'essenziale del sacramento della Penitenza è la
conversione. E la parola conversione fa sempre allusione diretta
ed esclusiva a peccato.
La pratica della confessione attraversa oggi una crisi
assoluta. Perciò desidero dare alcune idee prima di
Kerygmatizzare sulla conversione, perchè il senso del peccato
che ha oggi la società, - passata dall'essere una società
individualista a società aperta al senso comunitario - fa sì che
le forme ed i modi con cui oggi spieghiamo questo sacramento
della confessione, non rispondono alle necessità attuali. E
siccome non rispondono a queste necessità, i giovani trovano la
confessione senza
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163
senso rispetto alla loro situazione di peccato, perchè la
confessione, così come è oggi, risponde ad un'idea legalista del
peccato, non ad un'idea esistenziale quale oggi la psichiatria
sta introducendo nel mondo. Risponde cioè ad un'idea molto
individuale di peccato quando oggi si vanno scoprendo i valori
comunitari. Oggi il senso del peccato nel sociale, nell'onestà
professionale, nei rapporti con gli altri, è molto in voga,
mentre l'aspetto sessuale è passato In secondo piano. Questo
cambiamento fa sì che l'esplicitazione che oggi facciamo del
sacramento della Penitenza, vale a dire la confessione, non
risponde sacramentalmente al senso che l'umanità ha del peccato
e della conversione. Per questo la pratica (della confessione) è
in crisi totale. Inoltre vedremo subito perchè la confessione si
è trasformata in una pratica di devozione.
Se andiamo alle fonti della Scrittura della Rivelazione,
vedremo come il centro del sacramento della Penitenza sia la
parola Conversione. La parola conversione è l'essenza del
sacramento. Ed Inoltre già dicevo come la conversione sia in
relazione al peccato.
Il peccato nella Scrittura, come si vede nelle catechesi,
ha sempre un senso esistenziale ed ontico di situazione
dell'uomo sulla terra. Così lo presenta il Genesi: situazione di
nudità, di timore, di morte. Non ha mai il senso legalista e
giuridico che ha acquistato ai nostri giorni.
A questa idea di peccato come situazione della natura umana
di impotenza, di caduta in potere del male, corrisponde l'idea
della conversione. La conversione non è mai uno stringere i
denti, uno sforzo dell'uomo. La conversione in tutta la
Scrittura appare come UN DONO DI DIO, UNA CHIAMATA DI DIO, UNA
INIZIATIVA DI DIO. Da questa idea è percorsa tutta la Scrittura.
I profeti non sono altro che una voce potente che dà al popolo
una Parola, chiamando a conversione. Se leggete Isaia o Geremia
vedrete come questa idea è potente. Anche San Pietro, appena
annunciato Gesù Cristo, dice: Convertitevi! Chiamare a
conversione non è esigere dalla gente, ma dare alla gente
l'opportunità di convertirsi avendo presentato davanti a loro
Gesù Cristo Risuscitato. Perchè come la conversione parte
dall'iniziativa di Dio così anche ha bisogno dell'illuminazione:
appare il sole radioso che mostra come si andasse per strade di
oscurità.
Per questo nella Scrittura il popolo dice: convertici,
Signore, mostraci lo splendore del Tuo volto perchè noi ci
convertiamo, ossia: la conversione non esiste se non c'è Dio che
appare per primo. Perchè questa apparizione di Dio mostra
all'uomo che le sue strade sono tortuose, e gli dà la
possibilità di mettersi sulla strada della verità e della
conversione.
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Chiamare a conversione non é esigere, ma piuttosto dare la
possibilità, l'occasione della conversione. Vi chiamiamo a
conversione presentandovi la realtà di tenebra in cui siete,voi
che avete ucciso Gesù Cristo che era Dio in mezzo agli uomini.
Se prendete S. Luca vedrete come Gesù Cristo è il culmine della
manifestazione con cui Dio chiama l'umanità a conversione. Tutto
il popolo di Israele altro non è che un modo con cui Dio chiama
alla conversione gli uomini che sono immersi nelle acque del
diluvio universale. Dà loro la possibilità di convertirsi, di
arrivare alla conversione. Per questo S.Luca dopo aver
raccontato una delle apparizioni di Cristo risorto agli
apostoli, dice: "guardate le mie mani e i miei piedi..." e
dicendo questo mostrava loro le mani ed i suoi piedi ... Dopo
disse loro: "queste sono le parole che vi dicevo quando ancora
ero con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di
me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi. Ed allora aprì
loro la mente perchè comprendessero le Scritture e disse loro:
"così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dal
morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte
le genti la conversione ed il perdono dei peccati". (Lc. 24,44
ss)
Qui si vede che la conversione è un dono enorme di Dio,
frutto della resurrezione di Gesù Cristo, con la quale dona
all'umanità la possibilità di convertirsi. Per questo la
conversione è un'opera di Dio non è affatto uno sforzo
volontarista dell'uomo. Questo per cominciare.
Per questo gli annunci che voi fate del Kerygma chiamando a
conversione, sono sempre kerygmatici, perchè gridano, proclamano
la conversione, che è l'essenza del Kerygma.
Anche S.Giovanni Battista appare come precursore del Messia
chiamando ad una conversione di penitenza.
Prima della Chiesa, Israele e tutte le religioni, hanno
avuto riti per il perdono dei Peccati. E quando diciamo che la
Chiesa primitiva non ebbe la confessione, diciamo che non ebbe
la confessione come l'abbiamo noi oggi, però si ebbe l'essenza
del sacramentato della penitenza che è la conversione, il
perdono dei peccati. Per questo precisamente è venuto Gesù
Cristo, per perdonare i peccati.
Quando diciamo: tutti i peccati sono perdonati in Gesù
Cristo, diciamo la verità, però teniamo presente che per poter
ricevere questo perdono c'è bisogno di essere, prima, in uno
spirito di conversione, avere questa illuminazione: che tu sei
nel peccato. Per questo la conversione parte dall'iniziativa di
Dio che ti fa vedere che sei nel peccato e questo lo fa
innalzando Gesù Cristo sulla croce di fronte a tutto il mondo
per convincere il mondo di peccato, come dicono i Vangeli.
Bisogna tener presente questo altrimenti sorgono confuwww.
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sione nelle comunità. Perchè io ho ascoltato molti catechisti
dire con gran enfasi che tutti i peccati sono perdonati... e
tutto è risolto. E' vero che tutti i peccati sono perdonati in
Gesù Cristo, però chi accetterà questo perdono? E' lo stesso che
dire: la tubercolosi è stata vinta. Però se uno è tubercolotico
deve fare una serie di cure e prendere tutto ciò che è stato
inventato. Ossia: bisogna applicare all'uomo il perdono dei
peccati. O anche quando si dice: la luna è stata raggiunta.
