AMORE

L'AMORE PIU' GRANDE....

NON PRAEVALEBUNT

..

Canto gregoriano

Canto gregoriano

LA BEATA VERGINE MARIA

LA BEATA VERGINE MARIA

RECITA IL SANTO ROSARIO ON-LINE

SAN MICHELE UCCIDE IL DRAGONE

SAN MICHELE UCCIDE IL DRAGONE
PROTETTORE DEL SITO Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude. Amen.

Antica Bibbia

Antica Bibbia

LA BIBBIA: IL LIBRO DI DIO


"Una lampada  su un sentiero buio, la pioggia che scende dal cielo su un terrreno arido e stepposo, una spada che penetra nella carne." 

"Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino".

"Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra , senza averla fecondata e fatta germogliare, perchè dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me - dice il Signore- senza avere operato ciò che desidero, senza avere compiuto ciò per cui l'avevo inviata".  "La Parola di Dio è viva, efficace, più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore". "La Bibbia è l'intreccio fra Dio e la nostra storia; la Pasqua del Cristo nasce dalla crocefissione, la vita sboccia dalla morte. La Bibbia non celebra un Dio lontano ma un Dio incarnato che salva la nostra storia. Cercherò di meditare ogni giorno le parole del mio creatore, cercherò di conoscere il cuore di Dio dalle parole di Dio affinchè io possa ardentemente desiderare i beni eterni  e con maggior desiderio la mia anima si accenda di Amore per Dio e per il fratello".

I TESORI DELLA BIBBIA da meditare...... per es . cercate : AMORE.....

