domenica 2 gennaio 2011
BASTA CON LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI!
«Ieri mattina abbiamo appreso con dolore la notizia del grave attentato contro la comunità cristiana copta compiuto ad Alessandria d'Egitto. Questo vile gesto di morte, come quello di mettere bombe ora anche vicino alle case dei cristiani in Iraq per costringerli ad andarsene, offende Dio e l'umanità intera, che proprio ieri ha pregato per la pace e ha iniziato con speranza un nuovo anno». Così papa Benedetto XVI è tornato, durante la recita dell'Angelus domenicale in piazza San Pietro, a ricordare la strage di cristiani ad Alessandria d'Egitto e altri episodi di violenza di cui sono vittime i cristiani nel mondo. «Davanti a questa strategia di violenze che ha di mira i cristiani, e ha conseguenze su tutta la popolazione, prego per le vittime e i familiari - ha aggiunto il Papa - e incoraggio le comunità ecclesiali a perseverare nella fede e nella testimonianza di non violenza che ci viene dal Vangelo». «Penso anche ai numerosi operatori pastorali uccisi nel 2010 in varie parti del mondo: ad essi va ugualmente il nostro affettuoso ricordo davanti al Signore. Rimaniamo uniti in Cristo - ha concluso Benedetto XVI - nostra speranza e nostra pace!»
LA STRAGE Capodanno di sangue ad Alessandria d'Egitto, dove un attentato con esplosivo davanti ad una chiesa copta ortodossa alla fine della messa di mezzanotte ha fatto 21 morti e 8 feriti. Una strage che ha spinto stamani papa Benedetto XVI a chiedere ai potenti del mondo di difendere i cristiani contro l'intolleranza religiosa. È stato un duro colpo per la folta comunità cristiana d'Egitto, e una notte da dimenticare per i copti di Alessandria, bersaglio dell'esplosione all'uscita da una funzione religiosa per propiziare il nuovo anno. Un testimone oculare ha riferito all'ANSA di un «bagno di sangue», seguito da un via vai di ambulanze tra i corpi martoriati a terra. Cristiani e musulmani si sarebbero poi affrontati a colpi di bastone nelle strade adiacenti. Ce n'è abbastanza per riportare alla memoria le minacce espresse nel novembre scorso dall'ala irachena di Al Qaida che, dopo aver rivendicato un sanguinoso attentato alla cattedrale siriaco-cattolica di Baghdad, aveva minacciato la comunità copta egiziana, particolarmente numerosa tra i cristiani del Medio Oriente. I terroristi islamici avevano ingiunto di «liberare» due cristiane egiziane «tenute prigioniere in monasteri» per impedire loro di convertirsi all'Islam. I copti sono fra il 6 e il 10% dei circa 80 milioni di abitanti dell'Egitto. L'attentato della scorsa notte, che non è stato al momento rivendicato, è avvenuto a mezzanotte e mezza nel quartiere di Sidi Bishr della grande città affacciata sul Mediterraneo, davanti alla Chiesa dei Santi (Al-Qiddissine). Inizialmente si era parlato di una autobomba (sarebbe stata la prima in Egitto), ma in mattinata il ministro dell'Interno ha detto che con ogni probabilità si è trattato di un kamikaze. Lo scoppio, fortissimo, è avvenuto quando i fedeli uscivano dalla chiesa e si è immediatamente propagato alle automobili vicine, esplose moltiplicandone l'effetto devastante. Il bilancio definitivo dei morti secondo il ministero della Sanità è di 21, più otto feriti. Dopo l'attentato, mentre le ambulanze facevano avanti e indietro per soccorrere le vittime, gruppi di copti esasperati hanno cominciato ad aggredire musulmani nelle strade circostanti. Il ministero dell'Interno egiziano ha imposto misure di sicurezza durissime intorno a tutte le chiese e ha raddoppiato la presenza degli agenti per contrastare ogni eventuale attacco. Stretti controlli sono stati anche imposti al governatorato di Marsa Matruh, sul litorale e all'aeroporto del Cairo per impedire la fuga degli autori dell'attentato. «Lo sforzo islamico di ripulire il Medio Oriente dai cristiani è aumentato», scrive con amara ironia un sito copto. Al Azhar, invece, la più alta istanza dell'Islam sunnita, ha gettato acqua sul fuoco, condannando l' attentato di Alessandria. In un comunicato pubblicato dall'agenzia di stampa egiziana, il presidente egiziano Hosni Mubarak ha chiamato «gli egiziani, copti e musulmani, a conservare la loro unità di fronte alle forze terroristiche che minano la stabilità della patria e la sua unità». L'ennesima strage di cristiani ha provocato anche la reazione di papa Benedetto XVI, durante la messa di Capodanno. Di fronte alle «discriminazioni, ai soprusi e alle intolleranze religiose, che oggi colpiscono in modo particolare i cristiani - ha detto il pontefice - ancora una volta rivolgo un pressante invito a non cedere allo sconforto e alla rassegnazione». Per costruire la pace nel mondo «non bastano le parole, occorre l'impegno concreto e costante dei responsabili delle nazioni».
