AMORE

L'AMORE PIU' GRANDE....

NON PRAEVALEBUNT

..

Canto gregoriano

Canto gregoriano

LA BEATA VERGINE MARIA

LA BEATA VERGINE MARIA

RECITA IL SANTO ROSARIO ON-LINE

SAN MICHELE UCCIDE IL DRAGONE

SAN MICHELE UCCIDE IL DRAGONE
PROTETTORE DEL SITO Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude. Amen.

Antica Bibbia

Antica Bibbia

LA BIBBIA: IL LIBRO DI DIO


"Una lampada  su un sentiero buio, la pioggia che scende dal cielo su un terrreno arido e stepposo, una spada che penetra nella carne." 

"Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino".

"Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra , senza averla fecondata e fatta germogliare, perchè dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me - dice il Signore- senza avere operato ciò che desidero, senza avere compiuto ciò per cui l'avevo inviata".  "La Parola di Dio è viva, efficace, più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore". "La Bibbia è l'intreccio fra Dio e la nostra storia; la Pasqua del Cristo nasce dalla crocefissione, la vita sboccia dalla morte. La Bibbia non celebra un Dio lontano ma un Dio incarnato che salva la nostra storia. Cercherò di meditare ogni giorno le parole del mio creatore, cercherò di conoscere il cuore di Dio dalle parole di Dio affinchè io possa ardentemente desiderare i beni eterni  e con maggior desiderio la mia anima si accenda di Amore per Dio e per il fratello".

I TESORI DELLA BIBBIA da meditare...... per es . cercate : AMORE.....

