I semi del CAMMINO NEOCATECUMENALE furono piantati per la prima volta nell'Arcidiocesi di Lingayen-Dagupan nel 1981, nella Parrocchia di San Gabriele Arcangelo a Bonuan Boquig. Da allora, si è esteso ad altre comunità cattoliche dell'arcidiocesi – Bonuan Gueset, Calasiao, Calmay, Dagupan, Laoac, Lingayen, Mapandan Santa Barbara e San Jacinto. Il Cammino Neocatecumenale ha portato innumerevoli benedizioni ai fedeli cristiani nella nostra arcidiocesi. Ha profondamente cambiato molte vite tiepide. Ha ricostruito molte famiglie ferite ed ha portato molte vocazioni religiose e sacerdotali nella vigna del Signore.
Purtroppo, nonostante gli effetti positivi come quelli sopra menzionati, ci sono alcune preoccupazioni su dove stia portando il Neocatecumenato. Già ai tempi del mio stimato predecessore Arcivescovo Oscar Cruz, e fino ai mesi più recenti, sono sorte alcune questioni da parte di rispettabili membri del laicato ed un buon numero di parroci a proposito dell'integrazione dei membri delle comunità Neocatecumenali nella vita di questa chiesa locale, sulla loro cooperazione con i parroci e sulle loro relazioni col vescovo.
Communio
Gli Statuti del Cammino Neocatecumenale affermano che: "Il Cammino Neocatecumenale mirerà a promuovere nei suoi destinatari un maturo senso di appartenenza alla parrocchia e a suscitare rapporti di profonda comunione e collaborazione con tutti i fedeli e con le altre componenti della comunità parrocchiale" (art. 6, n. 3)
Per di più gli Statuti stabiliscono che "la realizzazione del Cammino Neocatecumenale va coordinata con la funzione propria che ha il Parroco in ciascuna comunità parrocchiale (cfr. can. 519 CJC) esercitando, anche con la collaborazione di altri presbiteri, la cura pastorale di coloro che lo percorrono" (art. 6, n. 2). Similmente, gli Statuti riconoscono che "il Neocatecumenato è realizzato, in comunione con il Parroco e sotto la sua responsabilità pastorale, da un'equipe di catechisti" (art. 8, n. 4).
Inoltre gli Statuti dichiarano che "il Cammino Neocatecumenale è al servizio del vescovo come una delle modalità di attuazione diocesana dell'iniziazione cristiana e dell'educazione permanente alla fede" (art. 1, n. 2).
Catechesi
Nella celebrazione settimanale della Parola richiesta dall'articolo 11 degli Statuti, la mia attenzione è stata richiamata dalla mancanza di formazione e preparazione da parte degli incaricati di insegnarla secondo i principi della Chiesa Cattolica così come indicati nel Catechismo, nonché del significato delle letture bibliche proclamate nella celebrazione. Sembra esserci una tendenza verso l'interpretazione fondamentalista delle Sacre Scritture, staccata e talvolta addirittura contraria ai documenti del Magistero e al Catechismo della Chiesa.
Stanti le precedenti osservazioni, gli Statuti richiedono che "al Vescovo diocesano, quale responsabile dell'iniziazione, della formazione e della vita cristiana nella Chiesa particolare, compete... vigilare che l'attuazione del Cammino Neocatecumenale si svolga in conformità a quanto stabilito negli articoli 1 e 2, e nel rispetto della dottrina e della disciplina della Chiesa (art. 26).
Rispetto per i ministri ordinati
Tra i membri delle comunità c'è un prevalente sentimento di superiorità sulla base del solo far parte dei Neocatecumenali, sentimento che risulta in un atteggiamento sprezzante verso coloro che non stanno frequentando il Cammino o hanno smesso di partecipare agli incontri. Inoltre i catechisti delle comunità neocatecumenali sono stati sentiti ripetutamente criticare in modo sprezzante e irrispettoso il mio predecessore, diversi sacerdoti e perfino me, in maniera contraria alle buone maniere, alla buona condotta, al rispetto filiale e alla carità cristiana.
Il Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici aveva offerto tre linee guida per le comunità Neocatecumenali nel presentare l'approvazione del movimento da parte della Santa Sede: obbedienza ai vescovi, riconoscimento del ruolo dei sacerdoti e fedeltà ai libri liturgici della Chiesa. Nella stessa occasione Carmen Hernandez, co-fondatrice del movimento, disse: "ciò che è importante NON è il Cammino Neocatecumenale, ma la CHIESA", continuando con l'invito ai membri del movimento di praticare l'umiltà.
