martedì 13 aprile 2010
ATTENTI NEOFITI NC LEGGETE E INFORMATEVI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
“Sono numerosi e gravi i punti di coincidenza della dottrina di Kiko con la teologia protestante, in antitesi col magistero del Concilio di Trento e la precedente unanime Tradizione cattolica.
— La dottrina sottesa al cammino, le singolarità della prassi liturgica, la legge del segreto e la severa disciplina imposta ai fedeli hanno motivato l’accusa che i Neocatecumenali ritengono che la propria Chiesa sia parallela ed anche superiore a quella Cattolica, sollevando malumori, contese e aperti conflitti, ben noti specialmente a vescovi e parroci.
— L’accentuato proselitismo e forme intimidatorie usate dai Catechisti perché i fedeli non abbandonino il cammino hanno indotto a supporre erroneamente che questo apra l’unica possibile via della salvezza.
— Le cerimonie spettacolari, l’entusiasmo sollevato attraverso la stampa, la radio, la televisione e l’atteggiamento favorevole di membri del Clero, ecc. vanno facendo credere falsamente che nella Chiesa Cattolica non ci siano altre istituzioni, iniziative, forme e metodi di vita e di apostolato altamente benemerite nella difesa della fede e nella propagazione del messaggio evangelico.
— Livellato il sacerdozio dei “presbiteri” a quello dei fedeli semplicemente battezzati, i Catechisti - in pratica - si attribuiscono un’autorità pari e superiore a quella propria dei membri della Gerarchia, scompaginando la struttura della Chiesa Cattolica.
— La pratica della pubblica accusa dei peccati gravi, oltre a ripugnare al naturale istinto del pudore e al diritto di salvare la propria fama, provoca rancori e pettegolezzi, disgregando le famiglie e mettendo in subbuglio le comunità parrocchiali.
— L’autorità che i Catechisti si arrogano nel commentare la Bibbia e dirigere le coscienze, creando un vero clima di terrore, demolisce la già fragile personalità di alcuni fedeli e provoca reazioni che talvolta spingono fino all’apostasia dalla fede.
— L’obbligo di vendere i propri beni e di versare la “decima” procura l’accumulo di ingenti somme di denaro, la cui amministrazione è affidata in modo incontrollabile ai Catechisti, come non si verifica in nessuna associazione sapientemente ordinata.
— Sostenere che l’uomo non può fare il bene e non gli è possibile evitare il male significa negare la libertà umana e la potenza redentrice della Grazia, rendendo impossibile una vera “conversione” e giustificando ogni licenza morale.
— Se, nella conversione del peccatore, la grazia non rigenera l’anima, sì da trasformarla radicalmente rendendola partecipe della natura e della vita di Dio, non si comprende in qual senso Maria Ss.ma sia proclamata dalla Chiesa universale come “la piena di grazia”. Quale culto potrebbe meritare se, soprattutto Lei, non fosse stata elevata ad un livello altissimo di amicizia (= affinità) con Dio, sì da poterne diventare la “MADRE ” generando Gesù?…
— Per la medesima ragione, non si spiega come anche i Santi possano essere venerati e invocati, se non sono stati profondamente pervasi dalla grazia, e al punto da celebrare - proprio per essa - l’unione trasformante con Dio.
— Rifiutare il Sacrificio eucaristico significa negare alla Chiesa il dovere del supremo atto di culto, quindi sopprimerla come Società eminentemente religiosa.
— Respingere la transustanziazione equivale sottrarre ai fedeli “il Pane vivo disceso dal cielo”; negar loro il conforto e la gioia dell’Amico assolutamente ideale, il più necessario “viatico” per l’eternità; nascondere alla Chiesa l’unico Sole che la riscalda, creando il clima indispensabile per la sua vita.
— La Messa, declassata a semplice “banchetto”, espone il Santissimo alle inevitabili profanazioni dovute alla noncuranza dei frammenti del “pane consacrato” e dei suoi avanzi(*). Purtroppo, anche all’abusiva prassi liturgica dei Neocatecumenali deve attribuirsi la responsabilità della “comunione sulla mano”, la cui concessione è stata come estorta alla S. Sede, perché contraria alla volontà di Paolo VI, che ne aveva previsto e deplorato le inevitabili conseguenze, negative sotto ogni aspetto.
— Se, oltre alla Chiesa, altre religioni aprissero alle anime vie ordinarie e oggettivamente valide per salvarsi, le Missioni Cattoliche non sarebbero affatto necessarie né meriterebbero la collaborazione spesso eroica dei fedeli.
— L’attività dei Neocatecumenali itineranti, per quanto possa sembrare lodevole, non è neppure paragonabile all’opera dei missionari cattolici che da secoli, avendo rinunziato a tutto, si dedicano all’evangelizzazione del mondo; mentre i discepoli di Kiko si recano all’estero non solo ben provvisti dalle comunità d’origine, ma anche sostenuti dall’amore e dal conforto morale delle rispettive famiglie, contro l’esempio degli Apostoli, che abbandonarono parenti, averi, comodi, ecc., seguendo il Maestro fino al martirio.
— L’erezione di Seminari, ove si preparano candidati al sacerdozio educati secondo gli errori dottrinali di Kiko, potrebbe essere una delle peggiori minacce per la Chiesa di domani.
— La dottrina sottesa al cammino, le singolarità della prassi liturgica, la legge del segreto e la severa disciplina imposta ai fedeli hanno motivato l’accusa che i Neocatecumenali ritengono che la propria Chiesa sia parallela ed anche superiore a quella Cattolica, sollevando malumori, contese e aperti conflitti, ben noti specialmente a vescovi e parroci.
