giovedì 8 aprile 2010
ORIENTAMENTI ALLE EQUIPES DI CATECHISTI PER LO SHEMA 2
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GLI! VOI LI STATE VERAMENTE ODIANDO. E STATE ODIANDO VOSTRA
MADRE, STATE ODIANDO I VOSTRI MARITI, LE VOSTRE MOGLI, PERCHE'
NON AMATE NESSUNO!
Il Signore ci invita ad odiare questa realtà del vecchio
Adamo per rinascere da Dio e ricevere veramente - guardate
la catechesi di ieri la Parola di ieri - ricevere da Dio
questo uomo nuovo, spirito che da la vita; ecco allora: L'UOMO
TERRESTRE UCCIDE E L'UOMO CELESTE DA LA VITA - questa è la
differenza - da veramente la vita agli altri.
Ecco noi vi insegneremo anche, come dicevo prima, noi
arriveremo più tardi a pregare le lodi in famiglia, la mattina
della domenica, anche con i vostri figli, a cantare insieme i
salmi, a trasmettere la vostra fede.
Adesso prima di leggere questa Parola, canteremo in
piedi Shemà Israel, lo canteremo in piedi per rispetto, perché
è un credo; guardate non esiste un comandamento più grande,
più alto. QUESTO E' TUTTO IL CRISTIANESIMO: arrivare ad amare
Dio con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le tue
forze; e voi non potete entrare nel catecumenato - per questo
vi si invita, fratelli miei, a guardare in voi stessi - se non
avete capito veramente cosa significa questo Shemà nella vostra
esistenza: non potete avere altro dio; e noi non possiamo
lasciarvi passare se in voi realmente, nella vostra esistenza,
siete ancora idolatria se ancora non avete capito
E' chiaro che con le vostre sole forze non potete amare
Dio con tutta la mente, con tutte le forze, con tutto il
cuore, non potete amarlo. Per questo la Chiesa nel primo scrutinio
vi ha mostrato la strada da percorrere, la strada di
tutta la vita cristiana: questo Shemà è la strada da percorrere.
La prima cosa che ha fatto immediatamente dopo è esorcizzarvi,
perché abbiamo delle barriere in noi. Poi ha dato lo
Spirito Santo che è come la macchina che ci permette di percorrere
questa strada; ossia prima ti insegna la strada, poi
ti da la macchina per percorrerla.
La Chiesa stessa poi ti ha presentato la segnaletica,
che ti impedisce di uscire di strada, che ti permette di camminare
bene, la CROCE GLORIOSA; perché costantemente nel tuo
cam
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minare ti troverai degli eventi, delle croci; sapete che il
maligno sa che noi abbiamo paura della morte.
Tutta la catechesi di Ireneo parla della paura della
morte e dice: il maligno conosce questa paura e per la paura
che l'uomo ha della morte e di tutti i suoi derivati la sofferenza
ecc., il maligno ci presenta gli eventi, ci presenta davanti
la croce - la croce è il simbolo della morte - ti presenta
un evento che ti uccide, immediatamente, al vedere la
croce, cioè l'evento che ti uccide, tu esci dal cammino di
Dio, immediatamente.
Uscire dal cammino di Dio vuol dire, ad esempio, fare
una violenza alla moglie, perché fare una violenza è il contrario
di amare e il cammino significa amare il prossimo, ecco:
dare un pugno alla moglie significa uscire dal cammino.
Costantemente gli uomini peccano per la paura della morte.
Per questo tu non potresti camminare se la corce non è innalzata
davanti a te e se non è diventata gloriosa. Tu perché non
vuoi entrare nella morte? Perché non vuoi assumerti quella realtà?
PERCHE' PENSI CHE TI UCCIDE, perché ancora non sai che
la morte è stata sconfitta, la morte è stata vinta in Gesù
Cristo, non sai che quello è soltanto un inganno, e se tu veramente
accettassi quella morte .....
QUESTA E’ LA VERA ESPERIENZA CRISTIANA, CHI NON HA FATTO QUESTA
ESPERIENZA NON HA TROVATO ANCORA DIO. L'ESPERIENZA DI ENTRARE
VERAMENTE NELLA MORTE, non appoggiandovi in voi, perché
è assolutamente impossibile, ma appoggiandovi in Gesù Cristo,
CONVINTI CHE DIO E' AMORE E CHE DIO PERMETTE QUELLA CROCE CONCRETA;
mettete qui quello che volete: la vostra storia, che
siete nevrotici, che avete una situazione orribile, che siete
zoppi, che vostro padre, che vostra madre vi ha abbandonato,
che avete un figlio che non volete, che è spastico o mongoloide,
o che non avete figli, quello che volete, qualsiasi cosa
che vi uccida.
Ma se voi accettate che quella realtà Dio l'ha permessa, ANCHE
SE NOI NON CAPIAMO, PERCHE' DIO E' AMORE, e diamo un pochino
di fiducia a Gesù Cristo, e intanto diciamo: SIGNORE, AIUTAMI
TU. ECCO IO STO QUA E NON SO PERCHE' QUESTO MI CAPITA. Entrare
là e capire come questa croce si trasforma in risurrezione per
voi; come Dio ha una sapienza immensa, COME QUELLO CHE TI SEMwww.
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BRAVA UN DESERTO TI PORTA ESATTAMENTE ALLA TERRA PROMESSA, COME
QUELLO CHE TU VOLEVI ALLONTANARE DA TE, COME QUELLA PIETRA
CHE SCARTAVI ERA PROPRIO LA PIETRA ANGOLARE; COME QUELLO CHE
TI SEMBRAVA L'ASSURDITA' PIU' GRANDE E’ STATA PROPRIO LA TUA
SALVEZZA.
Questa è la Croce Gloriosa: CHI NON HA FATTO QUESTA ESPERIENZA,
FRATELLI MIEI, MAI E' STATO CRISTIANO.
Nel battesimo i padrini, i genitori, fanno il segno
della croce sui bambini; questo ha senso quando i genitori abbiano
fatto in sè l'esperienza di che significa questa Croce e
si impegnano a passare questo senso profondo ai loro figli, ad
insegnare questo; se non si è fatta questa esperienza, realmente,
se non abbiamo questa Croce della vita illuminata, è
impossibile trasmetterla.
Gesù Cristo, guardate, è lo Shemà compiuto per i cristiani.
Gesù Cristo: fra gli occhi qui (indicando il crocifisso
innalzato) possiamo vedere la corona di spine; i polsi -
sapete che è stato crocifisso per i polsi - è stato sulla croce
lo Shema per i cristiani; è stato trafitto il suo cuore.
Noi abbiamo questo Shema scritto sui polsi, dirà S. Paolo,
"noi portiamo nel nostro corpo il morire di Gesù, le stimmate
di Gesù; questo Shemà esattamente nei polsi, nel cuore, nella
mente (la corona di spine) questo amare Dio sulla croce, amandolo
al di sopra di noi stessi, al di sopra della realtà e amando
il nemico completamente.
Ecco vi invito, fratelli, ad ascoltare questo Shemà.
Oggi ci annuncia che DIO SI IMPEGNA AD INTRODURTI NELLA TERRA.
Che cosa ci dice il Signore in tutta questa lettura? I°: LUI
CI DONERA’ QUESTA TERRA. II°: QUESTA TERRA E' DOMINATA DA SETTE
NAZIONI PIU' POTENTI DI NOI, CHE NOI NON POSSIAMO VINCERE:
DI NON AVER PAURA PERCHE' DIO LE VINCERA’.
Queste nazioni sono i Gebusei, i Girgisei, ecc., tutti popoli
più numerosi di noi, tutti potenti guerrieri che dominano la
terra che il Signore ha promesso di darti; sapete che per la
Chiesa essi significano i sette peccati capitali: la gola,
l’invidia, l'ira, la lussuria, la cupidigia, cioè l'avarizia,
che tu non puoi assolutamente vincere.
Non ti preoccupare, dirà il Signore QUANDO IO TI DICA:
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"AVANTI, ORA ATTACCA E AMMAZZA", UCCIDI TUTTI, ANCHE I LORO
BAMBINI - adesso si capiscono quelle cose che uno trova nella
Bibbia e si scandalizza, come quando si dice nel salmo 137
"chi potesse prendere i tuoi figli e schiacciarli contro le
pietre". Chi potrebbe prendere i figli dell'avarizia e della
invidia, della prostituzione, della lussuria, che ti stanno
uccidendo e schiacciarli? Quando il Signore ti dica: "adesso,
attacca", NON FAR PATTI CON QUESTI POPOLI, non fare alcun patto
con loro; non dare a loro tuo figlio, nè tua figlia, perché
anche tu ti trasformeresti in un anatema, in un maledetto -
cioè "sia per te anatema" significa: distruggilo, non lasciare
neanche una pietra, dà tutto al fuoco, strappalo via - Ecco tu
allora obbedirai, perché io ti darò la potenza per ucciderli
tutti.
Ma questo il Signore non lo farà subito ma poco a poco
- così dice la Parola -. Pertanto vedrai che comincerai ad
avere dei miglioramenti in certe cose, forse nel sesso, forse
nell'avidità, forse nel primeggiare, MA ALTRE ZONE DI TE RIMANGONO
INTATTE, ancora non sei riuscito a vincerle.
Cioè in alcune cose si, ma in altre zone non sei riuscito, non
sei cambiato per nulla - questo dice la Parola perché questa
liberazione si da poco a poco.
E non pensare che io ti do questa terra perché sei
migliore di altri popoli, dirà il Signore, PERCHE' TU SEI UN
POPOLO DI DURA CERVICE, CON IL COLLO DI FERRO, ORGOGLIOSO,
TERRIBILE, CATTIVO, FORSE TI HA ELETTO PROPRIO PER QUELLO. Il
Signore ti dirà anche "quando entrerai nella terra, guarda dal
dimenticarti che sono stato io che ti ho fatto uscire dall'Egitto,
CHE SONO STATO IO, NON SEI STATO TU. Guarda ti voglio
dire una cosa: NON PER LA TUA GIUSTIZIA SEI ENTRATO NEL POSSESSO
DI QUESTA TERRA.
Io non mi spiego come abbiamo potuto fare del cristianesimo
un moralismo, perché, guardate, io leggo la Scrittura
ed il moralismo non lo trovo da nessuna parte; anche nell'Antico
Testamento è tutto il contrario: guardate questa lettura:
NON PER LA TUA GIUSTIZIA, NON PER I TUOI MERITI, NON PER
LA RETTITUDINE DEL TUO CUORE,- MA PERCHE' IO... PERCHE' IO -
dirà costantemente il Signore nella Bibbia - PERCHE' IO SONO
MISERICORDIOSO, PERCHE' IO HO VOLUTO MANTENERE IL PATTO FATTO
AD ABRAMO.
