lunedì 7 febbraio 2011
CONFESSARSI CON Iphone
Quali sono i tuoi peccati, qual è la tua età, il sesso? Vuoi chiedere perdono a nostro Signore?
Le confessioni sbarcano su Iphone e Ipad grazie ad una applicazione che sta spopolando su iTunes e che permette di confessarsi ad un prete 'digitale'. Si chiama 'Confession: a Roman Catholic App'.
L'applicazione è stata creata dalla LittleiApps, una azienda americana che si è definita di ispirazione cattolica-romana. Nel software si può scegliere tra sette diverse preghiere di pentimento ed è stato 'approvato' dalla chiesa americana ossia dal vescovo Kevin C. Rhodes della diocesi di Fort Wayne.
L'applicazione non è gratuita, costa 1,99 dollari, ha sollevato diverse critiche proprio dopo le recenti dichiarazioni di papa Benedetto XVI e la sua apertura ai social media.
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6 commenti:
Se siamo arrivati a questo, non c'è più trippa per gatti.....
Ciao freedom, come stai? Mic ha qualcosa di me che vorrei avessi anche te. Chiediglielo
Al.
Caro Al,
sto lavorando un sacco, infatti, rispondo al tuo post che è quasi mezzanotte. Che strambi questi americani eh!?
Se hai un po' di tempo ti volevo consigliare di leggere l'articolo su Wikileaks, secondo me è molto interessante (e non parla del cnc). Un abbraccio.
leggo sempre tutti i tuoi tread e li ho apprezzati molto.
Al.
Padre Lombardi: no alla ‘Confessione per iPhone’.
Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, è intervenuto oggi su due questioni rispondendo alle domande di alcuni giornalisti: la cosiddetta “confessione per iPhone” e la preparazione di un Motu Proprio per il trasferimento di una competenza tecnico-giuridica dalla Congregazione per il Culto Divino al Tribunale della Rota Romana. Ce ne parla Sergio Centofanti.
Recentemente si è parlato di un’applicazione dell’iPhone da utilizzare per confessarsi: padre Lombardi ha spiegato, per evitare qualsiasi equivovo, che “è essenziale capire bene che il Sacramento della Penitenza richiede necessariamente il rapporto di dialogo personale fra il penitente e il confessore e l’assoluzione da parte del confessore presente. Questo non può essere sostituito da nessuna applicazione informatica”. Quindi “non si può parlare in nessun modo di ‘Confessione per iPhone’. In un mondo in cui tuttavia molte persone usano supporti informatici per leggere e riflettere (ad esempio anche testi per pregare…)”, padre Lombardi ha sottolineato che “non si può escludere che qualcuno rifletta in preparazione alla Confessione aiutandosi con strumenti digitali, come in passato lo si faceva con testi e domande scritte su fogli di carta, che aiutavano ad esaminare la propria coscienza. In questo caso si tratterebbe di un sussidio pastorale digitale che qualcuno potrebbe trovare utile, pur sapendo bene che non è per nulla un sostituto del Sacramento. Naturalmente – ha osservato il portavoce vaticano - è anche importante che vi sia una vera utilità pastorale e non si tratti di un business alimentato da una realtà religiosa e spirituale importante come un Sacramento”.
Ora, dimmi te se una risposta del genere può essere interpretata bene.
Ahimè, ultimamente mi sono reso conto che la Chiesa non usa più parole chiare, ferme, anche sdegnate.
Io avrei risposto:
"Cosa? Suvvia non diciamo cavolate. Il sacramento della Confessione e Riconciliazione non è cosa da essere deturpata da innovazioni tecnologiche. Pertanto la Chiesa diffida qualunque cattolico ad utilizzare questo strumento demoniaco, pena la scomunica"
Ecco io avrei risposto così. Sai Free, io non sono diplomatico, lo avrai capito. o bianco o nero. non tollero più i grigini mollicci...
Un saluto, Al.
Caro Al,
concordo pienamente con te. Purtroppo la Chiesa è ammalata di "cerchio-bottismo" e non si esprime mai in maniera univoca tanto da risultare a volta indigesta ai suoi stessi fedeli....
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