Molto bene, ma se tu vuoi andare sulla luna dovrai fare una se
rie di cose per arrivarci. Cioè: è una grande verità che Dio ha
perdonato tutti i peccati nel suo Figlio Gesù Cristo, però è
anche vero che tu devi accettare questo perdono dei peccati.
E per accettare questo perdono per prima cosa devi
riconoscerti peccatore, cosa difficilissima. Per questo viene in
tuo aiuto Dio chiamandoti a conversione.
La conversione non ha mai un senso moralista o
volontarista, ma al contrario è essenzialmente un cambiamento di
mentalità, un cambiamento di direzione. La traduzione dei
Settanta, dice in greco: METANOIA, che significa che camminavamo
molto confusi, per un'altra strada e in un dato momento appare
Dio è all'apparire apre un cammino: allora l'uomo ciò che deve
fare è mettersi in quel cammino, cercare il volto di Jahwéh,
cambiare mentalità: andava in una direzione e la cambia
guardando il volto di Dio che lo chiama sul suo cammino.
Ed inoltre questo non è mai in un senso individualista. In
Israele il peccato è sempre rompere l'alleanza che Dio ha fatto
con tutto il popolo. Per questo vedrete casi di peccato
individuale (come quello della conquista di Ay, dopo la presa di
Gerico) che si ripercuotono completamente su tutta la comunità,
su tutto il popolo di Israele. Tant'è vero che per il peccato
nascosto di uno solo vengono sconfitti dai loro nemici ad Ay e
devono scoprire chi ha rotto l'alleanza se vogliono vincere i
loro nemici. Perchè se uno solo rompe l'alleanza è come se la
rompesse tutto il popolo. In tutta la scrittura c'è sempre un
senso comunitario del peccato. La conversione quindi sarà sempre
mettersi di fronte a Dio.
Un'altra cosa che voglio dire prima di parlare di Gesù
Cristo: non so se voi conoscete un libro intitolato "Finitudine
e Colpabilità" di Ricoeur. E' un libro difficile però molto
importante perché si vede come l'essenza dell'umanità è
veramente alienata e parla della profondità che ha il peccato e
del senso della colpevolezza, di macchia, nell'uomo. Fa tutto
uno studio su questo sentimento secondo le scoperte della
scienza di oggi. Dice che l'uomo è un essere che si sente
angosciato per la sua limitatezza, e per la sua incapacità non
sa esprimerwww.
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si. Parla del Levitico, che è un libro che io non capivo mai per
tutti i dettagli delle sue prescrizioni, e dice che nel momento
in cui esso appare nella storia è un dono di rivelazione, perchè
tutta quella serie di prescrizioni minuziose cui giunge il
Levitico, non si può concepire senza la rivelazione, perchè essa
aiuta l'uomo a esplicitare esternamente il suo senso di colpa
cosa molto difficile da far affiorare e che rimane chiuso dentro
l'uomo che non lo può tirar fuori. E' un dono enorme poter
tirare fuori il senso di morte dell'uomo. Perchè tirare fuori il
peccato è già luce, come dice Gesù Cristo nella catechesi del
cieco. Dice ai Farisei: "il vostro peccato consiste nel fatto
che dite di vedere, se diceste di essere ciechi non avreste
peccato". Ossia: arrivare ad avere la percezione del proprio
peccato è molto difficile.
E la legge non viene a salvare ma a condannare, vale a
dire, a rendere palese il peccato. Non è attraverso la legge che
ci salviamo, perchè la legge non ha potere salvifico, e neppure
il compimento della legge. La legge viene solo a mostrarci che
siamo peccatori, che è già un gran vantaggio. Questo ci porterà
alla salvezza, al perdono dei peccati che è in Gesù Cristo.
Guardate che il fariseismo sarà tutto il contrario perchè
con la volontà farà consistere, nel compimento di questi
precetti la salvezza. Cioè la salvezza se la guadagnano loro
invece di essere aiutati dalla legge a riconoscersi peccatori.
Questo è quello che Gesù Cristo denuncia ai farisei nella
catechesi del cieco.
Cioè i valori essenziali del sacramento della penitenza
sono: la situazione esistenziale di peccato, Dio che non è
rimasto indifferente ma è intervenuto, prendendo l'iniziativa, e
aprendo un cammino di salvezza e di conversione per il popolo.
Nella Chiesa primitiva, si considerano peccati di morte
quasi solo l'apostasia, cioè il rinnegare il cammino, l'uscire
dal cammino. Perché l'uomo durante il suo cammino è debole e
cade ma senza uscire dal cammino. Queste cadute la Chiesa
primitiva le considera debolezze della fiacchezza dell'uomo, che
hanno un aggancio meraviglioso per la conversione. Perchè la
Chiesa primitiva considera il Battesimo come l'inizio della
Metanoia ed il cristiano non è mai per essa un uomo "arrivato",
al contrario è un uomo sempre in cammino di conversione, nel
senso che sta sempre guardando Dio.
Perchè la conversione non è pentirsi del passato, ma metwww.
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tersi in cammino in avanti, verso il futuro. Per questo la
Chiesa primitiva, l'esame di coscienza non lo pone alla fine del
giorno, come sarà introdotto dal gesuiti, ma al mattino,
all'alzarsi. Perchè convertirsi è mettersi di fronte a Dio
quando cominci a camminare.
La Chiesa primitiva considerava i peccati che non
significavano un uscire dal cammino, come frutto della debolezza
dell'uomo, come propri di un uomo che è in cammino verso la
pienezza che non ha ancora, ma dalla quale è già attratto,
perchè ne ha certezza, perchè è testimone della santità di Dio
che è assoluta.
Nella Chiesa primitiva con questo concetto di peccato era
molto difficile che i battezzati entrassero di nuovo nel
peccato. Per questo la Chiesa primitiva non ha nessuna
esplicitazione del sacramento della penitenza che non sia il
battesimo. Dopo con le apostasie o con le cose molto gravi, come
l'omicidio, l'adulterio pubblico, che erano i peccati
considerati di morte, quando la Chiesa si istituzionalizza un
poco, appare l'istituzione della penitenziale.