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Per la cattiveria di quelle nazioni le scaccio da questa Terra
e la do a te MA NON PERCHE' TU SEI BUONO, perché tu mai possa
pensare che tu hai risposto a Dio e quel disgraziato non ha
risposto - non capisco come abbiamo potuto arrivare a pensare
certe cose, che uno diviene santo perché ha cominciato a rispondere
a Dio, mentre un'altra - chiaro! - è diventata una
prostituta perché Dio le ha dato le stesse grazie che a me ma
lei non ha risposto.
Questa teologia è estranea alla Bibbia. E con questo un prete,
un frate, può veramente convertirsi nel più grande fariseo, e
pensare che tutti quanti i peccatori che esistono nel mondo,
lo sono per colpa loro, e che "io non lo sono per la MIA risposta".
Attento!
Ascoltiamo questa Parola; però prima - forse siamo anche stanchi
di stare seduti - cantiamo con fede, in piedi, questa Parola
dello Shemà.
LETTURA : DEUTERONOMIO 6, 4-9,6
Il Signore dice: "ricordati di questi quaranta anni nel deserto,
ricordati: i tuoi vestiti non ti si sono logorati addosso,
non ti si sono gonfiati i piedi; ecco, adesso se tu pensi a
questi quaranta anni, quasi ti sembrano...
Com'è possibile? Ti voglio dire una cosa: quando sei entrato
in questa comunità, se qualcuno ti avesse detto che dopo quattro
anni tu ti saresti trovato ancora qua, ti assicuro che tu
questo non avresti potuto crederlo assolutamente, "Quattro anni
qua?! Due volte alla settimana? Una convivenza al mese? Ma
che dici?! Ma tu sei matto!!"
E infatti, guardando adesso indietro i quattro anni,
possiamo dire che questa Parola è vera, cioè i nostri vestiti
non si sono logorati.
Un'altra cosa: Dio dice: "Guarda che io ti ho portato
nel deserto per metterti alla prova, ti ho dato la manna per
umiliarti, per sapere cosa avevi nel tuo cuore, per sapere
qual'erano i tuoi veri sentimenti verso di me" Ecco il signore
ci ha permesso, prima di entrare nella Terra, prima di introdurci
veramente nel Regno di Dio che è la Chiesa, prima di introdurwww.
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ci in forma reale, non soltanto giuridica, ma in una forma dove
possiamo essere veramente testimoni della presenza di Cristo
dentro di noi, il Signore ci fa prima passare per un catecumenato,
per metterci alla prova e per correggerci come un
padre corregge il suo bambino.
Perché così scoprirai che NON DI SOLO PANE VIVE L'UOMO
MA DI OGNI PAROLA CHE ESCE DALLA BOCCA DI DIO. Per questo
Dio ti ha levato la macchina, per questo Dio ti ha messo alle
strette, per questo Dio ti ha obbligato a passare per un deserto,
perché TU CAPISSI, PERCHE' TU SPERIMENTASSI ED IMPARASSI
PER SEMPRE QUESTA LEZIONE che non di solo pane vive l'uomo
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, ti ha fatto mangiare
la manna che tu non conoscevi, né i tuoi padri, per insegnarti
che l'uomo non vive soltanto di pane, ma l'uomo vive
di tutto ciò che esce dalla bocca di Dio. Il tuo mantello non
si è logorato, in questi quaranta anni, né si sono gonfiati i
tuoi piedi, riconosci quindi nel tuo cuore che Jahvé, tuo Dio,
ti corregge come un padre corregge suo figlio.
Dopo vedremo come questo tempo del catecumenato è
stato un tempo meraviglioso: come il Signore ha permesso delle
prove, crisi, che tu uscissi dalla comunità, che tu tornassi,
e tutto aveva una dimensione, tutto aveva un senso, tutto
quello che ti età capitando e quello che ti capiterà ha una
dimensione, un senso, una luce, è in funzione di qualche cosa:
è in funzione di salvarti.
Guarda se tu non capisci questo, non potrai fare lo scrutinio
seguente; quando ti si darà un cristallo di sale grosso per
mangiarlo, l'amen a questo sale significa che tu accetti di
essere salato da Dio, che tu capisci che non puoi realmente
distruggere questo corpo di peccato, né per le tue forze spogliarti
di questa realtà che è dentro di te, e accetti che il
Signore venga lui stesso a spogliarti, a distruggere il tuo
orgoglio, a distruggere la tua vanità, il tuo primeggiare, il
tuo strumentalizzare tutto, la invidia, che hai costantemente
verso il bene degli altri, ecc.
Questo è il cammino di tutta la Chiesa, di tutti i
santi; Dio ti ha permesso di entrare, e dire amen a questo sale
significa accettare che il Signore porti avanti in te il
suo disegno di salvezza, per la salvezza degli altri. Allora
fratelli andiamo.
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DOMENICA POMERIGGIO
CATECHESI DEL CAMMINO
Vorrei ora presentarvi un pò il cammino. Verso dove
va e in che cosa consiste questo cammino che la Chiesa sta ponendo
davanti a noi.
Lo chiamiamo "Comunità neocatecumenale" perché è un
nuovo catecumenato. E’ un catecumenato che ha come base ciò
che la Chiesa ha sempre avuto però adattato alla nuova realtà
in cui viviamo. Per questo è una nuova creazione.
Come diceva il Vescovo ausiliare di Siviglia, Mons.
Montero, l'esperienza che noi abbiamo di catecumenato è unica
nella Chiesa ed è vastissima. Non credo che vi sia alcun movimento
che abbia un'esperienza così grande (tante comunità diffuse
in tante parti, in Europa e fuori, in tante parrocchie
diverse).
In Italia le Segretarie del Sinodo e della Conferenza
Episcopale dicevano che un catecumenato post-battesimale serio
è opera dello Spirito Santo. In questo senso il catecumenato
che noi abbiamo, la nostra esperienza, è fondamentale. Io sono
contento perché in Italia non si dice: "comunità di Kiko", ma
si chiamano "comunità neocatecumenali". Qui, in Spagna, abbiamo
avuto sempre il problema del nome. Perché se diciamo "comunità
cristiane" ve ne sono altre cinquemila che pure si chiamano
così. Quando si fece la riunione in Majadaonda con D. Casimiro
Morcillo nacque il problema di darci un nome. E decidemmo
di non farlo, perché in quel momento esistevano molte
comunità di ogni tipo e inoltre perché metterci un nome poteva
significare che eravamo un movimento marginale nella parrocchia.
Così adesso, per lo meno, il nome "catecumenato" è
una realtà che appartiene alla Chiesa e che comprende le diverse
tappe del Battesimo. Perché il Battesimo nella Chiesa
primitiva non si riceveva in un solo momento, ma la Chiesa lo
dava per tappe.
Quando siete stati battezzati da piccoli, vi imposero
per tre volte le mani; vi fecero tre esorcismi; vi diedero il
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sale e l'acqua; fecero su di voi un sacco di riti tutti insieme.
E perché? Perché ciò che oggi si da ai bambini tutto di
filato, nella Chiesa primitiva si dava agli adulti nel giro di
anni (il Battesimo dei bambini era un'eccezione) in diverse
tappe, una delle quali - l'ultima - era il Battesimo dell'acqua
il battezzarsi completamente. E, immediatamente dopo, il
Vescovo, nella Vigilia Pasquale, dava la confermazione. La
Chiesa orientale conserva ancora la cresima unita al battesimo.
Cioè, i sacramenti dell'iniziazione cristiana sono: il
Battesimo, (con il suo catecumenato precedente), la Confermazione
e l'Eucarestia. Questo si realizzava nella Veglia Pasquale,
alla fine di tutto il cammino. Dopo il Battesimo c'era
un tempo di neofitato. I neofiti erano iniziati ai sacramenti,
attraverso catechesi mistagogiche.
Il fatto che noi torniamo a recuperare il catecumenato
per la Chiesa, e che lo recupereremo nel centro della parrocchia,
è qualcosa veramente importante.
Adesso desidero spiegarvi un pò in che consiste questo
cammino.
Il catecumenato comprende tre fasi importanti: una
prima di UMILTA', poi una di SEMPLICITA' e un'altra di LODE.
Sono tre tappe della spiritualità attraverso le quali passeremo.
L'UMILTA' significa la "verita". Durante tutto questo
tempo che stiamo vivendo (e che dopo spiegherò meglio) si fa
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un cammino di "Kenosis" di scoperta della nostra realtà, scendendo
questa scala.
Credo che sappiate che nei primi secoli si usavano
per il Battesimo delle piscine (come quelle dei giudeo-
cristiani scoperte recentemente) che avevano è gradini, i
quali rappresentavano i sette passi che si devono fare nella
discesa verso il Battesimo prima di entrare nelle acque del
Battesimo - simbolo delle 7 nazioni che si devono rimuovere
dalla terra.
La parola umiltà significa "verità". E il problema
più grande è quello di portare l'uomo alla verità. Noi vediamo,
quando facciamo l'annuncio, che l'uomo si trova in cima
alla scalinata. L'uomo che in realtà stà qui (sotto la scala
in fon- do) (1) fa un salto e si mette lassù. Benché la sua
realtà, la sua verità, stia qui in basso, crede di stare in
cima. Da dove egli crede di essere a dove realmente è, esiste
una distanza che da la misura della sua alienazione. Tutta
questa distanza lo separa dalla conoscenza della propria realtà.
L'uomo qui sopra vive della sua pazzia: si reputa buono,
si crede un tipo stupendo, ecc. Non conosce sé stesso per nulla.
La missione del catecumenato sarà quella di farlo scendere
fino ad arrivare alla conoscenza della sua profonda realtà. E
quando tocchi il fondo della sua realtà, quando conosca la verità
(e la verità è la situazione di peccato in cui ci troviamo)
qui Gesù Cristo ci risusciterà, comincera ad elevarci fin
sopra.
Ma è curioso che mentre Egli ti starà elevando tu ti
considererai sempre peccatore perché hai conosciuto la tua realtà.
Per questo vedrete che un santo, può stare quassù in cima
ma continuerà a dire che è un peccatore. Santa Caterina da
Siena diceva di sè stessa: "Io sono nulla più il peccato". Ciò
è quello che lei ha esperimentato profondamente di sé stessa...
