AMORE

L'AMORE PIU' GRANDE....

NON PRAEVALEBUNT

..

Canto gregoriano

Canto gregoriano

LA BEATA VERGINE MARIA

LA BEATA VERGINE MARIA

RECITA IL SANTO ROSARIO ON-LINE

SAN MICHELE UCCIDE IL DRAGONE

SAN MICHELE UCCIDE IL DRAGONE
PROTETTORE DEL SITO Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude. Amen.

Antica Bibbia

Antica Bibbia

LA BIBBIA: IL LIBRO DI DIO


"Una lampada  su un sentiero buio, la pioggia che scende dal cielo su un terrreno arido e stepposo, una spada che penetra nella carne." 

"Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino".

"Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra , senza averla fecondata e fatta germogliare, perchè dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me - dice il Signore- senza avere operato ciò che desidero, senza avere compiuto ciò per cui l'avevo inviata".  "La Parola di Dio è viva, efficace, più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore". "La Bibbia è l'intreccio fra Dio e la nostra storia; la Pasqua del Cristo nasce dalla crocefissione, la vita sboccia dalla morte. La Bibbia non celebra un Dio lontano ma un Dio incarnato che salva la nostra storia. Cercherò di meditare ogni giorno le parole del mio creatore, cercherò di conoscere il cuore di Dio dalle parole di Dio affinchè io possa ardentemente desiderare i beni eterni  e con maggior desiderio la mia anima si accenda di Amore per Dio e per il fratello".

I TESORI DELLA BIBBIA da meditare...... per es . cercate : AMORE.....

TESTI SEGRETI LIBRI

giovedì 8 aprile 2010

ORIENTAMENTI ALLE EQUIPES DI CATECHISTI PER LO SHEMA appunti presi dai nastri degli Shemà fatti da Kiko e Carmen ad alcune comunità di Roma e Madrid nel 1974 1