La Chiesa primitiva: la prima esplicitazione di quello che
possiamo chiamare sacramento della penitenza per battezzati che
seguìto il cammino poi lo abbandonavano, è la scomunica. Perchè
la Chiesa non è una cosa giuridica ma sacramentale. Non si può
capire la penitenza senza una visione sacramentale del la
Chiesa. Se passiamo a una visione giuridica della Chiesa, come
si farà dopo, la penitenza acquista anche essa una dimensione
giuridica, la Chiesa primitiva è un Corpo che esplicita nel
mondo la resurrezione di Gesù Cristo. Allora, se uno del membri
fa qualche peccato, cioè nega Gesù Cristo, fa un male
all'umanità intera perchè non esplicita più all'umanità la
salvezza che la Chiesa esprime. Per questo la prima cosa di
fronte ad uno che ha rinnegato il cammino sarà sottoporlo al la
scomunica.
Esce dalla Chiesa, lo cacciano fuori. Questa sarà una delle
prime espressioni esterne del peccato nella Chiesa primitiva.
Uscito, poi lo sottomettono alla penitenza. Questo lo vedrete
nelle lettere di San Paolo quando dice di qualcuno che è stato
dato in potere di satana perchè si converta.
L'escludere qualcuno dalla comunità è un dono che gli si fa
per facilitargli la conversione. Perchè ogni peccato ha, come
nell'Antico Testamento, una dimensione sociale, mai individuale,
e quindi offende tutta la comunità, la Chiesa che è sacramento
di salvezza per il mondo. Allora come segno di questo peccato
c'è l'esclusione dalla comunità.
Il Pastore d'Erma vede la Chiesa come una torre e dice:
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Uscirà fuori dalla torre, ma non lontano. E l'espressione del
perdono dei peccati sarà l'essere riammesso nella comunità,
nell'assemblea, nella eucarestia. Questa sarà la prima
espressione della Chiesa primitiva come sacramento penitenziale.
Ma questo è molto raro, per cose straordinarie, in modo che
questo sacramento viene visto come un secondo battesimo.
E poichè l'importante non è l'assoluzione ma che l'uomo
abbia una vera conversione interiore, questo periodo sarà lungo,
durerà fino a che egli sia preparato a ricevere il perdono.
Perché come per molto che piova, se tu non la raccogli la
pioggia non ti serve a nulla, così per molto perdono ci sia se
tu non hai una conversione interiore, non ti serve a nulla.
Nel catecumenato, la Chiesa considera la conversione come
una lunga gestazione, attraverso esorcismi, scrutini, ecc. La
Chiesa, per un lungo periodo, gesta la conversione nel
catecumeno, senza che mai si consideri la conversione come
qualcosa che si ottiene con i propri sforzi, ma come un dono,
un'opera che Dio fa attraverso la Chiesa che gesta la
conversione.
La conversione del penitente dipendeva dalla preghiera
della Chiesa e dalla gestazione alla conversione che si operava
nuovamente in lui. Perchè è fondamentale, in questa esclusione
che si fa del penitente, la partecipazione comunitaria della
Chiesa. La comunità era molto in ansia per i penitenti.
Cioè: il valore essenziale, di questo tempo, del sacramento
della penitenza, è quello comunitario ed ecclesiale, perchè
è la Chiesa che gesta e conduce alla conversione. Pregavano
moltissimo per i penitenti e si preoccupavano di loro in
modo particolare.
Come segno del fatto che erano perdonati, venivano
riammessi nella comunità.
Già nel III secolo iniziano le controversie penitenziali
con l'apparizione delle apostasie. Ora ci troviamo con una
istituzione penitenziale, che tuttavia ancora non si chiama
sacramento né nulla di simile. Tutti gli studi che si fanno oggi
sul sacramento della penitenza - non è facile seguire il filo
dell'evoluzione che la pratica ha avuto nella Chiesa, non
soltanto nella sua manifestazione esteriore ma anche nella sua
vibrazione essenziale - confermano con sicurezza quello che vi
sto dicendo,anche se vi sono ancora alcune cose che sono dubbie
e vengono studiate.
Già nel III secolo troviamo una istituzione penitenziale
nella quale ci sono tre elementi essenziali:
I.) La Chiesa riunita, con il suo presidente, che generalmente è
il vescovo, chiama i peccatori a conversione, a penitenza,
facendoli uscire dall'assemblea. Per questo l'istituzione peni
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tenziale si dice pubblica, perchè lo è realmente, perchè è una
celebrazione di comunità, non perchè il peccatore dica i suoi
peccati in pubblico - abbiamo molta confusione riguardo a questo
pubblica perchè è un atto liturgico. Viene fatta l'imposizione
della veste penitenziale con una espulsione simbolica
accompagnata dalle preghiere della comunità.
2.) La Chiesa si fa carico dei peccatori. Anche per questo
è pubblica l'istituzione penitenziale, perchè la Chiesa intera
se ne fa carico. Il peccatore non dice neppure i suoi peccati in
pubblico, perchè i suoi peccati sono conosciuti da tutti.
Vedremo poi come questo punto si sviluppa. Il carattere pubblico
stava nel fatto che la Chiesa intera faceva il segno e, in
presenza di tutta la comunità, il vescovo imponeva il vestito
penitenziale, la cenere e li mandava fuori; e perchè tutta la
Chiesa si preoccupava del penitente.
Da ciò la somiglianza con il catecumenato, perchè in esso,
allo stesso modo, la Chiesa si fa carico e gesta. Per questo
dico che la conversione non è frutto di sforzi ma dono di Dio.
Durante la tappa penitenziale, che era lunga, c'era grande
sollecitudine per i penitenti. Non erano esclusi del tutto dalla
comunità. Potevano partecipare a tutte le riunioni liturgiche
meno che alla eucarestia ed avevano un posto speciale che era
quello dei penitenti. Troverete molte preghiere antichissime
della Chiesa che prega per l'Ordine dei Penitenti. Di modo che
già entrare nell'Ordine dei Penitenti era una concessione. Ai
chierici non era permesso entrare, venivano degradati e non
erano chierici.
3.) Il Giovedì Santo era il giorno della riconciliazione e
il vescovo, alla presenza di tutto il popolo, accoglieva i
penitenti. Vedete come questo tipo di penitenza era sempre
comunitario. Non era pubblica in virtù del fatto che si
confessassero pubblicamente i peccati, ma in virtù di una
dimensione ecclesiale. I peccati erano sempre tanto grandi che
già si sapevano ed erano uno scandalo per tutti. Per questo
c'era un atto pubblico per riparare ad uno scandalo pubblico che
la Chiesa aveva dato al mondo. Vedete dunque il perchè della
dimensione comunitaria e sociale.
Nel III secolo ha molta influenza Tertulliano che era molto
rigorista; si cominciano a porre, allora, degli interdetti
(proibizioni) penitenziali che erano qualche cosa di terribile.