Eppure è una pur santa tra quelle che ha ricevuto più
grazie particolari da Gesù Cristo.
Far discendere l'uomo dalla sua situazione di alienazione,
giungere a conoscersi profondamente, è il cammino in
cui tutti ci troviamo. Il cammino fa che una comunità sappia
che non c'è nessuno migliore dell'altro nella comunità, che
tutte
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(1) Quando Kiko dice questo, indica la fossa del Battesimo,
dove è piantata la croce.
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le pretese che hai, che tutto ciò che esigi dagli altri, dipendono
dal fatto che tu non ti conosci.
Questo cammino verso la conoscenza di sé non si può
farlo da soli. Abbiamo bisogno di essere accompagnati e illuminati
dalla Parola di Dio. Fare spiccare a qualcuno il salto
da dove crede di essere a dove sta realmente, è ammazzarlo. Se
a qualcuno facessimo percorrere questo cammino da solo senza
sostenerlo costantemente con la Parola di Dio lo porteremmo a
suicidarsi. Perché la Parola di Dio ti va conducendo Cristo va
discendendo con te.
Perché questo stesso cammino, questa discesa l'ha
fatto prima Gesù Cristo. Questo è il Mistero Pasquale. Gesù
Cristo - ci dice S. Paolo -non tenne conto della dignità di
essere uguale a Dio, ma umiliò sé stesso fino a farsi uomo e,
fattosi uomo, si abbassò ad essere schiavo e, fatto schiavo,
si umiliò fino a passare come assassino, ladro, malfattore. E
non soltanto fino ad andare in carcere, essere schiaffeggiato,
ricevere ogni sorta di ignominie, ma fino a morire. Nessuna
madre, di quelle che stanno qui, piacerebbe che suo figlio
fosse incarcerato... che vergogna! ... che tutti sappiano che
tuo figlio ha rubato!... per esempio: Che orrore se voi veniste
a sapere un giorno che vostro figlio, per qualche motivo
finisse sulla sedia elettrica o venisse impiccato. Che orrore,
che morte ignominiosa! Ebbene, pensate che queste non sono
fantasie, ma che Dio è disceso fino qui.
Per me la maggiore difficoltà che trovo quando vi
parlo è quella di smontare la buccia di tipo sociale che tutti
abbiamo, smontare il demonio sociale che abbiamo. E' curioso
per noi vedere come le comunità ritornano subito al moralismo.
La pressione sociale del "che diranno"?, che è molto forte. La
famiglia, che conta molto... Ritorniamo a cadere in meschinità
di tipo orribile, di tipo familiare, sociale, ecc., che sono
molto anticristiane e che fanno soffrire moltissimo la gente e
che fanno anche si che la società ti perdona e ti guardi sempre
male e che ti fanno, di conseguenza, vivere sempre in cerca
della stima degli altri.
Allora dicevo, durante tutta la prima tappa - che è
quella che state vivendo ora - la cosa più importante, la più
profonda è questa: camminare verso questa conoscenza, verso
questa discesa. E' l'aiutarci a spogliarci di questo uomo vecchio.
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Per lo meno, se non a spogliarci, a illuminare l'uomo vecchio.
Vi voglio dire una cosa: questo spogliarsi dell'uomo vecchio,
ai nostri giorni, è una novità nella Chiesa. E’ un cambiamento
quasi copernicano, perché noi non siamo abituati a "spogliarci"
ma a rivestirci di opere, di rosari, di sacrifici, ecc. di
queste cose che facciamo sempre per essere migliori.
Per questo ci sarà sempre il pericolo di qualche fratello
che viene in comunità cercando di essere migliore, per
vedere se, approfittando della Parola di Dio, impara ad essere
migliore. Ossia, siccome noi non piacciamo a noi stessi, perché
vediamo che abbiamo dei difetti, veniamo a vedere se ci
aggiustiamo. Facciamo un pò ciò che Gesù dice nel Vangelo: cuciamo
toppe nuove sul vestito vecchio. "Vediamo un pò se mi
fanno un rammedino qui, perché nel problema sesso io vado molto
male". "Io con mia moglie in casa mi arrabbio molto, vediamo
se mi fanno un rammendo perché mi arrabbi di meno", ecc.
Questo è tutto quello che con i "cursillos" con gli esercizi
spirituali, o con quello che volete... abbiamo sempre fatte.
Questo dello "spogliarsi dell'uomo vecchio” è completamente
rivoluzionario. Molti di voi che siete qui, lo trovate
molto difficile da capire, perché è nuovo. In che consiste
questo? Che tu faccia questo cammino perché abbandoni dentro
nell'acqua, perché tu lasci nella tomba di Gesù Cristo, l'uomo
vecchio; ciò che dobbiamo fare è illuminare l'uomo vecchio, è
scoprire quest'uomo vecchio. Perché quest'uomo vecchio non è
solamente questo difetto che hai e che ti disturba. L'uomo
vecchio è qualcosa di molto più profondo. I difettucci sono le
macchie di olio che salgono sulla superficie dell'acqua e che
dimostrano che sotto c'è un cadavere in putrefazione. E' inutile
che tu, quando vedi nell'acqua le chiazze di olio, vi
ponga nel detergente e faccia scomparire le macchie, perché,
dopo 5 giorni, ritorneranno ad apparire e così successivamente.
C'è un morto là sotto e se non andiamo alla radice, se non
togliamo il morto, è tutto inutile.
Il cammino catecumenale, di conseguenza non è per essere
migliori, ma per essere peggiori. Che significa questo
essere peggiore? Vivendo in un regime di piccola comunità,
scoprire la nostra realtà di fede, vogliamo scoprire la nostra
realtà di fede, la nostra statura di fede. E ci troviamo con
gente totalmente alienata. Che cosa faremo allora perché la
gente pos
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sa scoprire la sua realtà? Ponendola in una situazione in cui
non possa portare più alcuna maschera. Dio si incarica di farlo
nella vita di ciascuno, ma di solito gli uomini scappano e
gettano la colpa dei loro macelli sugli altri.
Chiedi un pò per il mondo, alla gente normale che ti
sta intorno e ti sentirai dire che la colpa di tutti i loro
problemi ce l'hanno gli altri: ce l'hanno i figli perché non
hanno più rispetto, ce l'ha la moglie perché è egoista, o il
marito perché è orgoglioso, violento perché tutti gli uomini
sono degli asini, ce l'ha il lavoro perché è male retribuito,
ce l'ha la società che è fatta di malandrini... la colpa di
tutto ciò che ci succede è degli altri.
Qui si tratta che l'uomo si lasci giudicare dalla
Croce di Gesù Cristo. Si lasci giudicare realmente e, invocando
il Nome di Gesù, riceva una nuova natura che viene completamente
dal cielo. Ciò non si può comprendere! Tu non hai mai
visto alcun uomo del cielo che cammini sopra la terra. E’ molto
difficile incontrarsi con un cristiano nel mondo. E' possibile
che in Spagna non vi siano più di 4 cristiani, ma non ci
salva dire "Ah, siccome qui non ci sono cristiani, non importa...?"
E questi quattro che sono cristiani non lo sono perché
vivono da eroi, fanno sacrifici straordinari, ecc. No, per favore,
no! Il cristianesimo non è questo! Il Cristianesimo non
è per eroi, né per gente straordinaria. Il Cristianesimo è rinascere
completamente da Dio.
E’ una nuova nascita (come ci ha detto il Papa quando
ci ha parlato del Battesimo) è un rinascere da Dio e questo,
che è la verità, nessun uomo può raggiungerlo con i suoi pugni.
Tu non puoi correggerti, non puoi mettere rammendini alla
tua vita. Qui non si tratta di rammendini, è un'opera che non
si può realizzare.
Tu dici: "Io mai potrò essere così perché io non sono
Dio come lo è Gesù Cristo". Ebbene: questo è l'unico che Dio
ha risuscitato, l'unico che entrerà in paradiso, l'unico che
entrerà nel Regno di Dio e chi non abbia questo sarà condannato.
Comincia ad applicarti così che, dirò perché ciò è predicato.
"Ah! allora io sono condannato?". Certo. "Ah! allora Dio
è ingiusto!" No! Perché se tu vuoi, puoi ricevere gratis questo
Spirito. Gratuitamente, senza alcuno sforzo. "E allora che
devo fare?" Lasciarti giudicare realmente da questa Croce; lawww.
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sciarti condannare dalla Croce di Gesù Cristo.
Sapete che la gente non si lascia condannare? C'è un
tizio, per esempio, che viene in comunità, si entusiasma della
Parola, delle preparazioni... tutto stupendo! Gli abbiamo detto
che è un peccatore, che non può amare gli altri... tutto
questo va molto bene in teoria. Ecco che arriva in comunità un
signore che lo insulta, che mormora di lui un poco e..."A me
non m'insulta nessuno!" Ma non eravamo d'accordo che tu eri un
peccatore? Io non mi spiego l'alienazione che esiste qui. Né
lui stesso si sopporta. Se commette uno sbaglio, non ritorna
più. "Ma noi non siamo venuti qui per essere migliori? Ma che
razza di amore c'è qui? In questa comunità non esiste né amore
né niente!."
C'è sempre un sentimentale che incomincia a dire:
"Qui non esiste amore". Per carità, fratelli, vediamo un pò
ciò se capiamo quello che è il cammino catecumenale.
Nessuno sta dicendo che nella comunità ci dev'essere
amore. Ci sarà tutto il contrario. Qui si sta tentando di denunciare
le persone. Denudarle significa denunciare la loro
realtà di uomini di peccato. Tu sei un peccatore, ed allora
perché ti scandalizzi se ti arrabbi con l'altro? Perché non ti
accetti peccatore? Perché dici di accettarti peccatore con la
testa, ma nel fondo non ti accetti affatto peccatore. Perché
sei venuto qui perché ti cambino, perché ti mettano un rammendo.
Sei venuto qui per essere migliore. Perché a tutti noi
piace essere migliori per dominare così gli altri. Però questo
cammino è il contrario della maniera di camminare degli altri.
Durante tutto questo tempo catecumenale Dio permette
nella comunità problemi, conflitti, macelli, che denunciano e
pongono l'uomo di fronte alla sua realtà, di modo che, se la
gente si riteneva molto cristiana, dopo due anni di cammino
avendo constatato che non sopportano né tizio né caio; diventino
un pò più coscienti del loro limite. Quando hanno visto
che il risentimento interno è più forte di loro e che sono
stati lontani due mesi dalla comunità perché il responsabile
li ha rimproverati.