MINISTRO: "FORSE ATTACCO SUICIDA" Il ministro dell'Interno egiziano ha detto che l'attentato alla chiesa di Alessandria d'Egitto è stato probabilmente compiuto da un attentatore suicida. Secondo il comunicato pubblicato dall'agenzia di stampa egiziana Mena, la polizia scientifica ha dimostrato che l'esplosione è avvenuta all'esterno delle vetture sospette ed è stata provocata da una carica esplosiva di fabbricazione artigianale, formata da chiodi e pezzi di ferro. Questa versione contrasta con quanto affermato da esperti di terrorismo, secondo i quali l'attentato porta il marchio Al Qaida ed è il primo attentato con autobomba in Egitto.
MUBARAK: "VOGLIONO SEMINARE DISCORDIA" Il presidente egiziano Hosni Mubarak ha detto stamani in tv che «l'Egitto con i suoi cristiani e musulmani Š preso di mira dal terrorismo cieco. Questi attacchi rientrano in una serie di atti che puntano a seminare la discordia fra cristiani e musulmani». In un discorso diffuso in diretta dalla tv di stato, il presidente ha aggiunto che «la sicurezza nazionale dell'Egitto Š la mia prima responsabilit… e non permetter• a nessuno di attentarvi, aggiungendo che »questo attacco ha fortemente scosso la coscienza e i sentimenti degli egiziani che celebrano il nuovo anno insieme al mondo intero«. Il presidente ha aggiunto che il terrorismo riesce un'altra volta a »terrorizzare gli innocenti e a minacciare le anime degli egiziani. Il sangue dei nostri figli non sar… versato gratuitamente, taglieremo la mano al terrorismo«. Rivolgendosi ai responsabili della strage, Mubarak ha detto »non crediate sia lontano il castigo degli egiziani, schiacceremo la testa del serpente e vinceremo il terrorismo«.
PAPA: "DIFENDETE I CRISTIANI" Di fronte alle «minacciose tensioni del momento, di fronte specialmente alle discriminazioni, ai soprusi e alle intolleranze religiose, che oggi colpiscono in modo particolare i cristiani, ancora una volta - afferma il Papa - rivolgo un pressante invito a non cedere allo sconforto e alla rassegnazione». Si tratta di un «difficile compito» per il quale «non bastano le parole, occorre l'impegno concreto e costante dei responsabili delle nazioni...». Lo ha detto nella messa di capodanno, mentre nella notte una autobomba davanti a una chiesa di Alessandria d'Egitto, ha causato almeno 21 morti. «L'umanità - ha detto papa Ratzinger prima del suo 'pressante invitò a non cedere alla rassegnazione - non può mostrarsi rassegnata alla forza negativa dell'egoismo e della violenza; non deve fare l'abitudine a conflitti che provocano vittime e mettono a rischio il futuro dei popoli». Papa Ratzinger celebra davanti a circa diecimila fedeli e nella omelia ha riproposto alcune frasi del messaggio per la 44.ma Giornata mondiale per la pace, che la Chiesa vive oggi, intitolata quest'anno alla libertà religiosa. Il Papa in particolare ha citato dal messaggio le frasi sulla «libertà religiosa elemento imprescindibile di uno Stato di diritto» e quelle sul mondo che ha «bisogno di Dio, ha bisogno di valori etici e spirituali, universali e condivisi, e la religione può offrire un contributo prezioso nella loro ricerca, per la costruzione...» di pace e ordine sociale giusto. «L'umanit… - ha detto il Papa - non pu• mostrarsi rassegnata alla forza negativa dell'egoismo e della violenza; non deve fare l'abitudine a conflitti che provocano vittime e mettono a rischio il futuro dei popoli. Di fronte alle minacciose tensioni del momento, di fronte specialmente alle discriminazioni, ai soprusi e alle intolleranze religiose, che oggi colpiscono in modo particolare i cristiani - ha soggiunto - ancora una volta rivolgo il pressante invito a non cedere allo sconforto e alla rassegnazione. Esorto tutti a pregare affinch‚ giungano a buon fine gli sforzi intrapresi da pi— parti per promuovere e costruire la pace nel mondo. Per questo difficile compito - ha affermato Benedetto XVI - non bastano le parole, occorre l'impegno concreto e costante dei responsabili delle Nazioni, ma Š necessario soprattutto che ogni persona sia animata dall'autentico spirito di pace, da implorare sempre nuovamente nella preghiera e da vivere nelle relazioni quotidiane, in ogni ambiente».(