TESTI SEGRETI LIBRI

mercoledì 7 aprile 2010

O R I E N T A M E N T I ALLE EQUIPE DEI CATECHISTI PER LA FASE DI CONVERSIONE 1


O R I E N T A M E N T I
ALLE
EQUIPE DEI CATECHISTI
PER LA
FASE DI CONVERSIONE 1

Appunti presi dai nastri
degli incontri avuti da
Kiko e Carmen
per orientare le equipes di
catechisti di Madrid nel
febbraio del 1972
Pubblicazione a cura dei Centro Neocatecumenale - "Servo di Jahvé" in San Salvatore
Piazza S. Salvatore in Campo - 00186 Roma -Tel. 6541589
Marzo 1982
www.geocities.com/Athens/Delphi/6919
I N D I C E G E N E R A L E
Pagina
I. GIORNO Presentazione dei catechisti 1
II. GIORNO Pastorale di Evangelizzazione. I segni della Fede 18
III. GIORNO Desacralizzazione, scristianizzazione,crisi di Fede 36
IV. GIORNO La missione della Chiesa: Sale, Luce, Lievito 69
V. GIORNO Chi è Dio per te? 91
VI. GIORNO Chi sono io? 105
VII. GIORNO Il KERYGMA. Prima parte: Proclamazione 124
VIII. GIORNO Il KERYGMA. Seconda parte: Il Kerygma nelle Scrit- 149
ture
IX. GIORNO Il Sacramento della PENITENZA:
a) Catechesi sul Sacramento 161
b) Questionario sulla Penitenza 180
X. GIORNO Celebrazione penitenziale 193
XI. GIORNO Esperienze della gente 206
XII. GIORNO ABRAMO 207
XIII. GIORNO ESODO 228
XIV. GIORNO Questionario sulla PAROLA 246
XV. GIORNO Celebrazione della Parola. Consegna delle Bibbie 269
CONVIVENZA
I. GIORNO-VENERDI notte: Lucernario 278
II. GIORNO-SABATO:
- Questionario sull'Eucarestia 285
- Catechesi sull'Eucarestia
Ia. parte: Il Seder Pasquale – La Pasqua di Cristo 287
IIa. parte: Storia dell'Eucarestia 315
III. GIORNO-DOMENICA:
-Lodi: ammonizione al Sermone della Montagna 336
-Catechesi sul SERVD DI YAHVEH:
Ia. parte: Missione di questo cammino 341
IIa. parte: Missione della Chiesa 363
-Precatecumenato-Catecumenato-Vita Cristiana 366
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1
PRIMO GIORNO
PRESENTAZIONE
(Kiko)
Il primo giorno è bene che il Parroco faccia la preghiera
iniziale. Ciò è consigliabile perchè se uno di voi, ancora
sconosciuto, si pianta lì in mezzo e comincia a pregare, la
gente può non capire. Dopodichè, deve presentarvi egli stesso
brevemente affinchè la gente sappia chi sono quelli che
parleranno. Poi cominciate le catechesi.
Uno dei catechisti inizierà dando la sua esperienza
personale. Conviene forse che anche qualcun altro dell'èquipe
dia la sua esperienza. Spiegate la vostra esperienza: come avete
conosciuto questo cammino, come ci siete entrati e cosa
significa oggi per voi. Che nessuno si presenti dicendo: "Io
sono già cristiano...", perchè non è così: siamo tutti uomini in
cammino, uomini in continua conversione. Presentatevi con molta
verità, senza dire che siete migliori di nessun altro.
(Carmen)
In questa prima catechesi, più che presentare le persone,
si tratta di presentare il cammino catecumenale, spiegando da
dove viene e dove va, affinchè la gente comprenda ciò che si
farà. Si tratta cioè di presentare il cammino catecumenale che è
come il cammino di conversione attraverso cui Dio ha condotto il
popolo d'Israele lungo tutta la sua storia. La tua storia
concreta deve restare sullo sfondo. Ciò che appare in primo
piano è il cammino catecumenale: come una persona concreta si è
incontrata con Dio, con la sua Parola che lo ha chiamato, come
in questa chiamata si è trovata con un popolo, con una
comunità... In altre parole che appaia tutto il cammino
catecumenale, ma non in forma intellettuale, bensì intrecciato
con la tua vita concreta. Dico questo perchè raccontando
esperienze si corre il pericolo di porre in primo piano la
persona, quando si tratta invece di porre in primo piano il
cammino catecumenale.
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2
(Kiko)
Uno di voi, il responsabile o chi crediate meglio, dà la
sua esperienza personale: cosa ha significato nella tua vita
concreta questo cammino? Tu sei una persona che è stata
raggiunta da questo cammino: spiega come e quando ti sei
incontrato con esso, come era la tua vita prima di conoscerlo e
com'è ora. Questa è la prima cosa che dovete fare in questa
catechesi. Dite la verità, senza inventare nulla. Tutti quanti
siete qui, in un momento storico della vostra vita vi siete
incontrati con questo cammino; quest'incontro ha significato per
voi, immagino, un cambiamento; questo cammino credo vi abbia
dato qualcosa di nuovo; spieqatelo. In qualche modo non vivete
più come prima: questo è ciò che dovete dire.
(Carmen)
Dovete tenere presente dando la vostra esperienza che non
c'è un momento "x" unico, prima del quale Dio non è stato per
nulla nella tua vita, ma che c'è un momento che illumina tutta
la tua vita passata. Per esempio io, che ora sto predicando il
vangelo dai sacramentini, io che desideravo andare a predicare
in India, vedo che si realizza la promessa, che mi fu fatta a
quindici anni, di andare a predicare il Vangelo. Per noi questo
momento fu alle baracche, un momento che illuminò il nostro
passato e che segnò il futuro. Alla luce di questo momento
determinato prende senso tutta la tua storia precedente. Questo
momento lo avete tutti. Aver fede è precisamente entrare nella
storia della salvezza e vedere che la storia della salvezza si è
compiuta nella tua vita. E tutta la storia della salvezza è
sempre la dinamica di una promessa che si compie. In questa
prima catechesi la nostra vita deve stare in secondo piano per
dimostrare che la storia di ogni uomo ha una direzione.
(Kiko)
Ma questo cammino da dove nasce, da dove viene? Questo è
importante e allora non c'è altro rimedio che raccontare la
storia di questo cammino. Parlate un po', senza estendervi
troppo, di Carmen e di me, per spiegare come è sorto questo
cammino e come è giunto fino a voi. Spiegare come noi alle
baracche pensavamo che Gesù Cristo non potesse essere un'idea,
bensì che dovesse servire a qualwww.
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cosa: perchè vedevamo che a zingari, a gente molto povera e
analfabeta non si potevano dare teorie bensì qualcosa di molto
concreto, giacchè Gesù Cristo deve servire anche ai poveri.
Molte volte si parla di Gesù Cristo alla gente senza che
sperimentino nulla,nè Gesù Cristo li salvi da qualche cosa. Lì a
Palomeras il Signore permise che vivendo con i poveri facessimo
una sintesi catechetica che ci permise di parlare loro di Gesù
Cristo. Quella gente, che era sufficientemente povera da
accogliere il messaggio di salvezza, ricevette lo Spirito Santo
e apparve davanti ai nostri occhi la Chiesa, Corpo visibile di
Gesù Cristo risorto.
Carmen era stata otto anni in un istituto missionario e
stava lavorando a Barcellona cercando di formare alcune équipes
per andare in Bolivia. Un'équipe partì per la Bolivia e lavora
laggiù tra gli Indios, mentre Carmen andava a Madrid per
cercarvi altra gente da portare in Bolivia. Io conoscevo sua
sorella Pilar e attraverso di lei ci conoscemmo. Carmen aveva
lavorato come operaia in una fabbrica e come donna di servizio
nelle case. Allora a Madrid venne a vivere in una baracca a
mezzo chilometro da dove stavo io, presso la fabbrica Buntsen, e
continuava a fare pulizie nelle case. Quando si accorse che lì
vicino viveva un giovane che sembrava avesse fede, ero io,
pensò:"Ne ho già uno per l'équipe della Bolivia". Ma quando
Carmen conobbe la comunità di Palomeras ebbe una grande
sorpresa. Carmen aveva sempre pensato ad una comunità di gente
selezionata, di gente celibe e meravigliosa, che fa qualche cosa
per gli altri; ma non aveva mai pensato ad una Chiesa formata di
gente normale, qualunque, da gente sposata, da gente povera.
Carmen si trovava allora in una grande crisi, perchè non vedeva
molto chiaro il fatto di partire per la Bolivia, al punto che
vennero a cercarla per chiederle che succedeva, dato che non
partiva. Essa vide come in tutti noialtri lo Spirito Santo si
concretizzava in una comunità cristiana di Gente molto povera.
Noi abbiamo visto chiaramente in tutti quei fatti che
questo cammino, che ora si sta sviluppando nelle parrocchie, Dio
ce l'ha regalato attraverso i più poveri. Questo cammino non
l'ho inventato io. Io ebbi l'intuizione, forse ascoltando un
discorso di Giovanni XXIII che parlava della. Chiesa dei poveri,
che la rinnovazione del la Chiesa sarebbe venuta dai poveri.
Convinto di questo e del fatto che Gesù- Cristo si identifica
con i poveri e i miserabili della terra, me ne andai alle
baracche di
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Palomeras. Non vi andai nè per insegnare a leggere e scrivere a
quella gente , nè per fare assistenza sociale e neppure se
volete a predicare il Vangelo. Vi andai per pormi accanto a Gesù
Cristo. Charles de Foucauld mi aveva dato la formula per vivere
in mezzo ai poveri come un povero, silenziosamente. Quest'uomo,
che è morto per un equivoco, ha saputo vivere una presenza
silenziosa di testimonianza tra i poveri. Aveva come ideale la
vita nascosta che Gesù aveva vissuto per trent'anni, senza dire
nulla, in mezzo agli uomini. Questa era la spiritualità di
Charles de Foucauld: vivere in silenzio tra i poveri. De
Foucauld mi diede la formula per vivere il mio ideale monastico
monastico: vivere come un povero in mezzo ai poveri,
condividendo la loro casa, il loro lavoro e la loro vita, senza
chiedere nulla a nessuno e fare nulla di speciale. Mai pensai di
mettere su una scuola o un dispensario o altro del genere.
Desideravo solo stare con loro partecipando alla loro realtà.