TESTI SEGRETI LIBRI

mercoledì 7 aprile 2010

O R I E N T A M E N T I ALLE EQUIPE DEI CATECHISTI PER LA FASE DI CONVERSIONE 4

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quando si trova di fronte ad uria disgrazia tutto il popolo
torna a Dio perchè non sa come rispondere a questo avvenimento.
Nel cristianesimo invece, per l'incarnazione di Gesù Cristo, non
c'è più sacro e profano, tutto è stato santificato.
Dicevamo ancora che questi cristiani, che vivono il loro
cristianesimo a livello di religiosità naturale, vivono una
religione di paura, in qualche modo vivono nel timore del
castigo di Dio. Questo modo di vivere il cristianesimo viene dal
fatto che non siamo stati sufficientemente catechizzati ed
educati alla fede. Forse non abbiamo mai visto il vero
cristianesimo incarnato in uomini reali. Perchè il cristianesimo
non è un ideale per santi, bensì una vita per ogni uomo,
qualcosa che lo fa vivere meglio e più felice.
Crisi di fede
Abbiamo visto che alla base di tutta questa realtà c'è una
seria crisi di fede. Questa crisi è alla base. Consiste nel
fatto che non abbiamo mai visto i segni della fede. I teologi
dicono che senza i segni non si può dare la fede. Ancora più,
senza i segni della fede non si può nemmeno parlare di Gesù
Cristo perchè nessuno ascolta.
Perciò abbiamo spiegato che la cosa più importante è creare
nella parrocchia una comunità che dia i segni della fede. Perchè
sappiamo che questi segni sono quelli che aprono l'udito alla
gente, sono quelli che creano gli interrogativi necessari perchè
gli uomini possano ascoltare la buona notizia. E abbiamo visto
che questi segni sono: L'AMORE NELLA DIMENSIONE DELLA CROCE E
L'UNITA'.
In una parola: questi segni sono segni di Gesù Cristo, che
ha vinto la morte, e l'ha vinta anche in noi e vive in noi e ci
fa partecipi della sua vittoria sulla morte. Ciò si visibilizza
quando io posso amare il fratello nella dimensione della Croce.
Solamente l'uomo che ha vinto la morte può amare così, può amare
il nemico.
Allora ci siamo chiesti: dove sono questi cristiani che
danno la vita per il nemico, che non resistono al male, che sono
il servo di Jahvè oggi nella storia, che sono il Cristo vivente
che continua a prendere su di sè i peccati degli uomini in
questa generazione che continuano ad annunciare, non perchè lo
dicano, il perdono di Gesù Cristo prendendo i peccati degli
altri sopra il proprio corpo e distruggendoli, uccidendoli nel
proprio corpo con la sua morte, come ha fatto Gesù Cristo -
mostrando così che l'amore di Dio è più grande di questi peccati
e di questa morte?
E poichè crediamo che questi sono i segni della fede,
vediamo che la cosa più importante è arrivare a quella misura
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della fede che è capace di dare tali segni al mondo. Come si
arriva a questo? Come la Chiesa ha dato sempre la fede? Mediante
un catecumenato. Per questo noi parliamo sempre di catecumenato.
Risposta del Concilio Vaticano II
A questa situazione della Chiesa, a questa realtà molto
seria in cui molti hanno perso il senso di Dio, in cui tanti di
noi hanno un divorzio palese tra religione e vita (con grande
scandalo degli atei), in cui ci troviamo in una profonda crisi
di fede perchè non vediamo da nessuna parte i segni della fede,
il Concilio Vaticano II ha risposto molto seriamente.
Di fronte ad un processo di desacralizzazione ha risposto
rinnovando la liturgia, perchè avevamo perso il senso di Dio,
del culto e della liturgia. Ha iniziato un rinnovamento che ha
spaventato molti, che hanno pensato: ci cambiano la religione,
ci cambiano la messa. Questo scandalo della gente è una delle
prove che la gente vive nella religiosità naturale, perchè per
l'uomo religioso tutto ciò che scende dal cielo è immutabile.
Nella religione la immutabilità è la prova della verità di una
cosa, perchè serve per tutti e per sempre. Senza rendersi conto
che tutto quello che fa Dio lo fa per l'uomo ed in una storia
concreta, una storia che è sempre in un processo di cambiamento.
Perciò il Dio della scrittura non è mai un Dio immobile, ma è
"Colui che passa", in completa contrapposizione con gli dèi
statici delle altre religioni. Il nostro Dio è la "Mercabà", il
carro di fuoco è Iahvè colui che "passa", è la Pasqua, è colui
che fa Pasqua (passaggio) e fa passare anche noi. Gesù Cristo
risorto non è mai statico. Gli apostoli lo incontrano sotto
diversi aspetti e sempre in movimento.
La liturgia muta di forma con il cambiare del linguaggio e
della cultura dei popoli. Anche quando si cominciò nei primi
secoli della Chiesa a celebrare la messa in latino tutti
avrebbero potuto scandalizzarsi, pensando che il greco era la
lingua sacra (in cui era scritto anche il Nuovo Testamento).
Questo tipo di scandalo è la prova che la gente vive il suo
cristianesimo ad un livello molto religioso.
Il Concilio ha rinnovato la liturgia con grande coraggio.
Non si comprende la rinnovazione tanto profonda intrapresa dal
Concilio senza l'assistenza dello Spirito Santo. Questo Concilio
segna una tappa nella storia della Chiesa. Siamo usciti
dall'immobilismo quasi totale del Concilio di Trento (che fu
necessario a suo tempo) e siamo entrati in un momento fewww.
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condo di rinnovazione e creazione che viviamo oggi. La liturgia
è sempre in costante rinnovamento e quando questo rinnova mento
non si dà, può essere che lo Spirito Santo non sia dentro di
noi.
Ad un processo di scristianizzazione - perchè non siamo
stati sufficientemente catechizzati, perchè avevamo una teologia
molto giuridica, perchè avevamo messo in scatola lo Spirito
Santo (lo avevamo imbottigliato e messo in trattati che potevamo
dominare, in cui avevamo tutti i più puri gioielli del la
conoscenza di Dio: de Deo uno et trino, de Deo creante ecc.) e
perchè senza rendercene conto avevamo impoverito la visione di
Dio (come dire che il mare è quel tratto che uno vede attraverso
le colline, quando il mare non può essere abbracciato ed è
immenso in ogni senso), - il Concilio ha rinnovato la teologia,
ha parlato di catecumenato per adulti e di pastorale di
evangelizzazione.
Anche questo rinnovamento teologico ha scandalizzato molta
gente. Prima si spiegava il dogma in una forma giuridica,
esterna all'uomo, e non in una forma esistenziale e viva. Per
questo con il rinnovamento molta gente è rimasta fuori gioco.
Di fronte a una crisi di fede il Concilio ha sentito la
importanza dell'unità dei cristiani ed ha parlato della Chiesa
come sacramento di salvezza, come segno che chiama gli uomini
alla fede, riscoprendo la comunità locale come luogo in cui si
visibilizzano per il mondo i segni dell'amore e della unità. Il
Concilio è veramente una primavera meravigliosa per la Chiesa.
Dio si è servito di un Papa che tutti consideravano di
transizione per iniziare una rinnovazione insospettata nella
Chiesa. Il Concilio non ha proclamato nessun dogma e ha parlato
di dialogo.
Applicazione concreta del Concilio
Per noi il problema qual'è? Come portare alla parrocchia
concretamente questa rinnovazione del Concilio? Perchè questa
situazione di crisi della Chiesa è sopratutto a livello
parrocchiale: siamo desacralizzati, la nostra catechesi è molto
infantile, non vediamo da nessuna parte i segni della fede.
La nostra risposta a questa situazione è:
Ad una crisi di fede rispondiamo iniziando una comunità
cristiana catecumenale, che si metta in cammino fino a
visibilizzare l'Amore di Dio e il Mistero di Pasqua di Gesù, in
cui si visibilizzi che l'uomo è stato trasformato dallo Spirito
vivificante di Gesù Cristo, è stato deificato, ha vinto la
morte, e in cui questo si faccia visibile nell'Amore nella
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dimensione della croce e nell'Unità. Perciò si parla oggi della
Chiesa come Sacramento di Salvezza per il mondo. E cioè: di
fronte a una crisi di fede creiamo i segni della fede allo
interno della parrocchia per chiamare gli uomini alla fede.
Di fronte a una scristianizzazione che esiste nelle
parrocchie perchè la gente non ha una fede adulta, perchè non è
stata iniziata alla fede, apriamo nella parrocchia un
catecumenato, che è il cammino che la Chiesa ha sempre avuto per
iniziare gli uomini alla fede in cui la gente possa scoprire il
mistero profondo cristiano della vita. Questo catecumenato lo
facciamo in piccole comunità che ci aiutino a vedere la nostra
realtà profonda di peccato e in cui possiamo andare rivivendo il
nostro Battesimo per tappe. La strada attraverso cui andremo
camminando verso i Regno di Dio è il Battesimo perché non c'è
altra porta per entrare nella Chiesa che il Battesimo. Rivivremo
per tappe il nostro Battesimo mediante un cammino catecumenale,
come faceva la Chiesa primitiva. Perchè nella Chiesa primitiva
il Battesimo non era un rito magico, bensì era tutto un cammino
composto di catechesi, mistagogie, iniziazioni alla preghiera,
segni, imposizioni delle mani, unzioni, scrutini, esorcismi ecc.
Per poter giungere all'ultima tappa del Battesimo bisognava aver
percorso un lungo cammino in cui VENIVA DESTATO DENTRO DI NOI
GESU' CRISTO. Perchè c'è un bambino che dentro di noi sta dando
pedate, che vuole uscire alla luce e manifestarsi. Ma se dentro
di noi non c'è nulla si tratta di una gravidanza isterica. Può
passare all'ultima tappa del Battesimo solo colui in cui
l'apostolo riconosce l'opera di Dio, colui che ha dentro di sè
Gesù Cristo e lo fa visibile in segni di fede adulta. Quel Gesù
