o Il Carro di fuoco o Cocchio Celeste.
sabato 28 aprile 2012
La Merkavah.
La Merkavah o Mercaba’
o Il Carro di fuoco o Cocchio Celeste.
o Il Carro di fuoco o Cocchio Celeste.
La sacra Merkabà è un termine ebraico
che significa carro (Carro di Fuoco, o Cocchio Celeste n.d.c.), e indica uno
dei temi più importanti della speculazione mistica ebraica: la grandiosa
visione del Carro divino con la quale il profeta Ezechiele inizia la sua opera
.
La dottrina del carro, osserva G.
Scholem, deve essere accettata senza chiedere conto della sua genesi reale.
L’immagine che Ezechiele prospettava
di Jehovah, trainato su un Carro, offre agli Ebrei il segreto agognato e
sollecita i mistici a salirvi in modo da poter gustare le delizie dell’Eden,
già in questa vita.
La differenza tra la speculazione
della Merkavah e la Gnosi vera e propria consiste, per G. Scholem, nel
fatto che il mondo della divina “Pienezza” del Pleroma degli gnostici, mondo
che si disgrega drammaticamente nella successione degli Eoni, si riferisce
direttamente al problema della creazione e della cosmogonia; mentre tutta la
problematica degli Eoni e della loro mitologia è senza significato per i
mistici della Merkavah che, invece, posero al posto degli Eoni e del Pleroma il
Mondo del Trono.
In definitiva il Carro è una sorta di
Via Mistica, un veicolo per mezzo del quale si è trasportati, direttamente, nei
regni dell’invisibile.
Sia che le immagini della Merkavah
abbiano la loro origine nelle teorie del Mitraismo, sia in quelle del
misticismo maomettano, una cosa è certa: che essa si configura come una specie
di pellegrinaggio nel quale il pellegrino assume il ruolo di viaggiatore verso
la sua casa in Dio.
“Il mistico”, osserva J. Abelson
(ABEK), “Non chiedeva né si aspettava alcuna spiegazione razionalistica dei misteri
della Merkavah; egli intuiva che essi riassumevano, per lui, la più alta cima
dell’essere, verso la cui realizzazione tutte le sue energie dovevano volgersi
senza alcuna indecisione”.
Le dottrine mistiche della Merkabà,
si legge nella prefazione di Gadiel Toaf al Sefer Yezirah (TOAS), “Sono esposte
nella letteratura detta degli Hekaloth (sale celesti, templi, palazzi).
“Questi scritti contengono le norme,
comprendenti digiuni (atti ad esasperare le facoltà di visione e
concentrazione), abluzioni e l’invocazione dei nomi segreti di Dio e dei suoi
angeli, per giungere ad una visione estatica del Carro divino.
“Essi descrivono il viaggio del
mistico in trance attraverso i sette cieli e le sette sale celesti fino al
cospetto del Trono divino, dove, se ne era degno, veniva iniziato ai segreti
del futuro o ai misteri del mondo celeste”.
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