Tramite una donna di servizio che stava in casa dei miei
genitori, avevo avuto il mio primo contatto con i poveri. Aveva
un figlio in carcere per non so che cosa. Mi chiese di andare a
casa sua per aiutarla. Vidi una mi seria tanto grande da fare
spavento. Me ne andai a vivere a casa sua, cercando di aiutare
suo marito. Conobbi una serie di gente: ubriachi, mendicanti
ecc....; di fronte alla sofferenza umana restai inorridito. Fra
tutta quella gente mi sentii molto vicino a Gesù Cristo.
Quando dovetti partire per l'Africa per compiere il
servizio militare ero già deciso ad andare a vivere tra quella
gente povera al mio ritorno a Madrid. Desideravo stare
silenziosamente,in mezzo a loro, senza fare nulla, disposto a
pregare e a vedere in loro Gesù Cristo. Ero convinto che tra
quei miserabili stava Gesù Cristo crocifisso.
Andai a Palomeras e stetti sei mesi completamente solo. La
gente si chiedeva chi fossi, perchè mi vedevano con una chitarra
e una Bibbia. Lavoravo insegnando disegno in una piccola scuola
della periferia. Un giorno venne da me uno che si chiamava
Gioacchino e mi portò un braciere perchè nevicava e faceva molto
freddo. Io mi scaldavo grazie ai cani randagi che dormivano con
me. Ero famoso perchè quando andavo al lavoro mi seguivano tutti
i cani. À volte apsettando l'autobus alla fermata me ne stavo lì
con trenta cani e non sapevo che fare.
Così per alcuni mesi, anche se la gente mi invitava
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a mangiare e a poco a poco si facevano miei amici. Poi un
ragazzo che chiedeva l'elemosina nelle stazioni del metrò mi
chiese di poter vivere con me; e venne ad abitare con me. Un
giorno apparvero alcuni giovani delinquenti feriti, perchè si
erano picchiati in una rissa tra bande. Erano ragazzi che
vivevano di furti -Due di essi (scappavano dal la polizia mi
chiesero di potere passare la notte con me. E non se ne andarono
più di lì. Ciò mi fece soffrire molto, perchè veniva tutta la
banda. Erano ragazzi che si droga vano e cercarono di ammazzarmi
varie volte quando erano ubriachi.
(Carmen)
Io avevo avuto diverse esperienze di questo genere
precedentemente, soprattutto a Barcellona. Eravamo vissute a
Barcellona nelle baracche di Casa Antunez, lavorando come negri
per incarnarci nei poveri, pensando che un giorno avremmo potuto
annunciare il Vangelo. Quando fui a Palómeras, mi impressionò
che a quella gente interessasse Gesù Cristo. Fu una grande
sorpresa per noi vedere che a quella gente tanto povera, che
soffriva tanta fame, interessasse il messaggio del Vangelo.
Ricordo che una volta quel Gioacchino, che aveva lavorato in
precedenza nelle miniere mi invitò a cenare Kiko non c'era. Fece
una preghiera che mi lasciò sorpresissima che si potesse
nominare Dio e Gesù Cristo, lì.
Io ero stata per sei mesi in un quartiere di
straccivendoli. Per avvicinarmi a loro ero persino andata al
ballo con un certo Domingo, che non era neppure straccivendolo,
ma servo di straccivendoli. A questo Domingo nessuno dava retta,
a me mi apprezzava molto perchè mi interessavo di lui. Lo
presentai a Kiko e se ne andò a vivere con lui. Un giorno andai
a trovarlo e stavano pregando lodi...
Per me era una sorpresa che Kiko riuscisse a creare un
ambiente e interessasse la gente con quello che diceva. Io avevo
sempre studiato che nei rinnovamenti religiosi la parola
"comunità" si riferiva a delle comunità di gente scelta, di
gente consacrata con voti, di celibi, chiamati da Dio per fare
un servizio, un ministero tra gli altri (benchè il padre
Gauthier avesse rappresentato un progresso perchè parlava di
gruppi di ragazze e ragazzi. insieme).. Per questo provocò in me
un'impressione enorme, in Palomeras, che Kiko, che parlava tutto
il giorno di comunità, chiamasse comunità quello: gente
stranissima, una pazza completa, un altro ubriaco, un altro
delinquente, eccetera. Tutti loro chiamavano quello: "comunità",
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con una speranza... Per questo io mi sorprendevo che parlassero
tanto di comunità. Io avevo parlato molto di predicazione del
Vangelo, però il fatto della comunità... Quello che posso dirvi,
è che in quella comunità di Palomeras apparve lo Spirito. Si
dava. José è testimone che tra quella gente tanto miserabile
discendeva lo Spirito Santo. Nella preghiera c'era una sincerità
enorme, perchè i peccati di tutti erano come fotografati, perchè
tutti sapevano quello che ciascuno era. Stetti vari mesi senza
potere fare una preghiera, perchè davanti alla sincerità di
quella gente mi vedevo come una farisea. La preghiera di
Mariano, per esempio, un ubriaco, era qualche cosa di
impressionante per la sua sincerità. Quelle riunioni era no
veramente un miracolo, perché lo Spirito era lì come una
presenza che quasi si toccava.
(Kiko)
Era gente povera realmente. C'era un certo Felipe,
vagabondo che aveva visto uccidere suo padre, un ragazzo
completamente distrutto; c'erano due delinquenti; una
prostituta; famiglie di zingari; Gioacchino, un ubriaco che
picchiava sua moglie e le rendeva la vita impossibile; un
ragazzo paralitico con le stampelle. Erano tanto poveri che non
si difendevano davanti alla Parola di Dio, perchè non avevano
nulla da difendere. Erano tanto poveri, tanto poveri che
credevano a tutto quello che dicevamo, checredevano nel Vangelo
alla lettera, perchè non erano vaccinati. E poichè credevano nel
Vangelo, lo Spirito agiva in loro. Per me la meraviglia più
grande è che cominciò a sorgere tra noi una comunione, una
koinonìa, tra gente che umanamente non erano neppure esseri
umani.
Lì ho visto uno zingaro, che lavorava quindici giorni sì e
venticinque no, che mandava tutti i giorni i suoi figlia
chiedere l'elemosina con il sedere all'aria e la moglie a
vendere fiori falsi in giro per le case, cambiare radicalmente
la sua vita. Siccome non lavorava, veniva alla mia baracca a
sentirmi suonare la chitarra e in seguito ad ascoltarmi. Mi
ricordo che un giorno gli lasciai i fioretti di S.Francesco. Chi
disse a questo signore che doveva mettersi a lavorare e mandare
i figli a scuola e non mandare in giro sua moglie così? Nessuno
glielo disse mai. Io stesso non glielo dissi mai perchè lo
rispettavo enormemente. Non ho mai fatto alcun moralismo alle
baracche, esigendo da quella gente che cambiasse vita. E chi
fece allora che quello zingaro si mettesse a lavorare e mandasse
i suoi figli a scuola? LO SPIRITO SANTO. Se un
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uomo non lavora e vive dell'elemosina che chiedono i suoi figli,
è perchè non ama i suoi figli. Ma se Dio gli cambia il cuore e
gli dà un cuore di amore, allora manderà i suoi figli a scuola e
si metterà a lavorare, perchè non desidererà più il suo proprio
bene, ma il bene dei suoi figli.
La promozione umana, il vero sviluppo dei popoli si trova
in Gesù Cristo che si fa presente nello Spirito Santo. Tutto ciò
in una linea completamente diversa dall'azione sociale che è
tanto di moda, che vuole sviluppare l'uomo Prima che gli si
parli di Gesù Cristo e del Vangelo. Come se Gesù Cristo non
fosse vero uomo, o come se lo Spirito Santo e la sua Grazia non
agissero nell'umanità, a qualsiasi livello di sviluppo si trovi.
Vi racconto tutto ciò perché vediate che Dio ha regalato
questo cammino ai poveri. Carmen ed io siamo stati puri
strumenti, giacchè lo Spirito Santo si serve di persone
concrete. Tutta la scrittura è piena di nomi propri perchè la
storia della salvezza passa attraverso persone concrete. Anche
la vostra storia passa attraverso persone concrete come siamo
Carmen ed io e i fratelli della vostra comunità; lo Spirito
Santo non vola tra le nuvole...
Tutto quello che voi avete ricevuto è nato nelle baracche.
Il tripode su cui si basa il catecumenato è sorto lì. La gente
chiedeva una Parola, chiedeva che gli si parlasse di Gesù
Cristo. Mi ricordo quando José Agudo mi portò alla sua grotta,
una grotta scura in cui era riunita tutta la sua famiglia e mi
disse: "parlagli di Gesù Cristo". "Ma che posso dirgli, io?" gli
risposi. Quello che io sapevo erano i discorsi dei "Cursillos",
e cominciai con il peccato originale. Allora la madre di José
Agudo, che si vede stava lì contro la sua volontà ed era già
stufa, dopo rochi minuti che parlavo dice: Tutto questo che hai
detto è una menzogna; mio padre è morto e non è più tornato a
casa. Tu hai visto mio padre? beh, io no. Tu sai di qualcuno che
sia tornato dal cimitero? io no. Una mano potente nel cielo c'è,
però dell'altra vita non sappiamo nulla: cose da preti.
Immaginatevi un pò: proprio quella mattina mi ero letto gli
Atti degli Apostoli, dove dicono che il governatore Festo scrive
al re Agrippa e gli dice che ha un prigioniero, Paolo, con cui
parla molto. Tra tutto quello che Paolo gli dice ha inteso
questo: c'è un uomo che è stato
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ucciso e ora vive. Ciò mi illuminò, perchè precisamente la
testimonianza che quella donna chiedeva, era quella di un uomo
che è stato al cimitero, sia tornato e ci dice se c'è o non c'è
qualcosa nell'aldilà. Questa era l'unica cosa che quella donna
era disposta a credere. In quel momento ebbi un'ispirazione; il
Cristianesimo è basato su questo: un uomo che è tornato dalla
morte, uno che realmente è tornato dal cimitero e vive oggi
perchè la morte non ha più potere su di lui.
Tra quella gente tanto povera sorse una liturgia come
risposta a questa Parola ascoltata ed accolta. E lo Spirito