Fratelli, ciò che stiamo dicendo è che una cosa è
chiamarsi e un'altra esserlo davvero. Noi incominciamo da zero
e non presupponiamo la fede in nessuno. Per questo incominciamo
a vivere, durante il precatecumenato, con la Parola di
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Dio al centro, sperando che entro 5 mesi in questa comunità di
30 fratelli vi sia una signora, nevrotica pazza a causa di non
si sa quali problemi; che cominci a rendere la vita impossibile
a tutti perché appena esce dalla celebrazione prende in mano
il telefono e passa la vita mormorando .... E l'altro signore
che appena termina la Parola comincia a parlare... e"
ecco l'insopportabile di sempre!"... E'quello del solito mattone
che comincia a pregare e che continua per mezz'ora.
Ciascuno comincia ad essere ciò che veramente è e allora incominciamo
a scoprire quanto ci vogliamo bene quando non ci conosciamo...
Ma quando incominciamo a conoscerci...siamo tutti
terribili!
Bene, se abbiamo detto che la fede è amore, risulta
che abbiamo detto che la fede non è obbligare l'altro a volerti
bene, ma è lasciarti uccidere, caricarti coi peccati dell'altro
lasciandoti crocifiggere dall'altro senza dire niente...
Allora io non ho fede! Alla fine di due anni la gente ha
cominciato a scoprire che ha pochissima fede. Allora chiamiamo
il Vescovo e invitiamo la gente a scoprire che la fede ha bisogno
di una madre. Che l'autore della fede è Gesù Cristo e
che Lui ti andrà gestando alla fede a poco a poco.
Perché sto dicendo tutto questo? Proprio per i falsi
concetti che esistono circa la comunità. Perché ognuno si fa
una sua idea della comunità.
La prima cosa che Dio deve distruggere nella comunità
sono i falsi ideali che vi sono circa la comunità; le proiezioni,
i fantasmi. Uno dice che la comunità sta nell'amore
e... "tutti a volerci bene qui!"...Per un altro la comunità
vuol dire che dobbiamo aiutarci, ecc. Ognuno ha una sua idea
e, quando vede che nella comunità non ci vogliamo bene, non ci
aiutiamo, ecc., si spaventa perché il suo ideale, cade, il suo
ideale si distrugge, e allora si arrabbia, non viene...
La Chiesa si distingue da tutti i clubs e associazioni
perché la Chiesa, la comunità cristiana, nasce la dove finiscono
tutti i clubs e tutte le associazioni. Tutte queste
hanno un limite: il nemico. Tu, per esempio, sei di una associazione
in cui si gioca alle carte. Bene! siccome tu non sopporti
le calunnie, ecco che ti viene all'orecchio che uno ha
detto che tu hai sottratto dei soldi dalla Cassa
e...l'associazione è finita per te.
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Ossia, ogni fraternità umana finisce sempre nel nemico, che è
il contrario della fraternità. Ebbene, è proprio esattamente
lì dove comincia il cristianesimo. Nell'amore, nella fraternità,
nell'agapé, che è Dio stesso. Tu incomincerai a odiare un
fratello e, o te ne vai dalla comunità, o l'unità la farà Dio;
perché il cristianesimo stà nell'amore al nemico.
Quando cominciamo a entrare nel passaggio al catecumenato
(quando la gente si conosce un pò, di più) allora appare
un demonio più grosso. Dapprincipio c'era la difficoltà di
accettare il nevrotico, colui che dice delle stupidaggini...
ma più avanti la situazione incomincia ad essere più difficile
perché comincia la mormorazione, le coltellate dell'uno contro
l'altro, e alle spalle. Questo fa molto male e colpisce
l’orgoglio della persona. Allora uno scopre quanto sia difficile
perdonare, scopre che non è capace di perdonare: se un
tale lo guarda di traverso...
Però tutto questo lo permette Dio anzi, se volete, lo
comanda. E ciò è stupendo! Lo dice anche S. Paolo: Vi sono divisioni
di dentro e di fuori perché si veda chi ha una virtù
provata. Perché qui gli unici che interessano sono quelli di
virtù provata. Nella Chiesa primitiva si diceva che avevano
virtù provata coloro che la manifestavano, che apertamente si
notava che erano cristiani. E come si sa se tu sei cristiano?
Solo la persecuzione prova se realmente tu hai lo Spirito di
Gesù.
La cosa più importante di tutto è questa: stiamo passando
da una situazione di "Chiesa cristianizzata" dove tutti
per salvarsi dovevano entrare nella Chiesa, ad una situazione
quello che salva il mondo è la luce, la lampadina che illumina.
E in questo senso non interessa più il numero degli appartenenti
alla Chiesa. Noi partiamo dalla convinzione che Gesù
concepisce la sua Chiesa come un "resto", come un fermento,
come un lievito, come una luce. Non pensa affatto che se uno
entra nella Chiesa si salva e se uno non entra si condanna.
Già gli ebrei avevano capito che ogni popolo ha la sua religione,
e S. Paolo aveva detto che i gentili, che non avevano
la Legge, se osservano la propria legge si salvano meglio degli
ebrei con tutta la loro Legge! Più tardi noi abbiamo fatto
molta confusione!!...
Per noi la cosa più importante, in questo senso, quale
è? Diventare sacramento di salvezza. Per questo la cosa più
importante in questo momento storico è che si arrivi a dare in
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noi questo uomo nuovo. Ma perché si realizzi quest'uomo nuovo
occorre: prima fase; denuncia della nostra realtà, toccare
terra: umiltà, conoscere la verità della nostra vita, chi sei
tu, fino a che punto puoi amare, conoscerti veramente e realmente,
appoggiato sulla Parola di Dio. Conoscere, ad esempio,
che sei capace di odiare, che sei capace di mormorare (perché
sarà la prima cosa che farai appena esci dalla comunità commenti
con tuo marito o con tua moglie: “Che schifo! Hai visto
quello? E inoltre è un superbo! Se questo continua così mi
viene voglia di non venire più.
Bene, come vi dicevo, la cosa più importante in questo
tempo è di spogliarci dell'uomo vecchio, però prima di
spogliarci è necessario che il Signore illumini questa realtà
dell'uomo vecchio che c'è in noi, illumini tutte le zone di
peccato che vi sono dentro di noi. Allora succederà che pur
vedendoci peccatori non ci angustieremo, anzi ci accetteremo
più facilmente peccatori.
Però per capire tutto questo è molto importante che
abbiamo un'idea chiara della parabola del figlio prodigo, che
abbiamo visto ieri. Perché per la religiosità naturale del
fratello maggiore, il peccato è una cosa buona che offende Dio
e per questo noi non dobbiamo farlo, anche se ci piacerebbe.
Per il cristiano non è questo il concetto, ma che il peccato è
una realtà che uccide l'uomo e quindi non è una cosa buona.
Come dice S. Paolo: Dio tolse la sua mano da molti perché si
bruciassero nelle proprie passioni. Perché ogni peccato porta
in sé la morte. Per questo io quando mi vengono... Vuoi peccare?
Pecca quanto vuoi! gli dico, è perché tu ancora non hai
sperimentato che peccare è morire. A questi gli sta bene peccare,
perché così lo esperimentino e non continuino a desiderarlo.
Chi si rivolge a Cristo chiedendo aiuto sono i peccatori
che sperimentano che non possono salvarsi da soli. Perché
colui che pecca si fa schiavo del suo peccato. Il peccato ti
domina, ti assoggetta, ti comanda e trasforma la tua vita in
un inferno insopportabile.
Nella misura in cui tu scoprirai la tua realtà di
peccato, noi ti inviteremo ad appoggiarti a Gesù Cristo. Perché
quando uno scopre la sua realtà e si appoggia a Gesù Cristo
o abbandona la comunità. Perché uno non può sopportare sé
stesso. Perché quando hai scoperto che ora, sei peggiore perché
non sopporti tua moglie e prima la sopportavi (questo è
quello che tu
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pensavi), quando tu incominci a scoprirti, chi ti cura? Chi ti
guarisce nella comunità da tutti i tuoi macelli? Diceva uno:
io sono in comunità da quattro anni e posso assicurare che qui
nessuno ha mai dato qualcosa, tuttavia tutti abbiamo ricevuto;
chi è colui che ha dato?
Colui che dà è uno che si chiama Gesù e che stà facendo
il cammino catecumenale con noi, stà scendendo tutta
questa scalinata ed è lui che fa sì che tu vada alla preparazione
della Parola, e in comunità. E’ Lui che conduce tutte le
comunità. Come potete pensare che io sia il massimo responsabile
di tutto questo? Sapete quanta gente stà nelle nostre comunità
ora? 18.000. Sono 18.000 le persone che stanno facendo
il cammino catecumenale. E’ certamente Gesù Cristo che stà
conducendo ognuna delle comunità!
Bene, come vi dicevo, in questo tempo la prima cosa
che deve fare Dio è quella di illuminare la nostra realtà. Per
raggiungere ciò la comunità è uno strumento meraviglioso, stupendo.
Molte cose che ti capitano dentro e fuori della comunità
hanno questo scopo, anche se tu non lo capisci.
Una cosa molto importante di fronte agli avvenimenti
che tu non capisci,è sapere che l'uomo non è solo. La tua vita
è in relazione con la storia gassata. Tu sei una realtà molto
importante, sei un incontro tra il passato e il futuro. La tua
vita ha un grande valore, è in funzione di una missione in cui
Dio ti sta chiamando. Perché Dio ti stà insegnando. Dice Gesù
nel Vangelo: "Tutti gli uomini della terra saranno ammaestrati
da Dio". E se Dio stà insegnando a tutti gli uomini; come non
insegnare a te, che ti ha chiamato a costituire il suo popolo?
Popolo consacrato, popolo scelto, nazione santa, unico tra
tutti i popoli della terra, popolo al quale Lui stesso dà la
sua Natura, popolo al quale dà la missione di salvare tutte le
nazioni!
Fratelli, questa è una meraviglia! Quale uomo potrebbe
meritare di collaborare con Cristo nella missione di salvezza
sulla terra? Come è possibile questo? Infatti i cristiani
sono chiamati a collaborare! DIO CI DA' LA MISSIONE DI SUO
FIGLIO, DI SALVARE TUTTA L'LUMANITA'. E se la legge naturale
dice all'uomo che si realizza come uomo aiutando gli altri,
quanto più salvandoli dalla morte, dalla distruzione dell'essere
per mezzo del Vangelo?. Allora... perché ti lamenti se ti
è conces
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so questo o quello? Tutto è in funzione degli eletti di Dio.