Cristo viene alla luce nel Battesimo. Per questo la Chiesa ha
sempre considerato la fonte battesimale come il seno della
Chiesa in cui si dà alla luce l'uomo nuovo. Per questo Maria è
l'immagine della Chiesa, perchè nel suo seno ha gestato Gesù
Cristo e lo ha dato alla luce. E come il bambino nel seno della
madre sta dentro ad una borsa d'acqua, così l'uomo nuovo, Gesù
Cristo, nasce dall'acqua del Battesimo.
Ad una desacralizzazione risponderemo nella misura in cui
cresca in noi la fede, scoprendo una liturgia viva, piena di
contenuto. La liturgia che è un incontro esistenziale profondo
con Cristo risorto.
Questo è il riassunto della catechesi precedente che
conviene fare brevemente prima di iniziare la catechesi
propriamente detta della missione della Chiesa.
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Riassunto grafico
Situazione attuale
della Chiesa
Risposta del Concilio
Vaticano II
Applicazione concreta
nella
parrocchia
Desacralizzazione
Scristianizzazione
Crisi di fede
Rinnovamento
liturgico
Rinnovamento
teologico
Ecumenismo
Liturgia viva
Catecumenato
Comunità - segno
MISSIONE DELLA CHIESA
Questa è l'ultima catechesi del preambolo che stiamo
facendo.
Verso dove va questa comunità catecumenale? A tale domanda
risponde questa catechesi. La comunità ha la missione di creare
nella parrocchia i segni della fede per chiamare altri fratelli
alla Chiesa.
La comunità ha la missione di aprire nella parrocchia un
cammino catecumenale. Quando altri fratelli vogliono entrarvi,
siccome la comunità non può essere troppo grande, entreranno a
far parte di un'altra comunità. Così andremo aprendo comunità e
formeremo una nuova struttura di parrocchia. Ogni comunità avrà
il suo presbitero, il suo diacono, e appariranno nella comunità
differenti carismi. Così come nella Chiesa primitiva c'era la
congregazione delle vedove che si dedicavano a visitare i malati
- ma in cui ciascuna apparteneva alla sua comunità cristiana,
non formavano una comunità a parte, vivevano nella Chiesa - così
esisterà il collegio dei diaconi, il collegio dei presbiteri
ecc. Una chiesa locale in cui il parroco sarà una specie di
vescovo con il suo collegio presbiterale. Questa chiesa locale è
la scoperta del Concilio. Continuamente il Papa dice che la
Chiesa non è la somma delle chiese locali, bensì che ogni Chiesa
locale è tutta la Chiesa universale. Ciò è importante perchè
significa che non siamo un pezzetto di Chiesa, bensì nella
Chiesa locale sta Gesù Cristo in pienezza, in comunione con le
altre Chiese che vivono e sentono la stessa cosa. Questa
comunione si esprime attraverso un collegio di vescovi
presieduto dal Vescovo di Roma.
Per poter proseguire dobbiamo chiarire alcune idee, perchè
la gente ci ascolta dai propri punti di vista, dai propri
schemi. E siccome la stessa parola non ha il medesimo
significato per chi parla e per chi ascolta dobbiamo metterci
d'accordo su
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alcuni concetti.
Qual'è la missione della Chiesa? Per vedere gual'è la
missione della comunità, la missione della parrocchia, occorre
vedere qual è la missione della Chiesa. Vediamo.
Farò un disegno che conoscete quasi tutti. E' un disegno
che chiarisce molte cose.
Secondo una statistica, se questo
rettangolo rappresenta i tre
miliardi di uomini che popolano la
terra, solo la terza parte del
rettangolo approssimativamente
rappresenta i cristiani. Vogliamo
vedere quali sono i cristiani
oggi, la Chiesa di Gesù Cristo, il
sacramento che annuncia agli
uomini la salvezza che il Padre ha
fatto in Gesù per noi. (Tenete
presente che questa statistica non la invento io, Farnès ce la
presentò durante una lezione di pastorale. Voglio dire che è una
cosa seria su cui vogliamo meditare insieme.)
Se sulla terra si trovano circa tre miliardi di uomini,
solamente un terzo (un miliardo) sono cristiani.
Di questi solo poco più della metà sono cattolici. Qui sono
compresi Spagna, Portogallo, Italia, Sud America ecc. Fuori ci
sono i protestanti, gli ortodossi ecc. Dei cattolici dice la
statistica mondiale, solo circa il 10% va a messa la domenica,
compie cioè il precetto festivo. Tutti gli altri cattolici sono
quelli che hanno fatto la prima comunione, ma che se ne sono
andati dalla Chiesa, gente che non va a messa la domenica, per
disinteresse, per pigrizia o per altro. Della gente che neppure
viene a messa non si può dire che abbia fede, non è vero? Hanno
un rudimento religioso. Forse si accostano alla chiesa in
occasione di qualche matrimonio o funerale, ma non altrimenti.
Di quelli che vanno a messa la domenica, dice la
statistica, solamente 1,5% sono cristiani adulti, cioè cristiani
coscienti, seri. Non sono cioè quelli che vanno a messa
semplicemente perchè la moglie gli ha detto: "Senti, Giuseppe,
sono tre domeniche che non andiamo a messa, cosa dirà il
bambino?"
Il resto sono quelli che vanno a messa e si mettono in fondo
alla chiesa aspettando che passi la mezz'ora per andarsene.
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Questo piccolo gruppo rappresentato nel disegno da un
puntino, è oggi la Chiesa viva, la Chiesa segno di Gesù Cristo
per il mondo.
Di fronte a questa statistica la prima cosa che si potrebbe
pensare è che dopo 2000 anni Gesù Cristo ha fallito.
Io domanderei: Dio ama di più, uno che sta qui dentro
questo puntino dei cristiani adulti o uno che sta fuori. Questo
chiedetelo alla gente. La risposta è che Dio non fa eccezioni di
persona. Dio, ama allo stesso modo tutti gli uomini.
(Carmen )
Bisogna lasciare tempo perchè la gente assimili che la
Chiesa viva è un gruppo tanto ridotto, cosa che risulta molto
chiara grazie al disegno. Forse la gente non vi ha mai pensato e
all'improvviso sono sorpresi che siano tanto pochi i cristiani
con fede adulta nel mondo.
(Kiko)
Molta gente può pensare che Dio ama di più quelli che
stanno dentro il puntino.
Forse possiamo pensare che la missione della Chiesa sia
prendere tutta la gente che sta fuori della Chiesa e portarla
dentro quel puntino. Se la verità fosse questa potremmo dire
senza dubbio che Gesù Cristo è fallito dopo 2000 anni, perchè
oggi quelli che sono realmente nella Chiesa sono molto pochi. Se
la missione della Chiesa è che tutti vi entrino, come mai Dio ha
permesso che siano troppo pochi quelli che sono oggi nel la
Chiesa?
Un'altra idea che la gente ha: se non ci troviamo dentro a
quel piccolo quadrato ci condanniamo. Se questo fosse vero, la
prima cosa che viene da pensare guardando questo disegno è che
si condanna moltissima gente.
Con queste catechesi vogliamo smontare un po' queste idee
che molti hanno sulla missione della Chiesa.
Vediamo nel Vangelo come Gesù Cristo ha concepito la sua
Chiesa. L'ha concepita, forse, come l'unica tavola di salvezza
su cui tutti devono salire per salvarsi?
Gesù Cristo nel Vangelo dice: VOI SIETE LA LUCE DEL MONDO,
VOI SIETE IL SALE DELLA TERRA, VOI SIETE IL LIEVITO.
Se Gesù Cristo concepisce così la sua Chiesa, la cosa
cambia. Perchè se Gesù concepisce la sua Chiesa come una luce e
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questo puntino è un fuoco potente ed il resto tenebre, allora
questo fuoco può illuminare perfettamente tutta l'oscurità del
resto e compiere la sua missione. La Chiesa sarà allora una
luce, una illuminazione per tutti gli uomini.
Vediamo più da vicino cosa significano questi tre elementi:
luce, sale, lievito.
La luce
Faccio un esempio: Se stiamo in una stanza all'oscuro e
dobbiamo trovare l'uscita perchè corriamo il rischio di
asfissiare tutti, perchè siamo in pericolo di morte, occorre
accendere una luce per trovare l'uscita, una luce potente che
illumini l'uscita. Se qualcuno trova una luce potrà illuminare
quella finestra là in alto, e allora mettendoci sotto il
pianoforte e sul pianoforte un tavolo, ad uno ad uno potremo
uscire dalla finestra salvandoci tutti.
Secondo l'idea di Chiesa che avevamo prima l'importante era
accendere tante candeline. Però accendendo tante candeline non
si illumina l'uscita. Il problema è invece trovare un fuoco
potente che illumina l'uscita e ci faccia trovare la salvezza.
(Carmen)
La luce, dato che è un simbolo e un segno di cui si è
abusato abbastanza in canti e libri, se la si presenta un po'
trionfalisticamente come qualcosa di meraviglioso e splendente,
corre il pericolo di essere interpretata come privilegio, come
se l'essere cristiano fosse qualcosa per gente scelta e
perfetta, per i migliori. Invece non è così: LA LUCE E' UN
SERVIZIO. Che cosa è più importante: la luce o noi?
Indubbiamente noi. La luce non è qualcosa di splendente, di
privilegiato, né noi cristiani siamo "unici", splendenti come
lucciole.
(Kiko)
L'importante non è essere luce, ma avere scoperto la luce
ed essere illuminato. Tutti vogliamo essere questo fuoco che
illumina. Perchè sembra che esserlo sia la perfezione. Dio non
ha concepito le cose così. Ha concepito la luce come un
servizio. Vediamo con un altro paragone quello che fa la luce.
Se in questa sala non ci fosse luce, che succederebbe? Se
qualcuno mi chiamasse, mentre siamo all'oscuro, per prima cosa
mi romperei una gamba contro questa sedie che ho davanti, poi
picchierei la testa contro quella colonna, infine rischierei di
ammazzarmi cadendo da questo dislivello ecc. La luce mi pone
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nella realtà. Se io non conosco la mia realtà mi posso
ammazzare, posso morire. Per questo il servizio che mi fa la
luce è molto importante...