Per esempio quelli che avevano un incarico pubblico dovevano
lasciarlo, e lo stesso per incarichi politici o militari. I
chierici erano degradati. In modo che i penitenti entravano in
un contesto sociale che li segnava per tutta la loro vita.
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Tutto ciò giunse ad essere tanto rigoroso che non veniva
concessa al penitente la riconciliazione con la comunità se non
in pericolo di morte, all'ultimo momento. Questo lo vedrete in
alcuni scritti di S. Agostino. Perchè in questo tempo, la
penitenza non è il modo di perdonare i peccati, ma una pedagogia
con la quale la Chiesa porta i peccatori a conversione. Ciò solo
per peccati straordinari verso la comunità, in modo che veni va
dato alla persona un cammino per tornare alla comunità.
E' molto illuminante su questo, dice Farnés, una citazione
di un archivio di Tarragona nella quale un prete domanda al suo
vescovo se si può concedere la penitenza ad un tale che sta per
morire, ossia entrare nell'ordine dei penitenti, ed il vescovo
gli risponde: no, per favore dategli il viatico. Nella nostra
mentalità questo sarebbe incomprensibile: come si può dare il
viatico ad una persona se prima non si confessa? Questo vuol
dire che l'ordine dei penitenti era talmente rigoroso che una
persona malata non poteva entrarvi ed allora il vescovo dice che
gli diano il perdono dei peccati in un altro modo: con il
viatico.
Questo rigorismo provoca, nel IV secolo, una evoluzione
senza perdere di vista gli elementi essenziali. Pensate che già
stiamo lasciando una Chiesa povera e perseguitata, nella quale
ogni battezzato ha fatto un lungo processo catecumenale, con un
battesimo molto serio, per passare ad una Chiesa di massa.
Il battesimo cessa ormai di essere il punto di partenza del
processo di conversione ed i battesimi sono dati con più
facilità. Tant'è vero che Gregorio di Tours dice che nella
piscina battesimale non rimanevano i vizi dei barbari...
Immaginatevi ora un cristianesimo senza conversione, senza
avere avuto realmente un incontro con Gesù Cristo. Il battesimo
era di massa, più di fedeltà ad un capo che di conversione a Dio
e non influiva per niente nella vita delle persone. Ecco che
siccome non c'è più conversione, e non si guarda a Dio,
assistiamo ad un cambiamento radicale.
Poichè la penitenza era tanto rigorosa (perchè rispondeva
ad una conversione e ad un battesimo come quelli della Chiesa
primitiva) ora che la Chiesa appare come massa di gente poco
convertita e sono apparsi i monaci, appare anche una nuova forma
di penitenza. I monaci desiderano portare in qualche modo la
conversione a questa gente. Perchè siccome la gente pecca
moltissimo c'è bisogno di perdonarla in qualche modo: qualcosa
di più fattibile. Entra anche, in questa epoca, la mentalità del
diritto germanico ed il peccato comincia ad essere una cosa
legalista, una mancanza ad una serie di precetti.
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Ora il perdono dei peccati non avviene attraverso un
cammino di conversione ma per una espiazione.
Cominciano ad apparire liste di peccati con le
corrispondenti espiazioni. E perchè si possano perdonare i
peccati c'è bisogno di una espiazione adeguata: a un certo
peccato una certa espiazione.
Appaiono dunque una visione del peccato e una visione del
perdono fortemente legaliste. Chi si incarica di tassare il
peccato con la corrispondente espiazione? I monaci
penitenzieri.
Questo è ciò che si chiama la confessione tariffata.
Appaiono le tariffe. E' divertentissimo vedere le liste delle
espiazioni.
Il primo penitenziale (il più antico) è del VI secolo.
Adesso comincia ad essere necessario dire i peccati. Compare la
confessione del peccato. Però, a quel tempo, ancora la
confessione dei peccati non è essenziale, è solo un mezzo per
l'espiazione, perchè se tu non dici i peccati al monaco, questi
non sa quale espiazione ti debba applicare. L'essenziale è
l'espiazione.
Appaiono ora grandi digiuni e penitenze. Per paura di
essere lassisti si impone un nuovo rigorismo delle tariffe e
delle espiazioni, così che si arriva ad un momento in cui un
peccatore doveva fare tante espiazioni da non avere il tempo
materiale da portarle a termine durante la vita. Allora appare
l'espiazione vicaria: l'elemosina.
I germani introducono un accento individualista molto forte
insieme al senso legalista. Ciò che interessa è la salvezza
personale e per ottenerla si deve espiare molto.
Allo stesso tempo iniziano le messe private dei monaci,
perchè si scopre il grande potere espiatorio della Messa. La
Messa si trasforma in un mezzo validissimo per espiare. A poco a
poco l'abuso aumenta, tanto che un ricco poteva pagarsi la
propria salvezza personale facendo dire messe ad espiazione dei
propri peccati.
(Kiko)
Inoltre un ricco poteva pagare un povero perchè facesse
penitenza al suo posto. Una delle tariffe, per esempio, era
quella dell'astenersi dall'unione coniugale per un certo
periodo.
(Karmen)
Nascono anche, come compensazioni per ridurre l'espiazione,
le indulgenze.
Ci furono tentativi di riformare questi abusi. Un esempio
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è il III Concilio di Toledo nel quale si vuole ritornare alla
penitenza pubblica primitiva, perchè la situazione del momento
era disastrosa. Però pensate che già si è perso il valore del
presidente che in nome dell'assemblea esclude ed accoglie i
penitenti. Ora c'è solo il monaco che è un semplice
intermediario con il compito di assegnare adeguate penitenze. Il
monaco è una specie di direttore spirituale che indica le
espiazioni da fare. Si è perso il senso del perdono del peccato
in un'assemblea liturgica di tutta la comunità, presieduta dal
vescovo, e si è passati ad una pratica in cui quasi è il
peccatore che perdona a se stesso i suoi peccati attraverso una
serie di espiazioni. Tant'è vero che non c'è neppure bisogno
dell'assoluzione: una volta che ha espiato quantitativamente i
suoi peccati, essi restano perdonati. Non c'è più l'intervento
della Chiesa che dà il perdono in nome di Gesù Cristo.
Il III Concilio di Toledo vuole tornare alla penitenza
pubblica per dare alla penitenza la dimensione ecclesiale che
aveva perduto. Perchè la confessione si è trasformata in qualche
cosa di privato che occorre fare e nella quale si raccontano al
monaco i peccati perchè imponga una espiazione secondo la
tariffa. Invece del processo penitenziale comincia ad apparire
la confessione del peccato, anche se ancora non è essenziale
perchè appare tutta una serie di abusi potendo essere compensata
con elemosine, Messe e digiuni. L'espiazione degenera e perde il
suo valore.