Santo agì in quelle persone, facendo nascere la koinonìa tra
esse.
Così, dunque, spiegate come nacque questo cammino nelle
baracche e come in seguito ci chiamarono nelle parrocchie
(Arguelles, Zamora, ecc...) e siamo andati di parrocchia in
parrocchia per Spagna, Italia e Portogallo, aprendo all'interno
della parrocchia questo cammino catecumenale.
(Carmen)
Tenete presente che questo cammino non è mai stato
preconcepito, ma che è il frutto di una esperienza vissuta.
Kiko scoperse alle baracche una Parola che arrivava alla gente:
un Kerygma vivo, frutto del dialogo con la gente. Kiko apriva la
Bibbia e chiedeva: "E questo a te che dice?" Così sorsero una
serie di domande, come “chi è Dio per te?" Quando poi andammo ad
Arguelles, non sapevamo niente del catecumenato. Annunciavamo
Gesù Cristo e questo creava un clima di unità, una comunità. Lì
ci si presentò davanti, con grande sorpresa, il Battesimo.
Attraverso i fallimenti di Arguelles scoprimmo che non c'è
Battesimo senza cammino catecumenale.
Tutto è sorto dall'esperienza; non sono state idee
preconcepite. In seguito, quando abbiamo letto libri come quelli
degli studiosi francesi, per noi è stata una conferma di quello
che Dio ci aveva regalato e manifestato in mezzo ai poveri.
(Kiko)
Desidero dire alcune cose importanti per salvaguarda
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re l'unità del cammino catecumenale. Dio, lo vogliamo o no,
anche se Qualcuno mi chiamerà presuntuoso, sta potenziando con
carismi e servizi una serie di persone che si trovano in questo
cammino.
Oggi stesso il Papa diceva che i Pastori devono saper
scoprire e confermare i carismi che sorgono nel popolo dalla
base. Questo è un servizio che Dio ha fatto sorgere dalla base.
Noi abbiano presentato questo cammino ai Vescovi. Sapete
che siamo stati privati per due anni dal Vescovo ausiliare di
Madrid, quando Mons. Casimiro Morcillo era al Concilio, del
permesso di celebrare l'Eucaristia.
Credo che siamo stati i primi a celebrare l'Eucaristia
sotto le due specie e con il canone castigliano. Carmen ha
tenuto sempre contatto con il Padre Farnés, siamo stati anche
tre giorni a fare esercizi spirituali nel villaggio della
Catalogna in cui era parroco. Per mezzo di lui eravamo al
corrente del rinnovamento liturgico. Così scoprimmo, per
esempio, che per parlare dell'Eucaristia bisognava cominciare
dal principio della Storia della Salvezza, cominciando da Abramo
e continuando poi per l'Esodo e la Pasqua ebraica.
(Carmen)
Mi sembra fondamentale che, attraverso la vostra esperienza
personale e la breve esposizione della nascita di questo
cammino, appaia il Catecumenato ed essenzialmente la Parola che
convoca ed apre un cammino di conversione. Questa Parola è Dio
stesso che già si è fatto presente nella tua storia ed ora la
illumina. Questa Parola è sempre efficace e si compie. Per
questo noi parliamo tanto delle baracche: perchè lì vedemmo
sorgere una Parola potente che convocava la gente. Questa Parola
era Dio stesso che creava la comunione tra quella gente tanto
povera. Questa comunione creata dalla Parola di Dio è la
comunità, la Chiesa.
Anche voi siete stati convocati da una Parola potente che
vi ha posto in cammino, in comunità; una Parola che sta creando
un corpo con voi. Perciò in questa catechesi, sia gli
avvenimenti delle baracche come la vostra propria esperienza
debbono testimoniare il cammino che state per iniziare nella
parrocchia, nel tripode: Parola, Liturgia
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e Comunità.
(Kiko)
In seguito potete spiegare concretamente in che cosa
consiste questo cammino.
Questo cammino è un catecumenato, un cammino di
conversione.
Si inizia con la parola di Dio, il Kerygma, che convoca e
si fa realtà concretizzandosi. Questa Parola è un invito che
chiede la tua risposta. Questa risposta la si dà nella liturgia,
nei sacramenti, in cui rispondi "amen" alla Parola di Dio. Qui
la Chiesa può confermare che il tuo amen è vero, che questa
parola si fa realtà, che dal l'essere profetica diviene realtà
che si attualizza. E questa Parola che è Cristo vincitore di ciò
che ci separa, crea la koinonìa, fa sorgere la Carità e crea la
Comunità.
Questo cammino è
un catecumenato. Potete
fare questo disegno del
catecumenato: il
Battesimo si
rappresenta come una
discesa di sette
gradini che conduce ad
una vasca. Nel
Battesimo il cadavere
dell'uomo vecchio resta
sepolto nell'acqua, che
significa la morte. Nella stessa forma in cui Gesù è entrato
nella morte ed è stato strappato da essa da Dio come uomo nuovo
risuscitato, tu entrando e uscendo dall'acqua muori e risusciti,
realizzandosi in te la Morte e la Risurrezione di Gesù Cristo.
Quello che esce dall'acqua è un uomo nuovo, lo stesso Gesù
Cristo risorto, l'uomo nato dallo Spirito Santo.
Il catecumenato è questa discesa fino alle acque del
Battesimo. E' un cammino di conversione per toccare con mano la
tua povertà e la tua impotenza, perchè tu conosca la tua realtà
profonda di peccato e di miseria.
Nelle baracche la gente era povera davvero ed i suoi
peccati alla vista di tutti, per questo accolsero questa parola
di salvezza e lo Spirito Santo operò in essi. Noi invece siamo
gente vaccinata e con il collo torto. Abbiamo bisogno di un
lungo periodo di tempo per essere realmente coscienti della
nostra povertà.
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In questo cammino catecumenale appare una comunità come
Corpo in cui si visibilizza, si concretizza e si realizza la
Chiesa. La Chiesa è il segno visibile per il mondo del Mistero
di Pasqua di Gesù Cristo risuscitato dal la morte.
Qui è necessario annunciare brevemente il Kerygma.
Gesù Cristo è l'inviato del Padre per distruggere tutte le
barriere che separano ali uomini e formare la Koinonìa, la
Comunione tra gli uomini, la Chiesa. Quali barriere separano gli
uomini? L'età: ci sono giovani e vecchi; ciascuno pensa a modo
suo; per questo i giovani fanno i loro gruppi a parte, perchè i
vecchi sono tutti fuori moda... Le idee dei giovani distruggono
i vecchi e viceversa. Gesù Cristo viene a rompere questa
barriera e a far sì che giovani e vecchi si sentano fratelli.
Altre barriere: donne e uomini; poveri e ricchi; intelligenti e
non intelligenti. Gesù Cristo viene a rompere tutte queste
barriere per creare tra noi la Comunione nel suo Sangue. Non per
merito nostro, bensì per merito della sua morte e risurrezione,
che ci è donata gratuitamente per mezzo dello Spirito Santo.
Ma qual'è la barriera fondamentale che sta sotto tutte le
altre? Che cosa è che in fondo separa gli uomini? LA PAURA DELLA
MORTE. Quando una persona mi distrugge, mi ammazza, non
l'accetto perchè non voglio morire. NOI UOMINI SIAMO TUTTI
ATTANAGLIATI DALLA PAURA DELLA MORTE. A CAUSA DI ESSA SIAMO
TUTTI SCHIAVI DEL MALE. LA LEGGE DICE CHE BISOGNA AMARE L'ALTRO,
MA SE AMIAMO L'ALTRO MORIAMO, PERCHE' CI DISTRUGGE: E NOI NON
VOGLIAMO MORIRE. PER QUESTO NON POSSIAMO AMARE. ABBIAMO UNA
DICOTOMIA INTERIORE CHE PROVOCA IN NOI UNA INSODDISFAZIONE
COSTANTE. NON POSSO PASSARE ALL'ALTRO, AMARLO, PERCHE' LA PAURA
CHE HO DELLA MORTE ME LO IMPEDISCE.
PERCHE' HO PAURA DELLA MORTE? PERCHE' HO FATTO UNA
ESPERIENZA DI PECCATO. IL PECCATO E' UNA ESPERIENZA DI MORTE A
LIVELLO ESISTENZIALE E ONTOLOGICO.
GESU' CRISTO E' VENUTO ED E' STATO RISUSCITATO DAI MORTI
DAL PADRE PER SPEZZARE LA MORTE E PORRE GLI UOMINI IN COMUNIONE.
E COME SPEZZA NEGLI UOMINI LA MORTE? RISUSCITANDO DALLA
MORTE. GESU' E' VIVENTE E RISORTO E DONA GRATUITAMENTE IL SUO
STESSO SPIRITO A QUELLI CHE CREDONO IN LUI.
Spiegheremo più avanti il keryqma in modo migliore, ma per
il momento penso sia bene dire questo.
Pensate che la gente a cui parlate ha una teologia
insufficiente: la gente non comprende molto bene la natu
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ra umana di Gesù. Ciò viene già dal medioevo: siccome Gesù è
Dio, non comprendono perchè debba risuscitare, perchè Dio non
può morire. Per la gente Gesù, in quanto Dio, serve solo a
questo: per dimostrare quanto ci ha amato soffrendo per noi.
Perchè se uno soffre per te, ti dimostra in una forma molto
primitiva e psicologica che ti ama. Perciò: croce e sangue.
Quanto ha sofferto Gesù per noi, per te e per me!! Però la morte
e la risurrezione non la capiscono. La gente non comprende
quando si dice nella messa, per esempio, che Dio ha risuscitato
Gesù. Per molti non ha senso. E invece tutti i kerygmi lo
dicono: "Costui, che voi avete ucciso, Dio lo ha risuscitato".
C'è un libro di Congar su queste eresie pratiche del
popolo. Una è il monofisismo: Gesù Cristo ha solo la natura
divina; la natura umana di Gesù è uno scandalo per molti. Non
concepiscono che Gesù sia veramente uomo; pensano che abbia
soltanto apparenza umana. Il popolo non concepisce che Gesù sia
uomo come te e come me.
Per questa confusione che la gente ha in testa, non
comprende il mistero pasquale: perchè se Gesù non è veramente
uomo, non ha senso nè la morte nè la risurrezione. Gesù fu uomo
vero: la sua divinità si eclissò. Per la gente, Gesù sapeva
tutto e aveva poteri divinatori: era una specie di mago, perchè
siccome era Dio...
Era un uomo come noi e Dio stava agendo in lui, facendo
segni perchè fosse manifesto che egli era l'Inviato di Dio,
l'Eletto di Dio. Perchè ogni profeta in Israele deve dimostrare
che viene da parte di Dio; se no, è un falso profeta. E lo
dimostra con fatti, facendo miracoli e proferendo parole che si
