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Canto gregoriano

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LA BEATA VERGINE MARIA

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SAN MICHELE UCCIDE IL DRAGONE

SAN MICHELE UCCIDE IL DRAGONE
PROTETTORE DEL SITO Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude. Amen.

Antica Bibbia

Antica Bibbia

LA BIBBIA: IL LIBRO DI DIO


"Una lampada  su un sentiero buio, la pioggia che scende dal cielo su un terrreno arido e stepposo, una spada che penetra nella carne." 

"Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino".

"Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra , senza averla fecondata e fatta germogliare, perchè dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me - dice il Signore- senza avere operato ciò che desidero, senza avere compiuto ciò per cui l'avevo inviata".  "La Parola di Dio è viva, efficace, più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore". "La Bibbia è l'intreccio fra Dio e la nostra storia; la Pasqua del Cristo nasce dalla crocefissione, la vita sboccia dalla morte. La Bibbia non celebra un Dio lontano ma un Dio incarnato che salva la nostra storia. Cercherò di meditare ogni giorno le parole del mio creatore, cercherò di conoscere il cuore di Dio dalle parole di Dio affinchè io possa ardentemente desiderare i beni eterni  e con maggior desiderio la mia anima si accenda di Amore per Dio e per il fratello".

I TESORI DELLA BIBBIA da meditare...... per es . cercate : AMORE.....

TESTI SEGRETI LIBRI

mercoledì 19 gennaio 2011

AVVENIRE. BERLUSCONI E IL CASO RUBY: SCONVOLGENTE! SI FACCIA CHIAREZZA

 

 

 

 

Il quotidiano dei vescovi fa appello alla sobrietà per chi opera nella cosa pubblica e richiama le parole del presidente della Cei, Angelo Bagnasco: "Quando si ricoprono incarichi di visibilità, il contegno è indivisibile dal ruolo".

Avvenire: "Vicenda sconvolgente, serve chiarezza"Angelo Bagnasco
ROMA - Sul caso Ruby interviene anche il giornale dei vescovi italiani, "Avvenire" che invoca sobrietà per chi serve lo Stato: "Anche solo l'idea che un uomo che siede al vertice delle istituzioni dello Stato sia implicato in storie di prostituzione e, peggio ancora, di prostituzione minorile, ferisce e sconvolge", scrive il direttore Marco Tarquinio, in un editoriale sul caso Ruby pubblicato oggi in prima pagina sul quotidiano dal titolo "chiarezza necessaria".

IL RICHIAMO DI BAGNASCO. Tarquinio riprende così le parole annotate "con preoccupazione", lo scorso 27 settembre, dal presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco ("in qualunque campo, quando si ricoprono incarichi di visibilità, il contegno è indivisibile dal ruolo"), per poi sottolineare: "In questi anni, questo giornale ha ripetutamente ricordato a tutti - premier in primo luogo - che per servire degnamente nella sfera pubblica bisogna sapersi dare, e tener cara, una misura di sobrietà e di rispetto per se stessi, per ogni altro e per il ruolo che si ricopre". In merito all'indagine milanese, il direttore di "Avvenire" spiega di non sapere "come si concluderà", "anche se - scrive - "so che deve concludersi presto". "A noi italiani è dovuto almeno questo - argomenta in conclusione Tarquinio -: un'uscita rapida da questo irrespirabile polverone. E ognuno deve fare per intero la propria parte perché questo avvenga con tutta l'indispensabile pulizia agli occhi dell'Italia e del mondo".

SIR (AGENZIA CEI): "FARE CHIAREZZA, NON TENERE PAESE SUL FILO". Il Servizio informazione religiosa (Sir) interviene sul caso Ruby e si appella al senso di responsabilità "per mettere mano ai problemi e continuare efficacemente nelle politiche già positivamente messe in atto per affrontarli e in prospettiva risolverli innovando, bisogna che tutti si mettano al lavoro, nella chiarezza e con il massimo senso di responsabilità. Le risposte urgono". Sottolinea l'agenzia di stampa della Cei in una nota: "Impazza, in forme inusitate, l'ennesimo scandalo politico-giudiziario, con le accuse (infamanti) al presidente del Consiglio in relazione alle 'feste' di Arcore. Al di là del gossip, che si alimenta sui giornali e non solo, dei retroscena, dei protagonisti e del livello delle vicende, che sono minuziosamente evocate nell'ordinanza trasmessa alla Camera per l'autorizzazione a procedere ulteriormente, c'è un'unica certezza. Bisogna che si faccia chiarezza in termini stringenti, che la questione sollevata dalla procura di Milano abbia delle celeri risposte, così da non tenere sul filo la politica, le istituzioni, più ampiamente la governabilità".
martedì, 18 gennaio 2011

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