Allora appare come espiazione più grande il confessare i
peccati. La confessione dei peccati, per l'umiliazione che
suppone e per la vergogna che si prova a farla, inizia a
prendere un senso di espiazione. Adesso entriamo in un periodo
nel quale la confessione dei peccati è il centro della
penitenza.
Ciò si verifica già nel secolo XII. Appaiono le ideologie
sul senso espiatorio della confessione dei peccati. Così si
impone come centrale, nella penitenza, la confessione dei
peccati. Allora quanto più ti vergogni e ti umilii, estendendoti
in dettagli, nella confessione dei tuoi peccati, tanto più
espii. Così la confessione diventa confessione di devozione. Ora
non si confessano solo i peccati mortali, ma qualsiasi
stupidaggine, perchè ciò che ha valore è il confessare. Così
appare la confessione come una devozione personale nella quale
ti umilii e ti sacrifichi confessando i tuoi peccati nei
dettagli.
Nel IX secolo la penitenza, così come l'Eucarestia, giunge
alla sua massima decadenza. questo secolo viene considerato il
più decadente nella storia della Chiesa. Nel XII secolo ci
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173
sono i tentativi di rinnovamento. Però, siccome si sono già
perse di vista le fonti, tutte le riforme che si vogliono fare
sono sempre poco orientate perchè non si hanno più le fonti del
catecumenato e del giudaismo, davanti agli occhi. Allora
appaiono le teorie per cercare di aggiustare le cose senza che
però si raggiunga un profondo rinnovamento. Quello che si vuole
è che la gente sia sincera e si confessi sempre di più.
I francescani e i domenicani estendono dappertutto la
confessione privata come una devozione. Appare la confessione
molto frequente, tutto al contrario che nella Chiesa primitiva.
Nell'813 c'è un tentativo di restaurare la penitenza
pubblica primitiva ed abolire tutti i penitenziali. Ma una
volta perso il senso che aveva il catecumenato di discesa
alla realtà di peccato, si ha ora un senso legalista e
perciò il rinnovamento si esprime semplicemente in una
rigorosità esteriore.
Allora il vescovo, che era una grande autorità temporale,
un gran signore feudale, scomunica e impone grandi carichi ai
peccatori. La gente obbediva non per una conversione interiore
ma perchè il vescovo aveva un gran potere secolare e poteva
anche farli uccidere. La penitenza acquista così ogni rigorosità
e pubblicità, però in un senso esclusivamente esteriore. Rimane
molto lontana dal senso che aveva nella Chiesa primitiva, senso
ecclesiale e di gestazione, da parte della Chiesa, della
conversione del penitente. Ora ha solo un senso giuridico ed
estrinseca. C'è una gran paura del potere del vescovo come
signore temporale.
Siccome tutto ciò è insostenibile si ritorna alle
confessioni private ed a fare della confessione una devozione
per la santificazione personale, cosa che giungerà fino ai
nostri giorni.
Nel XII secolo è divenuta importante, come abbiamo detto,
la confessione dei peccati ed, insieme, l'assoluzione per il
perdono. Immaginatevi che nella Chiesa primitiva prima di questo
perdono c'era un lungo tempo nel quale la Chiesa gestava la
conversione del penitente ed il perdono non era una assoluzione
ma una riconciliazione con tutta la comunità mediante il segno
della riammissione all'assemblea in un atto liturgico
ecclesiale.
In oriente almeno, anche se ci sono molte cose discutibili
dovute all'intervento dei monaci, non c'è una confessione
dettagliata dei peccati. Colui che si confessa si inginocchia ed
altro non gli si tira fuori che: sono un peccatore. Allora gli
si dà un tempo perchè digiuni e si metta in conversione poi
torna e gli si dà l'assoluzione
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Così la confessione si trasforma in qualcosa di tanto
privato che la comunità non si vede da nessuna parte. Il
sacramento non è più espressione della comunità ecclesiale ma
una devozione privata personale. Tutte le degenerazioni derivano
dal perdere il senso comunitario della Chiesa come sacramento.
Ora la Chiesa è solo un centro giuridico dove la gente si salva.
La penitenza, una volta perso il pilastro della comunità, si
trasforma in confessione individuale.
Inoltre appare il valore medicinale dell'interrogatorio del
monaco. Gli orientali sono un poco più spirituali ma gli
occidentali con il loro senso psicologico-giuridico vogliono
approfondire la situazione di conversione del penitente. Così
compare l'interrogatorio, il come, in che modo, quante volte,
ecc. per il valore medicinale attribuito all'interrogatorio dei
peccati piuttosto che alla stessa confessione da parte del
penitente.
Si comincia infatti a dar valore alla contrizione. E questo
giunge fino a noi. Fa quasi ridere pensare che necessaria la
sola attrizione se ti vai a confessare e la contrizione se non
ti confessi. Vedete bene che cosa rimane della conversione.
Questo fatto della confessione dei peccati, con tutto il
suo senso medicinale mediante il quale la gente si salva, rende
tanto importante la cosa che il Concilio del Laterano impone
l'obbligo ai fedeli di confessarsi una volta l'anno. E come
appare l'obbligo di fare la Pasqua, così appare anche l'idea di
confessarsi prima di fare la comunione. Questo fino ai giorni
nostri.
Così arriviamo al Concilio di Trento. Con il Concilio di
Trento, e dal XVI al XX secolo tutto rimane bloccato. Appaiono i
confessionali, queste casette sono molto recenti. La necessità
del confessionale nasce quando si comincia a generalizzare la
forma della confessione privata, medicinale e di devozione
portata dai monaci.
Non ridete perchè l'abbiamo vissuto anche noi. La
confessione come mezzo di santificazione personale, così come la
direzione spirituale, tutto fa parte del cammino della
perfezione. Chi mette confessionali dappertutto è San Borromeo.
Con dettagli che riguardano anche la grata, ecc...
Adesso comprendete che molte delle cose che diceva Lutero
avevano un fondamento. Il Concilio di Trento sottolinò uno dei
valori dei Sacramenti. I sacramenti hanno due valori: uno,
quello d'essere segno che aiuta l'uomo a ricevere il perdono,
nel caso della penitenza, e l'altro che il sacramento è
veramente efficace perchè dà il perdono che significa.