Tutti gli avvenimenti, dice S. Paolo, contribuiscono al bene
degli eletti. Tutto è in funzione del fatto che Dio deve prepararti,
deve spogliarti.
Sapete che nella Chiesa primitiva si battezzavano le
persone completamente nude, come simbolo di rinuncia all'uomo
vecchio. Si toglievano i vestiti e poi scendevano nell'acqua
dove lasciavano il corpo di peccato, il corpo vecchio, il corpo
che ha ucciso Gesù Cristo; quest'uomo che devi odiare perché
distrugge l'Autore della vita; quest'uomo che sei tu stesso
che devi imparare a odiarti; l'umanità che è in peccato che
vive della natura del mondo, nel senso che uccide Gesù Cristo
e non lo sopporta in te, ti impedisce il rinascere da Dio nella
tua vita. Per questo motivo il Signore ti comanda di odiare
tuo figlio, tua madre, e qualunque altro, se davvero ti impedisce
di nascere da Dio. Perché se te lo impediscono, stanno
facendo male anche a sé stessi.
Questo cammino, fratelli, non è una scuoletta dove ti
insegnano ad essere migliore poco a poco. Uh! ho imparato molto.
Ho appreso come diventare migliore. No, Signori! Devi imparare
a vedere come sei peggiore, e sarà così che ti appoggerai
a Gesù Cristo. Perché io ti dico che Gesù Cristo è ora risuscitato
in cielo, che Gesù Cristo è morto per i tuoi peccati
e te li perdona tutti, che è pronto a darti uno Spirito nuovo.
Però come si applica tutto questo a te? Quando? Desidero che
qualcuno me lo dica.
Vediamo un pò: Gesù Cristo è morto per te perché tu
non muoia, ha sofferto le conseguenze del peccato perché tu
non soffra; Egli ora è risorto e intercede per te davanti a
Dio. Molto bene? E tutto questo quando lo ricevono gli uomini?
Quando arriverà loro? Lo ricevono magicamente con unabracadabra?
Perché questo arrivi all'uomo è necessario che egli
non rifiuti di riceverlo, che voglia veramente ricevere la
salvezza. E quando viene offerto tutto questo a te? Dice S.
Paolo che la salvezza ci viene per mezzo della predicazione.
Quando ti fu dato questo annuncio, questa notizia, questo kerigma?
Ma non l'avevate mai ascoltato il kerigma...! Quello
che molti di voi avevano ricevuto era che dovevate sforzarvi,
che dovevate... C'è molto moralismo e mancanza di predicazione!
La gente che tu conosci, quella del tuo quartiere quando
ha ricevuto questa
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Buona Notizia? Per questo vedete come la preoccupazione della
Chiesa oggi è per la evangelizzazione per l'annuncio della
Buona Notizia. Quando il Sinodo dei Vescovi ha fatto un documento
ha detto: "oggi si danno molti significati alla parola
"evangelizzazione". Noi gli diamo questo significato: la predicazione
del kerigma di Gesù Cristo, che suscita la fede, che
la sviluppa e la porta alla sua pienezza". E quando avete ricevuto
questo?
Bene, fratelli, voglio continuare per finire in fretta.
In primo luogo avete ricevuto l'annuncio del kerigma,
che vi è stato fatto durante la catechesi. Subito dopo abbiamo
incominciato in un regime di piccola comunità a conoscere il
linguaggio biblico, perché se vuoi conoscere ciò che Dio ha
detto, è necessario che tu sappia come ha parlato Dio. Che
molti non vogliono preparare?Che me ne importa, peggio per loro!
Il Signore suscita sempre nella comunità qualche fratello
che prepara per gli altri. Questo linguaggio biblico ci prepara,
ci fa conoscere come Dio ha parlato.
Dio ha usato un linguaggio che è quel che si chiama
un linguaggio storico. Noi siamo abituati a un linguaggio razionale
e non ad un linguaggio storico, a un linguaggio di idee,
filosofico. Siamo abituati a un linguaggio morale, razionale.
Perciò non comprendiamo ciò che è un linguaggio storico
e per questo abbiamo bisogno durante 2 anni, attraverso parole
come acqua, albero, ecc. di cominciare a scoprire un pò questo
linguaggio, la Parola di Dio. Per questo durante 2 anni voi
siete stati in ascolto della Parola di Dio, che ha un potere
salvifico. E’ curioso trovare, ad es., molti preti che non
credono che la Parola di Dio in sé stessa abbia questo potere.
Non lo crediamo.
Il catecumenato ha bisogno di tenere aperto l'orecchio.
Ha bisogno di scoprire il potere della Parola di Dio.
Che la Parola di Dio è una parola che illumina la tua realtà.
Voi l'avete sperimentato già tante volte. Avete provato che la
Parola vi ha aiutato, che siete entrati nella celebrazione distrutti
e siete usciti con una grande pace, perché la Parola
ha un potere esorcizzatore che illumina davvero la profondità
dell'uomo. Però non soltanto è stata sufficiente la Parola,
l'Eucarestia, ecc., ma è stato necessario che nella comunità
comincias
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soro a darsi litigi, macelli, disastri, ecc. A me è successo a
Roma una comunità di 60 fratelli è andata avanti per 2 anni
senza crisi... "Uh, qua le cose vanno male?" "Ma come è possibile
che viviate per 2 anni in 60 persone e...!" "Niente. Qui
non manca mai nessuno alle celebrazioni. Le preparazioni, fino
alle 3 e 3½ della mattina..." chiaro ora hanno crisi!!! Ora
gli stanno accadendo...! E' meglio averle presto se no più avanti
saranno più grandi... il che è peggio!
Pensate una cosa. Attraverso tutta l'esperienza abbiamo
appreso una cosa, che la gente non capisce: la cosa più
importante del pre-catecumenato sono le crisi. Forse ci vorrà
molto tempo prima che possano entrare in crisi, forse c'è un
responsabile nevrotico che non può sopportare che la sua comunità
abbia delle crisi, o un prete... non vogliono che ci siano
crisi? Bene, stanno distruggendo il catecumenato, perché
secondo noi è tutto il contrario.. Le crisi di ciascuno di voi
sono fondamentali, perché ogni crisi superata significa un
passo in avanti.
A volte si entra in crisi perché si odia. Altra volta
si entra in crisi perché pensi che non si va avanti. Altre
volte perché non senti nulla. Altre volte per quel che sia.
Ogni crisi significa che tu credi che il cristianesimo sia un
sentimento, è che tu credi di essere cristiano. Vedi? Ogni
crisi viene perché una menzogna cade. Siamo degli alienati,
fuori completamente dalla realtà, così alienati col lavoro;
ecco, che non ci rendiamo conto di quello che è la nostra realtà
profonda.
Dio potrebbe lasciarti nella tua alienazione se non
ti chiamasse ad essere cristiano. Però se ti chiama a collaborare
con Lui a salvare l'umanità, ciò non avverrà. Per questo
è meglio che tu te ne vada. Vi sono molti che si scandalizzano,
però guarda: tu eri talmente alienato che non era possibile
far niente con te ed è per questo Dio deve porti nella tua
realtà, ma chiaro, conoscere la tua realtà è duro. Che colpo
terribile ti sei preso: Perché tu hai passato la vita mentendo
a te stesso? e a tutti gli altri e tu non puoi essere catechista
ingannando la gente. Ah! tu credi che Dio ti elegge e tu
puoi essere un bugiardo? Dio deve trasformare la tua vita.
Questo è il catecumenato: la tua vita e la Parola che
la va illuminando. Per questo, una volta che sei in crisi è
proprio in questo tempo che la Parola è stata fondamentale
perché
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è stata proprio quello che vi ha aiutato a superare certe crisi
(benché voi pensiate che non ha fatto nulla), e la prima
cosa che avete scoperto è che avete poca fede e allora è arrivato
il primo scrutinio di passaggio al catecumenato, la prima
porta che si apre. Immediatamente poi abbiamo lasciato il linguaggio
biblico e abbiamo incominciato a studiare la Storia
della Salvezza per tappe, e abbiamo chiesto che partecipaste
tutti. Spero che le catechesi nelle comunità le diano tutti i
fratelli, che tutti parlino. Durante questo tempo è fondamentale
la partecipazione di tutti. Però la cosa più importante
non è che i temi si diano bene o male. Vi sarà gente che parlerà
molto bene e gente che parlerà molto male.
Il responsabile non si deve preoccupare che i temi si
diano molto bene, perché non è questo il problema. Non si
tratta di dare teologicamente e scientificamente perfetto ciò
che Dio ha detto per mezzo di profeti. No! Basta che l'equipe
abbia preparato con semplicità e dia la propria esperienza. E'
molto povero? Meglio! "Ma è perché non hanno preparato!" E tu
credi che se glielo dici tu prepareranno meglio? Ma che siamo
nell'esercito!Hanno poca luce, perciò hanno preparato poco.Qui
è inutile esigere dalla gente.
Durante il periodo del precatecumenato noi non siamo
entrati nella vostra vita. Qui può venire un ateo o qualsiasi
altro. Durante questo tempo noi non abbiamo detto nulla circa
il sesso, il lavoro... uno ha un'amica, un altro ruba, un altro
uccise o lasciò di uccidere...nulla! Non ci siamo messi
per niente nella vostra vita. E a Roma c'è di tutto! C'è una
magnifica ploriferazione di tutto ciò che volete, durante questo
tempo! Abbiamo chiesto soltanto una cosa: venire ad ascoltare
la Parola di Dio una volta alla settimana e celebrare
l'Eucarestia. Ognuno ha continuato a fare ciò che voleva:
quello che era dell'Azione Cattolica ha continuato ad esserlo,
quello che era della Messa quotidiana continua, ecc. In questa
convivenza di scrutinio abbiamo incominciato con le ricchezze
del lavoro, le ricchezze affettive, le ricchezze del denaro.
Quali relazioni abbiamo con il lavoro, con gli affetti, con il
denaro.