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ORIENTAMENTI
ALLE
EQUIPES DI CATECHISTI
PER LO
SHEMA
ORIENTAMENTI
ALLE
EQUIPES DI CATECHISTI
PER LO
SHEMA
appunti presi dai nastri
degli Shemà fatti da
Kiko e Carmen
ad alcune comunità
di Roma e Madrid nel
1974
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oppresso da questi conflitti con i soldi. Noi sempre fuggiamo
questi conflitti, non assumiamo il combattimento; noi qui
invece dobbiamo imparare ad assumere ogni giorno il nostro
combattimento: combattimento sessuale, assumendo il sesso e
così assumendo tutta la realtà di lavoro, il nostro caratteraccio,
la nostra realtà di figli, di sposa, e anche il combattimento
con i soldi. Alcuni per pigrizia, per togliersi
quel combattimento lo lasciano alla moglie e danno tutti i
soldi alla moglie così si tolgono questo problema. Ecco che
a questo indù che si comportava così si presenta un povero e
sentiva che Dio, la religione dentro di lui gli diceva di
aiutare i bisognosi, allora va dalla moglie e gli chiede 100
lire da dare a quel povero e la moglie gli risponde no,
niente, solo 20 lire. Che vi sembra? E’ chiaro che non è
questa la soluzione del problema.
Lo stesso continua dicendo che forse la realtà è questa.
Dice che ha scoperto in questo cammino di odiare la moglie,
mentre prima pensava di non odiare nessuno.
-
Pensa che dovrai provare te stesso perché è vero dobbiamo
odiare la moglie e i tigli per amore a Gesù Cristo, nel senso
che dobbiamo mettere veramente Gesù Cristo al 1° posto,
perché lui ci va a generare in un amore vero, perché questo
Spirito Santo che mette dentro di noi ci dona l'amore che
salva nostra moglie, i nostri figli, che salva tutta l'umanità,
anche noi stessi, ma quello che vuole dire il Signore
è che se tu non hai veramente l'amore di Cristo dentro di te
tu stai veramente odiando gli altri perché li vai distruggendo.
Per questo il Signore ci aiuta e Lui che ci conosce
meglio di noi ci dice di provarci anche con i soldi, è più
facIle con i soldi, in questo momento. Noi stiamo facendo
una comunità per tappe e questo il Signore ve lo chiede adesso.
A un altro dice:
-
A questo punto del cammino è necessario che facciate un'esperienza.
Io mi ricordo che quando ho detto queste cose dei
soldi in una comunità di fratelli che erano stati molto vicino
alla Chiesa, nell'azione cattolica, ecc., essi si sono
resi conto della loro impotenza e siccome gli veniva chiesto
di dare via i soldi in cui avevano riposto la loro sicurezza,
gli era venuto un dubbio tremento: Se Dio non c'è?
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Questa persona che ha passato tutta la vita piena di fede,
con tanti preti intorno ecc., gli viene questa terribile domanda.
Questa persona dopo ci ha ringraziato perché così ha
potuto capire tutta la sua vita perché nel fondo mai era
stato un uomo veramente felice, perché nel fondo di tutta la
sua realtà di fede esisteva un dubbio profondo. In fondo aveva
cercato nella Chiesa la sua realizzazione come la si
può cercare in un partito o in altre cose.
Questo significa provarsi a se stesso, scoprire anche questo.
Vi assicuro che per chi scopre questo esistenzialmente
la vita cambia totalmente, comincia a essere umile, la sua
esistenza è stata Illuminata, comincia a capire cose. Questo
da una parte. E secondo, se Dio non c'è? Se Dio non c'è tu
non sei così fesso da buttare via un milione.
Questo fatto dei soldi va fatto senza che la destra
sappia quello che fa la sinistra, in modo che deve rimanre tra
te e Dio. Se qualcuno lo viene a sapere hai già ricevuto la
tua ricompensa, quei soldi non sono nel cielo. Quello è un tesoro
che sta affermando che Dio c'è, è come un sacramento che
ti sta appoggiando, è come un fondamento che hai posto nella
tua fede.
Mi ricordo in una comunità di Spagna di una ragazza
abbastanza bruttina che non si era sposata, come tutte le donne
voleva sposarsi. Si è messa a lavorare, a mettere i soldi
da parte per comprarsi un bell’appartamento e avere più
possibilità di trovare un marito. Ha messo tutta la vita in
questo appartamento e quando è arrivata al passaggio ha
sentito il brano che dice: lì dove sarà il tuo tesoro sarà il
tuo cuore. Ha capito che il suo tesoro era l'appartamento e lì
c'era tutto il suo cuore. Così ha sentito che se voleva
mettere veramente il suo cuore in Gesù Cristo doveva vendere
quell'appartamento, darlo ai poveri e tornare a vivere come
viveva prima. Sapete cosa è successo? E' successo che l'ha
fatto. E se chiedete a quella ragazza che cosa è successo
nella sua vita vi dirà che ha trovato il marito che si chiama
Gesù Cristo, è itinerante, sta predicando il Vangelo ed è
veramente felice. A quella ragazza sono stati dati cinque
talenti e te ne ridà altri cinque perché ha trovato il Cristo
sperimentalmente, adesso ha qualche cosa di suo, nessuno può
privarla della sua esperienza di libertà assoluta, di felicità
profonda in Gesù Cristo.
Importante è anche tentare di farlo e non potere farwww.
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lo. Serve per imparare a conoscere più profondamente noi stessi.
A questo punto del cammino prima di entrare nel catecumenato
in cui il Signore comincerà a farti diventare sale, il
Signore ti invita a provarti in questo.
(Al centro, ben visibile da tutti
si colloca un grande Crocefisso)
KERYGMA
In questa realtà in cui voi avete parlato e in quello
che abbiamo cominciato a vedere da noi stessi, io vorrei, prima
della cena e in forma più breve possibile, annunciarvi Gesù
Cristo.
Come vi dicevo prima, questo cammino è un cammino di
discesa, di kenosi; i sette gradini che sono nella vasca del
nostro Battesimo esprimono questa kenosi che nostro Signore
Gesù Cristo ha fatto per noi e che viene cantata da San Paolo
in quell'inno che dice che Gesù non ha considerato la sua dignità
di Dio, ma annientò se stesso prendendo sembianze di uomo
e fattosi uomo si umiliò fino a morte, e che morte, morte
di malfattore, morte di croce. Questa kenosi che ha compiuto
il nostro Signore Gesù, cioè quello che si chiama il Mistero
di Pasqua di Gesù Cristo, deve essere fatto da ognuno di noi
attraverso questo cammino catecumenale. Il Cristianesimo non è
una teoria: noi non andiamo dietro ad una teoria e neppure ad
un certo tipo di teologia, ma andiamo dietro ad un fatto. Il
Cristianesimo è fondamentalmente una prassi, è qualche cosa da
sperimentare veramente, realmente, perché questo Gesù Cristo
che è stato messo in croce, che è morto e che Dio ha resuscitato,
che è apparso prima a Pietro, come dice San Paolo, poi
agli 11 (mancava Giuda) e poi a più di 500 fratelli insieme ed
infine a San Paolo stesso e di questi 500 che avevano visto e
toccato Gesù alcuni ancora vivevano, questo Gesù non è un mito,
non è un'idea. Il Cristianesimo è proprio un incontro con
una persona, perché Gesù è una persona, perché questo Gesù che
è morto e che è risorto, Dio lo ha
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elevato al di sopra di ogni potere, di ogni virtù e di ogni
dominazione, lo ha fatto Kyrios e Signore di tutti, in Lui è
avvenuto il giudizio sul peccato ed anche sul mondo.
Essere cristiani non significa aderire ad una legge,
a una superlegge, neanche a un'idea, neppure a una forma di
essere; essere cristiano significa incontrarsi con questo Gesù
che è stato costituito da Dio Spirito vivificante e che è capace
di donarci una nuova esistenza.
Io vorrei dirvi alcune cose che possano aiutarvi a
far presente in voi una realtà, una realtà che, proprio perché
è presente, si fa in noi carne quando viene proclamata, quando
viene ascoltata ed accolta.
Quello che mi impressiona maggiormente è il sapere
che la salvezza degli uomini viene dalla predicazione, per
questo oggi la Chiesa scopre che il suo primo compito è quello
di evangelizzare. E’ chiaro che la Chiesa non evangelizza soltanto
con parole, con questa tromba che sono gli Apostoli che
annunziano la Buona Novella, ma anche sigilla questa realtà
che l'annuncio crea in noi, con dei Sacramenti, con dei Segni.
Vedete quindi come il battesimo viene dopo: prima si dà la Fede
e dopo il Battesimo sigilla questa realtà, come la circoncisione
sigilla la fede di Abramo.
Probabilmente tutti voi che siete qui siete ingarbugliati,