Questo è evidente. Per molte assoluzioni che ti vengano
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date, se tu non sei preparato interiormente non ti servono a
nulla; così come dice sempre Farnés facendo l'esempio del
secchio: si può raccogliere la grazia come la pioggia, con un
secchio, e allora raccogli, o con un colino e allora rimani
senza niente. Per guanto valore efficace abbia il sacramento in
se stesso di grazia e perdono, se l'uomo non è preparato
interiormente a riceverlo non serve a nulla. Per molta grazia
che abbia il sacramento della penitenza se tu non lo ricevi con
una disposizione di conversione interiore, non ti viene
perdonato nessun peccato.
Per questo il primo dei due valori che ha il sacramento, è
che il sacramento stesso, in quanto segno, ha il potere dl
trovare un aggancio con l'umano, di preparare l'uomo a ricevere
questo perdono che è efficace.
Ma a Trento si punta tutto sulle essenze, sulla efficacia,
e si perde di viste il valore sacramentale del segno. Per questo
é lo stesso fare la comunione con il pane o con l'ostia che non
sembra più pane ma carta, che il vino lo beva uno solo che lo
bevano tutti perchè il sacramento essenzialmente si realizza lo
stesso.
Si vedrà dunque molto l'efficacia del sacramento della
penitenza per perdonare i peccati e l'assoluzione diventa un
assoluto. Così la confessione acquista un senso magico in
cui l'assoluzione di per sè sola è sufficiente a perdonare i
peccati. L'assoluzione ti perdona i peccati, e tu rimani
tranquillo.
Così abbiamo vissuto noi la confessione: per l'efficacia
assoluta del sacramento si perde di vista il valore sacramentale
che è quello che ti fa capace di ricevere questo perdono. Questo
passa in secondo piano rimanendo in primo piano e come
essenziale il semplice confessare i peccati e ricevere
l'assoluzione. La confessione si trasforma in qualche cosa di
magico a privato e questo dura fino ai nostri giorni. E' giunta
fino a noi una visione legalista del peccato, per la quale non
importa tanto l'atteggiamento interiore, quanto il confessare
esternamente e dettagliatamente tutti i peccati di ogni tipo. E'
una visione individualista del peccato, completamente "privata".
La Chiesa non compare da nessuna parte ed è un uomo che ti
perdona i peccati.
Ora potete capire perchè questa pratica, oggi, è totalmente
in crisi. Per questo la chiamiamo confessione. Non appare da
nessuna parte il processo penitenziale nè il processo
sacramentale. Per questo, e anche perchè l'umanità oggi cammina
verso visioni sociali e comunitarie del peccato e non legaliste
e individualiste, capite come la pratica della confessione sia
in crisi.
E per questo la gente si comunica tranquillamente senza
confessarsi.
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ORIENTAMENTI PER UNA RINNOVAZIONE
Non crediate che la rinnovazione sia facile.
Molti pensano che l'ideale sarebbe, visto che la
confessione personale è odiosa, che ci fossero assoluzioni
generali. Molti rinnovatori hanno pensato questo. E questo non
crediate che sarebbe una cosa nuova, perchè già Pio XII concesse
il potere di dare assoluzioni generali, durante la guerra, a
tutti i soldati. I grandi liturgisti dicono che è stato una
fortuna che questo non si sia imposto perchè avrebbero distrutto
completamente la penitenza, rendendola ancora più magica. Perchè
il valore del rito non sta nell'assoluzione, visto che in Gesù
Cristo siamo già perdonati, ma nel rendere l'uomo capace di
ricevere il perdono che è ciò che vuole il processo catecumenale
ed il processo penitenziale della Chiesa primitiva.
Molti credono anche,con un senso comunitario "cursillista",
che il valore della rinnovazione stia nel dire pubblicamente i
peccati, nell'avere il coraggio di dire di fronte ai fratelli:
sono un adultero ed un fornicatore... Neppure ciò è giusto: è
dare importanza alla confessione del peccato. Abbiamo visto che
nella Chiesa primitiva la penitenza era pubblica non perchè si
dicessero pubblicamente i peccati, ma perchè era un avvenimento
di tutta la Chiesa, di tutta la comunità: perchè interveniva
tutta la Chiesa.
Allora quali sono le linee della rinnovazione? In primo
luogo abbiamo visto come la conversione nasce dalla iniziativa
di Dio che, manifestando il suo volto, chiama alla conversione.
Pertanto la prima cosa sarà portare in primo piano Dio che
chiama alla conversione: porre cioè in primo piano la Parola di
Dio che chiama alla conversione. Per questo le celebrazioni
penitenziali recuperano questo senso portando Dio in primo
piano; è la parola che chiama a conversione, che ha potere di
chiamare la comunità alla conversione. Perchè la Chiesa deve
presentarsi come una comunità in conversione, così come era la
Chiesa primitiva, dove la gente non si credeva già arrivata o
perfetta; ciò nasce con il legalismo, con un nuovo modo di
vedere il prete e la Chiesa. Al contrario, la Chiesa mostra la
forza e la potenza di Dio che agisce in essa, riconoscendo le
sue debolezze e sentendosi un popolo in cammino, in conversione.
Perciò queste celebrazioni penitenziali hanno il valore di
recuperare, per prima cosa, la Parola di Dio che chiama alla
conversione.
In secondo luogo recuperare l'assemblea, la Chiesa che si
confessa peccatrice.
Terzo: recuperare il senso del presbitero come capo di
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questa Chiesa.
Infine l'importanza della pace: uno si sente perdonato nel
profondo quando si sente in comunione con i fratelli. Per questo
è importante l'abbraccio della pace. Perciò vedrete che quando
non state in pace, siccome il peccato è comunitario, è perchè,
per nascosto che sia, il vostro peccato non vi fa sentire in
comunione con i fratelli. Recuperare la comunione con i fratelli
è il segno più grande del perdono, del fatto che veramente hai
trovato la riconciliazione.
La Chiesa vuole fare celebrazioni penitenziali nelle quali
la Parola sia proclamata e diretta all'uomo. Perchè quelle
confessioni di direzione spirituale, di piccoli consigli che noi
facevamo, sono sorte quando è sparita la Parola di Dio che guida
l'uomo. E' la Parola che risolve tutti i problemi di direzione
ed aiuta a riconoscersi peccatori.
Quello che noi facciamo è recuperare a poco a poco questi
valori del sacramento della penitenza; facendo però ancora la
confessione privata che è tuttora in uso.
Alla gente non dite nulla di tutte queste cose,
semplicemente rivalorizzate il valore comunitario del peccato,
l'indole sociale, il potere della Chiesa e tutte queste cose.