compiono. Il padre doveva compiere opere in lui per confermare
che era suo inviato, unto da Dio con lo Spirito Santo per
realizzare la sua missione. Per questo Gesù dice (cfr.Giov.
10,37 s): se non credete a me credete almeno alle opere di mio
Padre, è Lui che dà testimonianza con le sue opere che quello
che dico è verità. E curava ciechi dalla nascita. E chiedeva:
avete mai visto curare un cieco dalla nascita? Tuttavia i
farisei non l'accettano e, nonostante i genitori del cieco
testimonino che era cieco dalla nascita ed ora vede, non dicono:
siamo realmente davanti a un prodigio di Dio, e si convertono,
bensì dicono: non dire a nessuno che ti ha curato costui, perchè
se no ti picchiamo..., e non si convertono.
Qui bisogna proclamare: FRATELLI, VI ANNUNCIO UNA BUONA
NOTIZIA: IL REGNO DI DIO E' MOLTO VICINO A VOI, ma la porta del
Regno è molto piccola; per essa entrano solo
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i piccoli e quelli che si fanno come loro, i poveri.
IL REGNO DI DIO STA ARRIVANDO CON NOI.
Il catecumenato è un tempo per farci poveri, un tempo per
sperimentare che Dio dalla nostra povertà, dalla nostra morte,
trae la risurrezione; che Dio non è comodamente seduto in
poltrona a guardare te che imputridisci dei tuoi peccati, che
sei oppresso e schiavizzato, bensì che Dio ha inviato per i tuoi
problemi, per le tue sofferenze concrete, UN SALVATORE.
La prima cosa da sperimentare ed accettare è che tu sei un
povero che ha bisogno di salvezza.
Per spiegare questo faremo ora due catechesi dei Vangeli.
Ciò è relativamente nuovo, perchè anticamente non si facevano.
Forse per molti saranno una novità, però è molto interessante
farle. La prima è il racconto del cieco di Gerico (Mc. 10,46-
52). Questa è una catechesi che esplicita che cosa è il
catecumenato.
C'era un cieco che stava alla porta della città chiedendo
l'elemosina. Udendo il mormorio di molta gente che si
avvicinava, chiese: che succede? E gli dissero: è Gesù che
viene. Appena udì che era Gesù, il cieco cominciò a gridare:
GESU' FIGLIO DI DAVID, ABBI PIETA' DI ME! Gridava tanto, il
cieco, che i discepoli di Gesù gli dissero di tacere, che dava
fastidio con quel chiasso tremendo. Gesù continua senza dargli
retta, mentre il cieco grida ogni volta più forte.
All'improvviso Gesù si ferma e dice: portatelo qui. Infatti era
già passato oltre.
Allora i discepoli vanno dal cieco e gli dicono: coraggio,
ti chiama. Il cieco immediatamente gettò via il mantello e si
lasciò condurre da Gesù. Lo portano davanti a Gesù e Gesù gli
dice: che vuoi che ti faccia? Il cieco risponde: SIGNORE, CHE IO
VEDA! Gesù gli dice: VEDI! LA TUA FEDE TI HA SALVATO! E vide.
Questa è una catechesi della Chiesa primitiva. Che vuole
dirci la Chiesa primitiva? Fondamentalmente quattro cose.
Prima: Dobbiamo scoprire che siamo ciechi. Avete scoperto
che siete ciechi? Hai scoperto che vai per la vita, come quel
cieco che sta all'angolo della strada, con la mano tesa
chiedendo un pò di elemosina, un pò di amore e di felicità,
perchè non sai cosa fare? Hai cercato qualcu
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no che ti curi? Questo cieco aveva cercato qualcuno che lo
guarisse, ma non lo aveva trovato. E' un cieco condannato a
chiedere l'elemosina.
Seconda: questo cieco ha scoperto che non c'è nessuno
capace i curare la sua cecità.
Terza: Questo cieco ha riconosciuto in Gesù l'Inviato del
Padre per guarire i ciechi. Dobbiamo scoprire che Gesù l'inviato
dei Padre per curare a nostra cecità, perchè il Messia alla sua
venuta, profetizza Isaia, curerà tutti i ciechi ed essi
vedranno. A questo cieco la cecità pone un punto interrogativo
circa l'esistenza di Dio. Perchè la cecità è un male. Come può
esistere un Dio buono e per mettere che io sia cieco? Dio deve
inviare qualcuno, fare qualcosa per curare e alleviare i ciechi.
In effetti: DIO NON HA ABBANDONATO I CIECHI, HA INVIATO UN
LIBERATORE, HA INVIATO GESU'. E mentre i farisei, gli scribi e i
sacerdoti non hanno visto in Gesù altro che un pazzo, un
eretico, un samaritano, un degno di morte, questo cieco, che
stava per la strada, ha riconosciuto in Gesù l'inviato di Dio,
il Messia, il Figlio di Davide.
Quarta: Che fa allora il cieco? GRIDA: GESU', FIGLIO DI
DAVID, ABBI PIETA' DI ME! Gridare che significa? PREGARE. Non
una volta, ma due, tre, quante volte occorra.
Guardate come la catechesi della Chiesa primitiva è
importante. Gesù al principio non dà retta e va avanti. Vuole
sapere fino a che punto questo cieco crede. Tu griderai una
notte, due... diciassette, finchè Gesù smetta di camminare e si
fermi. Gesù sta passando e forse non tornerà a passare.
Approfitta ora che sta passando, e grida. Gesù si fermerà. Gesù
sta passando: CON NOI VIENE GESU'. E chi guarisce Gesù? QUELLI
CHE SI RICONOSCONO CIECHI. GESU' STA PASSANDO PERCHE' VIENE CON
NOI. Però forse tu non credi che quello che passa sia Gesù;
perchè non credi che un tipo tanto imbecille come me ti possa
condurre a Gesù.
Che cosa è necessario in questo catecumenato? Pregare; ma
non sappiamo pregare. Avete dei grossi problemi che Gesù Cristo
non ha risolto? Allora andatevene via, perché Gesù Cristo non
serve a nulla. Se Cristo non ha risolto i vostri problemi
concreti, sapete perchè? Perchè non l'avete chiesto. E sapete
perchè non l'avete chiesto? Perchè non credete. E' molto
semplice. NON CREDETE CHE GESU' CRISTO ABBIA POTERE PER
LIBERARVI, NE' PER RISOLVERE UN BEL NULLA. Bisogna chiedere. Se
avessi un cancro e sapessi che in Brasile c'è uno che ti può
curare, ti assicuro che saresti capace anche di rubare lira dopo
lira per poter andare fin là e pagare quel signore perchè ti
curi.
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Ti assicuro che se tu avessi fede per stare una notte intera a
chiedere: Gesù abbi pietà di me, credendo che Gesù ha potere per
curarti, quella notte saresti guarito da qualsiasi cosa, da
qualsiasi vizio. Che succede? Che crediamo che pregare sia dire:
padre nostro che sei nei cieli..., o stare davanti al
tabernacolo, con l'immaginazione che se ne va non so dove?
Il fatto è che non ci crediamo ciechi. Questa preghiera:
"Gesù figlio di Davide abbi pietà di me", è la preghiera del
cuore, la preghiera che i monaci orientali ripetono senza
interruzione. E' una preghiera che fa sgorgare le lacrime.
All'improvviso dopo averla ripetuta quindici mila volte ti viene
un amore a Gesù, un'illuminazione tanto grande... Gridagli:
Gesù, non ti ha inviato il Padre per salvare i poveri? Non mi
vedi caduto e povero? Non vedi che mi sono ubriacato, che ho
picchiato mia moglie, non vedi che mi sono masturbato? Non vedi
che sono un disgraziato? Che fai, non lo vedi? Abbi pietà di me
perchè sei stato inviato da Dio per liberarmi. Grida! Fino a che
Gesù si fermi e ti domandi: Che vuoi?
Sapete perché Dio non vi aiuta? Perchè non chiedete. Sapete
che succede se Dio ti aiuta senza che glielo chiedi? Che credi
di essere stato tu. Per questo Egli non può fare nulla senza che
tu glielo chieda, perchè se no gli rubi la sua gloria. E nessuno
può rubare la gloria a Dio. Se ti attribuisci la gloria di Dio
ti converti in un fariseo completamente, perché giudicherai
tutti. Tutto quello che ti si dà ti viene dato gratuitamente,
per grazia, non per i tuoi meriti Dio è così, Dio è colui che
attraverso i tuoi peccati, la tua cecità, il tuo orgoglio, la
tua sessualità, farà luce per te. Perché è attraverso i tuoi
peccati che scopri la misericordia di Dio che ti ama come sei:
peccatore. La Croce, dice la Chiesa primitiva, è la luce radiosa
del volto del padre. Questo è il mistero di Pasqua di Gesù.
C'è un altro racconto di un cieco, nei Vangeli, che è
un'altra catechesi (Gv.9). Gesù passa e vede un cieco dalia
nascita e i suoi discepoli gli chiedono: Perchè costui è cieco,
per castigo dei peccati dei suoi genitori o per i propri
peccati? Gesù risponde: Non è cieco nè per i peccati dei suoi
genitori nè per i suoi peccati; è cieco perchè si manifesti in
lui la gloria di Dio, le opere di Dio, che ama i peccatori.
Allora sputa saliva al suolo, fa del fango e glielo mette sugli
occhi.
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Un'altra catechesi della Chiesa primitiva. Questo cieco
nulla ha chiesto a Gesù Cristo. Cambiamo cieco. Questo cieco sta
tranquillamente nella via e Gesù passa di lì discutendo con i
suoi discepoli. Immaginatevi la scena: il cieco sta lì senza
rendersi conto della discussione di Gesù con i discepoli.
Immaginatevi che io sia il cieco. Sto chiedendo l'elemosina
tranquillamente, senza dir nulla a nessuno e all'improvviso...
paff! mi si riempio no gli occhi di fango e sento una voce che
mi dice: Vai alla piscina di Siloe e lavati. Questo povero cieco
direbbe: Certo che mi vado a lavare! Non vedi come mi hai
conciato col fango? Allora, dice la scrittura, il cieco andò a
lavarsi, e lavatosi gli riaprirono gli occhi, cominciò a vedere
e a gridare che vedeva. Ma ancora non sapeva chi lo aveva
guarito. Potete leggerlo. Perciò Gesù lo incontra ancora e gli
dice: Credi tu nel Figlio dell'Uomo? SONO IO, dice Gesù. Il
cieco allora si inginocchia e lo adora: Signore! Riconosce che
Gesù è il suo salvatore dopo che l'ha guarito.
Che cosa è il catecumenato? Un tempo in cui ti si metterà
fango sugli occhi. Questa è l'azione di Gesù Cristo. Perchè non
sai che sei cieco. Non sai che sei sporco e per ci non ti vuoi
lavare. Gesù ti metterà fango sugli occhi perchè ti senta