pieni di problemi, di attitudini nevrotiche. Non so
come vi trovate.
il Kerygma ha il potere di liberarci perché fa presente
un fatto, una prassi, una realtà che è vera, per cui così
come è vero che Gesù è il Salvatore e che chi crede in Lui,
come quella donna che gli tocca l'orlo del manto, veniva sanato
e così come Gesù passa e dà la vita a Lazzaro e dà la vita
alla figlia di Giairo, fa camminare uno zoppo e dà la vista a
un cieco, capita che tantissimi altri, che sono passati vicini
a Lui e che erano presenti, non hanno ricevuto assolutamente
nulla.
In che cosa questa Buona Novella che Gesù risorto,
dopo aver soffiato sugli apostoli e inviato a loro il suo Spirito
che inaugura una nuova realtà una nuova Eon, ha detto di
an
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nunciare, inviando gli apostoli a percorrere il mondo, per
salvare il mondo?
Io sono schiavo di questo Annuncio, sono incatenato a
questo Annuncio che mi fa girare il mondo continuamente. Perché
il compito fondamentale della Chiesa è evangelizzare, cioè
annunciare costantemente con i fatti che sono avvenuti in loro,
con la parola, con tutto il loro essere, la Buona Notizia,
perché Gesù non è morto soltanto per me e per te sulla corce,
ma è morto per tutto il genere umano. Questa nuova realtà che
l'umanità ha acquistato in Gesù Cristo risorto deve essere annunziata
a tutta l'umanità perché per essa il Cristo è risorto.
In che cosa consiste questo Mistero di Gesù Cristo?
Io vi dicevo ieri chi affinché si possa dare a voi oggi, adesso,
non domani, questa resurrezione, perché questo fatto possa
arrivare adesso a voi, perché tutti noi adesso possiamo essere
inondati dallo spinite Santo, perché il vostro battesimo possa
crescere per la predicazione delle Buona Novella, c'è bisogno
per prima cosa di credere a questo annuncio. Che cosa dobbiamo
credere?
Ecco, avrei voluto mettere qui in mezzo a noi una Croce più
grande di questa, perché una delle cose che più mi ha aiutato
nella mia conversione mi capitò un giorno in cui ero andato in
una chiesa per ascoltare un predicatore dei Cursillos de Cristandad.
Quello che mi colpì fu un grande crocifisso che era
dietro di lui, per cui non ascoltavo più quello che diceva il
prete e guardavo quel Cristo. Qualche cosa mi diceva che quello
che io vedevo lì, quella scultura di Cristo in grandezza
naturale, quella era la verità, che quella forma di amare espressa
da Cristo in Croce era in modo assoluto la verità.
Più tardi ho capito quelle parole di San Paolo che dicono:
quello che noi vi annunziamo non è lontano dal vostro cuore
e dalla vostra bocca.
In quella catechesi battesimale che è rincontro tra
Cristo e Nicodemo, Nicodemo domanda: com'è possibile nascere
di nuovo? Gesù gli aveva detto: se tu non nasci di nuovo non
potrai entrare nel Regno di Dio. Nicodemo è un uomo vecchio e
questo linguaggio non lo capisce. Com'è possibile per un uomo
vecchio nascere di nuovo? Forse devo entrare nuovamente nel
seno di mia madre per essere gestato? (E' proprio quello che
diciamo a voi iniziando una gestazione nel seno di vostra madre,
che è la Chiesa). Gesù gli riwww.
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sponde con un discorso un pò strano: così come il vento va dove
vuole e nessun lo può prendere, soltanto ascolti il suo rumore
e non sai da dove viene e dove va, così è colui che nasce
dallo Spirito, perché chi non nasce dall'acqua e dallo Spirito
non può entrare nel Regno. Cioè per prima cosa Gesù gli spiega
che cosa significa essere un uomo che nasce dallo Spirito e
gli pone una contrapposizione tra il vento e quello che non è
il vento. Se voi pensate alla vostra vita, cioè alla vita di
persone che non sono nate da Dio, di persone della carne, voi
scoprite che è esattamente al contrario di quello che ha detto
Gesù Cristo del vento. Nessun uomo vuole andare dove non sa,
né venire da dove non sa, ognuno di noi proietta e progetta la
propria esistenza: programma di sposarsi e tutta la sua vita è
proiettata in quella direzione, programma di avere un lavoro
fisso, programma di avere figli o di non averne, costantemente
programma la sua vita. Il Signore mette una differenza: l'uomo
che nasce dallo Spirito è come il vento, non sa da dove viene,
né dove va e sta vivendo assolutamente l'oggi, il passato non
gli appartiene più e il futuro non è suo, deve vivere ogni
giorno rispondendo agli eventi, alla storia che Dio gli traccia
perché l'uomo dello Spirito si realizza, vive soltanto
nella volontà del Padre, e Gesù Cristo dirà che il suo cibo è
fare la volontà di colui che lo ha inviato. Per cui da questo
paragone con il vento voi potete vedere se siete dello Spirito
o non dello Spirito.
Vi assicuro che vivere così senza sapere dove vai, portando
sempre Gesù Cristo, significa essere portati dal Signore per
strade impressionanti; egli vi porterà a cose meravigliose. E'
chiaro che chi programma la sua vita pone sempre delle parentesi
a Dio e non si può chiudere in un buco: ora si chiede una
macchina, ora un fidanzato, ora i soldi, ora un bel figlio,
costantemente facendo passare Dio per il nostro cervello.
Ma Nicodemo non è contento di questa risposta e chiede:
come può avvenire questo? come si può nascere di nuovo? La
risposta di Gesù Cristo mi ha fatto ricordare quella esperienza
che ho avuto vedendo quel grande Crocifisso, esperienza che
mi ha aiutato perla mia conversione. Gesù Cristo dice: così
come Mosè ha innalzato il serpente nel deserto, è necessario
che il Figlio dell'uomo sia innalzato. Per questo vi ricordo
che quando il serpente fu innalzato nel deserto, se qualcuno
veniva morso da un serpente poteva guarire, recuperare la
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vita soltanto guardando il serpente innalzato, questa immagine
di serpente morto, credendo che ciò poteva avvenire. Ed infatti
guariva senza fare altro che guardare. Per questo io oggi
vi invito a guardare Gesù Cristo; la fede viene anche da questo
guardare. Cosa dobbiamo guardare in Gesù Cristo? Gesù Cristo
dice: quando io sarò innalzato attirerò tutti verso di me
e colui che crederà nel Figlio dell'uomo nascerà da Dio perché
io sono venuto a dare la vita per tutti gli uomini.
La prima cosa che io vi invito a fare di fronte a Gesù
inchiodato su una croce. Gesù storico, uomo concreto (è
chiaro che molti altri uomini sono morti in croce, hanno sofferto
tanto, sono morti forse per ragioni sentimentali, per un
amico, ma per questo non significa che essi sono Dio, c'è una
grande differenza) è il considerare, perché lo Spirito Santo
ce lo ha comunicato, che Lui ha occupato il posto di tutti i
peccatori in quanto Lui era il Figlio di Dio, era Dio stesso.
Il Signore ci invita a fare un'esperienza in Gesù sulla croce,
ci invita a guardare noi stessi uccisi perché Gesù ha mostrato
al mondo che il cammino del mondo uccide Dio dentro noi stessi:
l'uomo con la sua vita sta uccidendo se stesso in quanto
sta uccidendo l'autore della vita. San Paolo dirà nel kerygma:
voi avete ucciso l'autore della vita. Poiché uccidiamo l'autore
della vita dentro di noi, noi stiamo uccidendo noi stessi;
noi lo stiamo uccidendo negli altri. Gesù ha mostrato all'umanità
la realtà di peccato che c'è in tutta l’umanità, e nello
stesso tempo ha mostrato quella che è la verità contro quello
che è la nostra vita. Qual'è la verità? La verità è che Gesù
non ha resistito al male, Lui giusto si è fatto ingiusto, è
passato per ingiusto Lui che era giusto. Noi passiamo la nostra
vita obbligando gli altri ad amarci, noi mettiamo una
legge nella nostra casa, nella nostra famiglia e in nome di
questa legge mia moglie deve pulire i piatti, deve essere così,
non deve essere tirchia, non deve rompermi le scatole,
ecc. ecc., in nome di questa legge se la moglie non è come io
penso, cioè se non applica questa legge per cui mi deve amare,
io le faccio violenza e così la moglie, prendendo la stessa
legge, vuole che il marito sia così, la ami, la curi; si preoccupi
di lei, l'aiuti a badare ai figli e se il marito non
adempie a questa legge di amare lei al di sopra di ogni cosa,
lei gli applica una violenza: o si separa, o va con
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i genitori, o gli mette il muso, o si arrabbia e si chiude in