Il sale
Qui è ancora più chiaro il paragone. Una cosa è il sale e
un'altra la patata, la carne, i fagioli ecc. Il sale è una cosa
del tutto differente dalle altre. Se in un minestrone tutto è
sale non si può mangiare. Immaginiamo di avere una grande
pentola per fare un bollito ci mettiamo patate, fagioli, carne,
riso, tutto quello che volete, e cuociamo tutto. Quando lo
assaggiamo non sa di nulla. Ma gettiamo un pugno di sale, che è
una cosa diversa da tutto quello che abbiamo nella pentola e
mescoliamo, se ora assaggiamo di nuovo, tutto ha ritrovato il
suo sapore. Se però mi trovo in bocca un pezzo di sale lo sputo;
la missione del sale infatti è quella di sparire, di
sciogliersi, di morire dentro al bollito.
Con il mondo succede lo stesso. Il mondo ha perduto il
senso a causa del peccato; si è allontanato da Dio ed è rimasto
nelle tenebre, è rimasto senza sapore, ha perso il senso
profondo della sua realtà. Allora Dio stesso prende il sale: è
Lui stesso che sceglie la Chiesa e la invia al mondo, perchè il
mondo ritrovi il suo senso.
Anche questo concetto di elezione lo comprendiamo poco. E'
Cristo colui che appare a san Paolo e lo getta da cavalo. Dio ad
un cristiano dà grazie speciali che non darà ad altri, perchè i
cristiani Dio li fa sale. Ma ciò non significa che siamo meglio
degli altri. Dio non fa eccezione di persona e ciascuno sarà
giudicato secondo la misura che ha ricevuto. A chi molto è stato
dato, molto si richiederà, chi ha fatto il male senza saperlo
sarà punito meno di chi tutto sapeva. Questo dice continuamente
il Signore nel Vangelo.
Gesù Cristo ha detto: VOI SIETE IL SALE DELLA TERRA. La
missione del sale non è di restare intero, ma di salare il
mondo. E come sala il mondo? Morendo.
Il lievito
La medesima cosa: abbiamo una grande massa di farina, vi
poniamo dentro un po' di lievito e alla fine non si distingue
più la farina dal lievito, perchè il lievito ha fermentato tutta
la massa. Se questo rettangolo fosse una gran massa e questo
quadrettino un po' di lievito, questo poco fermenterebbe tutta
la massa.
Così gli storici dicono che la Chiesa ha fermentato tutta
la storia molto più di quanto non appaia. In fondo ciò che ogwww.
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gi sta avvenendo è grazie ad un cristianesimo che c'è stato e
che ha fermentato.
Ma il Vangelo continua dicendo: a che fine la Chiesa è
sale, luce e lievito? PERCHE' GLI UOMINI VEDENDO LE VOSTRE OPERE
BUONE GLORIFICHINO IL PADRE VOSTRO CHE E' NEI CIELI.
Da questo si deduce che la missione della Chiesa non è far
sì che tutti vi entrino a far parte giuridicamente, bensì che
gli uomini siano illuminati dalla Chiesa e giungano al Padre.
A Roma nella riunione che abbiamo avuto di tutti i parroci
e responsabili, presente il Vescovo vice-gerente di Roma,Mons.
Poletti, si alzò un parroco di periferia, un prete operaio, uno
di quelli che stanno accorrendo in questo cammino in Italia, e
disse: Qui si stanno scontrando due teologie, due concezioni di
chiesa: o la Chiesa è l'unica tavola di salvezza e chi non entra
in essa giuridicamente si condanna, o la Chiesa è sacra mento di
salvezza per il mondo. E continuò: Se gli uomini si salvano solo
se aderiscono in qualche modo a questa Chiesa attraverso i
Sacramenti, allora dobbiamo continuare e bisognerà ottenere che
il prete stia negli ospedali a dare l'estrema unzione ad ogni
moribondo, bisogna battezzare tutti quelli che nascono, bisogna
andare nelle case, nelle famiglie e fare qual siasi cosa perchè
la stente venga a messa. Però se per caso la missione della
Chiesa non è questa, ma quella di essere sacramento di salvezza,
oggi le nostre parrocchie si trovano in una eresia pratica,
perché non sono sacramento di salvezza. Se la Chiesa è un
sacramento di salvezza bisogna creare all'interno delle
parrocchie un segno per gli atei, i marxisti, e gli uomini
secolarizzati di cui le nostre parrocchie sono piene. Così parlò
e disse una cosa molto seria. Poichè, come noi diciamo, ciò che
schiavizza l'uomo è il peccato e, per l'esperienza di peccato
che ha facto, e la paura della morte. SE GLI UOMINI VEDONO
REALIZZATA LA NOTIZIA CHE LA MORTE E' STATA VINTA, sono sicuro
che questo li salverà, li rallegrerà e li illuminerà.
Ora dobbiamo spiegate un po' in che cosa consiste questa
illuminazione.
(Carmen)
Su questo Bisogna insistere perchè la gente ha un'altra
mentalità. Questa nuova concezione della Chiesa è una delle
grandi scoperte del Concilio. La Costituzione del Concilio sul
la Chiesa si chiama e inizia dicendo: LA CHIESA, LUCE DELLE
GENTI (Lumen gentium). Questo è importante.
La Chiesa primitiva non si considerò mai come l'unica tavo
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la di salvezza, ma come una missione dentro la storia. Quello
che è accaduto è che con Costantino sono entrate grandi masse
nella Chiesa. A quel tempo tutto il bacino mediterraneo aveva
ascoltato la buona notizia così che aveva senso la frase di san
Cipriano: "Fuori della Chiesa non c'è salvezza". Questa frase
l'abbiamo vissuta e concepita fuori del suo contesto originale.
Quando la disse san Cipriano e nel senso in cui la disse, aveva
senso ed era vera. In quell'epoca bisognava aver avuto una
volontà molto cattiva per non essere entrati nella Chiesa,
perchè tutti avevano ascoltato la buona notizia ed avevano
conosciuto il cristianesimo vivente. Ed anche è vero che
all'infuori di Cristo non c'è salvezza per l'uomo, perchè la
salvezza che Dio ha fatto per gli uomini è Gesù Cristo e Gesù
Cristo è presente oggi nella Chiesa. Questo, inteso
ontologicamente, è vero; ma inteso in forma giuridica questa
frase è falsa.
Tuttavia in questa frase, intesa giuridicamente, si
rispecchia la mentalità di tutta la gente che vi ascolterà. Sta
alla base della nostra mentalità sulla Chiesa; da qui le estreme
unzioni a tutti gli infermi, le confessioni all'ultimo momento e
i battesimi rapidi ai bambini appena nati ecc. Perchè se la
Chiesa è l'unica tavola di salvezza e colui che non vi
appartiene giuridicamente si condanna, così si deve fare.
La Lumen Gentium ha presupposto una rivoluzione radicale in
questa mentalità proclamando la Chiesa come luce delle senti e
sacramento di salvezza. La concezione che avevamo prima era
quella dell'appartenenza giuridica alla Chiesa per salvarsi
nell'altro mondo. Smontare questa mentalità è difficilissimo.
Per questo le missioni sono pensate per battezzare tutti i
cinesi e i giapponesi ad ogni costo, con la spada, come ha fatto
la Spagna in America, altrimenti sarebbero tutti condannati. Far
aderire tutti alla Chiesa anche solo di nome con un battesimo
inteso giuridicamente.
(Kiko)
Se per noi la Chiesa è, come la concepisce il Concilio,
Sacramento di salvezza, non si tratterà di avere molta gente
nella Chiesa, ma che nella Parrocchia ci sia una comunità di
cristiani per davvero, che siano sacramento di salvezza per gli
uomini che non vengono in chiesa. Per noi il problema è che là
dove c'è un gruppo di uomini esista in mezzo a loro una Chiesa
che sia fermento, una Chiesa che senza imporsi chiama gli uomini
alla salvezza e alla conversione, che sta vicino agli uomini
compartecipe della loro realtà esistenziale e che senza imporsi
annunzia a quegli uomini la salvezza di Gesù Cristo.
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(Carmen)
L'altra concezione porta ad un proselitismo che cerca di
battezzare tutti in un modo qualsiasi. E' una imposizione
assoluta, con il Cristo in mano. Questa concezione invece è il
rovescio, è una chiamata all'autenticità. Se la Chiesa non è
luce, è perché questo piccolo quadretto è offuscato, coperto dal
velo di tenebre di tutti quei cristiani di mezza figura che
impediscono che si veda il cristianesimo vivo. Essere Che sa non
è un privilegio (concezione moralista) ma un dono gratuito di
Dio al servizio degli uomini. Questo modo di intendere
l'elezione, Israele lo conosceva bene. Israele sapeva
perfettamente di essere un popolo eletto in funzione delle
nazioni; sapeva che l'elezione non era caduta su di lui perchè
fosse il migliore dei popoli, al contrario.
Per la Chiesa è come per il popolo di Israele. Israele era
santo non perchè fosse molto buono, ma perchè Dio era disceso a
rivelarsi per essere una luce per le nazioni. In Israele ciò è
fortissimo. Tanto è così che anche nell'esilio ed in mezzo a
tutti i loro peccati manifesteranno che Dio è al di sopra di
tutti i loro peccati. Questo si vede in tutta la scrittura.
Giacobbe per esempio è eletto senza averne diritto, perchè
il diritto toccava ad Esaù che era il primogenito. Giacobbe
lotta con Dio ed esce zoppicando. Scopre in questa lotta la
propria inferiorità profonda e la superiorità di Dio che è più
forte di lui. Perciò lo afferra e non lo lascia andare finchè
non gli abbia dato la sua benedizione. Dio gli dà il nome di
"Israele", che significa "forte con Dio". Giacobbe ha scoperto
la forza di Dio e la propria debolezza. Ora con Dio sarà più
forte di tutti i popoli.
(Kiko)
Per questo precisamente si chiama Israele, forte con Dio.
Il popolo di Israele si appoggia in Dio e vince tutti i suoi
nemici.
(Carmen)
Bisogna dire alla gente in questa notte, che queste parole
che state loro rivolgendo sono una chiamata di Dio a formare un
popolo che è la Chiesa, un evento oggi in ordine alle nazioni,
non alla propria perfezione personale. Perchè la Chiesa non è la
selezione dei più buonini, di gente scelta e perfetta.
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(Kiko)