Qui già incominciano ad esserci dei macelli. In molte
convivenze la gente si ribella e non intende vendere i beni e
pensa che deve fare una elemosinuccia... non capite. Ora io vi
dirò una cosa: Non siamo rimasti d'accordo, fratelli, che la
comunità deve essere "sacramento di Gesù Cristo" e che è la fu
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tura umanità? Non abbiamo detto che "sacramento di salvezza" è
il cielo: un luogo dove tutti sono fratelli? Cioè un luogo dove
non ci sono né poveri né ricchi, dove c'è la comunione. Come
potremo arrivare alla comunione dei beni se siamo attaccati
al denaro? Perché se uno impresta 1.000.000 a un altro... che
macello1 Quest'ultimo non dorme più. Non va più in comunità,
perché pensa che deve rendere il 1.000.000... "Forse la gente
penserà che io vado in comunità perché mi diano il denaro?"
non viene più perché arriva un momento che è un inferno. Va
sorridendo a tutti e, se può scappa da colui al quale deve il
denaro. E colui che lo deve ricevere, d'altro lato: "normale!
niente!... però ho perso 1.000.000 pesetas; ragazzo!"
Non volete provarvi con il denaro?... è meglio che ve
ne andiate dalla comunità, perché non è possibile fare la pantomina.
Ossia, o cambia completamente la nostra relazione con
il denaro o è impossibile la comunione dei beni. E’ impossibile
sia dare il denaro e sia riceverlo. E se non c'è comunione
di beni come potete essere un segno dell'amore? Perciò cominciate
a pensare che nella prossima porta non potrete entrare.
E' inutile; noi non possiamo ingannarvi. Io non mi sono inventato
la catechesi su i beni. Leggetevi tutto quello che il
Vangelo dice sulle ricchezze. Pensate che questo non lo dice
per le suore o per i religiosi, ma lo dice per te, e allora...
prova a mettere in pratica questa Parola!
Prima d'ora noi non ti abbiamo mai detto di fare nulla.
Ora te lo diciamo PER AIUTARTI, NON PER STOICISMO. Per favore!
che nessuno mi dica che si tratta di essere poveri, perché
non è che a Dio piaccia che tu abbia una casetta povera
(come qualcuno di voi mi diceva), con le tendine di tela perché
non si possono avere di creton perché ci sono molti poveri
in India? Questo è falso! Abbiamo letto questa mattina nel
Deuteronomio che Dio dà al suo popolo vigne, olivi, ecc. Per
questo se voi parlate con gli ebrei vi diranno che il possedere
denaro è segno che Dio ti aiuta. Perché se ti vanno bene
gli affari non credere che è perché tu sei intelligente o perché
rubi molto o poco, perché nessuno può fare niente in questo
mondo se Dio non l'aiuta. Non è il senso stoico, che sempre
insegna che bisogna fare rinuncie per soffrire meno. (Pensate
che la Spagna è un paese stoico dove prevale il sacrificio,
la rassegnazione, l'austerità, la povertà...) Ci fu un
tempo in cui si credeva che per essere virtuoso era necessario
sacrificarsi molto facendo
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piccoli atti per esercitare la volontà (mi tolgo ora questa
sigaretta; domani...). Oggi questo non si accetta più. E' stato
per altre epoche.
Io non ti consiglierei mai, fratello, questo stoicismo.
Perché toglierti questa sigaretta, questo pò di acqua, o
dare questa elemosina a un povero per acquistare virtù, può
fare di te l'uomo più fariseo del mondo. E quindi se vedi un
prete che stà per cadere, lo giudicherai pensando che è perché
non smette di fumare, né si priva di questo o di quell'altra
cosa. No! Non si tratta di questo. Vi diremo in che consiste
la conversione. Occorre aiutarsi attraverso di un digiuno molto
più serio. La elemosina è molto più seria.
Inoltre, queste faccenda della povertà è frutto della
religiosità naturale, e non del cristianesimo. Nella religiosità
naturale la povertà significa la purezza e la ricchezza
la impurità. Questo c'è in tutte le religioni. Allora uno è
considerato un religioso e ha un'automobile davanti alla porta
di casa, la gente lo nota e dice: "guardalo" e fa i sorrisini.
Il cristianesimo non ha affatto questo senso. Quando
la gente importa tanto che uno abbia l'auto o no è perché nel
loro cuore pensano che l'auto sia una cosa molto importante.
S. Francesco d'Assisi visse in un'epoca in cui se non andava
scalzo, poveretto non poteva predicare il Vangelo perché la
gente era molto religiosa e non l'avrebbe ascoltato. Se arrivava
Gesù Cristo in quell'epoca l'avrebbero battuto, lapidato.
Gesù che mangia e beve bene...! Amico dei pubblicani!... Anche
allora si scandalizzavano dei discepoli perché se la passavano
magnificamente: non si sacrificano, mangiano e bevono... e Gesù
dice: "Forse che gli amici dello sposo possano essere tristi
alle nozze del loro amico?"
E noi come possiamo annunciare al mondo che il Regno
di Dio è arrivato se siamo nella tristezza? Ed ecco che arrivano
altri con le loro mormorazioni: "E avete il coraggio di
cantare, con tutti i poveri che ci sono..."? Signori miei, come
andremo pieni di allegria ad annunciare ai poveri che è arriva
to il Regno di Dio? Dobbiamo andare tristi? Io vengo a
darvi una lieta notizia e vengo con allegria... Certo che non
possono ingannare me perché ho vissuto con i poveri. Questa
gente che parla in questo modo, lo fa per la sua religiosità
naturale e per i loro problemi. Perché la felicità non stà
nella casa o
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nel frigorifero. Come si puo pensare questo? Bisogna essere
cocciuti! Bisogna ridurre l'uomo ad un pezzo di carne! Abbiamo
ridotto infatti, l'uomo alla sua pelle: freddo e caldo, la sua
felicità o la sua infelicità. Ma come è possibile che dimentichiamo
che l'uomo è qualcosa di molto più grande?
Per questo vi dico, fratelli, che noi viviamo in un'altra
spiritualità. E dice la gente: "Si che mi piacerebbe
vivere in questa spiritualità!" Certamente! E chi ti ha detto
di no? Se annunziamo la salvezza del Signore! Forse che pensi
che bisogna avere scocciature? Chi te lo ha detto? Ma se Gesù
Cristo è risorto, glorioso e felice nel cielo! Così che il nostro
Capo è felice in cielo e noi amareggiati qui sulla terra?
La propagazione del cristianesimo nei primi secoli la si deve
in gran parte all'allegria dei cristiani. Ma come non saremo
allegri se siamo stati risorti dai morti? se tutto è nostro?
Siamo re, dice S. Paolo.
Però per capire tutto questo è necessario che un
giorno tu venda tutto. Io ti invito a fare questa esperienza.
Resta senza niente un giorno e mettiti a camminare per la
strada e pensa: "a partire da questo momento, tutto ciò che mi
viene dato viene da Dio”. Così imparerai a non disprezzare
nulla.
Ora, perché possiamo vivere bene, perché possiamo
sfruttare il denaro, perché il denaro sia veramente niente, un
qualche cosa che si mette al servizio dell'amore e dei fratelli,
è necessario essere liberati, se no è assolutamente impossibile
poter godere il denaro. Perché non puoi spenderlo, perché
tutte le volte che tu spendi una lira, il cuore ti duole.
Tutte le volte che uno te lo chiede, siccome il denaro significa
l’"io", non glielo puoi dare e allora l'altro non si sente
amato, ma umiliato, perché il denaro umilia sempre. Il denaro
è la causa di tutti i disastri del mondo. Per questo, nei
secondi scrutini, vi inviteremo a rinunciare a tutti gli idoli,
a rinunciare al denaro come simbolo di tutti gli idoli del
mondo.
E non credere che Dio vuole il tuo denaro per qualche
cosa. Ciò che vuole Dio è che tu ponga la tua vita in Lui e
non nel denaro. Dice un adagio indù che il denaro perseguita
chi non ce l'ha. Ciò che vuole Dio è che tu non ami più il denaro,
cosicché la "libido” che tu poni nel denaro esca da lì
e tu la metta in Dio. Allora scoprirai che il denaro non t'importa
un tubo, e ti verrà a palate. Ma avrai imparato a usarlo,
a
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spenderlo: la casa per l'amore, il denaro per l'amore, tutto
ciò di cui hai voglia, perché il motivo che ti muove in tutto
è l'amore. Se in te non c'è questa liberazione, a me discpiace
molto, però da qui non puoi passare perché tu non sarai un sacramento
salvezza ma il contrario. Perché il giorno in cui ti
chiederanno il denaro tu non lo darai a nessuno, perché sarà
superiore alle tue forze. Per questo, se ora in questo periodo
che ti viene dato, tu scopri che non puoi farlo, prega il Signore
e chiedi il suo aiuto.
Una volta che tu abbia visto un poco la tua vera realtà,
che hai percorso la tappa dell'umiltà comincerà il catecumenato.
Il catecumenato è un tempo di SEMPLICITA'. Questa
semplicità consiste in ciò che dice il Signore e cioè che per
entrare nel Regno di Dio c'è una porta stretta e piccola. Per
questa porta piccola entrano soltanto i bambini e quelli che
si fanno come loro. I bambini significano i poveri, cioè quelli
che realmente hanno conosciuto la loro realtà di peccato.
Una volta che hai conosciuto la tua realtà di egoismo e la tua
alienazione, scoprirai che tu non puoi liberarti: che non
puoi! ed è allora che tu hai bisogno di un processo di semplificazione
interiore; che venga a te Gesù Cristo e ti vada spogliando
dell'uomo vecchio. E' in questo momento quando cominceremo
ad iniziarvi all'orazione.
Ti insegneremo a pregare quando tu stai morendo. Perché
abbiamo scoperto che prima era inutile dirti: devi pregare!
Siamo realisti: tu preghi per due giorni e al terzo già
sei stanco. Prima hai bisogno di sperimentare che senza orazione
tu muori. Allora ti inizieremo all'orazione, a una orazione
di semplicità profonda nella quale il Signore ti farà
poco a poco piccolo, piccolo, fino alla misura in cui tu possa
entrare da questa porta, che è il Regno.
Allora Lui ti ELEGGERA’ per il Regno, ti rivestirà
completamente del suo Spirito e tu passerai la vita nella LODE,
benedicendoLo. La spiritualità adulta cristiana è una spiritualità
di eucarestia o di lode costante al Signore. Dice S.
Paolo: “... dando grazie a Dio in ogni momento per tutte le
cose". Perché è vero che tutto viene da Dio. Perché è una meraviglia
la vita, perché tutto è stupendo: uscire in campagna,
avere figli, essere sposati, non esserlo. Tutto è una meraviglia
perché tutto è grazie e tutto è amore. Anche il dolore
degli altri è una grazia assoluta per essi anche i conflitti,
anche le guer
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re, tutto è grazia. Perché Dio - dice la Scrittura - guida i
popoli con sapienza. Egli guida le nazioni. Egli guida il mondo;
Egli sa ciò che fa. Tutto quello che fa è in funzione di
una missione molto più grande.