camera, ecc.
Quello che nessuno ha mai voluto e potuto fare è farsi
ammazzare, cioè passare per fesso. Gesù Cristo è stato una
rivoluzione assoluta perché se questo fesso che è qui crocifisso
non fosse Dio qui non si potrebbe annunziare assolutamente
nulla, perché ognuno crede che quello che lo realizza
nella vita è il contrario di quello che qui è mostrato: è
l'autodeterminazione di se stesso, è la sicurezza nel prestigio,
nel lavoro, nei soldi, ecc. Ma succede che tutto quello
che abbiamo sempre allontanato da noi, la pietra che sempre
abbiamo scartato, cioè di occupare l'ultimo posto, di essere
evitati da tutti, di essere disprezzati da tutti, ecco che
tutto questo Dio l'ha fatto diventare pietra angolare della
nostra realtà. Questo uomo che non ha resistito al male e che
ha assunto su di sè il peccato di invidia e di egoismo dei farisei
che lo ha portato sulla croce, in quella realtà Lui ha
assunto tutta la realtà umana, tutta l'umanità peccatrice e
sulla croce Lui si è fatto peccato per noi e si è lasciato
schiacciare da tutta la maledizione stessa della Legge, della
Parola stessa di Dio, da tutti i Salmi di maledizione che annunciano
i castighi sui peccatori. Tutto questo Gesù Cristo lo
ha assunto su di sè, ha preso su di sè tutta la realtà umana
di peccato e lui che era il Giusto non ha voluto giudicare.
Noi abbiamo passato la vita giudicando e Gesù Cristo non ha
voluto giudicare, anzi lui non ha voluto contestare nulla e
nello stesso tempo contestando tutto con la sua vittoria, perché
nello stesso tempo che lui si è caricato del peccato, si è
lasciato schiacciare sulla croce dal peccato dell'umanità e
allo stesso tempo ha perdonato l'umanità che l'uccideva, le ha
anche mostrato la verità, che gli uomini stanno uccidendo se
stessi perché stanno uccidendo l'autore della vita, stanno uccidendo
Dio. Sta dicendo loro che sono condannati; la prima
cosa che fa la Croce, che fa il mistero di Pasqua, è giudicarci
di peccato, cioè la croce viene a noi.
Questa realtà, questo uomo, questo amore che ha avuto
Dio per te, perché lì stava tutta l'umanità, tutto questo Dio
l'ha resuscitato e lo ha fatto il Figlio dell'uomo, l'unica
Verità, l'ha fatto Kyrios.
Cioè,fratelli, se tu non sei qui su questa croce, se
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tu non hai in te questo amore, tu sei condannato allo sterminio.
Sei condannato allo sterminio non perché Dio ti voglia
sterminare, ma perché non esiste un'altra realtà nel mondo,
tutto sarà passato per il fuoco.
Soltanto questo sulla croce è stato resuscitato; è chiaro che
è l'unica cosa che Dio ha resuscitato ed è l'unica cosa che
vivrà perché questo è lo stesso Dio, tutto il resto perirà: la
cultura, l'arte, ecc., tutto perirà, così come tante cose sono
già morte; tutto sarà passato per il fuoco.
Ma allora la croce di Gesù Cristo annunzia la salvezza per
tutto il mondo. Figurati in cosa consiste la conversione.....!
Chi potrà veramente amare lasciandosi ammazzare?
Cristo non è una immagine che pretende di venire a te dicendoti
che tu devi amare così moralisticamente. Per questo noi ci
siamo ribellati ad un cristianesimo di imitazione. Mai i Padri
della Chiesa, quando parlano di imitazione, intendono una imitazione
moralistica, l'uomo della carne che deve imitare l'uomo
di Dio! Com'è possibile?
Così se si chiede alla gente se si può compiere il
Vangelo ti rispondono dicendo: Io non sono Dio!
E con questo sono fregati. Questo dipende dal fatto che il
Kerygma mai è stato proclamato veramente.
E' chiaro che il popolo vede Gesù Cristo e vuole imitarlo
con le proprie forze, ma per l'uomo della carne è impossibile
imitare l'uomo-Dio. E' assurdo che Dio ponga di fronte
a noi un uomo-Dio da imitare mentre noi siamo esseri umani
pieni di peccati e di difetti.
Allora cosa ci vuol dire il Signore mostrandoci questo
Cristo in croce per i nostri peccati e dicendoci che questa
è l'unica verità, che questo è l'amore, che questo è l'agapé,
che questo è Dio stesso, e che soltanto chi ama così entrerà
nel Regno di Dio e tutti gli altri periranno?
Ci dice per prima cosa che siamo condannati perché
questa è la prima missione della croce.
Ma io vi invito veramente a guardare questo Cristo,
anche se è come un verme schifoso (il salmo 21 dice: neppure
sono uomo, sono un verme) e vedere in ciò Dio che ti ha amato
fino al colmo, fino alla croce. E nello stesso tempo questo
amore ti dice che questa è l'unica verità. Ricordati invece
che tu oggi non hai sopportato i difetti di tua moglie, quelli
di tuo
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figlio, non sopporti nulla che ti uccide. Cioè tu non hai questo
Spirito, non hai dentro questa croce; allora la prima cosa
che fa questa croce è condannarti, ti sta minacciando di morte.
Ma se tu non puoi imitare Gesù Cristo con le tue forze cosa
possiamo fare?
Ecco la croce ti invita a credere che Gesù è morto in
croce proprio per donarti una nuova esistenza, a guardare a
Lui e ad appoggiarti a lui nel suo Sangue (per questo ho voluto
dirvi ciò prima dell'Eucarestia) sparso completamente fino
all'acqua per te, proprio perché tu potessi rinascere da Dio.
Cioè lui è morto per i tuoi peccati, lui si è fatto peccato,
considerate quello che è il kerygma, lui si è fatto se stesso
peccatore ed è stato condannato a morte, è morto per te perché
tu non muoia, lui ha sofferto la punizione dei peccati per te.
Ecco Gesù Cristo morto.
Ma se lui si è fatto te stesso che cosa significa la Resurrezione?
Che Dio ti ha perdonato. Perché se eri te stesso che
eri entrato nella morte sei tu stesso che sei resuscitato.
Questo è quello che annunzia la Chiesa alla veglia Pasquale
quando fa il Battesimo.
Quando un uomo entra nell'acqua, entra nella bara con Gesù
Cristo; Gesù Cristo è entrato per lui nella morte e allora dirà
San Paolo: guardate che gran sacramento è questo che noi
imitando Gesù Cristo per il sacramento dell'acqua, soltanto
per imitazione nel senso che noi non moriamo veramente, noi
veramente moriremo all'uomo vecchio e veramente resuscitiamo.
Figurati, tu non devi fare niente, soltanto devi fare un teatrino
di entrare dentro l'acqua. Ma quell'acqua ha il potere
di distruggere in te l'uomo vecchio, proprio per salvarti dal
potere che ha dentro di te il peccato. Allora capiamo quello
che dice San Paolo nel capitolo 4° dell'Epistola ai Romani
quando parla di Abramo e dice: Cristo morì per i nostri peccati
e fu resuscitato per la nostra giustificazione, perché se
in lui c'era l'umanità peccatrice e Dio l'ha resuscitato, nella
resurrezione di Gesù Cristo Dio ha resuscitato tutta l'umanità.
Quello che a me preoccupa, fratelli, è vedere un ubriacone
distrutto e che poi si uccide senza sapere realmente
quello che è la Buona Novella; questo mi fa soffrire.
Per questo,fratelli, penso che le comunità devono annunciare
al mondo questa verità, perché credo fermamente in questa realtà
e come è stata data a me deve essere rivelata oggi a tutti
gli
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uomini .
Questa verità che Dio ha resuscitato in Gesù Cristo
tutti gli uomini deve essere annunziata per prima a tutti i
miserabili disgraziati che sono schiacciati veramente dai peccati.
A questo punto che cosa dobbiamo fare? Riconoscere che noi
siamo impotenti ad amare così. Allora gli ultimi della terra
sono i primi ad entrare nell'acqua correndo: gli assassini, le
prostitute, gli omosessuali, gli ubriaconi. Queste persone
hanno guadagnato tutto, perché è vero che hanno le mani piene
di peccati è vero quello che sta dicendo Gesù Cristo che l'umanità
è nel peccato, ma adesso devono ricevere solo gratuitamente
un nuovo vestito, il vestito della vita eterna.
Per questo entravano nudi e ricevevano dopo una veste bianca
che significa la nuova natura in essi.
Sapete che questo cammino è nato in Palomares in mezzo
ai gitani, alle prostitute, ai ladri ed essi hanno creduto
veramente in questo e la loro vita si è trasformata. Il problema
che abbiamo con le parrocchie è che le persone non credono
realmente di essere peccatrici e per questo devono fare
un cammino di discesa fino al punto in cui la loro stessa vita
le porti a capire veramente che non sanno amare né la moglie,
né nessuno.