Il problema è che la gente pensa che se non è sale si
condanna o cose di questo genere. Quindi immaginatevi il
terrore. Bisogna insistere spiegando che la Chiesa è un servizio
alle nazioni. Un giorno le nazioni renderanno grazie al Signore
perchè ha inviato loro la Chiesa per illuminarle.
Immaginatevi che in questa stanza siamo senza luce e
nessuno sappia come uscire. Immaginate che ad uno Dio dicesse
quale è l'uscita. Non glielo dice per lui, ma perchè ce lo dica
a tutti. Questa illuminazione non è solo per colui che la
riceve, ma per gli altri, è un servizio per tutti gli altri. Io,
per esempio, quando vedo che Jesus (un itinerante spagnolo) o un
altro è ispirato, rendo grazie a Dio, perchè vedo la ispirazione
è per me, perchè io ne ho beneficiato. Per questo una cosa che
dice sempre Israele è che quando non c'è visione nè profezia
vuol dire che hanno abbandonato Dio. Quando questo succede è
perchè Dio non vuole manifestarsi al suo popolo. Allora si
pongono in penitenza perchè Dio è molto arrabbiato con il suo
popolo.
La Chiesa è un servizio. Immaginiamo che ci siano due
persone in un bosco di notte. C'è un gran temporale. I due si
stanno bagnando, però uno conosce la strada e l'altro no.
Quest'uomo che conosce la strada non la conosce solo per sè, ma
la conosce anche per l'altro. La missione della Chiesa è di
condurre le nazioni a Dio, condurre la storia. In noi Gesù si fa
storia. Questo è importante, perchè Gesù non è uscito dalla
storia con la sua risurrezione, ma continua nella storia, vivo
nella Chiesa. Continua a condurre le nazioni a Dio, passo a
passo, senza costringere la storia e permettendo che questo Gesù
possa essere per molte generazioni distrutto e non ascoltato
dalla storia o dagli uomini di alcune generazioni.
Alla fine bisogna spiegare che cos'è illuminare. Come
illumina, sala e fermenta la Chiesa il mondo?
Lo vedremo con un disegno. Al centro abbiamo la Chiesa
viva, costituita da un gruppo di comunità.
Un primo cerchio di persone sono quelle chiamate a formare
nuove comunità, chiamate ad essere la Chiesa Sacramento. Non che
essi abbiano voluto essere Chiesa, bensì sono stati eletti da
Dio per compiere questa missione, questo servizio.
C'è un secondo cerchio intorno formato da uomini che Dio
non chiama ad appartenere giuridicamente alla Chiesa, ma che
chiama a conoscere la buona notizia, che devono essere
illuminati e salati nel loro camminare. Come? E' gente che in
fondo sente la sua debolezza, ha i suoi concetti sulla verità
delle
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cose. Crede nella legge e vede che
non la può compiere. Vede che nel
lavoro ciascuno pensa a sè e nessuno ti
dà una mano. E' gente che ha ricevuto
una catechesi dal mondo: "Fratelli sì,
ma non cugini"; "Fa' il redentore e
finisci crocifisso"; "Per la carità
entra la peste": "La carità incomincia
da se stessi"; intendendo con questo:
io per primo e poi tutti gli altri. Ci
hai stufato! Vuoi che mi lasci derubare? Andiamo!
Dice la Scrittura: la parola di Dio non è lontana dalia tua
bocca nè è lontana dal tuo cuore. Perchè un uomo ascolti la
buona notizia e la rifiuti pienamente bisogna che sia molto
degenerato. Perchè l'amore è scritto nei nostri cuori. Oggi la
gioventù non vuole sentire parlare di nient'altro che
dell'amore.
Ma per questo gruppo di persone questo amore, questo Gesù,
è qualche cosa di utopico. Che c'entra col poter sopportare mia
suocera in casa? Che c'entra con il mio lavoro dove ho un capo
che è una bestia, cui interessa solo la produzione? Tutto ciò va
molto bene per quando uno è vecchio o ammalato, in punto di
morte.
Così è la vita. La catechesi del mondo che la gente riceve
è molto forte, perchè la riceve non mediante idee, bensì con
segni e con fatti. Riceve questa catechesi del mondo per mezzo
di sacramenti. E' una catechesi che proviene dai fatti di
egoismo della gente, da critiche ecc. Tuo marito non ti dà mai
lezioni o dissertazioni sull'amore, ma semplicemente ti
abbandona, e si fa i fatti suoi, e con questo fa un atto, un
sacramento. La gente pensa che tutto il resto sono sciocchezze e
teorie.
Ma Gesù Cristo vuole che la Chiesa dia una catechesi contro
quella del mondo: illuminare il mondo presentando che tutto
questo è verità: che esiste l'amore, che si può amare in una
nuova dimensione perchè la morte è stata vinta. Questa è la
buona notizia che la Chiesa dà anche con fatti. Che cosa è che
ci fa soffrire? Cosa è che ci impedisce di lasciarci uccidere
dalla moglie, dalla suocera, dal marito, dal compagno di lavoro,
dai figli? Che cosa è che ci fa porre la nostra sicurezza nel
denaro? Questo risponde la catechesi dell'altro giorno. Quel
tale che si avvicina a Gesù perchè dica a suo fratello (li
dividere l'eredità con lui. E Gesù gli dice: Guardatevi da
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ogni avarizia perchè la vita non è assicurata dall'abbondanza
dei beni. Questa catechesi della Chiesa primitiva dice: l'uomo
fa denaro perchè cerca la vita e vuole assicurarsela. E perché
vuole assicurarsi la vita?. Perchè ha paura della morte. Che
cosa annuncia Gesù Cristo? Che cosa annuncia la Chiesa? Che la
morte è stata vinta. Ciò lo dice una comunità di fratelli che si
amano nella dimensione della croce, lasciandosi uccidere dal
nemico, essendo con la loro vita segno di che la morte è stata
vinta.
Gesù vuole che questa comunità illumini poco a poco la
gente. All'inizio penserà che sono dei matti, perchè si lasciano
derubare. Per esempio, nella mia famiglia, il fatto che io abbia
lasciato la carriera di pittore e che me ne sia andato in una
baracca, ha fatto pensare che fossi impazzito. I miei cugini
vennero alla comunità di Argüelles per vedere se era così. Ma
questo ha creato degli interrogativi nella famiglia.
All'inizio vi prenderanno per pazzi, però siccome siete
nella verità, dato che Cristo è la verità, che succederà? Tutti
i concetti che la gente ha saranno passati per il fuoco, per
essere provati, come dice Gesù. E allora la tale persona, quando
avrà un un grosso problema, dove guarderà? Cristo ha voluto che
la Chiesa fosse lì aspettando; e se in qualche posto una
comunità deve stare dieci anni aspettando, aspettando il momento
che gli uomini guardino alla Chiesa e possano essere salati,
così avverrà. Così noi pensiamo la Chiesa, senza trionfalismi nè
proselitismi, senza volere portare Gesù Cristo non so dove o che
tutti entrino in essa.
Tutti saranno ammaestrati da Dio, dice Gesù Cristo. Il
Padre sta ammaestrando tutti gli uomini. Attraverso la storia di
ciascuno, attraverso un figlio che fugge da casa, attraverso la
moglie che se ne va con un altro, attraverso la presa di
coscienza che sei un uomo fallito perchè ti rendi conto che a 47
anni non hai mai amato nessuno e non ti sei mai curato di
nessuno, perchè sei un egoista integrale. Quando incomincia a
riflettere su tutto questo, dove guarderà? Alla religiosità
naturale come fanno tutti, perchè non hanno un altro axis.
Andranno al tempio a chiedere perdono a Dio e faranno la
comunione per due mesi, ma quando le cose ritorneranno ad andare
meglio e vedrà la vita con più ottimismo ritornerà ad essere
quello di prima. Ma questa è la mia storia e la tua.
Cristo però è venuto a superare la religiosità naturale.
Dio non è un giudice che tu devi placare, o cui devi chiedere
aiuto. E' molto di più quello che dà Gesù Cristo. Gesù Cristo
chiama i peccatori e li tira fuori dalla loro angoscia, dal loro
vuoto e dona loro tutto il suo Spirito.
Come sala la Chiesa? il sale per salare deve morire. Qual'è
la notizia che dà la Chiesa? CHE GESÙ' CRISTO E' RISORTO DALwww.
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L
A MORTE, CHE NOI NON MORIAMO. Perchè siamo stati inseriti nel
Corpo vivo di Gesù Cristo Risorto. La morte fisica non ci potrà
separare dall'amore di Dio. Siamo stati chiamati alla
Immortalità dalla morte e resurrezione di Gesù Cristo, come dice
S. Paolo. Questa è la risposta che stanno aspettando tutti gli
uomini. Dio non ha creato l'uomo perché morisse, ma gli uomini
l'unica realtà che possono toccare è la morte. Il resto possono
essere filosofie, elucubrazioni: ma la morte è una realtà, è una
certezza. La Chiesa non presenta una filosofia, nè una
religione, né un trattato teologico perfettissimo, nè una
"cattedrale del pensiero". La Chiesa è un evento, è una storia,
è un fatto. IL FATTO CHE UN UOMO POSSA PASSARE ATTRAVERSO LA
MORTE, il fatto che tu possa amare il nemico non per finzione o
per convenienza, ma perchè realmente senti amore per lui. Il
fatto che tu possa amare tua suocera come prima non potevi e non
per una tua politica, per vedere se puoi ereditare da lei, od
altro, ma che realmente senti amore per il nemico, che è molto
diverso.
Questi fratelli del secondo cerchio devono essere salati
così.
(Carmen)
A questo proposito mi ricordo di una piccola sorella di
Foucauld in un quartiere di baracche del Portogallo. Passava di
lì tutti i giorni senza dire una parola. Allora capii come viene
salata la gente che non è chiamata ad appartenere alla Chiesa.
Questa piccola sorella non pretendeva che la gente andasse a
messa la domenica, ma solamente passando di lì faceva presente
Dio nella storia.
Il problema del mondo è se esiste o no l'Essere. Ebbene
questa suorina solo con il suo passaggio sta facendo presente là
Dio e sta dando pace alle persone. Tutti quegli uomini hanno il
problema se Dio esiste o no. Solamente per il fatto di passare.
