Il quotidiano dei vescovi fa appello alla sobrietà per chi opera nella cosa pubblica e richiama le parole del presidente della Cei, Angelo Bagnasco: "Quando si ricoprono incarichi di visibilità, il contegno è indivisibile dal ruolo".
IL RICHIAMO DI BAGNASCO. Tarquinio riprende così le parole annotate "con preoccupazione", lo scorso 27 settembre, dal presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco ("in qualunque campo, quando si ricoprono incarichi di visibilità, il contegno è indivisibile dal ruolo"), per poi sottolineare: "In questi anni, questo giornale ha ripetutamente ricordato a tutti - premier in primo luogo - che per servire degnamente nella sfera pubblica bisogna sapersi dare, e tener cara, una misura di sobrietà e di rispetto per se stessi, per ogni altro e per il ruolo che si ricopre". In merito all'indagine milanese, il direttore di "Avvenire" spiega di non sapere "come si concluderà", "anche se - scrive - "so che deve concludersi presto". "A noi italiani è dovuto almeno questo - argomenta in conclusione Tarquinio -: un'uscita rapida da questo irrespirabile polverone. E ognuno deve fare per intero la propria parte perché questo avvenga con tutta l'indispensabile pulizia agli occhi dell'Italia e del mondo".
SIR (AGENZIA CEI): "FARE CHIAREZZA, NON TENERE PAESE SUL FILO". Il Servizio informazione religiosa (Sir) interviene sul caso Ruby e si appella al senso di responsabilità "per mettere mano ai problemi e continuare efficacemente nelle politiche già positivamente messe in atto per affrontarli e in prospettiva risolverli innovando, bisogna che tutti si mettano al lavoro, nella chiarezza e con il massimo senso di responsabilità. Le risposte urgono". Sottolinea l'agenzia di stampa della Cei in una nota: "Impazza, in forme inusitate, l'ennesimo scandalo politico-giudiziario, con le accuse (infamanti) al presidente del Consiglio in relazione alle 'feste' di Arcore. Al di là del gossip, che si alimenta sui giornali e non solo, dei retroscena, dei protagonisti e del livello delle vicende, che sono minuziosamente evocate nell'ordinanza trasmessa alla Camera per l'autorizzazione a procedere ulteriormente, c'è un'unica certezza. Bisogna che si faccia chiarezza in termini stringenti, che la questione sollevata dalla procura di Milano abbia delle celeri risposte, così da non tenere sul filo la politica, le istituzioni, più ampiamente la governabilità".
martedì, 18 gennaio 2011
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