Come si può realizzare in noi questo uomo nuovo? Gesù
Cristo adesso è risorto, è davanti al Padre presentando le sue
piaghe gloriose per donare a voi la vita. Quando si realizza
in voi questa nuova vita? Quando ascoltate il kerygma. E' adesso
che questa nuova vita viene a voi, non è domani, anzi
ogni giorno che si ascolta questa parola questa realtà è più
potente; questo per chi crede che questa realtà sia vera.
Il Battesimo dell'acqua veniva dopo, si dava soltanto
a quelli che avendo ascoltato il kerygma dimostravano che avevano
creduto ad esso perché la loro vita si era trasformata.
Oggi avete una grazia immensa di Dio di poter ascoltare questo.
Non a tutti è dato di ascoltarlo. E’ oggi che viene a voi
questo kerygma perché Cristo adesso è risorto realmente per
voi, per giustificarvi. Adesso che ti si annunzia che tutti i
tuoi peccati sono perdonati, se tu ti lasci giudicare da questa
cro
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ce sai cosa ti succede? Ma io non posso amare così. Ma perché
dubiti? Adesso ti dirà San Paolo: perché guardi a te stesso?
sai perché non credi? Perché non sai che cosa è la fede. Dice
San Paolo che la fede consiste in questo: che Abramo quando
Dio gli disse "tu avrai tanti figli come le stelle del cielo",
Abramo non guardò a se stesso pensando che era difficile a
credere ciò perché aveva 100 anni e oramai non aveva più forze
per andare a letto con la moglie e perché la moglie era sterile,
essendole cessate le mestruazioni, ma Abramo di fronte alla
Parola che gli veniva rivolta non ha esitato, non ha guardato
a se stesso, ma guardando a colui che gli parlava, credette
che era potente per realizzare le promesse che annunciava.
Lo sai perché a te questa sera non importa assolutamente nulla
di questo annuncio? Perché stai guardando a te stesso, perché
guardi la tua miseria, perché non accetti la tua realtà di oggi,
non sopporti quella certa cosa, che sei un tirchio.
Per questo fratello mio non puoi nascere da questa parola; tu
stai guardando a te per cui la croce, il sangue di Gesù Cristo
non serve assolutamente a niente. Tu non credi che dopo questa
predicazione tu puoi cambiare vita per sempre? Qui forse nessuno
ha creduto e per questo nessuno cambierà per niente.
Io potrei presentare a voi un elenco di persone, e
molte di queste le conoscete, la cui vita si è trasformata totalmente
venendo ad un kerygma e soltanto ascoltando una parola
quel giorno la loro vita è passata da così a così per sempre.
Mi diceva un prete che pensava di lasciare di essere
prete, che era in crisi completa fino a quando un giorno ha
ascoltato il kerygma, dopo forse non ha ascoltato più nulla,
più nessuna catechesi, ma da quel giorno la sua vita si è trasformata.
Perché chi crede..... Che cosa si tratta di credere, fratelli?
Si tratta di credere che quando Gesù Cristo è il Kyrios, è potente
per trasformare la tua vita, è potente per donarti veramente
uno Spirito come lui vuole, capace di amare il nemico
senza sforzo. Se tu entro domani non avrai amato il nemico
senza sforzo è molto chiaro: tu non hai creduto all'Annuncio,
perché noi sappiamo che in chi ha creduto, questa Annuncio è
potente. Se noi sapessimo che questo che noi annunciamo è una
specie di
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lavaggio del cervello che mai si realizza, per cui mai si converte
nessuno allora potremmo pensare che questa è una cosa
che va semplicemente ripetuta, ma siccome sappiamo che lo
stesso Annuncio del Vangelo ha fatto cambiare persone per sempre,
adesso sappiamo che differenza tra uno che si converte e
uno che non si converte.
Si tratta solo che tu guardi a Gesù Cristo morto per i tuoi
peccati e di lasciare nella croce di Cristo il tuo uomo vecchio,
di distruggerlo.
Questo tu devi fare ogni volta che ascolti il kerygma,
nel battesimo si esprime dopo in un Sacramento, ma tu
prima devi averlo fatto nell'Annuncio del kerygma, se hai
guardato a Gesù Cristo e hai creduto veramente che tu non ami
così, che è vero che questa è l'unica verità nel mondo, anche
se ti uccidono per essa. Questa è l'unica verità, amare così,
amare il nemico, amare tutti gli uomini fino a lasciarti inchiodare
per loro, senza giudicarli, lasciando il giudizio a
Dio: questo è lo stesso Dio, ma siccome tu non sei Dio, se ti
lasci giudicare da questa croce che per prima cosa ti condanna
alla morte di Cristo, la resurrezione di Cristo ti annuncia il
perdono dei peccati.
Come sai tu che Gesù Cristo è resuscitato? Perché io sono qui,
per questo lo sai. Perché Cristo resuscitato continua a prendere
persone e le invia con potere per liberare il mondo e se
Cristo non fosse risorto io non sarei qui. La stessa Chiesa è
testimone che Gesù Cristo è vivente, che continua ad annunziare
il kerygma attraverso i secoli, una volta, due volte, tre
volte. Cristo è veramente risorto, fratelli, perché chi ha ingannato
me? Chi è stato il fesso che mi sta lavando il cervello
e mi fa fare queste cose? Cosa credete voi, che queste cose
mi danno gloria? Ma qui, fratelli, mi daranno un sacco di botte,
giocando con queste cose!
Quelli di Roma, i canonici la prima cosa che dicono è
che sono un esaltato, così mi diceva un teologo a Firenze. Cosa
credete, che si può giocare con queste cose?
Noi siamo testimoni che quello che annunciamo è vero,
autenticamente vero per voi. Ma non crediate che il kerygma
debba essere proclamato una volta sola e poi basta, anzi deve
venire annunziato, proclamato perfettamente, perché nella misura
in cui voi credete in esso voi crescete nella fede e vi
realizza ogni volta di più in voi.
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Dice San Paolo che Dio ha voluto che la fede venga proprio
dalla stoltezza della predicazione. Per l'assurdità della predicazione
viene la fede agli uomini e con la fede la vita eterna.
Quando io guardavo quel Cristo, quando quel frate
predicava, qualcosa mi diceva dentro di me che quella è la verità,
ma io mi sentivo impotente per amare così. Ma Gesù mi ha
detto interiormente: Io vivrò in te; tu vuoi essere cristiano?
Io vivrò in te. Perché non sono io che vivo, dice San Paolo,
ma è Cristo che vive in me. Il cristiano consiste in questo:
mostrare la gloria di Dio che è sul volto di Cristo. Un apostolo
che annunzia se stesso non è un apostolo, è uno scemo, è
uno davanti al quale tutti dicono: quello è un santo! I santi
di questo tipo non salvano nessuno. Per questo, dice San Paolo,
noi portiamo questo tesoro in vasi di creta perché si veda
che la sublimità di questo Amore, di questo Amore che continua
a esistere sulla terra, che dà la vita per gli altri senza
giudicare nessuno, viene da Dio e non da noi.
Per cui se la gente vede che questo amore che io ho
non viene da me, nessuno si preoccuperà per la mia canonizzazione.
Queste sono fesserie! Importante è vedere che questo
Gesù Cristo c'è e che lo stesso Spirito che io ho ricevuto
possa riceverlo quell'uomo disgraziato e incapace di amare i
suoi figli.
Soltanto così salviamo veramente l'umanità dandole un messaggio
di speranza. Altrimenti come potremmo andare dai carcerati
ad annunziare Gesù Cristo? Quelli ti fanno una pernacchia
grande così! Dobbiamo anche avere il coraggio di annunciare il
Vangelo, perché non siamo né migliori né peggiori di loro,
...., perché Gesù Cristo ha chiuso tutti sotto il peccato della
sua croce per aver con tutti gli uomini misericordia. In
questo momento quelli che si sono creduti fino ad oggi i sicuri,
i primi, quelli salvati, hanno più difficoltà. Per i ricchi
la prima cosa che fa la croce di Gesù Cristo è mostrare
che la loro ricchezza è vana, che non serve, che non salva. E'
difficile per questi che hanno appoggiato tutta la loro vita
nella famiglia, nella carriera senza sentirsi dire che tutte
queste cose non salvano e che saranno distrutte dal fuoco. Così
quando Paolo parla ad Agrippa, Agrippa ha una tale paura
che non vuole farlo parlare perché lui ha costruito tutta la
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sua vita sul successo, su essere re, su avere soldi. Paolo gli
sta dicendo che arriva la condanna, che tutte queste cose sono
niente e dice Paolo che per Cristo morto e risorto tutto quello
che lui ha di umano è per lui spazzatura per guadagnare Gesù