Quella ragazza giovane sta testimoniando che Dio esiste e fa sì,
non che la gente vada a messa o speri in una salvezze per il
domani, ma che quella gente riceva pace e salvezza nel mezzo dei
suoi problemi.
La salvezza non è una cosa per il domani solamente. E' come
quando tu vedi una coppia di fidanzati e credi nell'amore. E' lo
stesso: persone che credono in Dio col loro passaggio fanno
presente Dio. Perchè non è solo, come dice Kiko, che quando
abbia un cancro o un figlio si ammali si ricorderà... Non c'è
bisogno di pensare solo allora. Solamente il passaggio di un
cristiano fa presente Dio fra gli uomini.
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(Kiko)
E' fuori dubbio che questa persona sta ridimensionando
tutte le posizioni della gente. Se in un quartiere o in un paese
vive una comunità protestante questa comunità è un fatto che in
qualche modo sta influendo sulle persone. Lo stesso una comunità
cristiana, però molto di più. La gente deve prendere una
posizione di fronte ad essa. Diranno che sono idioti o che sono
i clienti del parroco che vanno a scocciarlo perchè gli trovi
una casa, diranno che sono gente educata male, codarda di fronte
alla vita, che si rifugia nella Chiesa. Diranno ciò che volete,
però in qualche modo devono prendere posizione.
Che in una parrocchia esista un parroco, due coadiutori,
una grande chiesa con cinque campane, trentacinque statue di
santi e una messa delle 8, un'altra delle 9 e un'altra delle 10
e molte altre cose, tutto questo non fa la Chiesa. Sono tutti
elementi per costituire la comunità. Però la Chiesa si può dare
o no. Per il fatto che esista un prete che suoni le campane per
chiamare alla messa e la gente ci vada, non esiste ancora la
Chiesa di Gesù Cristo. Sono tutti elementi perchè essa si
riunisca, perchè si possa dare la chiesa. Ma la Chiesa si può
dare o no. Lo stesso per il fatto che in un posto si faccia una
catechesi e si formi una comunità non esiste la Chiesa. Se
quelli che stanno lì non danno i segni della fede, non si dà la
Chiesa. Possono conoscere teoricamente tutto molto bene e dire
credo o non credo, ma nient'altro. Questo è soltanto aderire a
delle verità. Noi non siamo protestanti: la fede senza opere è
morta. Dimmi quali sono le tue opere e ti dirò che fede hai. Il
catecumenato è anche un altro elemento per costituire la Chiesa,
però questa si può dare o no, perchè la Chiesa non si fabbrica,
è un fatto che si dà o non si dà. Dove è allora la Chiesa? Dove
c'è lo Spirito Santo, lo Spirito vivificante di Gesù Cristo
Risorto, dove è l'uomo nuovo del Sermone della montagna. Dove
c'è questo, lì c'è la Chiesa.
Abbiamo visto, quindi, un primo grande cerchio, che è la
gente chiamata ad appartenere alla Chiesa-Sacramento. E un altro
grande cerchio di gente che non entrerà giuridicamente nel la
Chiesa, ma che sono chiamati da Dio ad essere salati,fermentati,
illuminati dalla Chiesa. E' quella gente che a poco a poco
comincia a pensare: Ma non sono poi tanto matti come io pensavo.
Guarda come sono stato ingiusto e idiota a criticarli tanto.
Ieri mi è morto un figlio e mio cugino che è della comunità è
stato qui a vegliarlo e nessun altro della famiglia è venuto. E
quando ho chiesto loro qualcosa me l'han data. Sono un ingiusto.
Con tutte le cose che ho detto contro di loro...
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E' vero che quelli di queste comunità si amano. Quello che mi
succede è che a me manca la forza. (Perchè in fondo credono,
siccome sono molto religiosi naturali, che quelli della comunità
sono dei fenomeni perchè il sabato invece di andarsene in
campagna vanno in chiesa...). Con quello che a me costa io non
so dove tirino fuori la forza di volontà per andare in chiesa.
La gente pensa che vi state guadagnando il cielo. La Chiesa
deve salare e smontare questa religiosità naturale. Il Vangelo
deve essere annunciato a questa gente religiosa naturale. Allora
tutta questa gente dialogherà e le piacerà stare con la gente
della comunità e scoprire che non si sacrificano, che non costa
loro fare quello che fanno, che lo fanno con gioia. Forse questa
persona, quando è già molto vicina al cristianesimo, va sotto
una macchina e muore. Questa persona è morta con Gesù Cristo
perchè ha avuto una Chiesa al fianco che l'ha aiutata e
illuminata, perchè l'ha amata e perdonata. Questa Chiesa è
vicina a coloro che soffrono, ai poveri. Sarà Cristo stesso che
ama e che ha compassione dei peccatori. Tutto quel oche stato il
Cristo storico oggi lo è la Chiesa, in modo che gli uomini
possano vedere Dio attraverso Cristo, e Cristo dov'è? Nella
Chiesa che è il suo Corpo.
La Chiesa sta illuminando gli uomini, senza costringerli, e
perdonandoli; è Dio stesso che li sta percorrendo, o, perchè un
cristiano è Cristo e Cristo è Dio. Ma questo non per decreto,
ponendo il Crocifisso in tutte le scuole o perchè se lo stato è
cattolico domani tutti a messa. Questo si è potuto fare in
un'epoca a motivo della religiosità naturale. Nel futuro non
sarà così.
C'è, infine, un terzo cerchio, un terzo gruppo di fratelli.
Sono quelli che vivono nella menzogna, che hanno sempre mentito
a se stessi. Sono quelli in cui Satana agisce con una forza
reale. Ma non perchè siano cattivi e ne abbiano colpa, ma forse
perchè è toccato loro, per un qualsiasi motivo, su cui noi non
indagheremo. Sono forse i più ricchi umanamente, i più
intelligenti (Giuda era il più intelligente degli apostoli, per
questo teneva la borsa). Sono quelli che non sopportano la
comunità. Questa missione è molto importante, perchè senza Giuda
non c'è mistero di Pasqua di Gesù. E se voi siete chiamati ad
essere Gesù Cristo dovete avere il vostro Giuda. Come tutti voi
che siete qui avrete la vostra ora; la vostra vita è in funzione
di assumere un'ora. Gesù Cristo stava aspettando che arrivasse
la sua ora e un giorno disse: è arrivata la mia ora, l'ora di
dare testimonianza di Gesù, l'ora di essere elevati in alto,
l'ora in cui il Padre sarà glorificato
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in voi. Tutti i cristiani sono chaimati da Dio per assumere
quell'ora.
Quando arrivi quel giorno, costoro avranno la missione di
ucciderti, di distruggerti. In fondo vivono dominati dal demonio
perchè non sono stati mai amati. Perchè, affinchè un uomo ami se
stesso e ami gli altri, ha bisogno di essere amato lui. Costoro
non ascoltano le tue ragioni, non riconoscono lo Spirito, dicono
che è tutto un angelismo e una forma di alienazione per non
muovere un dito.
L'unico modo che hanno questi fratelli di essere salvati è
che la Chiesa dia il suo sangue per loro, il sangue dei
cristiani, che è il sangue di Gesù Cristo. Sono quelli che ti
uccideranno e tu darai il tuo sangue per loro; come santo
Stefano dette il suo sangue per quelli che lo lapidarono. Così
tutti sono salvati.
Perchè la Chiesa salva tutti. Ha la missione di salvare il
mondo.
Questa ultima parte vuol dire che la missione della Chiesa
è quella del Servo di Jahvè che prende su di sè i peccati degli
altri. Qui dovete parlare un po' del servo di Jahvè, perchè la
gente se ne vada dalla catechesi scandalizzata.
La Chiesa salva tutti perchè perdona tutti. E se essa è
Cristo e Cristo è Dio, è Dio stesso che ha perdonato loro.
La Chiesa non giudica, non esige, bensì salva, cura,
perdona, risuscita e tutto ciò lo fa facendo presente
l'escatologia.
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QUINTO GIORNO
CHI E' DIO PER TE
Dicevamo che le catechesi che abbiamo fatto fino adesso
sono state un po' come scavare una fossa per costruire le
fondamenta: è quello che abbiamo fatto nelle quattro catechesi
di preambolo. Ora buttiamo il cemento nella fossa per potere poi
costruire l'edificio. Questo lo faremo in due catechesi che
preparano il Kerygma. Saranno due catechesi in dialogo con la
gente per prepararla all'ascolto dell'annuncio della Buona
Notizia.
Queste catechesi sono molto difficili perchè bisogna
interrogare la gente. Questa catechesi ce l'ha ispirata Dio
nella comunità di Argüelles in casa di Paco. Le domande le
avevano già fatte nelle baracche con gli zingari, ma in
Argütelles si concretizzarono meglio. Io non sapevo come
agganciare con questi fratelli, e vedevo che non andavano nè
avanti nè indietro. Allora incominciammo a chiedere loro:
vediamo, chi è Dio per te? Così incominciammo a incalzare.
Sentimmo lo Spirito Santo con molta forza. Trovammo le risposte
a Roma nella Comunità dei Martiri Canadesi. Le risposte sono di
Carmen, che su questo fu molto ispirata dal Signore. A Roma fu
molto interessante perchè il Signore ci potenziò di fronte a
marxisti e a giovani atei. Era la prima volta che ci
incontravamo con universitari marxisti del Movimento studentesco
italiano, gente molto impegnata politicamente. Era un ambiente
molto difficile, ma dialogammo con loro e rimasero molto
impressionati. Lo Spirito Santo agiva con molta forza tra quei
giovani che noi pensavamo ci avrebbero mangiato.
Queste catechesi sono, quindi, in dialogo, in esse bisogna
fare domande alla gente. L'ultima volta che lo feci fu a
Barcellona con 400 persone e non andò male.
Incomincio chiedendo perdono alla gente: devo porre loro
delle domande e capisco che è molto violento fare domande ad una
persona in pubblico, poiché siamo tutti terrorizzati alla idea
di essere messi allo scoperto.
Alla gente dico: immaginate che io sia un ateo sincero che
sta cercando Dio; so che in questa Parrocchia c'è un gruppo di
cristiani e vengo a domandare le ragioni della vostra fede. Vi
