mercoledì 23 febbraio 2011
INTERNET E LE RIVOLTE
ROMA - Coprifuoco anche su internet: impossibile navigare sul web dalle 22 alle 5.30. Anche la Libia cade nell'oblio della Rete. Censure, filtri ai social network, ma soprattutto “spine” al web staccate la notte. Per superare il blocco c'è chi torna al vecchio modem, chi suggerisce di usare le onde radio e chi fa un colletta online per creare un sistema di navigazione satellitare. Mappe online che descrivono gli scontri in tempo reale, metodi old economy per aggirare la censura, e piattaforme che trasformano testimonianze fatte al telefonate in file audio da mettere online.
Traffico azzerato. Lo strumento Trasparency Report di Google mostra il grafico delle connessioni al web con la curva che si azzera la notte a partire dal 18 febbraio per quanto riguarda i contatti al motore di ricerca e l'attività dei blogger. Scende del 90% il traffico sulla piattaforma di condivisione video Youtube. Craig Labovitz, tecnico di Arbor Network (azienda esperta nel controllo della sicurezza delle reti), analizza il traffico internet nei Paesi sconvolti dalle rivolte. Traffico completamente bloccato dal 27 gennaio al 2 febbraio in Egitto, in picchiata nello Yemen dal 7 al 14 febbraio. Problemi in Libia dal 16 febbraio, fino al calo totale del 18 che testimonia il black-out della rete dalle 22 alle 5.30 del mattino).
"A prova di censura". Avaaz, un'organizzazione civica internazionale che promuove l'attivismo sul web, sta lavorando al progetto "blackout-proof" (a prova di blackout). L'obiettivo è la creazione di modem sicuri e sistemi di ricezione satellitare per cellulari e trasmettitori radio consentendo così agli attivisti sul campo di trasmettere video dal vivo anche durante il black out del web e dei telefonini. A tale scopo l'organizzazione ha organizzato una colletta online. Mancano 4mila euro per raggiungere l'obiettivo.
Piattaforme audio e video. Molti libici usano l'account Feb17voices, Libya o Tripoli della piattaforma audio per internet e cellullari Audioboo, che raccoglie file audio. Voci concitate, spari in
sottofondo e la testimonianza più agghiacciante: "Stanno uccidendo le persone che sono scese in strada". Le voci della disperazione vengono raccolte anche dal blog Libyafeb17.com con l'ultimo file audio del 23 febbraio, ore 6,52. Tra i canali video più popolari che raccolgono le testimonianze Freedom writer e SaveLibya.
La mappa in tempo reale degli scontri. Il gruppo di attivisti Arasmus raccoglie da Twitter le segnalazioni sugli scontri e le traduce in una mappa interattiva. Le diverse icone indicano l'avvistamento di aerei, navi e scontri con le forze dell'ordine. L'ultima segnalazione relativa al 23 febbraio racconta di un aereo che vola in moda circolare sulle coste libiche, una sparatoria a Tripoli alle 16.45, spostamenti di truppe a Sabratha, nella Libia nord occidentale e l'apertura del valico con l'Egitto a Sallum per il passaggio di forniture mediche. Proteste, scontri e uccisioni che si visualizzano in tempo reale anche su Mibazaar che traduce i messaggi della piattaforma Twitter in icone sulla mappa interattiva.
Metodi old economy per superare la censura. C'è chi consiglia di tornare al vecchio modem per superare il blocco degli Internet Service Provider viaggiando (anche se molto lentamente) con la tradizionale rete telefonica o chi resuscita i packet radio (trasmissione dei dati via radio). Secondo il sito Lybia Al Youm Google avrebbe messo a disposizione dei numeri con i quali arrivare a Twitter attraverso il telefono. Come era successo per la rivolta in Egitto, si chiama un numero e la testimonianza viene tradotta in un file audio poi messo online sul sistema di microblogging Twitter.
Messaggi virali. Nel tragico destino della Libia visto sul web, non manca l'ironia. "Ho visto Gheddafi, alla Coop sotto casa mia". Con questo messaggio David ha dato il via a decine di messaggi su Twitter su "falsi" avvistamenti del leader libico. E' stata creata una lista apposita con l'hashtag "hovistogheddafi" che sta spopolando sul web.
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