Cristo.
Fratelli adesso andiamo a cena e nella Eucarestia il
Signore ci permetta oggi di benedirlo, ci permetta di fare oggi
veramente un'alleanza con Lui, nel suo corpo che si spezza,
in un Sacramento.
Quando dici amen a questo corpo non lo dici in nome
tuo, lo dici nel corpo di Gesù Cristo; significa dire amen alla
tua realtà di morte che non hai voluto accettare, perché se
non sei disposto ad accettare la tua realtà non comunicarti,
se no fai un sacrilegio. Chi dice amen al corpo di Gesù Cristo
che si spezza per te dice amen all'amore di Dio: al fatto che
Dio va a tirarti fuori da questa morte come lui vuole.
Il Signore Gesù Cristo non ti insegna soltanto a mangiare
il suo corpo al quale tu dici amen, ma ti dà anche da
bere il vino del Suo Regno che lui ha promesso e giurato nel
suo sangue, di modo che, questa morte che per te è difficile
accettare, il Signore Gesù Cristo ti dice che ti porterà al
Regno, che è la Croce Gloriosa, di non avere paura che non ti
ucciderà. Quell'evento non ti ucciderà, avanti, bevi il vino
del Regno perché io ho giurato nel mio sangue di non abbandonarti,
entra nella morte tranquillo perché non ti lascerò,
guarda me che mi sono abbandonato al Padre, che sono entrato
nella Croce e Lui non mi ha lasciato nella morte, mi ha tirato
fuori e anche sta tirando fuori te.
Finiamo questa catechesi con una preghiera che farò
io e poi andiamo a cena.
. Cena
. Eucarestia
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DOMENICA MATTINA
L O D I
Ammonizione ambientale
Siamo qui riuniti oggi, di domenica. Domenica significa
"giorno del Signore" e insieme alla morte e Resurrezione
di Cristo Gesù, noi celebriamo la nostra resurrezione. L'Eucarestia
di ieri ha inaugurato la domenica, il giorno del riposo,
il giorno del riposo escatologico.
Il Salmo 21 dice che Dio abita nelle lodi del suo popolo.
Noi oggi possiamo benedire il Signore per quello che va
facendo in noi. Dio abita qui, in questa preghiera di ringraziamento
e di benedizione per le meraviglie che Lui ha fatto
non soltanto nella creazione; ma per quello che sta facendo in
noi.
Vi invito ad obbedire al Signore, ad ascoltare questa
Parola; ad accostarvi a questa Parola, che oggi sarà lunga e
meravigliosa, nello stesso modo con cui vi si accosta la Chiesa
orientale, cioè nella certezza che questa Parola ha il potere
di esorcizzare i nostri demoni, sicché anche soltanto ascoltarla
è una grande cosa. Passeremo la mattina, prima di
pranzo, ascoltando questa Parola, cantando al Signore e anche
pregando nella lode, in un'assemblea, che benedice il Signore.
Io vi invito, questa mattina ad ascoltare questa Parola, a
mettervi in contatto quasi fisicamente con essa, lasciando che
ci aiuti, cantando con il cuore, lasciandoci trasportare dai
canti, dai salmi e dalle preghiere. Cominciamo.
Ammonizione al canto dopo il 1° Salmo
Come risposta al 1° Salmo si canta: “Vi scongiuro,
figlie di Gerusalemme".
Vorrei dire due parole su questo canto. Questo canto
che è tutto Parola di Dio, dice: "Quando dormivo; ma il mio
cuo
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re vegliava, la voce del mio diletto sentii". "Quando dormivo"
significa quando mi alienavo, quando sonnecchiavo nella mia
vita; "ma il mio cuore vegliava", cioè non ero felice. Il mio
cuore, che è stato creato da Dio (come dice S. Agostino) soltanto
potrà riposare in Dio; cioè cercavo qualcosa d'altro.
Ecco, in questa situazione in cui mi trovavo, sentii la voce
del mio diletto. Tutti noi ci trovavamo in questa situazione:
camminando, lavorando, con le nostre cose, con i nostri problemi
quotidiani, essendo un pochino soddisfatti interiormente,
ecco che la voce del mio Diletto, la voce di Gesù Cristo,
attraverso le catechesi, attraversto questa convivenza, sentii.
E questa
voce mi ha detto: "aprimi colomba, aprimi sorella mia". Gli
ebrei dicono nel "Talmud" che il Signore ha bisogno che noi
apriamo la porta un pochino, anche soltanto una fessura piccola
come un ago; perché se noi non apriamo la porta, (dice il
"Talmud", che è il commentario rabbinico alla Torà, alla
Scrittura) non siamo noi che rimaniamo chiusi; ma è Dio, che
rimane chiuso. Poiché Dio è amore, ha bisogno di trasmettersi,
di entrare in noi. Se l'uomo gli chiude la porta; gli chiude
il suo cuore, Dio rimane chiuso. Dio non si realizza (se si
può dire questo). Dio ha necessità assoluta di entrare in te,
perché Dio ti ama con tutto il suo cuore.
Dio, per fare in modo che tu apra la porta, non soltanto
ti tenta dicendoti: "aprimi, i miei riccioli sono pieni
della rugiada della notte, voglio fare l'amore con te". In
questa immagine, che presenta Dio come uno sposo, che vuole
entrare dalla sposa, è anche Dio stesso, che cerca di aprire
introducendo la mano per la fessura della porta, tentando di
arrivare al chiavistello della porta per aprirla. Quando l'amata
vide la mano del suo diletto, tutte le sue viscere si
commossero e immediatamente si alza per aprire la porta e le
sue mani stillano mirra squisitissima, che era sul chiavistello.
Ma aprendo la porta succede una cosa strana, che forse non
capiamo: il diletto è andato via, non c'è più. Questo fatto
invece di scoraggiare l'amata, la fà ancor più morire d'amore;
l'anima le viene meno, si sente distrutta; adesso che è riuscita
a svegliarsi dal sonno, è riuscita a mettersi in movimento,
ecco che adesso il diletto è andato via. E allora esce
a cercarlo di corsa, domanda a tutti quelli che incontra, perché
muore di amore, perché comincia a sentire amore, un amore
che è nato chissà come per quel diletto. Lo chiama, lo cerca
per le piazze e per i
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campi e l'amato non appare; anzi la trovano le guardie che
fanno la ronda alle mura, la picchiano, la spogliano, la violano.
Questo è qualcosa che noi dobbiamo sperimentare. Perché
questo?
Anche qualcuno di voi forse, oggi e in questo cammino
ha sentito che questa Parola si deve adempiere, perché la sposa,
alla fine del canto dice: "Oh, se tu fossi mio fratello,
ti potrei baciare senza che si scandalizzassero" e cioè io ti
potrei baciare come una sorella bacia suo fratello quando ritorna
da un lungo viaggio e lo incontra alla porta. "Vi scongiuro,
figlie di Gerusalemme, se incontrate il mio diletto,
ditegli che io muoio d'amore". Perché, fratelli, quello che ci
guarisce non è essere amati; ma riuscire ad amare. Questa è
l'opera del Signore: metterci in moto fino a sentire amore,
con persecuzioni, ecc. e cercare Dio.
Non importa che ti trovino le guardie delle mura, e
che ti spoglino; che ti facciano soffrire, che la vita si trasformi
in un dramma, quando ti rendi conto, che in te è nato
un amore immenso verso Gesù Cristo, che si esprime nell'amore
verso i fratelli. Questa frase: "se tu fossi mio fratello..."
si realizza nella comunità cristiana. In Gesù Cristo. Dio si è
fatto nostro fratello; e nella Chiesa noi possiamo baciare Gesù
Cristo nel bacio della pace, perché sappiamo che ontologicamente
che i fratelli della Chiesa, sono i fratelli di Gesù
Cristo, sono Gesù Cristo stesso. Se voi non capite questo e
cioè che l'importante non è essere amato; ma riuscire ad amare,
non capirete nulla della nostra esistenza e perché ad un
certo punto sentiamo e poi improvvisamente non sentiamo più,
perché ci capitano certe cose, che ci sembrano brutte. Cantiamo
fratelli questo canto.
Ammonizione al "Cantico delle creature"
Vediamo questi tre giovani nella fornace. Erano stati
obbligati ad adorare la statua del re Nabuccodonosor e, non
volendo farlo, vengono condannati al fuoco ardente in una fornace.
Dio invia una brezza soave, che li preserva dall'essere
bruciati; ed essi, vedendo questo miracolo di Dio, in mezzo
alle fiamme, che continuano a salire e che bruciano anche coloro,
che
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li volevano bruciare, cominciano a lodare il Signore con questo
cantico, che lo Spirito Santo ispira loro, in cui invitano
tutta la creazione, cominciando dall'acqua, dalla terra, dalle
nuvole, dagli animali, dagli uomini ad adorare il Signore con
loro. Questi tre giovani, che cantano e lodano il Signore insieme
a tutta la creazione, vengono' rappresentati molte volte