chiedo una profonda sincerità, non siamo venuti a ingannarci, ma
a scambiarci quel poco che ciascuno di noi ha.
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Dico pure alla gente che alle catechesi non veniamo solo
per ascoltare, ma veniamo perchè veramente Dio agisca. Come io
adesso vengo qui a parlarvi nella speranza che Dio agisca.
Umanamente non ho alcuna voglia di dare questa catechesi, ma
spero che il Signore realmente venga, passi, ci potenzi, ci
illumini, ci ispiri, parli a voi. In tutte le catechesi succede
lo stesso. Non è che tu schiacci un bottone e viene fuori la
catechesi. Io ho sempre paura quando devo dare una catechesi. E
sono già distrutto pensando che mercoledì devo fare una
catechesi nella parrocchia dei Sacramentini. E benchè siano già
vari anni che lo faccio, mi succede sempre lo stesso. Non so se
oggi mi usciranno le parole, nè come mi troverò, nè se la gente
verrà, nè se mi ascolterà. Ogni catechesi è una creazione, in
una parola. Il Signore deve attuare, perchè questo non è una
conferenza.
Dico alla gente che veniamo nella speranza che lo Spirito
Santo discenda, parli, potenzi e operi in tutti. Quello che mi
aiuta nel dare catechesi è la convinzione assoluta che Dio si
vuole manifestare, che Dio vuole che queste persone conoscano il
suo amore, conoscano la Buona Notizia. Allora so che, nonostante
me, per l'immenso amore che ha verso le persone che ho davanti,
anche se sono superbe, invidiose, peccatrici, canaglie, proprio
per questo le ama ancora di più e si vuole manifestare ad esse.
Ciò mi aiuta moltissimo. Perchè so che Dio aiuterà loro e me per
loro, non per me. Non si tratta che io resti contento o no, si
tratta che esse conoscano in verità Gesù e Dio Padre attraverso
di noi, che siamo servi inutili. Siamo come uno straccio sporco
per pulire i vetri, attraverso i quali possiamo vedere la
meraviglia della primavera, che prima non si vedeva perchè il
vetro era appannato. Questo straccio poi si butta e si lascia li
nel secchio.
Questa catechesi la fa la gente, non la fate voi, ma i
fratelli che sono lì. Tu sai qualche cosa che la gran parte
della gente non sa. Sai che Dio è amore, che è storia, che
agisce nella storia di ogni persona, sai che in essi Dio sta
agendo da sempre sai che tutta la loro vita è una vita
dell'amore di Dio. Per questo motivo tu ti trovi in cammino per
essere cristiano, perchè hai questi occhiali, perchè sei stato
illuminato su questa realtà. La maggior parte della gente non
conosce questo e sono dei ciechi riguardo alla propria storia.
Non sono entrati nella storia della salvezza, non si sono
sentiti immersi in questo piano di salvezza che Dio ha fatto con
le loro vite. Tu lo sai e perciò chiedi loro che parli no della
loro vita, della loro storia.
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93
Non parleremo di Dio dicendo: Dio è Onnisciente,
Onnipotente, teorizzando e parlando di verità in forma
razionale. Perchè ciascuno di quelli che vi ascoltano, pub
sapere molto in questo senso e non sentirsi salvato per nulla.
E' importante che la gente dia in questa catechesi quanto
vi è di più genuinamente religioso nella loro vita: l'incontro
più chiaro che ha avuto con Dio? Tu devi condurre un po' la
gente a illuminare la propria storia. Come nella loro storia Dio
ha sempre agito, come Dio è vicino, dentro la loro storia, come
Dio è colui che ha costruito la loro storia.
Per raggiungere questo noi facciamo alcune domande. La
fondamentale è questa: chi è Dio per te?.
C'è una serie di domande: a che ti serve Dio nella tua vita?
Quando ti sei incontrato con lui?
La gente di solito dà risposte molto vaghe. Generalmente
rispondono con il catechismo. Può darsi che si alzi qualcuno a
dire che non crede. Allora chiedigli perché. Quando vedo che il
dialogo si trasforma in discussione, allora chiedo un fatto
della sua vita in cui realmente abbia sentito Dio, non perchè
gli sia apparso, o qualcosa di simile, ma un fatto nel quale
questa persona abbia detto: Dio si trova qui. Cioè un fatto nel
quale ha avuto una conoscenza di Dio in forma sperimentale, non
perchè glielo abbiano detto i suoi genitori o perchè l'ha
studiato in una scuola cattolica, ma perchè lì,
indipendentemente da tutto questo, ha conosciuto e sperimentato
Dio.
Generalmente la gente dà risposte meravigliose, perchè
danno veramente esperienze della propria vita. Per un'ora circa,
interrogo le persone. Con alcuni dialogo molto.
Ci sono due modi di dare queste catechesi: una è di parlare
con due o tre solamente, obbligandoli ad approfondire, ad
atterrare, smontando i loro falsi concetti di Dio.(Perchè l'80%
della gente ha una serie di idoli e dei concetti di Dio
completamente falsi). Un altro modo è di parlare con molti.
Bisogna far scoprire alla gente che forse mai ha conosciuto
Dio. Perchè sono ciechi e non hanno mai visto Dio nella loro
vita. E' una forma di disalienarli da se stessi.
Vi dirò pure che di solito quando incominciate a
interrogare se ne va molta gente perchè si spaventa, e il giorno
seguente cala il numero. Perchè a volte possa crescere.
Importante in questa catechesi è che siccome voi sapete che
Dio costruisce la loro vita e la loro storia, riusciate a far sì
che la gente sia capace di tirar fuori gli incontri che ha avuto
con Dio. Quindi la catechesi la danno i fratelli per mezzo delle
loro esperienze. Se c'è qualche fratello che non ha nessuna
esperienza di questo tipo, scoprirà che forse non ha
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fede. E si chiederà: com'è che io nella mia vita non ho mai
avuto nessun incontro con Dio? Forse sono tanto cretino e tanto
superficiale che non mi sono mai preoccupato di queste cose. O
forse perchè quando mi succedono queste cose non vedo Dio da
nessuna arte. Questo ci aiuterà a conoscere un po' le persone e
il loro ambiente.
Se vedete che qualche persona si inganna e resta nel vago,
chiedetegli: ma vediamo: tu credi in Dio? in questo momento dove
si trova? La gente risponde sempre con cose imparate, mai con
cose sperimentate. Dove si trova questo Dio? Ti diranno:
dappertutto. Perchè dici questo, perchè te l'hanno detto? E
forse dice: sì.
Non abbiate paura di smontare i falsi concetti che hanno le
persone. Com'è il Dio nel quale tu credi? E' tutto nella mia
vita, ti dicono. E con questo non rispondono nulla. Che cosa ha
significato Dio nella tua vita? Il 90% non ha pensato per nulla
a Dio, quest'oggi. A che ti serve Dio nella tua vita? Per tutto,
ti dicono, io senza di Lui niente...
Bisogna condurre un po' la gente a scoprire che forse non
crede in Dio. Perchè credono in un Dio che sta lì nel cielo e tu
stai sulla terra; ti serve solo quando le cose ti vanno male.
Molto bene, però quello è il Dio della religiosità naturale.
Questo non è male. Ma molti pochi ti parlano di Gesù Cristo e
del Padre che hanno conosciuto in Gesù Cristo.
(proseguendo rivolge queste domande ai presenti)
- tu credi in Dio? Perchè credi in Dio?
- perché credi che Dio esista, chi te l'ha detto?
- credi forse che Dio esiste perchè te l'hanno detto altri?
- questo Dio del quale ti hanno parlato, com'è?
- chi è Dio nella tua vita, com'è?
- che cos'è questo Dio nella tua vita?
- perchè ti serve Dio, che fa nella tua vita, in che modo incide
e interviene nella tua storia?
- di fatti concreti nei quali hai visto Dio. Esperienze che
confermino la tua fede.
- sinceramente, oggi ti sei ricordato di Dio?
- preghi, dialoghi con Dio?
(Carmen)
Molta gente crede che le domande siano un pretesto, ma non
è vero. Se le domande si fanno bene, la catechesi è proprio nel
dialogo. La prima volta che abbiamo fatto questo, poi non ci fu
catechesi. Le domande non sono un pretesto per intrattenere la
gente. E' vero però che questa è sempre la più difficile di
tutte le catechesi, perchè c'è bisogno del discerniwww.
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mento dell'apostolo per discernere colui che parla. Questo è un
dono. Per questo Gesù inviai suoi discepoli con il potere di
esorcizzare e di cacciare i demoni, perchè l'apostolo ha davanti
a sè la persona come fosse trasparente.
Vedrete che Gesù Cristo nel Vangelo ha molti dialoghi con
la gente e con i suoi apostoli. Per es. domanda loro: Chi dite
che io sia? Qui si vede una realtà pastorale molto grande della
Chiesa primitiva, nel dialogare con la gente. Vedrete come Dio
appare sempre nelle Scritture come un avvenimento tangibile per
tutti, sempre. Chiunque ha esperienza di fede ha avuto un
incontro reale di rivelazione di Dio. Tutto quello che non sia
questo per molte cose che abbiate detto qui, non è il Dio della
rivelazione che incide direttamente negli avvenimenti storici
nella sua vita di interventi di Dio, non ha fede e non ha niente
da dire. Dio non si è rivelato a lui, il che non vuol dire che
sia cattivo o buono.
(Kiko)
Se qualcuno scopre che non ha la fede, ha due possibilità.
O dare una pedata a tutto questo, perchè non accetta di non aver
fede, o porsi in un cammino di fede e lasciare che lo conduciamo
alla fede in un cammino di anni, lento, in cui imparerà a
pregare e dove sarà esorcizzato. Ma dovete avere pazienza perché
questo è il cammino di Israele. Dio conduce il popolo al deserto
e lo porta per dove Egli vuole. E il popolo dice: perchè ci
conduci nel deserto? Dio conosce molto bene il suo popolo e sa
di che cosa ha bisogno. Sa che se non lo conduce nel deserto
attribuirà sempre la gloria di Dio a se stesso. E siccome nel