Per avere questa visione bisogna avere degli "occhiali",
bisogna che Dio ti converta. Chi non ha questi occhiali
vive nell'angustia atroce del suo egoismo, della sua famiglia
dei suoi problemi, dei suoi nemici... Il Signore ci chiama ad
avere una visione assolutamente universale della vita.
Tenete in conto che il Signore dice: "Molti sono i
chiamati e pochi gli eletti". E chi sono gli eletti? Si chiama
no "eletti" quelli che stanno nell'ultima tappa, nella tappa
anteriore al battesimo.
Io, in verità, non so quanti di voi qui saranno eletti
da Dio. Non vi preoccupate perché a quelli che Dio non elegge
non gli succede niente. Vuol dire semplicemente che invece
di essere una lampadina che illumina, saranno sedia illuminata.
L'importante è che Dio che stà stabilendo la luce per
il mondo perché illumini tutti gli uomini. Perché gli uomini
possano sapere qual'è la propria realtà, qual'è la verità, e
così siano salvi.
Bene. Questo è, un pò schematicamente, il nostro cammino
catecumenale.
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(Altre catechesi fatte in Spagna e che possono essere di aiuto
soprattutto per i dialoghi con le persone)
PROCLAMAZIONE: Luca 14, 25-35
COMMENTO DI KIKO
Il cammino catecumenale che stiamo percorrendo comprende
le seguenti tappe: primo una fase di ANNUNCIO, poi una
fase di due anni di Precatecumenato, quindi i Primi SCRUTINII,
due anni ancora di PASSAGGIO al CATECUMENATO. A metà di questi
due anni facciamo questa convivenza chiamata dello SHEMA. In
essa pretendiamo ricordare il primo scrutinio e prepararvi ad
entrare nel catecumenato nel quale si dà inizio a liturgie di
tipo familiare, nelle case, etc.
Questa Parola che abbiamo ascoltato, precisamente
questo Vangelo, ci situa nel primo scrutinio di passaggio al
catecumenato; perché gli scrutini non li abbiamo inventati
noi.
Esistono da sempre nel catecumenato della Chiesa.
Ed è qui in questo tempo dove si situa questa Parola
proclamata adesso. Perché? Perché parla del sale, e il secondo
scrutinio di passaggio al catecumenato si chiama appunto
"scrutinio del sale", perché è il momento in cui si consegna
il sale. Questa parte del sale è stata tolta dal rito del Battesimo
dei bambini ma è stata mantenuta per gli adulti.
In questo momento in cui il secondo scrutinio stava
per realizzarsi, la Chiesa considerava già cristiani i catecumeni;
l'essere catecumeni era già molto importante. Per questo
la Chiesa nel chiudere la prima porta diventava più rigorosa,
la porta cominciava a farsi veramente stretta. Ed è qui dove
si situa questa Parola che dice "chi non rinuncia a tutti i
suoi beni per amore di me, non può essere mio discepolo", chi
non odia il padre e la madre..." cioè chi non mette Dio al
primo posto della sua esistenza, al di sopra di suo figlio, di
sua figlia, di suo marito, etc.
Le donne che non hanno il proprio marito in comunità
oppure le figlie che non hanno i genitori., ecc., questo lo
san
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no molto bene.
"Chi non rinuncia a tutti i suoi beni per amore di me
non può essere mio discepolo", ovvero è molto importante in
questo tempo il provarsi con i beni (perché qui non stiamo per
perdere il tempo né voi né io) per sapere se tutto questo è
una alienazione in più nella tua vita o se tu sei qui davvero.
Se tu questo non l'hai sperimentato noi non ti lasceremo passare
al catecumenato. Perché? Qui lo si dice: "perché buono è
il sale, ma se il sale perde il suo sapore con che cosa glielo
si renderà?"
Se noi ti lasciassimo passare senza che tu avessi
sperimentato davvero Gesù Cristo, senza che tu avessi avuto un
incontro con Lui, cosa accadrebbe? Anche se non fosti mancato
mai in comunità, siccome non ti sei incontrato con Lui, quando
ti capita un problema familiare, mettiamo, succederà che non
potrai continuare e allora ecco che il sale ha perso il suo
sapore.
E adesso ti domando: se questo cammino che è una delle
cose più serie (perché si tratta del Battesimo e non di un
movimento speciale), se il Battesimo non ti è servito, allora
che cosa ti potrà servire nella vita?
Di fronte a questo ti voglio mettere in guardia perché
"se il sale perde il sapore con che cosa lo si salerà?”
Voi siete già illuminati dalla Parola di Dio. C'è molta gente
a cui dà fastidio l'andare in comunità, ma non la possono lasciare
perché la Parola gli ha scoperto la verità e la realtà
del non- do e ormai non si possono più alienare perché... dove
andrebbero? Se il sale perde il suo sapore ormai non serve a
niente altro se non ad essere calpestato dagli uomini. Diventerai
un uomo disgraziato, non servirai a niente, perché se
almeno fossi come uno di quelli che non hanno conosciuto il
catecumenato e non sanno nulla, allora ti alineresti con la TV
o diventeresti socio della Roma e te ne andresti con grande
illusione a vederla giocare ogni domenica. Ma tu sei stato
marcato a fuoco e questo non te lo può togliere nessuno.
Allora, vedi come è profondamente saggio il Vangelo:
prima che questo vi succeda avete qui - dice il Signore - una
Parola: “provatevi". Come? Cominciamo a provarci con i beni,
perché provarsi con l'affetto per tua moglie, figli, ecc., è
un pò più difficile.
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Bene, ho già finito. Vi ho detto questo un pò come
preparazione per rivolgervi delle domande in seguito. Perché
lasciarvi andare avanti senza avere una esperienza di Gesù
Cristo sarebbe distruggervi, sarebbe farvi fare delle cose con
le vostre proprie forze quando non siete capaci. Per questo è
meglio, prima che succeda, chiudere la porta e non lasciarvi
passare. Obbligarvi a camminare un po' di più nel passo al catecumenato
perché quello verso cui stiamo andando è diventare
sacramento di salvezza solo sarai sacramento di salvezza quando
ti lascerai uccidere. Non c'è niente da fare!
Questo è un cammino che vuole essere luce, che farà
vedere che portate nel vostro corpo il morire di Gesù perché
vedendo ciò la gente possa vedere che Cristo è risorto. Perché
se non è per lo Spirito di Gesù Cristo, che risorto vive in
noi, sarebbe impossibile per voi fare qualsiasi cosa.
Il denaro è un simbolo dell'"IO". Per questo è tanto
importante che provi te stesso senza che la tua mano sinistra
sappia quello che fa la destra. Questo vi è già stato detto
nel primo scrutinio e abbiamo fatto una Celebrazione del la
Parola sui beni e abbiamo domandato se qualcuno si sentiva disposto
ad accettare questa Parola. Molti di voi vi siete alzati
dicendo che eravate disposti a vendere i vostri beni. Bene.
Dunque io adesso vi domanderò se avete fatto qualche cosa. Non
vi spaventate. Siate sinceri. Non vi preoccupate se non avete
fatto niente. Io l'unica cosa che vi voglio chiedere ora è che
siate sinceri. Questa convivenza è soltanto per aiutarvi, non
per darvi noia. Non avete fatto nulla? Bene! Vengo per ricordarvelo
e così facciate qualche cosa? Forse non avevate capito
che dovevate provarvi seriamente col denaro. Io vengo per ricordarvi
di non avere paura perché se tu dai uno il Signore ti
darà 100, qui. Questo te lo possiamo garantire. Se il Signore
ti inganna... te la prendi con me se vuoi (non ho niente io
ma, bene!). Ti assicuro che il Signore non mente.
La Parola dice che chi dà una casa, una macchina,
ecc. a causa del Vangelo, avrà cento in case, in macchine o
quello che sia. Qui, ora, in questa vita. E’ un commercio al
cento per uno qui. Non lo credi perché mai hai fatto la prova,
perché mai hai dato nemmeno uno. O forse credi che dare cento
lire a un povero significa provarsi?
Io voglio farvi alcune domande un po’ per sapere cosa
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e successo. Tireremo a sorte qualche nome e vi faremo due domande:
1) Qual'è la vostra esperienza del 1° Passaggio fino ad oggi;
se siete contenti della comunità o no.
2) Se avete fatto qualche cosa, cioè se avete messo in pratica
la Parola che è stata proclamata nel 1° Passaggio (vi ricordate
che abbiamo parlato tutta una sera nel 1° Passaggio sui
beni, fondamentalmente col brano del giovane ricco, dove si
diceva: vai e vendi i tuoi beni. E dopo che questo giovane
aveva mostrato la sua incapacità la Parola diceva: quello
che è impossibile all'uomo è possibile a Dio, proprio per
invitare alla preghiera).
Non vi spaventate, chi non ha fatto niente lo dica:
non ho fatto nulla. Chi ha fatto qualche cosa lo dica, per sapere
un pochino qual'è la realtà in cui vi trovate e per potere,
come vostri catechisti, aiutarvi nella missione che il Signore
ci ha dato di portarvi verso le acque della vostra rigenerazione,
rivivendo con voi il vostro Battesimo.
Che venga fuori per sorteggio colui che Dio vuole.
C. - Sinceramente tu dal 1° scrutinio in poi hai fatto qualche
casa con questo del denaro, dei beni? Hai provato te
stessa?
R. - Si, ho dato qualcosa e inoltre sempre ho detto a mio marito
che doveva dare del denaro.
C. - Questo è molto facile, ma qui si tratta non di tuo marito
ma di te. Però va bene, tu dici che hai dato qualcosa. Ora
dimmi: ti è costato darlo?
R. - No, assolutamente. Anzi voglio continuare a dare.
C. - Sì; sì, perché devi dare ancora di più.
-----------
C. - Tu hai fatto il 1° scrutinio?
R. - Sì.
C. - E sinceramente hai fatto qualcosa in questo senso?
R. - Bene, ho fatto qualcosa ma molto poco.
C. - Il Signore ti invita in questo tempo che ti dà fino al
secondo scrutinio, se hai qualche cosa di tuo, senza che
nessuno lo sappia (solo fra te e il Signore) di prendere
una parte e darla ai poveri. Se veramente credi che Dio
c'è, e lo fai per obbedire alla sua Parola, questo rimarrà
fra te e Dio, così avrai un tesoro in cielo che ti starà
ad aspettare. Ma osserva bene che si tratta di provarwww.