scomodo e debba andare a lavarti alle acque del tuo Battesimo,
per lavarti realmente dei tuoi peccati. E' una catechesi
meravigliosa. Ora stiamo cominciando, ma sapete quali saranno
gli schemi delle vostre catechesi, più avanti? I Vangeli, che
erano gli schemi della Chiesa primitiva.
La prima delle due catechesi dei ciechi è per dire alla
gente che preghi, che chieda, che stia attenta. La seconda per
dire che Gesù metterà fango sui tuoi occhi perchè ti senta
peccatore, perchè tu scopra di essere sporco. Sicuramente
qualcuno di quelli che vi ascoltano è lì non perchè si senta
cieco o abbia bisogno di qualche cosa, ma per semplice
curiosità. Come questo secondo cieco. Ed ecco che proprio a lui
è successo lo stesso, è entrato nel la Chiesa e si è trovato con
Gesù, che gli ha messo fango sugli occhi perchè senta la
necessità di lavarsi; perchè si lavi e veda. Ciò è importante
perchè la gente che vi ascolta è più vicina a questo secondo
cieco che al primo. Il fatto è che ci siamo abituati alla nostra
cecità. Siamo borghesi ciechi, rassegnati e abituati a vivere
così, senza muoverci. Siamo abituati alla nostra vita e
chiediamo
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tranquillamente l'elemosina. ABBIAMO BISOGNO DI QUALCUNO CHE CI
FACCIA SCOPRIRE UNA MERAVIGLIA MOLTO PIU' GRANDE DI CIO' CHE E'
LA NOSTRA VITA, DI COME L'ABBIAMO RIDOTTA. Siamo gente pigra,
crediamo che la vita sia così, grigia e piatta. Abbiamo bisogno
che qualcuno ci dica che la vita non è così, che è molto più
bella, che possiamo vedere realmente e chiaramente questa
meraviglia.
Alla fine chi ha dato la catechesi faccia una preghiera al
Signore ispirata alla catechesi chiedendo con tutto il cuore il
dono della preghiera per tutti.
(Carmen)
Al padre nostro non alzi le mani che quello che inizia,
perchè la gente non è abituata e finchè non è catechizzata, si
urterebbe. Invece chi presiede lo faccia con forza e con fede.
Se ha dato la sua esperienza e non si è presentato come
perfetto, ma come uomo in sincera conversione, la gente accetta
molto bene che sollevi le mani al Padre nostro.
(Kiko)
Questo ce lo ha detto l'esperienza. Se tutti alzate le
mani, la gente pensa che siete dei fanatici. Non fate ancora
pregare la gente. Lo faranno più tardi. Chi ha dato la catechesi
faccia la preghiera con umiltà e verità e alla fine tutti
concludano con il Padre nostro.
Ricordatevi di dire quale sarà il prossimo giorno di
catechesi e l'ora. Per ora nè canti nè abbracci di pace. Si farà
alla prima celebrazione. I canti vi dirò quando potrete
insegnarli. Fino alla quarta catechesi non insegnate "Signore
invia il tuo Spirito".
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S
ECONDO GIORNO
PASTORALE DI EVANGELIZZAZIONE
I
SEGNI DELLA FEDE
(Kiko)
Questa catechesi e le due seguenti servono a spiegare cosa
stiamo facendo nelle parrocchie e perchè. Questa catechesi mette
a fuoco i problemi della parrocchia, del parroco e lo scopo del
cammino catecumenale che vogliamo iniziare nella parrocchia.
Oggi si parla moltissimo di evangelizzazione, e che occorre
passare da una pastorale sacramentale a una pastorale di
evangelizzazione. Che cosa è questo cammino catecumenale che
iniziamo nelle parrocchie? E' precisamente aprire all'interno
della parrocchia una pastorale di evangelizzazione, dove la
gente possa essere iniziata alla fede. Ma, perché questa
necessità di passare oggi a una pastorale di evangelizzazione?
Spiegarlo sarà il motivo di questa catechesi, chiarendo anche
come e in che senso si sviluppa questa evangelizzazione.
Iniziamo con un disegno. Immaginiamo per un momento che
questo disegno rappresenti la
parrocchia. Ciascuna parrocchia
ha un territorio assegnato.
Immaginiamo quindi, che questo
disegno sia il territorio di
una parrocchia di una qualsiasi
città. Ci troviamo
immediatamente di fronte ad un
dato: delle cinquanta, quaranta
o trentamila persone che
appartengono alla parrocchia,
compiono il precetto domenicale
solo una percentuale che varia
secondo i posti.
Ci sono parrocchie che hanno una frequenza alla messa del
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30% come massimo, altre del 20%, altre del 10% e in zone di
periferia industriale anche dell'1%. C'è dunque un determinato
gruppo nella parrocchia: sono quelli che assistono alla messa.
Supponiamo una media del 20%. Questo gruppo di persone sono
quelli che appartengono di fatto alla parrocchia: il resto vi
appartiene solo giuridicamente. Col disegno rappresentiamo tutte
le persone che appartengono territorialmente alla parrocchia e
col cerchio tratteggiato le persone che assistono alla messa,
quel 20%.
Teniamo presente questo disegno per ciò che diremo poi.
Che cosa è una pastorale sacramentale? E' una pastorale con
la quale mediante una determinata azione pastorale o modo di
agire nella parrocchia, si vuole condurre le persone a Gesù
Cristo Salvatore attraverso i sacramenti.
La Chiesa come ha condotto le persone ad incontrare Gesù
Cristo? Per mezzo dei sacramenti, o meglio, per mezzo delle
presenze di Gesù Cristo: dove è presente Gesù Cristo, là bisogna
incontrarlo perchè ci aiuti, ci salvi e ci tragga dalle nostre
situazioni di sofferenza e di morte.
Fino a oggi: quale tipo di presenze ha predicato la Chiesa?
Vediamolo:
-
Cristo è presente nel Tabernacolo. Per questo i sacerdoti
dicono alla gente di andare a tabernacolo a pregare, a
domandare grazie..
- Cristo è presente nei Sacramenti, specialmente
nell'Eucaristia e nella Confessione: bisogna nutrirsi di
Cristo nei sacramenti, perciò bisogna andare a messa e
confessarsi frequentemente.
- Cristo è presente nella Chiesa: nei Vescovi, nel Papa, nei
Sacerdoti. Per questa Chiesa dice alla gente che bisogna
obbedire al Papa e ai Vescovi ed avere la direzione
spirituale di un sacerdote.
- Cristo è presente nei poveri, negli ammalati, in coloro che
soffrono. Per questo la Chiesa raccomanda alla gente che
faccia opere di carità verso i poveri e i bisognosi, che
visiti gli ospedali, le carceri ecc.
- Cristo è pure glorioso nel Cielo. Per questo bisogna pregare
ogni momento: in strada, in campagna, perché Gesù Cristo
intercede dal cielo per noi e bisogna invocarlo colla
preghiera.
Le parrocchie, più o meno, basano la loro pastorale
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su questi momenti, su queste presenze di Gesù Cristo. Il
sacerdote cerca di portare la gente a incontrare Gesù Cristo
attraverso queste presenze.
Questo tipo di pastorale è quello che si chiama pastorale
sacramentale. Ma qual'è il problema posto questo tipo di
pastorale? Che serve solamente a quel 20% di persone che
continuano ad assistere alla messa, quelli che abbiamo messo nel
cerchio tratteggiato, ma non serve più a tutti quelli che hanno
lasciato la parrocchia e non vengono più in Chiesa.
In questo senso il card. Dell'Acqua a Roma diceva, che
questo è un tipo di pastorale di conservazione, perchè si sforza
di conservare le persone affinchè non si allontanino dalla
Chiesa. Da ciò risulta che questo tipo di pastorale non è
missionario. E questo è il problema della pastorale
sacramentale: tutte quelle persone che vivono al di fuori della
Chiesa non saranno mai raggiunte da questo tipo di pastorale. E'
valido solo per quel 20% di persone che frequentano la Chiesa.
Ma perchè non giunge a quelli che non frequentano la
Chiesa? Per un motivo molto semplice. Perchè quelli che non
vengono più in chiesa, quelli che se ne sono andati via da essa,
non hanno fede, e pertanto questa pastorale non serve più per
oro. Perchè per credere che Gesù Cristo è nel tabernacolo,
occorre la fede. Per credere che Gesù. Cristo è nella Messa,
occorre la Fede. Per credere che Gesù Cristo è nella
Confessione, occorre avere la fede. Per credere che Gesù Cristo
è nei preti, occorre avere più fede ancora. Per credere che Gesù
Cristo è nei Vescovi, occorre molta più fede. Per credere che
Gesù Cristo si trova in coloro che soffrono, bisogna avere
moltissima fede in più, perchè quelli che soffrono fanno pensare
alla gente che Dio non esiste; perchè, se Dio è così buono, dice
la gente, permette che i bambini muoiano di fame, le guerre, il
cancro, ecc.? Senza fede è impossibile capire la sofferenza del
mondo. Per credere che Gesù Cristo è nel cielo e per pregarlo,
bisogna pure avere fede. Pertanto questo tipo di pastorale
servirà soltanto a quelle persone che hanno questo minimo di
fede, che credano che Gesù Cristo è presente in quelle realtà.
Ma come farai tu a dire ad una persona che non va più in
chiesa, che l'ha lasciata, di andare al tabernacolo, se non
crede più che là c'è Gesù Cristo? Queste persone non andranno
mai in Chiesa nel Tempio perchè non credono
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più assolutamente che là si trovi Dio. Pertanto questa pastorale
sacramentale non è missionaria, e quando la Chiesa cessa di
essere missionaria cessa di compiere la parte più importante
della sua azione.
Così la Chiesa sta correndo un grande rischio. Questo lo
disse il Card. Dell'Acqua in un discorso ai parroci di Roma. Se
la Chiesa mantiene questa pastorale non è più missionaria. La
Chiesa Francese chiama questa pastorale "di consumo", perchè
siamo in un'epoca del consumo e la gente che va a Messa li
chiama "consumatori di culto".
Che problema pone a noi questa situazione nella parrocchia?
Non si tratta di arrivare solamente all'uomo che frequenta la
chiesa al quale si può arrivare ancora con la pastorale