in dipinti delle catacombe, perché nella Chiesa primitiva questi
tre giovani erano un'immagine, che esprimeva quello che è
la Chiesa. Il numero tre è simbolo della Trinità di Dio, è
simbolo della comunità, è simbolo della Chiesa. Questi tre
giovani, che lodano Dio con le mani alzate in mezzo al fuoco
sono l'immagine della Chiesa in mezzo al mondo.
Il mondo è un fuoco; noi viviamo in mezzo a questo
fuoco e i cristiani ricevono da Dio questa brezza soave, per
la quale noi, in mezzo a questo fuoco non ci bruciamo. Lì dove
gli altri si bruciano, noi passiamo attraverso questo fuoco
senza bruciarci, lodando il Signore in mezzo alle nazioni e
ricapitolando in Cristo, che vive in noi, tutte le opere della
creazione, che acquistano il loro senso nella Chiesa. Senza
Gesù Cristo gli alberi, le montagne non hanno senso. Infatti
per gli atei tutto è assurdo e non si capisce il perché dell'esistenza
delle cose. Perché SE L'UOMO NON HA SENSO, NON HA
SENSO NEPPURE LA NATURA.
Io vi invito adesso, fratelli, a lodare veramente
Dio. Questo cantico di lode è una verità, che cantiamo insieme
a tutta la Chiesa e tutti gli alberi, tutti i fiumi, tutti i
pesci lodano con noi veramente.
A
mmonizione alla lettura del Deutoronomio (Shemà)
Adesso fratelli ascolteremo la Parola dello Shemà.
Sapete che la parola "SHEMA'" in ebraico significa
"ascolta", il Shema Israel" "ascolta Israele". Nell'Antico Testamento
il popolo ebraico si chiama il popolo dell'ascolto
proprio per questo "shemà". E' il primo comandamento che ha
questo popolo: quando domandano a Gesù Cristo qual'è il primo
comandamento della Legge, Gesù Cristo dice così: shemà Israel,
cioè "ascolta Iraele".
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La prima cosa che deve fare questo popolo è ascoltare
Dio, se non si ascolta Dio non si può sapere quello che si deve
fare. Questa Parola con cui noi cominciamo stamattina è la
Parola con la quale la sinagoga apre tutti i giorni il servizio
religioso, è la prima preghiera che deve fare ogni israelita
tutti i giorni, questo Shemà: Shemà Israel, ascolta Israele,
Dio è l'unico, non esiste altro Dio al di fuori di me,
l'unico Dio sono io; amerai pertanto Dio con tutto il tuo cuore,
con tutta la tua anima, con tutta la tua mente, con tutte
le tue forze. Questo monoteismo di Israele è veramente un miracolo:
attraverso la storia, in un'epoca in cui tutti i popoli
erano politeisti, la fedeltà di Israele, il monoteismo di
questo popolo, è assolutamente un miracolo.
Ecco oggi ascolteremo questa Parola anche per noi,
questa Parola che il Signore ha mandato ad Israele suo popolo
per osservarla, di scriverla nel cuore, di inculcarla nei figli,
di parlarne in casa, quando cammini per la strada, quando
sei coricato, quando sei in piedi; te la legherai alle tue mani
come memoriale, come pendenti preziosi; la scriverai sugli
stipidi della casa e sulle tue porte.
Se avete visto qualche fotografia di un rabbino che
prega saprete che quando pregano portano un nastro di cuoio al
braccio e hanno una scatola piccina di cuoio ai polsi: in quel
la scatola di cuoio viene scritto esattamente questo Shemà; e
portano un'altra cinta di cuoio sulla fronte, con una scatola
sopra gli occhi, con su scritto le parole in ebraico: shemà
Israel, Dio è l'unico Dio, amerai il Signore Dio tuo con tutto
il cuore, con tutta la mente, con tutte le tue forze. Sapete
anche che in tutte le case israelite di Roma alle porte è infisso
una specie di tubo, un tubetto, con dentro scritto le
Shemà; per obbedire alla lettera a questa Parola.
Per questo sapete che un dei primi compiti che il popolo
di Israele ha è il comandamento prima di trasmettere la
sua fede ai suoi figli, se non trasmette la fede ai suoi figli...
questa fede di amare Dio con tutta la sua mente, con
tutte le sue forze, solo a Dio; NON SI PUOI AMARE ALTRO DIO:
PER QUESTO CHI AMA I SOLDI PIU' DI DIO E' UN IDOLATRA, CHI DA'
CULTO ALLA FAMIGLIA, AI FIGLI, AL LAVORO, AI SOLDI, il CULTO
CHE SI DEVE A DIO, QUELLO E' UN IDOLATRA. Anche noi dovremo
trasmettere la
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fede ai figli.
Gesù Cristo è venuto proprio per adempiere questo
Shemà, poiché questa è la verità. Quando voi avete fatto il
primo scrutinio battesimale il Vescovo vi ha domandato: che
cosa cercate quà? Dopo due anni di precatecumenato, cosa cercate
quà? E voi avete detto: cerchiamo la fede, abbiamo scoperto
che non abbiamo fede. Ecco che allora vi ha domandato:
per te cos'è la fede? Che cosa ti dona la fede? Voi avete detto:
la fede mi dona la vita eterna. Il Vescovo allora ha detto:
se vuoi avere la vita eterna, shemà, ascolta: AMERAI il
SIGNORE DIO TUO CON TUTTO il TUO CUORE, CON TUTTA LA TUA MENTE,
CON TUTTE LE TUE FORZE E il PROSSIMO TUO COME TE STESSO.
Quello che il padrino ha detto per voi nel vostro battesimo
quando eravate piccini e che avete rinnovato da adulti in questo
rito del primo scrutinio battesimale, ecco che è la strada
che la Chiesa vi ha messo davanti; è fortissimo aver ricevuto
da Dio questa rivelazione.
Quando Dio prende Abramo per fare con lui una storia di salvezza,
per iniziare la storia della TUA salvezza, dato che la
tua salvezza passa per Abramo: se Abramo non fosse nato tu non
saresti quà. Dopo che la Bibbia presenta negli undici primi
capitoli la degenerazione, tutto il peccato di Adamo contro
Dio, la separazione di Adamo da Dio provoca poi la separazione
tra i fratelli, con Caino, e dopo il peccato di tutta la umanità
inonda tutta la terra, ecc.; dopo aver presentato questo
dramma tremendo che è la separazione dell'umanità da Dio, come
un preambolo alla storia di salvezza che Dio inizia con Abramo,
ecco, fratelli, che quando Dio incomincia con Abramo. ABRAMO
E' UN' POLITEISTA; vive al di là; del fiume, è un arameo
errante, politeista; non conosce questo Dio, questo Jhavè; Abramo
è un tizio religioso che, come sempre tutti i popoli religiosi,
ha molti idoli. In quell'epoca la cosa più facile era
scoprire che esistono differenti potenze della natura: la potenza
della fertilità, la potenza della pioggia... molti di
questi aspetti della religiosità naturale si trovano in tante
chiese di campagna, in tanti santi, dove ognuno serve a guarire
da qualche malattia, un altro a qualche altra cosa, ecc.; e
ogni dio aveva il suo tempio, aveva i suoi riti, aveva i suoi
adepti, ,come noi oggi abbiamo questi santuari che hanno i loro
adepti, che dicono che quella
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immagine ha fatto molti miracoli, delle apparizioni: Sempre in
tutte le religioni e anche nella stessa Roma c'erano templi
più famosi di altri, con gli dei più potenti, che facevano più
miracoli degli altri, c'erano guarigioni, ecc. Ecco, quando
Abramo è chiamato da Dio, anche Abramo è un politeista. Dio
non gli dice - perché Abramo non lo può capire - io sono l'unico
Dio, gli altri dei non sono dei, non esistono; no, Dio
gli dice solo che lui è più potente degli altri dei, che lui
gli darà quello che gli altri dei non gli hanno dato.
Ma dopo che Dio ha percorso con Abramo un cammino, ha
fatto una storia di salvezza, e li ha fatti uscire dall'Egitto
e li ha portati al Sinai, ha portato i discendenti di Abramo
in Egitto per fare un'alleanza con loro, ecco adesso che il
popolo lo può capire veramente, ecco che Dio si rivela con più
potenza - vi è una gradualità nella rivelazione - e dice: ascolta
Israele, shemà Israel. Io sono l'unico Dio. Dice questo
anche a te, fratello mio: perché quando sei entrato in comunità
anche tu eri un politeista e per te la verità, la vita era
nel lavoro, nella famiglia, nella tua autoaffermazione personale,
nei tuoi figli nella società, nella macchina, in tantissime
cose; su queste cose ti sei buttato, e hai chiesto loro
la vita, la felicità; la prima catechesi che hai ascoltato non
ti ha detto che tutte quelle cose non ti possono dare la felicità
non te l'ha detto - noi non te l'abbiamo detto - noi ti
abbiamo detto che forse, anche se avevi tutte quelle cose, tu
non eri veramente felice e che forse noi ti potremmo dare un
po' di felicità, quella che ti mancava, vero? E così sei andato
avanti e fra le tante cose che tu avevi - la famiglia, il
lavoro, ecc. - avevi anche la comunità. A questo punto del