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si seriamente ed è per il tuo bene, ed io come vostro catechista
vi invito a farlo. Io non ho bisogno del vostro denaro
né dei vostri beni né si tratta qui dello stoicismo di
essere poveri. Nel Cristianesimo non si tratta di questo,
perché anzi, se dai una macchina ti daranno cento... Qui
si tratta di liberarti dell'affanno del denaro,
dell’egoismo, perché possa avere molto e usarlo con
gioia. Questo è quello che il Signore vuole.
Il novanta per cento dei nostri conflitti familiari
sono a causa del denaro. Il denaro è la causa di tutti i mali
nel mondo. Guardate i problemi che ci sono oggi in Europa col
petrolio. La causa della disuguaglianza sociale...
Il denaro è tutto un simbolo. Perciò il Vangelo ti
dice: "provate voi stessi senza che la sinistra sappia quello
che fa la destra". E vedrai come il Signore ti dà il cento per
uno, qui. E forse anche scoprirai che non credi affatto in
Dio. E questo già è un bene. Perché ti porta ad essere più
sincero con te stesso e a renderti conto che forse hai bisogno
di pregare di più il Signore, perché ti rendi conto che non
puoi, e il Vangelo ci dice che quello che è impossibile per
l'uomo è impossibile a Dio.
C. - Sinceramente, tu hai fatto qualcosa?
R. - Ho fatto qualche cosa, però poco.
C. - Vediamo un pò, quanto hai dato?
R. - Poco, perché io ho i miei figli e non tengo quasi denaro
per me...
C. - Sì, ma guarda che qui la cosa è molto seria per molte ragioni.
Il poco che tu hai di proprio forse il Signore non
ti inviterà più a lasciarlo. Ti invita adesso in questo
momento del cammino perché ti abbiamo detto che bisogna
costruire una torre e prima si devono calcolare le spese.
Adesso che stiamo per entrare nel catecumenato e cominceremo
a costruire seriamente ci dice il Signore: un momento!
Non entrare qui all’impazzata; calcolate le vostre spese,
non sia mai che cominciate e non possiate terminare e allora
dobbiate andarvene di qui diventando la vostra vita una sofferenza
costante. Perché "se il sale perde il sapore..." Calcolate
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le vostre spese. Ciò significa sapere fino a che punto tu veramente
metti il Signore al di sopra dell'affanno per il denaro.
E la migliore maniera di saperlo è prendere il denaruccio
e darlo ai poveri, ed inoltre...
R. - Io sto facendo un'opera abbastanza grande, perché ho due
sorelle di mio marito ed io le mantengo con quel poco che
ho, ma...
C. - Bene, sorella, abbi pazienza ed ascoltami un attimo.
Qui non si tratta delle quantità del denaro. Il Signore
mette un esempio nel Vangelo quando parla di una vedova
Dice che i ricchi davano molto denaro (per esempio milioni) e
una vedova dà duecento lire; allora Gesù disse ai suoi discepoli:
"Quella vedova ha dato più di tutti, perché tutti danno
quello che gli avanza; questa invece ha dato le uniche duecento
lire che aveva per mangiare oggi. Ha dato tutto quello che
aveva" .
Con questo non vuol dire Gesù che restiamo senza mangiare.
Vuole dire che se il denaro è un simbolo del "io" e la
vedova dà al Signore tutto ciò che possiede, con questo segno
dà il suo "io", la sua persona. Ecco quello che vuol dire dare
il denaro. Chi dà tutto, dà la sua vita a Dio. Allora il Signore
ci invita a questo, e ciascuno vedrà. Capisci? Io ti invito
in questo tempo a provare te stessa seriamente in questo
senso, perché il Signore ti aiuterà a farlo.
-------------
C. - Tu hai fatto qualche cosa dal 1° scrutinio fino adesso?
Sinceramente!
R. - Io, veramente, non avevo capito questo in questa maniera
Come una esigenza di dovermi provare. Non avevo visto
chiaro di dover fare ciò.
C. - Bene, è un comando molto chiaro. L'abbiamo visto stamattina
quando ci diceva "vendete i vostri beni e dateli in
elemosina", ma se tu non l'avevi capito, allora.. pazienza.
E adesso l'hai capito?
R. - Si, sì.
C. - Allora vediamo se lo fai, se il Signore ti dà la forza
per farlo.
-------------
C. - Tu hai fatto qualcosa?
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R. - Niente. Io ho continuato a dare ma come sempre. Come prima
di essere in comunità, io già davo e ho continuato a
dare? Ma cominciare a staccarmi dai miei beni, no.
C. - Si tratta che tu stesso veda se veramente puoi rinunciare,
come il Signore ti dice, al tuo denaro per amore a
Lui, precisamente per liberarti dall'attaccamento che
hai. Perché a causa dell'attaccamento ai soldi fai la vita
impossibile a tuo marito, ai tuoi figli e a tutti. E per
questo attaccamento al denaro non puoi amare.
-------------
C. - Sinceramente, tu hai fatto qualcosa?
R. - Niente.
C. - Molto bene, puoi sederti. Anzi, molto male, non so perché
ho detto molto bene.
-------------
C. - Tu hai capito nel 1° scrutinio le cose così? E hai cercato
di fare qualche cosa?
R. - Io non ho fatto niente, anzi, ho impedito di farlo a mia
moglie.
C. - Lo hai impedito a tua moglie? E perché?
R. - Perché sono molto attaccato al denaro.
C. - Grazie, puoi sederti. Tu hai detto bene, sei attaccato al
denaro. Appunto per questo ti parla il Signore. Perché
questo non si risolve in un giorno; e magari mai si risolverà.
Ma è importantissimo gettare le fondamenta.
Io voglio dirvi una cosa che mi diceva Carmen, e che
mi ha molto illuminato. Ad un certo momento, quando se ne andò
missionaria, il Signore le diede una allegria enorme per donare
tutto. Dopo ti attacchi di nuovo, ma questa forza che ti
donò il Signore per liberarti una volta ti dà la garanzia che
Lui ti può liberare sempre. Dopo, la cosa è diversa, capisci?
Ma adesso, in questo momento del cammino quando comincia a
farsi più serio, il Signore vi invita a farlo. Non abbiate
paura. Vedrete come il Signore vi libererà ed aprirà nella vostra
vita una nuova epoca. Un'epoca di liberazione nei vostri
rapporti con il denaro.
Questo dialogo che il Signore ci fa attraverso lo scrutinio,
ci porta a conoscerci meglio.
-------------
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C. - Tu hai fatto qualche cosa?
R. - Non ho fatto niente. Ma avevo un grande desiderio di acquistare
dei mobili belli e sono stata per molto tempo
senza metterli perché mi sembrava che non fosse cristiano.
C. - Ma perché non ti sembrava cristiano?
R. - Perché credevo che questo denaro lo potevo dare a della
gente che ne aveva bisogno...
C. - Questo sarà molto bello, molto stoico, ma non è cristiano.
Non è questo quello che dice il Signore. Lui non ti
dice di dare il denaro perché gli altri ne hanno bisogno.
Sei tu che hai bisogno di darlo per essere liberata. Nel
secondo scrutinio c'è una rinuncia agli idoli del mondo
ed una adesione a Dio. E questa è la catechesi dello
"Shemà" che faremo domani: "Ascolta Israele, non potrai
amare altro Dio al di fuori di me". Scopriremo che abbiamo
tanti dei nella nostra vita. Il primo di tutti è il
denaro; dopo, la famiglia, me stesso, ecc. E crediamo che
amiamo Dio, ma nella pratica non è vero e allora il Signore
ti invita a lasciare le storie e ad andare al sodo,
ai fatti.
Il mondo è zeppo di guai a causa del denaro e per
questo il Signore che stabilirà con noi un regno (il Regno di
Dio sulla terra come un segno), non può farlo senza liberarti
prima del denaro, perché altrimenti non potrai entrarvi.
Per questo è necessario che in questo momento del
cammino vi proviate. Non perché tu viva in una casetta molto
povera, con mobili poveri. No! Perché forse il Signore ti darà
molto più denaro. Ma allora, come dice S. Paolo, l'avrai come
se non lo avessi, e potrai goderlo. Metterai la tua casa al
servizio di tutti perché ormai non sarà un idolo. Perché se
hai lo idolo del denaro, e col denaro ti sei fatto i mobili
molto belli, anche questi diventeranno un idolo per te.. e
guai a chi li graffi?
Non potete entrare nel catecumenato senza sapere profondamente
la verità di voi stessi. Il Signore ci dice che
possiamo cominciare a provarci. Ci dice: "vendete i vostri beni,
dateli in elemosina e fatevi un tesoro nel cielo". Queste
sono parole del Vangelo per metterle in pratica. Non sono per
le suore, né per i preti né per i frati. Già l'abbiamo detto
l'al
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tro giorno. Questo Vangelo non è stato scritto per loro perché
in quell'epoca non esistevano; ma c'era un popolo come noi.
Non era nato né S. Francesco né nessun fondatore. Tutta gente
come noi.
Si capisce quello che voglio dire, vero?
-------------
C. - Tu hai fatto qualcosa?
R. - Noi ma voglio dirti una cosa. Tu hai detto che quello che
faccia la mano destra non lo sappia la sinistra?
C. - Sì.
R. - Bene ma io so che se in casa faccio qualcosa lo sapranno
tutti. Io so bene che sono molto attaccata, ma se voglio
disfarmene lo saprà tutta la famiglia e saranno dei guai.
E allora quello della sinistra... Sì, ma non ingannarti.
Quello della sinistra e della destra vuol dire che devi
scrutare la tua intenzione. Di non farlo con l'intenzione
segreta di far dire alla gen te "quanto è buono!” Di non
farlo perché ti guardino o ti ammirino. E se per darlo
arriva la persecuzione... tanto meglio? Dunque attenta a
non farlo perché tutti dicano "guarda come è santa", perché
così avrai già la tua ricompensa. Ma se perché lo fai
ti viene una lite col marito o con tua madre o con chi
sia... bene?
Il Signore ti invita a staccarti da questo idolo che
tu già riconosci. E forse troverai che non puoi, ma il Signore
ti darà la forza necessaria.
-------------
(Continua il dialogo con due o tre in più, dopo una pausa,
poi, segue la catechesi del Kerygma).
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