In verità possiamo far nostra l'osservazione di Augusto Faustini che scrisse al Papa per lamentare che il fondatore del movimento, Kiko Arguello, "ha stabilito come devi essere, come devi sederti, come devi pregare, come devi cantare, come e cosa devi suonare, come devi confessarti, come devi fare la Comunione, come devi leggere le Sacre Scritture, stabilendo chiaramente che chiunque non faccia tutto questo è totalmente in errore" (Urquhart, Le armate del Papa, pag. 250).
Direttive
PERTANTO, considerando i fatti sopra menzionati e i principi dello Statuto, in virtù della mia autorità quale Arcivescovo di Lingayen-Dagupan, allo scopo di guidare e riorientare il Cammino Neocatecumenale in questa diocesi, io impongo una moratoria su tutte le catechesi iniziali del Cammino in questa arcidiocesi fino a quando il Delegato Episcopale, menzionato qui sotto, raccomanderà di togliere tale moratoria.
Non dovranno essere aperte nuove comunità e non dovranno essere accolti nuovi membri nel Cammino Neocatecumenale durante il periodo di moratoria che comincia dalla solennità della Pentecoste di quest'anno [2010] fino alla solennità della Pentecoste del 2011.
Allo stesso modo ordino che durante l'intero anno, a partire dalla solennità della Pentecoste di quest'anno [2010] fino alla solennità della Pentecoste del 2011, vengano letti i paragrafi dal 748 al 945 del Catechismo della Chiesa Cattolica riguardanti l'ecclesiologia, lettura da effettuarsi durante le celebrazioni settimanali della Parola di ogni comunità Neocatecumenale.
Inoltre ingiungo la recita dei cinque misteri del Santo Rosario prima della celebrazione settimanale della Parola, a partire dalla domenica di Pentecoste, in adesione a quanto richiesto dall'articolo 14, numero 4, degli Statuti.
In più, a far data da oggi, revoco il mandato canonico precedentemente accordato dall'Arcivescovo di Lingayen-Dagupan all'attuale "catechista itinerante" [neocatecumenale] di insegnare la fede cattolica entro i confini di questa giurisdizione ecclesiastica.
Delegato episcopale
Per dare corso alle sopramenzionate direttive, nomino PADRE MARIO DOMINIC SANCHEZ come mio delegato episcopale per le comunità Neocatecumenali nell'Arcidiocesi di Lingayen-Dagupan.
Il delegato episcopale è incaricato delle seguenti particolari funzioni: 1) implementazione della stretta osservanza delle direttive contenute in questo comunicato con la facoltà di imporre punizioni canoniche in nome dell'Arcivescovo quando pastoralmente necessarie; 2) supervisione di tutte le "convivenze" del Cammino Neocatecumenale tenute in questa giurisdizione ecclesiastica e verifica della regolarità delle confessioni tra i suoi membri, in conformità all'articolo 14 n. 1 degli Statuti; 3) estensione della cura pastorale e della carità a coloro che hanno smesso di partecipare agli incontri del Cammino a causa della scandalosa condotta dei leader locali in passato e stabilire attenzione pastorale ai membri malati e anziani che sono stati ritenuti non meritevoli di "fare il Cammino".
Il delegato episcopale è anche incaricato di verificare che la maniera di interrogare durante gli scrutini dei membri sia in accordo con la disciplina approvata dalla Chiesa, rispettando il diritto alla privacy e fatta entro i limiti della carità cristiana. Infine, gli chiedo di ispezionare la contabilità e l'amministrazione delle donazioni economiche fatte dai fedeli cattolici alle comunità e di farmene rapporto ogni tre mesi.
Ammonizione finale ed appello
Colgo l'occasione per riaffermare la mia convinzione che il Cammino Neocatecumenale, con il suo obiettivo di portare la gente alla comunione fraterna e alla maturità della fede attraverso il tripode di "Parola-Liturgia-Comunità", è un dono dello Spirito Santo alla Chiesa e alla società del nostro tempo.
Come tutti i doni, si deve aver cura del Cammino Neocatecumenale e proteggerlo dagli effetti del peccato originale che è in noi. Va difeso contro l'orgoglio e l'arroganza dei suoi leader. Coloro che seguono il Cammino non devono mai mancare di carità o deviare dalla via della verità.
La carità pastorale per i fedeli cattolici membri di tali comunità mi ha costretto a prendere queste decisioni per garantire la stabilità della nostra fede e la purezza dell'insegnamento che i fedeli hanno diritto di ricevere.
Mi sia consentito di concludere con queste parole della Sacra Scrittura: "Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo; non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce" (1 Pietro 5:1-4).
La pace sia con tutti voi! Amen!
Dalla Cattedrale di San Giovanni Evangelista, Dagupan City, 3 maggio 2010.
+ SOCRATES B. VILLEGAS, DD
Arcivescovo di Lingayen-Dagupan
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