sacramentale, ma anche a quello che è fuori dal la parrocchia,
al quale senza dubbio nessuna di queste presenze serve. Qui
appaiono i segni della fede. Dobbiamo trovare una presenza di
Gesù Cristo. per la quale non sia necéssario avere la fede, per
la quale un uomo, pagano, ateo, un uomo desacralizzato, un
tecnico, un pragmatico, che non ha fede in Gesù Cristo e non
viene più alla Chiesa, vedendo questa presenza, questo segno,
conosca Gesù Cristo.
Gesù Cristo ha dato qualche segno alla sua chiesa, che
chiami le persone alla fede?.(Segno della fede è quello che
vedendolo chiama alla fede). Qual'è questo segno? Gesù Cristo
dice: AMATEVI COME IO VI HO AMATI (nella dimensione della Croce)
IN QUESTO AMORE CONOSCERANNO CHE SIETE MIEI DISCEPOLI. (Giov.
13,14 ss).
Nella parrocchia bisogna dare segni di fede che chiamino
gli uomini alla fede, perchè vedendoli la gente creda che Gesù
Cristo è l'inviato del padre per loro, perchè sappiano che Dio
non è rimasto indifferente di fronte alle loro sofferenze e
problemi, ma che ha mandato un aiuto, un Salvatore che è Gesù
Cristo.
Quali sono questi segni? Ci sono due tipi di segni: uno è
il miracolo fisico. Quando S.Pietro esce dal cenacolo dopo aver
ricevuto lo Spirito Santo, dice alla gente: FRATELLI, COSTUI CHE
AVETE CROCIFISSO COME UN ASSASSINO E UN CRIMINALE, COSTUI CHE
AVETE UCCISO, DIO LO HA RISUSCITATO, LO HA ELEVATO AL DI SOPRA
DI OGNI POTERE, DI OGNI VIRTU' E DOMINAZIONE CHE ESISTE NEL
MONDO E LO HA COSTITUITO COME NOSTRO SIGNORE E SALVATORE. GLI HA
DATO POTERE SOPRA OGNI NOME, IN MODO CHE IN LUI NOI ABBIAMO UN
SALVATORE.
Tutti voi che siete qui potete salvarvi in lui, invocando
il suo nome, perchè a lui Dio ha dato un nome che è
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al di sopra di ogni altro nome che esiste sulla terra. Invocando
il nome di Gesù tu puoi vincere la tua morte, la tua collera, il
tuo orgoglio, la tua lussuria, la tua concupiscenza, ecc.
PERCHE' EGLI E' STATO COSTITUITO DA DIO COME SALVATORE E PERDONO
DI TUTTI I VOSTRI PECCATI. Sapete che cosa avrà pensato la gente
di questa predicazione? Questo: Che cosa ha detto? Che quel
disgraziato che abbiamo ucciso Dio l'ha costituito Signore? Che
bestemmia dice? (Gli Ebrei usano la parola "Signore" per
nominare Dio, pertanto dire che Gesù è stato costituito come
nostro Dio, come nostro Salvatore, che è Dio stesso, è per loro
una bestemmia). Come avrebbero potuto credere tutto questo?
C'era bisogno di segni che potenziassero la parola
dell'apostolo, che chiamassero la gente ad ascoltare la BUONA
NOTIZIA.
Siccome nessuno l'ascolta, S.Pietro che cosa fa? Alla porta
del tempio c'è un paralitico che chiede l'elemosina (cfr. Atti
3). San Pietro guardandolo fissamente negli occhi, gli dice: NEL
NOME DI GESU' CRISTO CROCIFISSO IO TI DICO: ALZATI E CAMMINA.
Immaginatevi questo povero vecchio paralitico, come riferiscono
gli Atti, che avrà avuto le ossa distorte, che ode questa
parola: ALZATI E CAMMINA NEL NOME DI GESU'. San Pietro ha
annunciato che questo Gesù è stato costituito da Dio Signore di
ogni potere. Qui abbiamo un uomo dominato da un potere: la
paralisi che lo tiene incatenato e non lo lascia camminare. Gesù
è stato fatto Signore della paralisi come della morte. E per
dimostrarlo S.Pietro dice: IO TI DICO: NEL NOME DI GESU' ALZATI
E CAMMINA. Il paralitico tra lo stupore della gente si alza in
piedi per il potere di Gesù e cammina. Questo miracolo è un
segno che potenzia la parola dell'apostolo. La gente vedendo ciò
si meraviglia e vede che Gesù ha potere di fare alzare e
camminare un paralitico e crede nella predicazione. Vede che il
nome di Gesù ha ricevuto il potere da Dio.
Tu pure sei un paralitico. Sei paralizzato dai tuoi
peccati. Dice S.Pietro e a voi io dico: in nome di Gesù alzati e
cammina. Anche a te io dico: alzati e cammina nel nome di Gesù.
E se tu credi alla mia predicazione potrai invocare il nome di
Gesù e alzarti dalle tue paralisi, non per tuo potere, né per i
tuoi meriti, ma per il potere e i meriti di Gesù Cristo. Ma Gesù
non può fare nulla per chi non crede in lui. Dice il Vangelo che
Gesù venne a Nazareth e la gente rideva di lui e non potè fare
miracoli perchè non credevano. Così se c'è qui qualcuno che non
cre
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de in Gesù, Gesù non fa nulla per lui. Ma se tu credi oggi che
Gesù Cristo può dare una risposta alla tua situazione di
morte, come può restare indifferente, se ti ama, di fronte ai
problemi che hai, di fronte alla tua invidia, di fronte ai
problemi con tua moglie in casa, di fronte alla tua ira, di
fronte alla tua ubriachezza, di fronte a tutte le potenze
maligne che ti assalgono e ti portano alla morte, se Dio è
amore? Dio non può rimanere inattivo, deve inviarti qualcuno che
ti aiuti: Dio ti manda Gesù Cristo.
Qui vedete come il miracolo fisico ha aiutato a potenziare
la parola dell'apostolo e ha reso possibile la fede in quelli
che ascoltavano la sua predicazione.
Allora qualcuno dirà: Ecco! Adesso sappiamo quello che
accade oggi nella Chiesa: non ci sono miracoli, per questa
ragione le cose vanno tanto male. Andiamoci piano. Perchè se
leggiamo gli Atti degli Apostoli scopriremo una cosa molto
importante: che i miracoli si danno con poca frequenza e in
momenti determinanti per rendere credibile la parola
dell'apostolo. Siccome lo Spirito Santo discendeva
nell'imposizione delle mani degli apostoli e colui che la
riceveva era confermato nella sua fede ricevendo lo Spirito
Santo in pienezza, siccome l'imposizione delle mani consolidava
l'opera dell'apostolo nel credente, gli apostoli dovevano
dimostrare che quella imposizione era efficace, perchè era
capace di curare malati fisici. Così la gente vedeva che
veramente gli apostoli avevano potere, che Gesù Cristo andava
con loro realmente.
A questo proposito posso darvi una esperienza personale.
Quando al Vingone (Firenze) vedemmo che non accettava no la
nostra predicazione, arrivammo a pensare che avevamo bisogno che
il Signore ci facesse fare miracoli. Là c'era un paralitico ed
eravamo pronti a dirgli: in nome di Gesù Cristo io ti dico:
alzati perchè tutti costoro restino confusi, dato che nessuno
crede alla nostra predicazione. E così avremmo fatto, perchè
Gesù ha detto: andate a risanare gli infermi. Gesù ha dato
potere agli apostoli per guarire gli infermi. Ma il miracolo
fisico non fu necessario perchè, grazie a Dio, un piccolo gruppo
di quelli che ascoltavano credette alla nostra predicazione. E
questo gruppetto formato da vecchiette, ha fatto sì che oggi
esistano in Firenze comunità in cinque parrocchie importanti
della città.
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Il miracolo fisico non è una misericordia di Dio per
qualcuno, ma segno per appoggiare la predicazione. Perchè
corriamo il pericolo di pensare che l'importante sia che uno che
non ha le gambe le abbia, perchè siccome tutti abbiamo le gambe
ci sembra terribile non averle. Ma la felicità non sta lì. Per
questo il miracolo accade in dosi ridotte e con molta cautela.
Negli Atti degli Apostoli si nota che solo in un momento
determinato si fanno miracoli. E' quando gli apostoli hanno
bisogno di potenziare la loro parola; allora Dio opera con
potenza e miracoli. Ma una volta che qualcuno abbia accolto la
Parola, che cosa succede? Cessano i miracoli. Perchè appare il
vero miracolo: la missione della Chiesa nel mondo, il miracolo
che Dio vuole, il miracolo che al Concilio ha chiamato il
miracolo morale. Quando appare la CHIESA COME COMUNITA' DI
SALVATI come comunità di fratelli che sono veramente risorti
dalla morte e si possono amare nella dimensione della croce,
allora miracolo fisico non è più necessario. Amatevi come io vi
ho amati sulla croce, dice Gesù, in questo amore conosceranno
tutti che siete miei discepoli.
Perchè il miracolo fisico è molto limitato. Anzitutto nel
farlo, Dio costrinqe un pò l'uomo perchè s'impone. Giunge a
pochissime persone, perchè se non arrivi in tempo a vederlo, se
non sei lì quando succede, non lo credi. Se non lo vedi con i
tuoi propri occhi non lo credi.
Quello che arriva al mondo è il miracolo morale: una
comunità di fratelli, uomini e donne, anziani e giovani, uniti
nella predicazione, salvati dalla loro morte, da ciò che li
separava, riuniti dal potere di Gesù Cristo risorto che è stato
costituito Kirios.
Questo è quello che arriva al mondo: comunità che sta lì
per anni, senza imporsi nè costringere nessuno, che è presente
in mezzo agli uomini partecipando alla loro sorte,
all'inquinamento atmosferico, all'aria impoverita delle città,
alla vita nelle miniere, a qualsiasi cosa, senza andare contro
nessuno.
Perciò il nostro problema non è che ci siano masse di
uomini nella Chiesa. Il nostro problema non è che questo: che là
dove ci sia un gruppo di uomini, esistano questi segni dati da
una Chiesa che li chiama alla fede.
Questo miracolo morale è l'Amore. Dio, dice S.Giovanwww.
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ni è Amore. Dio nessuno l'ha visto e tuttavia Gesù dice: Chi
vede me, Filippo, vede il Padre. Chi vede Gesù vede Dio. Quindi
è chiaro: se riusciamo a vedere Gesù, vediamo Dio. Ma dov'è
Gesù? Chi di voi ha visto Gesù? Dove andiamo a vederlo Gesù?
GESU' E LA SUA CHIESA SONO LA STESSA COSA; questa è la teologia
del Nuovo Testamento. La Chiesa, come fratelli che si amano, è
il corpo visibile di Gesù Cristo risorto. Questo si legge negli