NAPOLITANO: "BASTA PERSECUZIONI" «L'annuale celebrazione della Giornata mondiale della Pace ha fornito a Vostra Santità l'occasione per porre all'attenzione dell'umanità intera l'essenziale tema della libertà religiosa, la cui attualità è resa ancor più manifesta dagli efferati episodi di violenza e dalle persecuzioni che hanno colpito, e tuttora interessano, la Comunità cristiana in varie aree del mondo e particolarmente in Iraq. Mi unisco, in proposito, al Suo accorato appello affinchè tali forme di cruenta discriminazione abbiano a cessare, nel fermo convincimento che i diritti dell'Uomo vadano ovunque promossi, difesi e rispettati». Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato al Papa in occasione della Giornata Mondiale della Pace.
"ITALIA FIERA DELLA LIBERTÀ RELIGIOSA" L'Italia - scrive Napolitano nel messaggio inviato Benedetto XVI - che si appresta a celebrare il 150mo anniversario dell'unità nazionale, può dirsi orgogliosa di considerare la libertà religiosa parte integrante della propria identità culturale. L'inviolabilità di questo diritto è stata ratificata dai padri della Costituzione repubblicana laddove, fra i principi fondamentali, è stato sancito che 'tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla leggè. Nell'Italia del dopoguerra, devastata da due conflitti mondiali e segnata dal totalitarismo, veniva difatti più che mai avvertita la necessità di garantire la massima tutela delle libertà e dei diritti fondamentali dell'Uomo, al fine di assicurare al Popolo italiano un futuro di pace e di prosperità durature». «In molte parti del mondo - prosegue il Capo dello Stato - assistiamo, ancora oggi, alla drammatica e sistematica violazione delle libertà individuali, di fronte alla quale non si può restare inerti. Auspico, in proposito, che il Suo rinnovato appello alla pace induca la Comunità internazionale ad una profonda riflessione, anche rispetto alle azioni da intraprendere nei confronti di quei Paesi che negano ai loro cittadini la libertà di professare il proprio credo. L'Italia, convinta sostenitrice dei profondi valori sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948, non farà mancare la propria voce, in ambito internazionale, affinchè la libertà di religione venga tutelata, in ogni possibile circostanza. Fermo è il nostro convincimento che la via per la convivenza pacifica fra i popoli passi anche attraverso il consapevole rispetto delle diversità culturali, che devono rappresentare una fonte di arricchimento reciproco e non, invece, di divisione e di conflitto. Il Suo alto monito rispetto ai crescenti pregiudizi presenti in Occidente - e nella stessa Europa - nei confronti dei cristiani assume inoltre, per noi italiani, una forza ed un significato ancor più pregnanti. L'Italia ha dato prova di grande sensibilità nella valorizzazione del retaggio storico, culturale e morale rappresentato dalla tradizione cristiana europea. L'apprezzamento che Ella ha inteso manifestare al Governo italiano, per il tramite del nuovo Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, non può che rafforzare la sintonia con l'Italia nella comune battaglia per il rispetto e il riconoscimento della dimensione sociale e pubblica del fatto religioso, sia nel nostro Continente che nel resto del mondo. Nel Suo messaggio per la celebrazione della giornata mondiale della Pace, Ella ci ha inoltre ricordato che i cristiani 'sono attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria fedè. Questo allarmante dato - sottolinea Napolitano - non può che rafforzare la nostra convinta azione a favore delle numerose comunità cristiane che subiscono oggi prevaricanti discriminazioni in diverse aree del nostro pianeta». «Con queste parole di speranza e nella certezza di rappresentare i più profondi sentimenti del popolo italiano Le rivolgo, Santità, un fervido e sincero augurio per la prosecuzione della Sua missione apostolica - conclude il Capo dello Stato - e nell'approssimarsi delle Festività di fine anno Le rinnovo i più sinceri e calorosi auguri di un sereno Natale e un Felice Anno Nuovo».
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