— L’accentuato proselitismo e forme intimidatorie usate dai Catechisti perché i fedeli non abbandonino il cammino hanno indotto a supporre erroneamente che questo apra l’unica possibile via della salvezza.
— Le cerimonie spettacolari, l’entusiasmo sollevato attraverso la stampa, la radio, la televisione e l’atteggiamento favorevole di membri del Clero, ecc. vanno facendo credere falsamente che nella Chiesa Cattolica non ci siano altre istituzioni, iniziative, forme e metodi di vita e di apostolato altamente benemerite nella difesa della fede e nella propagazione del messaggio evangelico.
— Livellato il sacerdozio dei “presbiteri” a quello dei fedeli semplicemente battezzati, i Catechisti - in pratica - si attribuiscono un’autorità pari e superiore a quella propria dei membri della Gerarchia, scompaginando la struttura della Chiesa Cattolica.
— La pratica della pubblica accusa dei peccati gravi, oltre a ripugnare al naturale istinto del pudore e al diritto di salvare la propria fama, provoca rancori e pettegolezzi, disgregando le famiglie e mettendo in subbuglio le comunità parrocchiali.
— L’autorità che i Catechisti si arrogano nel commentare la Bibbia e dirigere le coscienze, creando un vero clima di terrore, demolisce la già fragile personalità di alcuni fedeli e provoca reazioni che talvolta spingono fino all’apostasia dalla fede.
— L’obbligo di vendere i propri beni e di versare la “decima” procura l’accumulo di ingenti somme di denaro, la cui amministrazione è affidata in modo incontrollabile ai Catechisti, come non si verifica in nessuna associazione sapientemente ordinata.
— Sostenere che l’uomo non può fare il bene e non gli è possibile evitare il male significa negare la libertà umana e la potenza redentrice della Grazia, rendendo impossibile una vera “conversione” e giustificando ogni licenza morale.
— Se, nella conversione del peccatore, la grazia non rigenera l’anima, sì da trasformarla radicalmente rendendola partecipe della natura e della vita di Dio, non si comprende in qual senso Maria Ss.ma sia proclamata dalla Chiesa universale come “la piena di grazia”. Quale culto potrebbe meritare se, soprattutto Lei, non fosse stata elevata ad un livello altissimo di amicizia (= affinità) con Dio, sì da poterne diventare la “MADRE ” generando Gesù?…
— Per la medesima ragione, non si spiega come anche i Santi possano essere venerati e invocati, se non sono stati profondamente pervasi dalla grazia, e al punto da celebrare - proprio per essa - l’unione trasformante con Dio.
— Rifiutare il Sacrificio eucaristico significa negare alla Chiesa il dovere del supremo atto di culto, quindi sopprimerla come Società eminentemente religiosa.
— Respingere la transustanziazione equivale sottrarre ai fedeli “il Pane vivo disceso dal cielo”; negar loro il conforto e la gioia dell’Amico assolutamente ideale, il più necessario “viatico” per l’eternità; nascondere alla Chiesa l’unico Sole che la riscalda, creando il clima indispensabile per la sua vita.
— La Messa, declassata a semplice “banchetto”, espone il Santissimo alle inevitabili profanazioni dovute alla noncuranza dei frammenti del “pane consacrato” e dei suoi avanzi(*). Purtroppo, anche all’abusiva prassi liturgica dei Neocatecumenali deve attribuirsi la responsabilità della “comunione sulla mano”, la cui concessione è stata come estorta alla S. Sede, perché contraria alla volontà di Paolo VI, che ne aveva previsto e deplorato le inevitabili conseguenze, negative sotto ogni aspetto.
— Se, oltre alla Chiesa, altre religioni aprissero alle anime vie ordinarie e oggettivamente valide per salvarsi, le Missioni Cattoliche non sarebbero affatto necessarie né meriterebbero la collaborazione spesso eroica dei fedeli.
— L’attività dei Neocatecumenali itineranti, per quanto possa sembrare lodevole, non è neppure paragonabile all’opera dei missionari cattolici che da secoli, avendo rinunziato a tutto, si dedicano all’evangelizzazione del mondo; mentre i discepoli di Kiko si recano all’estero non solo ben provvisti dalle comunità d’origine, ma anche sostenuti dall’amore e dal conforto morale delle rispettive famiglie, contro l’esempio degli Apostoli, che abbandonarono parenti, averi, comodi, ecc., seguendo il Maestro fino al martirio.
— L’erezione di Seminari, ove si preparano candidati al sacerdozio educati secondo gli errori dottrinali di Kiko, potrebbe essere una delle peggiori minacce per la Chiesa di domani.
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2 commenti:
La diversità tra lo spirito missionario delle congregazioni secolari e lo spirito missionario neocatecumenale è radicalmente differente. Da quello che ho visto in Asia, la velleità di conquistare adepti alla setta è tale che spinge questi "missionari" pagati dalle decime mondiali ad adescare (è il giusto termine)sprovvedute persone in vario modo, con inviti più disparati,prima a conquistare l'amicizia, poi a introdurli piano piano a sentire una "catechesi".
C'è evidentemente una progettazione astuta per adescare e questo non è nè corretto, nè onesto.Poichè tutto deve essere fatto alla luce del sole senza sotterfugi ed astuzie.Questo attegiamento furbesco denota, in fondo una mancanza di fede vera e mancanza di fiducia nella razionalità altrui.
Caro Mardunolbo sono lieto di accoglierti sul mio piccolo blog che vorrei diventasse anche il tuo. Molto interessante il tuo post.
FREEDOM
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