Atti degli Apostoli quando Paolo va a Damasco ed è atterrato da
una voce che gli dice: Saul, Saul, perchè mi perseguiti? San
Paolo perseguitava una setta di eretici, ma Gesù gli appare nel
cammino in forma di luce e gli dice: perchè perseguiti me? Gesù
si identifica assolutamente con i cristiani, in modo che S.
Paolo non può guardare più un cristiano, senza vedere nei suoi
occhi Gesù. Per questo S. Paolo dirà: io sono un aborto,
l'ultimo, figuratevi come ero nell'inganno, nonostante tutta la
legge e tutti i miei meravigliosi studi farisaici, pensavo che
il Vangelo di Gesù Cristo si dovesse distruggere e perseguitavo
i cristiani. Credevo che bisognasse di struggere ciò che è al di
sopra di tutto.
San Paolo dice pure parlando del matrimonio (cfr.Ef. 5,32):
grande mistero è questo, che due siano una stessa carne. Ma a me
questo non importa un bel nulla. Mi importa solo in quanto segno
di una cosa ancora più grande: l'amore di Cristo per la sua
Chiesa... Cristo uno e tu l'altro (due) una sola carne. Questo è
molto importante. Di modo che chi tocca un cristiano, tocca Gesù
Cristo, "chi ascolta voi, ascolta me: chi perseguita voi,
perseguita me" dice Gesù. Ancora di più, dice S.Matteo che il
giorno del giudizio le nazioni saranno riunite e giudicate
secondo come hanno agito rispetto alla chiesa. Per questo sapete
che noi cristiani staremo su troni e giudicheremo le nazioni. A
seconda di come hanno agito rispetto alla chiesa, le nazioni
saranno giudicate. Questo dice S. Matteo, quando dice: "perché
ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere;
ero nudo e mi vestiste". E i Pagani diranno: "quando Signore, ti
abbiamo visto?... Quando lo avete fatto a uno di questi miei
fratelli più piccoli". Chi sono i fratelli più piccoli di Gesù?
I cristiani. Perchè i cristiani sono costituiti ontologicamente
fratelli di Gesù, perchè partecipano alla sua stessa natura,
come segno, come una realtà che si dà in loro e che è una buona
notizia per le nazioni. Perchè Dio chiama a questo tutte le
nazioni, ma in essi si dà come segno, come sacramento. Cristo si
identifica con i cristiani così come la Chiesa è il Corpo
visibile di Gesù Cristo risorto.
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Ma uno può pensare: tutta la Chiesa dunque è il corpo di
Gesù Cristo. E qui nasce la confusione. Ritorniamo al disegno
precedente.
Ci troviamo in una pastorale sacramentale ed abbiamo
bisogno di dare avvio ad un nuovo tipo di pastorale, di trovare
un cammino per arrivare a quel fratello che è fuori dalla
Chiesa. E abbiamo visto come Gesù Cristo ha stabilito una grande
presenza: la Chiesa come comunità che dà i segni della fede, che
chiamano alla fede. Questo lo dice Gesù ne Vangelo.
Quali sono i segni che chiamano alla fede? Apriamo il
Vangelo e leggiamo che dice Gesù: AMATEVI COME IO VI HO AMATI.
Come ci ha amati Gesù? FINO ALLA MORTE. IN QUESTA FORMA DI AMORE
CONOSCERANNO TUTTI GLI ALTRI CHE SIETE MIEI DISCEPOLI.
Se in questa parrocchia, dice Gesù, c'è una comunità di
fratelli (non una comunità di giovani studenti, perchè la chiesa
è cattolica, che vuole dire universale, che non vuole dire che
tutte le nazioni stiano nella Chiesa, bensì che sono chiamati ad
essa tutti i tipi di uomini); che è composta da anziani, da
sposi, da celibi, da giovani, ecc. (che rappresentano tutta la
società); che si amano nella dimensione della
in questo amore quel tizio che è fuori della Chiesa, conoscerà
che siete miei discepoli.
Questo è il primo segno: L'AMORE. Il secondo: L'UNITA'?
Gesù dice infatti: PADRE, IO VIVENDO IN LORO E TU IN ME PERCHE'
SIANO PERFETTI NELL'UNITA', COME TU ED IO SIAMO UNO, PERCHE' IL
MONDO CREDA CHE TU MI HAI INVIATO (cfr. Giov. 17,21 - 23).
Ossia, dice Gesù, se nella parrocchia c'è un gruppo di uomini
che si amano oltre la morte (il che vuol dire che hanno vinto la
morte ) e sono perfettamente uno, quest'uomo che mai viene a
messa vedendoli dovrà dire: questi sono discepoli di Gesù
(perchè si amano); e se sono perfettamente uno, dirà: questo
Gesù è l'inviato di Dio al mondo.
Queste sono le parole di Gesù. A meno che non diciamo che
Gesù è un bugiardo, che mente. A quest'uomo ancora nessuno ha
parlato. Ha visto solo alcuni segni.
E io domanderei: in questa parrocchia, dove si danno oggi
questi segai? Dove sono questi fratelli che si amano nella
dimensione della Croce e sono perfettamente uno? Perchè Gesù
dice: Amatevi visibilmente, che gli altri vi vedano amarvi. Dove
si danno oggi questi segni?
E' vero che durante un'epoca in cui tutti andavano in
chiesa non erano necessari questi segni, perchè le chiese erano
pie
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ne e si doveva condurre perfettamente una pastorale sacramentale
con la gente: esercizi spirituali, prediche quaresimali, dire
alla gente di venire a Messa, perchè tutti ave varo fede,
religiosità naturale, ma avevano fede. Quella gente credeva che
nel tempio ci fosse Dio. Ma oggi ci troviamo in un processo di
secolarizzazione, nel quale la gente è ateopratica per i
progressi tecnici e per l'industrializzazione. L'ateismo non è
più un fenomeno di minoranza, ma di massa. Le masse operaie sono
uscite nella gran maggioranza dalla Chiesa, così come gli
intellettuali ormai non sono più nella Chiesa. Il mondo a poco a
poco se ne sta uscendo dalla chiesa. Dobbiamo quindi ritornare
alla pastorale degli Atti degli Apostoli, una pastorale di
missione. Questo è importante.
Il parroco che oggi non lavori per una pastorale del
domani, rimarrà con la chiesa vuota o con un gruppo di gente con
una religiosità naturale, di fede non adulta. Avrà un gruppo che
andrà a Messa, ma non so a quale livello.
Questo è molto importante. Mi ricordo molto delle parole di
D. Juan Manuel Avalos che quando gli dicevano: guardi che il
Papa ha detto che l'Azione Cattolica serve ancora, rispose: ma
io debbo pensare al domani, che non avvenga che questo "ancora"
sparisca, e per il domani debbo pensare ad una pastorale di
missione.
Già da tempo è stato pubblicato "Francia paese di
missione", dopo aver fatto una statistica. Questo è ormai
indiscutibile. Anche la Spagna è paese di missione perchè
sappiamo che questa fede tradizionale secondo cui tutti sono
cristiani, non corrisponde più a verità. Non si tratta più ormai
che tutti siamo cristiani. E' cristiano chi lo è, colui nel
quale vive Gesù Cristo e lo dimostra con la sua vita, nei fatti,
perchè fa le opere di Gesù Cristo.
Che cosa vogliamo quindi fare nella parrocchia?
Formare questi segni della fede. Ma non pensando solo a
coloro che sono dentro, ma fondamentalmente a quelli che sono
fuori dalla chiesa. Per questo noi diciamo ai parroci: questa
pastorale, missionaria, è per i lontani. Queste comunità che
facciamo non sono per quelli che sono nella parrocchia, ma per
quelli che ormai non vengono più. E questo è un fatto che già
constatiamo. A Roma, nella parrocchia dei Sacramentini dei
Martiri Canadesi, delle sette comunità quelli che formano la
quinta e la sesta, ecc. sono gente che non andava più a messa,
che non frequentava più
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la chiesa. E perchè vengono adesso? Perchè è gente colpita dalla
testimonianza che stanno dando quelli delle prime comunità. E'
gente che forse lavorava con uno che è di una comunità e gli
hanno chiesto di avvisarli per la prossima catechesi, perchè
vedevano segni in lui. E' gente che non andava più a messa.
Perchè sapete già che in Italia c'è una situazione politica
diversa dalla nostra, in cui c'è tutta una serie di partiti
politici (comunisti, repubblicani, ecc.) e c'è molta gente che
non battezza i bambini, nè si sposa in chiesa come sta
succedendo in tutta Europa.
A noi sta cominciando a succedere lo stesso: c'è molta
gente che non viene più in chiesa. E bisogna pensare a loro,
perchè la chiesa non si può fermare, deve vedere come chiamare
questi fratelli che se ne sono andati. Perciò queste catechesi
non sono conferenze quaresimali, ma una cosa molto seria:
vogliamo formare nella parrocchia una comunità che sia segno.
Questa comunità alla lunga cambierà la pastorale e la struttura
della parrocchia.
(Carmen)
Sapete che il Card. Tarancon ha detto che bisogna
rievanqelizzare i sacramentalizzati. Bisogna rievanqelizzare,
fare risuonare la fede, in tutta questa gente che è
sacramentalizzata, in modo che passino a una chiesa viva nella
fede.
(Kiko)
E' molto importante avere le idee chiare. Questa comunità
vuole chiamare alla fede i lontani. Perchè i segni dell'Amore e
dell'Unità dati dalla comunità creano dei punti interrogativi
tra la gente. Se in questa parrocchia c'è una comunità di
fratelli che incomincia ad amarsi un pochino perchè Dio è in
mezzo a loro, perchè tra loro c'è Gesù Cristo risorto, che
distrugge il loro uomo vecchio e costruisce uomo nuovo, una
persona che è fuori della Chiesa comincerà a chiedersi: ma voi
chi siete? che fate? Siete dell'Opus o focolarini, come potete
fare quello che fate? (come raccontava l'altro giorno Jacinto di
una sua compagna che gli diceva: non essere di quelle comunità,
perchè nella nostra fabbrica ce n'è uno che è il più idiota...
tutti gli danno del lavoro, perchè se lo prende tutto... Non so
chi sia questo fratello, ma sappia che sta dando una grande
testimonianza nel lavoro, perchè fa il Servo di Yavhé e
attraverso di lui gli altri sanno chi sono quelli di "queste"

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