mercoledì 5 gennaio 2011
MINACCIA ISLAM
di LORENZO BIANCHI
SORRIDENTE, una rosa fra i capelli, un vestito di seta color salmone, Maryam, 22 anni, ha postato su Facebook il suo ultimo saluto all’anno appena trascorso pochi attimi prima di finire nell’orgia di sangue che si è abbattuta sulla chiesa dei due Santi ad Alessandria d’Egitto. «Il 2010 è ormai passato — aveva scritto — e porta con sé i migliori ricordi della mia vita. Spero che il 2011 sia ancora meglio. Ho così tanti desideri per il 2011. Per favore Dio, stammi vicino e aiutami a realizzarli». È stata fulminata assieme ad altri 20 o 21 fedeli. Per gli amici del social network era Mariouma. Ora è l’icona dei copti egiziani. Ai piedi del suo profilo si addensano commiati commossi. «Non ti dimenticheremo mai, sei un angelo», la saluta una donna. Su Youtube sono apparse le sue foto.
AL QAEDA ha preteso e ottenuto l’ennesimo sacrificio di vite umane. La chiesa della carneficina era in una lista di cinquanta obiettivi copti pubblicata il due dicembre dal sito «Shoumuk al Islam», luoghi di culto del Cairo, di Alessandria e di Paesi europei come la Francia, la Germania e la Gran Bretagna. Abu Muhammad al-Mandhar al-Shanqiti, un imam mauritano, ha fatto pubblicare una fatwa che giustifica la strage. Il religioso cita il versetto del Corano che recita: «Aggredite coloro che vi attaccano con forza pari o superiore».
LA CACCIA al seguace di Cristo continua inesorabile in Iraq. Nel centro di Bagdad un commando armato ha ucciso nella sua casa Rafah Toma, una donna che viveva sola. Giovedì erano stati ammazzati altri due cristiani. Una seguace della stessa religione rapita a Mosul è stata liberata dalle teste di cuoio irachene. In Inguscezia, nel Caucaso, una raffica di granate ha incendiato la chiesa ortodossa di Ordzhonikidze.
IN EGITTO continuano a fiorire ricostruzioni diverse del massacro alla chiesa dei due Santi di Alessandria. Secondo un funzionario della polizia, un kamikaze sceso dalla Skoda verde parcheggiata davanti al luogo di culto avrebbe cercato di entrare nella basilica, ma avrebbe cambiato idea alla vista dei (pochi) poliziotti che erano sul sagrato. Gli investigatgori hanno diffuso l’identikit di un uomo dalla pelle chiara, alto 1 metro e 80, maglione blu e occhiali scuri. Farebbe parte di un gruppo di 15 sospettati arrivati in Egitto in dicembre. Il numero delle vitime è ancora incerto. Quelle identificate con certezza sono solo 18. Padre Samir Khalil, gesuita copto egiziano e grande esperto di rapporti fra le religioni, coglie i segni preoccupanti di una «esasperazione del fondamentalismo islamico in Egitto». Il nunzio apostolico Michael Louis Fitzgerald ammette che i «cristiani non si sentono abbastanza protetti». In serata 200 intellettuali e artisti che inalberavano croci e mezzelune hanno sfilato nel centro del Cairo al lume delle candele.
«L’UNIONE Europea deve fare di più», reclama il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Ricordando che Bruxelles elargisce contributi «molto generosi a tanti Paesi in via di sviluppo», il capo della diplomazia italiana rifiuta categoricamente di avere «in cambio distrazione o, peggio, tolleranza verso queste stragi». I finanziamenti a chi «non collabora» devono essere «ridotti o addirittura eliminati». Il titolare della Farnesina solleverà il problema nella prima riunione dei ministri degli Esteri della Ue che è in calendario il 30 e il 31 gennaio. Anche il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, è dell’idea che chi governa non possa essere «indifferente a un attentato perpetrato da terroristi in odio all’umanità e in dispregio dell’elementare diritto alla libertà religiosa». Il capo del governo ha davanti agli occhi «l’immagine del volto di Cristo imbrattato da sangue innocente». Il portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi, tenta di smussare la polemica. In un’intervista alla radio della Santa Sede, ha ricordato che il Papa è «preoccupato per la libertà di tutti, non solo dei cristiani». Domenica i copti ortodossi manifesteranno a Roma. Il vescovo Barnaba el-Soryani è categorico: «Non accetterò mai rappresentanti della comunità musulmana alla dimostrazione». Il presule ha chiesto la protezione della polizia italiana per la preghiera della notte di Natale, fra il 6 e il 7 gennaio per tutti i cristiani ortodossi. La stessa sollecitazione è venuta dai suoi colleghi di tutto il mondo.
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