cammino, dopo quattro anni, le cose sono cambiate un pochino e
perché adesso sei convinto che quelle cose non ti danno per
niente la felicità: adesso il Signore ti può dire: ascolta Israele:
io sono l'unico, gli altri non sono dei. Per questo,
come qualcuno ha detto: tornare indietro?! Dove possiamo andare
adesso? Perché prima se avessi lasciato la comunità mi sarei
buttato nel lavoro, in tante cose, mi sarei cercato la mia
vita, ecc. ma adesso... sono rovinato, ormai dove vado? Ho capito
che le altre cose non sono dei, non mi possono dare la
felicità che io ho visto qui.
Ecco,vedete come la storia, lo stesso cammino che Dio ha fatto
con il suo popolo, Dio lo fa anche con ognuno di noi. Perciò
que
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sta convivenza è una preparazione al secondo passaggio; cioè
alla porta che si chiude; il Signore vuol fare con te
un’alleanza, l'alleanza del sale; cioè prima di introdurti nel
catecumenato, il Signore, dopo questi quattro anni nei quali
attraverso la sua Parola ha illuminato la tua realtà e ti ha
fatto capire come gli altri non sono dei e pertanto devono essere
ridimensionati, messi al loro vero posto, ecco che il Signore
ti invita a fare un'alleanza e a rinunziare a tutti gli
idoli del mondo, a disprezzarli davvero, a fare un'affermazione
di fede profonda, monoteista, veramente, nel Dio di G.C.
Perciò questa catechesi, questa Parola di Dio "oggi è una parola
che vuole catapultarti verso il secondo passaggio”.
Ti insegneremo anche a passare la fede ai tuoi figli, perché
questo è un comandamento assoluto che tu hai, che non ha soltanto
l'Israele della carne. Cioè la gente ebraica, gli ebrei
che sono nati in Palestina o dispersi tra le genti come fanno
nella propria famiglia mediante la Pasqua e le liturgie che
celebrano tutti i venerdì sera, Dio ha fatto passare interamente
ai cristiani questo incarico.
Sulle comunità cristiane dei primi due secoli si vanno scoprendo
oggi molte cose, anche per gli studi che stanno facendo
gli Ebrei sulla chiesa giudeo-cristiana. Si va scoprendo che
era molto più vasta la chiesa della sinagoga di quello che si
pensava: durante quasi due secoli sono coesistite delle comunità
cristiane nelle sinagoghe, in mezzo agli Ebrei (erano poche
queste comunità). Le prime comunità di cristiani che sono
nate, sono nate dalla circoncisione, cioè da ebrei che si sono
convertiti; perché sapere che la prima predicazione che si è
stata fatta ad Israele. Gesù Cristo ha proibito di andare ai
gentili dicendo che, Lui è venuto per le pecore perdute della
casa di Israele; Cristo risorti cambierà lo stesso ordine e
comanderà di andare ai gentili, però questo avverrà molto più
tardi la prima predicazione sarà in tutte le sinagoghe sparse
per tutto il mondo; andarono alle sinagoghe come vediamo negli
Atti degli Apostoli. S. Paolo arriva e siccome lui è un fariseo,
cioè un
uomo che ha studiato moltissimo, che ha fatto dei voti, gli
chiedono se vuol fare un'esortazione, un'omelia, compartecipata,
allora S. Paolo si alza e annunzia il Kerigma. Voglio dirvi
con questo che i primi cristiani che sino nati dalla circoncisione,
ebrei, avevano questue comandamento di passare la
fede ai figli, chiaro che se hanno ricevuto questo Shemà adesso
lo possono applicare a Gesù Cristo, compiuto in lui.
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Ecco che con loro il battesimo dei bambini si è fatto immediatamente
, perché? Perché il battesimo conferma proprio che la
famiglia ha questa consegna, veramente, questo comandamento di
Dio di passare la fede ai bambini - mai la Chiesa, come ci diceva
Farnes, ha dato il battesimo a bambini di genitori che
non siano cristiani, soprattutto nei primi secoli, mai, ma si
dava soltanto ai figli di genitori che stavano nelle comunità
cristiane. Per questo dicevamo nelle nostre comunità non è
tanto importante dare una qualche loro catechesi ai bambini,
quanto trasmettere la tua fede osmosi con il corpo per le attitudini
tue, perché il corpo che in noi viene creato... i nostri
genitori ci creano un corpo psichico, un corpo interno,
insegnandoci a rispondere agli eventi; per quello se la madre
quando si trova con un evento di morte è ansiosa, suo figlio
sarà ansioso perché gli ha insegnato così a rispondere agli
eventi; se il marito è un isterico davanti agli eventi di morte,
il bambino sarà un isterico perché questo è il corpo che
gli ha trasmesso. Noi non abbiamo idea di cosa sia veramente
il corpo, il corpo non è soltanto questo, questa carne; per
questo l’uomo che non ha fede, di fronte ad un evento di morte
si sente distrutto, non può entrare nella morte e reagisce
sempre con violenza; i figli ricevono questo peccato; il peccato
si trasmette ai suoi figli, si trasmette all'umanità.
Vediamo così come noi ci portiamo dietro i peccati dei nostri
genitori che essi a loro volta hanno ricevuto da altri, ecc.;
tutta una realtà, il peccato originale che ci opprime.
Ma se il bambino nasce in una famiglia cristiana, riceverà
la fede attraverso le sue attitudini; da un amore diverso,
non nevrotico, che non lo nevrotizza, che lo lascia veramente
libero.
Perché la prima cosa che fa la fede in un genitore cristiano è
sapere che questo figlio non èfiglio suo ma è figlio di Dio e
che lui è l'amministratore di quella realtà: e che allo stesso
modo che Dio porta avanti te, porta avanti anche tuo figlio.
Ma noi vediamo tanti genitori che seno angosciati - e sono angosciati
anche i figli - perché non gli vogliono bene, cioè
nevrotici, perché probabilmente non li hanno voluti perché gli
scoccia, perché costano, perché gli sconvolgono tutta la vita;
dato però che abbiamo un io morale che non ci permette di essere
assassini, perché questo ci fa entrare in conflitti profondi,
ecco che facciamo di tutto per calmare per fare giustizia
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in noi, di queste zone profonde che non volevano questo bambino,
così lo coccoliamo,cioè facciamo il contrario: diventiamo
ansiosi verso di lui; perché? - dico una cosa - Diveniamo ansiosi
verso i nostri bambini perché costantemente stiamo pensando
alla morte. Allora farei una domanda: perché si pensa
alla morte del bambino? Io direi: PERCHE' TU LA DESIDERI NEL
SUBCONSCIO.
Così ho visto bambini distrutti proprio perché le madri
a sette anni se li portano appresso dovunque vadano e se
la madre lascia solo il bambino, ah, ah (respiro affannoso) al
bambino viene un'angoscia che ti muore; perché non la madre
sempre così appiccicata, poveraccio! E anche la madre è così
perché suo padre...
Figuratevi questo povero bambino come crescerà tutta la vita
come affronterà i conflitti! Quando andrà a scuola e là non
troverà la sua mamma e la sua casa!
Mi ricordo di avere incontrato a Bologna un bambino
subnormale, proprio anormale perché non ha voluto continuare a
crescere, ha voluto restare piccolo. Allora la madre l'ha portato
da Padre Pio: il mio bambino non vuole parlare, comincia
a fare cose di un bambino di due mesi! La madre era veramente
disperata e sapendo che ero un catechista che andava alla parrocchia,
mi ha voluto chiedere un consiglio, e glio ho chiesto:
ma lei ha voluto abortire questo bambino? E' rimasta di
stucco: ma come sai? Perché l'aveva nascosto, non l'aveva detto
a nessuno. Guarda, a questo bambino l'aveva coccolato in
una maniera, con un amore così squisito, con un amore così
bello:...
Chiaro! Per togliersi di dosso un complesso spaventoso, che si
portava appresso, terribile; perché in fondo lei, con tutto il
suo cattolicesimo, con suo marito nell'Azione Cattolica, con
l'amicizia del parroco, l'aveva voluto uccidere, e questo mai
l'aveva voluto riconoscere, mai. Allora questo bambino l'aveva
coccolato in una maniera così grande, così terribile, che il
bambino, quando ha dovuto cominciare a crescere un pochino,
non ha voluto crescere perché ha avuto paura della realtà.
Questi sono aspetti se volete un pò estremi, ma che mostrano
la realtà che implica fare un uomo veramente, cioè l'influenza
che ha su di noi una conversione, che ha sui nostri figli; dopo
Gesù Cristo dice "chi non odia", chiaro! Sapete una cosa?
SE VOI NON SIETE NATI DALL'ALTO, VOI STATE UCCIDENDO I VOSTRI
FIwww.

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