Nell'evoluzione di questo sacramento, come in quella di
tutti, si vede come i sacramenti sono sempre stati qualche cosa
di vivo che mai è rimasto statico. L'essenza rimane ma le
espressioni esterne variano. Per questo la riforma non consiste
nel tornare alle forme della Chiesa primitiva, ma mantenendo lo
spirito del sacramento, il suo nucleo e il suo centro,
nell'adeguare le espressioni in modo che si accordino con il
momento presente, così da trovare espressioni che esplicitino
sacramentalmente il perdono dei peccati e lo realizzino, ossia
che la gente si senta perdonata, si senta in pace. Tutto cammina
evolvendosi così andremo evolvendo con il sacramento della
penitenza per cominciare una volta trovatone il centro, nel
cammino catecumenale a entrare veramente in conversione, in un
vero riconoscimento del peccato.
PER QUESTO LA VERA RINNOVAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA
PENITENZA VERRA' CON LA SCOPERTA DEL CATECUMENATO E LA
RIVALORIZZAZIONE DEL BATTESIMO. Con ciò si comincerà a vedere
che segno deve avere il sacramento penitenziale.
(Kiko)
Spero che quello che ha detto Carmen vi serva come è
servito a me.
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(Carmen)
Quando Kiko parlava alla gente nel questionario sulla peni
tenza il discorso rimaneva incompleto e non trovavamo il modo
affrontare bene la questione. Quando poi ho visto la quantità di
problemi che ha la gente a proposito di questo sacramento, ho
visto la necessità di fare una cosa più estesa.
Vi posso citare alcuni libri che vi saranno di aiuto:
. Concilium n. 72: un articolo di Vogel intitolato:"Il
perdono dei peccati". Questo articolo pone in evidenza la
perdita del senso comunitario nella liturgia.
Lo esamina sotto tre aspetti: eucarestia, penitenza e ordine
sacerdotale. Del sacerdote dice, per esempio, che ha perso il suo senso
di servizio all'assemblea, alla comunità ed è passato ad essere
privilegio di un uomo che dice la sua messa per la santificazione
personale. Questo prima era inconcepibile.
Nel Medio Evo i preti che erano ordinati per dire le
messe nelle cappelle dei grandi o dei re, erano
considerati "centauri", perchè non avevano comunità ed
erano teste senza corpo. Non si concepiva un presbitero
senza comunità.
. PHASE n. 37, dell'anno '67: "Verso una rinnovazione del
sacramento della penitenza". In questa rivista di sono
molti articoli tra i quali uno di carattere storico per
vedere l'evoluzione del sacramento.
. CONCILIUM n. 61: "L'amministrazione sacramentale della
riconciliazione". Anche questa ha molti articoli.
Con l'apparire della comunità ecclesiale apparirà di nuovo
la penitenza comunitaria. La cosa fondamentale è creare la
comunità e per ottenere ciò, il processo catecumenale.
(Kiko)
Penso che quello che vi ha detto Carmen vi avrà dato la
stessa allegria che ha dato a me. Ed è vedere come Dio ci ha
dato questo cammino perché la vera rinnovazione della penitenza
nascerà dalla rinnovazione del Battesimo. Vedere come, rinnovato
il catecumenato nella Chiesa, si manifesterà il senso della
penitenza, perchè la penitenza è come un secondo battesimo. Per
questo vedremo come la Chiesa primitiva in questo senso prenderà
come modello per i penitenti il catecumenato. Per questo
rinnovare il catecumenato è rinnovare a fondo la penitenza.
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Devo dirvi anche che nella nostra esperienza, che forse non
è stata ancora molta, nasceranno nel futuro i problemi di un
fratello che f a un peccato pubblico ed allora avremo gli stessi
problemi della Chiesa primitiva.
(Carmen)
Io questo lo stavo già scoprendo nelle baracche. Mi impressionò
la Julianita che stette molto tempo nella comunità di Palomeras,
e aveva molto poco cultura ma che spesso diceva cose
ispiratissime, e che dovette fare qualche cosa che fu vista e se
ne andò dalla comunità. Io un giorno la incontrai e le dissi:
perchè non vieni alla comunità? e mi rispose: fino a che nella
comunità non mi perdoneranno per quello che ho fatto...
Vedete come quella donna, che mai si era confessata, aveva
capito di aver fatto del male alla comunità e di aver bisogno
della riconciliazione con la comunità per sentirsi perdonata. E
desiderava confessare la sua colpa e si sentiva peccatrice.
Noi vediamo nelle comunità casi come l'adulterio nei quali
chi lo ha fatto si autoesclude dalla comunità senza che nessuno
gli dica nulla. A Roma c'è stato il caso di un uomo che si
escluse dall'andare alla comunità: la comunità pregò molto per
lui e lo chiamò a conversione. Ora è di nuovo nella comunità.
Vedete come riappare una pratica che c'è stata per secoli
nella Chiesa.
(Kiko)
Questo si può vedere. Ci sono momenti in cui si vede che
per fare entrare un fratello in conversione occorre
escluderlo dalla comunità per un periodo. Abbiamo visto,
per esempio, che se qualche fratello della comunità non è
accettato dal responsabile, il responsabile deve lasciare
il suo incarico per qualche tempo e deve passare un periodo
in conversione fino a che vediamo che è tornato nel
cammino. Allora sarà riammesso.
Ossia: è Ia pratica che ci porta a scoprire una penitenza che
sia adeguata e reale per noi.
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B) QUESTIONARIO SULLA PENITENZA
La prima cosa che si fa è insegnare qualche canto; dovete
cominciare ad avere dei canti per la celebrazione penitenziale,
perchè questa sia una vera liturgia nella quale il popolo canti.
Nella celebrazione penitenziale si canta "Risuscitò" che sanno
già; bisogna insegnare il ritornello della canzone "Se senti un
soffio nel cielo", uno deve imparare la parte del solista;
bisogna insegnare pure "Verso te o città santa" e "La marcia è
dura, forte il sol". Non date alla gente nessun libricino di
canti o le parole scritte a ciclostile. Perchè è orribile. La
gente quando comincia a cantare qualche cosa domanda: a che
pagina? E così si rompe il filo della celebrazione. E' meglio
insegnare alla gente il ritornello a memoria, e che un solista
canti le strofe.
(Carmen)
Se il canto è lungo, la gente non può imparare a memoria tutte
le parole e allora non canta. Quindi la liturgia risulta molto
povera e senza partecipazione. Invece se impara bene il
ritornello è sufficiente, perchè la gente partecipi in massa e
con forza al canto.
(Kiko)
Il Questionario potete darlo o ciclostilato o dettarlo alle
persone. La prima soluzione, se possibile, è la migliore.
Dopo aver insegnato i canti distribuite il questionario a
ciascuno e lo leggete per chiarire qualche punto, se
necessario. Il questionario ha una introduzione.
INTRODUZIONE
Abbiamo bisogno tutti di una pedagogia generale che ci
conduca alla persuasione che non ci sono atti umani che non
siano sociali, cioè, che non edifichino o distruggano la
comunità. Non c'è peccato senza lesione della comunità.
Il comandamento di Gesù unico e ha tre dimensioni: Dio, il
prossimo e io. Bisogna insistere su questo punto perché l'unico
modo perchè certi peccati si considerino tali, è il carattere
comunitario di tutta la realtà umana. La psicologia del profondo
dice: nulla c'è nell'uomo, incluso i suoi più profondi desideri,
che non condizionino la sua condotta e pertanto, le sue
relazioni con gli altri. Orbene: come condurre i fratelli a
questa mentalità?
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A parte numerosi segni del nostro tempo che incominciano ad
andare in questo senso, è necessario un ritorno alle fonti
bibliche. Nell'Antico Testamento non ci può essere peccato che
non sia contro l'Alleanza tra Dio e il popolo. Tuttavia non
possiamo neppure dimenticare le difficoltà, dato che siamo
radicati in una educazione individualistica.
Qui conviene chiarire un po' questo. Perchè la gente
comprenda come nell'Antico Testamento non c'è peccato che non
sia contro l'alleanza di Dio con il suo popolo,potete raccontare
l'episodio di Ay, di cui parlava Carmen. Dio ha proibito al
popolo entrando in Gerico di fare saccheggi. Devono rispettare
tutto. Ma c'è stato uno che ha disobbedito a Dio ed ha rubato
pochi oggetti preziosi e un manto di porpora e li ha nascosti
sotto la sua tenda senza che nessuno se ne accorga. Sapete già
che l'Alleanza tra Dio e il popolo consiste nel fatto che Egli
sarà loro Dio e li farà vincitori di tutti i loro nemici se
compiranno i suoi comandamenti. Ma risulta che nella battaglia
seguent, per la conquista di Ay, sono vinti e ne muoiono
moltissimi. Allora pensano: Dio non è più con noi. Giosuè fa una
preghiera a Jahwé e Jahwé gli dice che il suo popolo ha rotto
l'Alleanza perchè ha preso qualcosa che era stato loro proibito.
Allora il popolo tirando a sorte scopre il colpevole, che
confessa il suo peccato ed è lapidato. Dopo di che sconfiggono
gli abitanti di Ay.
Vedete come un peccato occulto ricade su tutto il popolo.
Lo stesso accade nella Chiesa. Se in una comunità di
cristiani autentici uno commette un peccato, fa un danno
non solo a se stesso, ma alla comunità ed al mondo intero.
Fa un danno alla comunità perchè questa non compie la sua
missione di essere Sacramento di Salvezza per il mondo e al
mondo perchè resta senza vedere la luce, non compiendo la
Chiesa la sua missione.
Leggete poi le domande senza dilungarvi in spiegazioni per
non creare problemi all'inizio. Scegliete poi dei segretari per
ogni gruppo e distribuite i gruppi in altre stanze o agli angoli
della stessa sala. Date come massimo tre quarti d'ora di tempo
perchè i gruppi rispondano alle domande. Il segretario prenda
nota delle risposte date nel suo gruppo, rispettando quelle di
ciascuno. I gruppi siano di sei o sette persone.
Una volta riuniti tutti mettete le risposte dei gruppi in
comune. Voi fate la domanda ed i segretari rispondono a turno.
Poi voi date il chiarimento alla domanda. Così fino alla fine
domanda per domanda.
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Prima domanda: Si può offendere Dio senza offendere allo stesso
tempo i prossimo e se stessi?
Alcuni diranno che non si può offendere Dio solo perchè
siamo il Corpo Mistico, e quindi il peccato di ognuno si
ripercuote sugli altri. La domanda ha un tranello. Ci si domanda
se si può offendere unicamente Dio. La domanda è posta così
perchè noi abbiamo del peccato una concezione verticale,
individualista: di essere noi ad offendere in modo particolare
Dio, come se il peccato fosse un'offesa a Dio nel senso di poter
rubare a Dio la sua gloria. Noi crediamo che si possa recare
danno a Dio.
La prima cosa che dobbiamo pensare è che non si può recare
danno a Dio. Dio non lo si può offendere nel senso di togliergli
la sua gloria, perchè allora Dio sarebbe vulnerabile e non
sarebbe Dio. Dio è invulnerabile. Non gli puoi togliere la sua
gloria in nessun modo. Questo lo dice già un salmo "costoro che
alzano il loro arco contro il cielo: credono forse che possano
giungere fino a Me? non sanno che le frecce che tirano contro di
me ricadono sopra di loro?"
Questa è una cosa che sorprende moltissimo la gente perchè
da piccoli ci hanno detto che il peccato fa soffrire Gesù
bambino se siamo cattivi e indocili. E la gente ha dei concetti
molto sentimentali, pensano che il peccato fa soffrire molto
Gesù Cristo.
In che senso si può parlare di offendere Dio? Nel senso che
il peccato rompe il piano di Dio. Qual'è il piano di Dio il
disegno di Dio sull'uomo? L'amore. Il peccato è sempre una
lesione dell'amore. Anche una bestemmia che io ho detto senza
che nessuno se ne accorga, mi degrada interiormente come
persona. E questa degradazione si ripercuote in qualche modo
nelle mie relazioni con gli altri, in qualche modo distrugge gli
altri. Questo lo dice anche la psicologia del profondo, che
quando uno è arrabbiato, per esempio, perchè ha avuto una
discussione con un tale in tram perchè l'ha pestato, poi si
sfogherà con la moglie a casa. Se hai un problema che ti
amareggia, tutte le tue relazioni sono diverse di quando sei
allegro. Perfino un cattivo pensiero condiziona il tuo
atteggiamento di fronte agli altri. E se hai una morbosità, una
degradazione profonda, stai rompendo il piano di Dio. In questo
senso si dice offendere Dio, nel senso che rompiamo il piano di
Dio.
Allora quando pecchi offendi Dio nel senso che rompi il
piano di Dio ed allora quello che succede è che rechi danno a te
stesso e agli altri. Pertanto è impossibile offendere Dio senza
offendere gli altri e se stessi.
La gente pensa che il peccato è qualche cosa di buono che
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