deserto non c'è pane, nè acqua, nè altro, se nel deserto appare
l'acqua non potranno fare a meno di dire che viene loro da Dio.
Altrimenti diranno sempre che l'acqua l'hanno inventata loro,
che è loro, e il primo che tolga loro la acqua, vanno con un
coltello e lo uccidono, perchè l'acqua è loro. Ciò nonostante
questo popolo, che è il popolo che Dio ha eletto, si ostinerà,
si ribellerà e chiederà miracoli.
La seconda tentazione che ha Gesù nel deserto è
precisamente questa, quella dei miracoli. Il maligno dice a Gesù
Cristo: Ma per quale ragione devi accettare questa vita così
grigia e brutta, figlio di un carpentiere? Nessuno crederà in
te, così. Non hai nemmeno un soldo, sei un morto di fame, sei
figlio di un carpentiere. Il demonio dice: non credi tu alla
Parola di Dio? Non dici che la Parola di Dio non può sbagliare?
Hai fede, no? Bene, sali al pinnacolo del tempio quando tutti
sono riuniti sotto e dì: ecco che vengo! Come dice la Scrittura,
gli angeli ti raccoglieranno perchè il tuo piede non inciampi
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in nessuna pietra: buttati, vedrai come Dio ti prende e tutti
attoniti crederanno in te...
Che cosa vuol dire la Chiesa ponendo questa tentazione in
Gesù? Della stessa tentazione che ebbe il popolo nel deserto:
chiedere miracoli in questo stesso momento, tentare Dio, perchè
non vogliono camminare per dove Dio vuole, ma per dove essi
vogliono. Vogliono che Dio entri nella loro mente, perchè non
accettano nessun Dio al di fuori di se stessi. Il loro unico Dio
è la loro ragione, senza rendersi conto che se Dio potesse
entrare nella loro ragione sarebbe più piccolo di loro e non li
salverebbe da niente. Essi dicono: questo Dio non è amore, non
esiste.
Il demonio in che cosa tenta Gesù? Lo invita a rinnegare la
sua realtà esistenziale, a non incarnarsi, a non accettare la
sua realtà di oggi, a non accettare la sua umanità concreta di
uomo sconosciuto, normale, qualsiasi, cui nessuno fa caso.
Lo tenta invitandolo ad essere diverso.
Tutti abbiamo questa tentazione: tutti vogliamo essere
Napoleone e S.Francesco d'Assisi nello stesso tempo, o Sofia
Loren e S.Teresa insieme. E per di più in questo stesso momento.
E se Dio non mi dà adesso, subito, quello che io voglio, non
continuo a camminare, lo rinnego. Questa tentazione ce la pone
il demonio perchè non accettiamo la nostra realtà di oggi,
quella che Dio ci ha dato esattamente. Forse ti sei masturbato
cinque volte e sei depresso e distrutto, perchè non ti accetti
per nulla. Ti trovi lì e non vuoi accettarlo. Il maligno ci
invita a uscire dalla nostra realtà.
La scrittura è una storia ed entriamo in essa solo se
entriamo nella nostra storia e prendendola di peso. Chi esce
dalla sua vita, che è quella che Dio gli ha dato, non incontra
Dio. Prendi la tua realtà ben stretta, fortemente, e spera in
Dio, trascenditi.
Ma tu sei libero per dare un calcio a tutto questo.
Con queste domande capite che quello che diciamo non sono
teorie, ma che Dio è amore e si manifesta con amore. Avere fede
è avere scoperto questo.
Il battesimo è come una illuminazione, è scoprire che la
tua storia è piena dell'amore di Dio, scoprire che un giorno Dio
permise che tu fossi lì.
Mi ricordo per es. di un ragazzo di Firenze che davanti a
tutti disse: Io sono omosessuale e benedico Dio con tutto il mio
cuore perchè soro così. Andavo da uno psichiatra; mai la
psicologia mi ha salvato. Oggi posso testimoniare davanti a
tutti voi che io sono salvo per il potere di Gesù Cristo.
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E lo diceva perchè Dio gli aveva fatto sentire con una potenza
immensa e vedere con una chiarezza enorme, che Dio aveva
permesso questo nella sua vita perchè stesse sempre aggrappato a
lui. Questo glielo aveva fatto sentire il Signore fino al punto
che era capace di dirlo lì davanti a tutti: che Dio attraverso
di questo lo aveva preso per sè in modo che sapeva che mai si
sarebbe separato da Dio, perchè questo fatto lo obbligava a
stare sempre aggrappato a Dio. E siccome in questo Dio, stava
scoprendo una meraviglia, questo lo illuminava tutto
interiormente. Quando io, al termine, mi avvicinai a lui per
dirgli alcune cose di psichiatria, perchè mi credevo molto
intelligente, mi fermò e mi disse: basta, fratello, parole umane
ne ho sentite fin troppe e ho studiato troppi libri; a me
l'unico che mi ha salvato è Gesù Cristo; non c'è bisogno che tu
adesso venga a dirmi che l'omosessualità non è una cosa tanto
cattiva, che oggi la gente l'accetta, ecc. Cinque anni di
psicanalisi non mi sono serviti a nulla, se non per tirare
avanti con la mia miseria sentendomi diverso da tutti e con
rabbia contro me stesso e contro tutti.
Questo ragazzo disse questo perchè aveva avuto una
illuminazione della sua esistenza. Lo Spirito Santo ha
illuminato la sua realtà e adesso può benedire Dio, perchè
comincia a conoscerlo ed a scoprire che Dio è più grande di lui.
Prima egli voleva un'altra cosa, essere Dio di se stesso.
Noi per mezzo di queste domande vogliamo fare scoprire ai
fratelli che il Dio della scrittura è un Dio che interviene
nell'esistenza delle persone indubbiamente quanto disse questo
ragazzo è un intervento di Dio, perchè questo si vive o non si
può dire, perchè questa realtà è molto grave in una società come
la nostra.
Chissà che la gente attraverso queste domande non scopra
che il Dio che ha, è un Dio per sentito dire, che gli hanno
raccontato gli altri, ma che realmente non ha sperimentato. E'
il Dio di Giobbe. Giobbe è un uomo religioso, un uomo molto
buono che crede in Dio perchè glielo hanno detto i suoi
genitori. E tuttavia Dio interverrà nella sua vita per mezzo di
una serie di eventi che egli umanamente non può accettare. Gli
uccidono i figli; rimane senza terra e senza bestiame, si prende
una malattia ripugnante che lo fa andare nudo e gli fa raschiare
il pus con un coccio. Tutti cercano di dargli spiegazioni,
interpretando la sua storia con la ragione, dicendogli perchè
gli succede questo. Egli nega, e dice che Dio è più grande di
lui, che non ha bisogno di ragione; che non è vero che Dio lo
castighi perchè ha peccato. Egli non capisce, ma crede che ci
sia un Dio più grande di tutti i loro ragionamenti. Questa
esperienza sboccherà in una profonda confessione, vedrà Dio
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faccia a faccia e al termine dirà a Dio: prima ti conoscevo per
aver sentito di te, ma ora ti hanno visto i miei occhi.
C'è tutto un sottofondo catechetico in questo. Sapete che
Giobbe non è una figura storica, è come una specie di opera
teatrale, che è ispirata e che è una risposta alla sofferenza.
C'è un dialogo tra Dio e il demonio. Il demonio, che è un
accusatore, costantemente ci sta accusando e ci dice che siamo
una porcheria, ci fa sentire un Dio di paura. Questo accusatore
dice a Dio che Giobbe è un uomo buono, come più o meno la legge,
prega etc., perchè Dio lo ama molto, lo ha trattato bene, gli ha
dato figli stupendi e una vita meravigliosa, ma che nel fondo è
una carogna, è cattivo, non vale nulla. Dio gli dice che non è
vero. No?, dice il demonio, toglili qualche cosa di quello che
ha e vedrai come si rivolta contro di te e bestemmia. Dio dice
al demonio: toccalo nelle sue proprietà, lascio che tu gli tolga
tutto, però lui non lo toccare. Allora gli rubano tutto, resta
senza soldi e gli muoiono i figli. E Giobbe dice: nudo sono
uscito dal ventre di mia madre, tu mi desti tutto, tu me lo hai
tolto, benedetto sia il Nome di Dio. E il demonio se ne va con
la coda tra le gambe, perchè Dio ha vinto.
Ma allora gli dice: in fondo quello di cui Giobbe ha paura
è che tu lo tocchi più profondamente e lo faccia morire, e per
questo mente; ma toccalo in questo punto e vedrai come si
rivolta, bestemmia contro di Te e dice che sei un distraziato
(perchè l'uomo è capace di dare tutto in cambio della sua vita).
E Dio gli dice: ti lascio, puoi toccarlo, ma non ucciderlo. E
allora sopraggiunge a Giobbe una malattia terribile. Tutti gli
dicono che questo gli succede perchè è un peccatore, che soffre
come castigo per i suoi peccati Giobbe dice che non è per i suoi
peccati, perchè è innocente (questo si compirà in Gesù Cristo).
Il libro di Giobbe si propone di porre in crisi tutta
quella spiritualità che diceva che la sofferenza è un castigo
dei peccati. Dietro questo dialogo tra il demonio e Dio, si vede
che è Dio stesso che interviene nella realtà degli uomini.
In questa catechesi, dopo aver fatto le domande alla gente,
diciamo che risponderanno a queste stesse domande alcune persone
dell'Antico e del Nuovo Testamento.
Chiediamo ad Abramo, a un ebreo che uscì dall'Egitto e si
mise in cammino verso la terra promessa arrivando fino ad essa,
e interroghiamo l'apostolo san Paolo.
Perchè sono molti i concetti di Dio. Uno è quello dei fi
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losofi, un altro quello degli artisti, dei poeti, dei teologi,
dei matematici, degli astronomi, delle religioni naturali, degli
studi della natura. Ma noi parleremo del DIO DI GESU' CRISTO. IL
DIO CHE SI E' MANIFESTATO NELLA SCRITTURA. Come si è manifestato
Dio in essa? Per questo vediamo come si è lasciato conoscere da
una serie di persone. Incominciamo con Abramo.
ABRAMO
Se chiediamo ad Abramo: tu credi in Dio? Direbbe: sì.
Possiamo sapere quello che risponderebbe perchè abbiamo la
Scrittura nelle nostre mani e conosciamo la sua vita. E gli
diremmo; per te, chi è Dio? Questo Dio nel quale credi, chi è
per te, come l'hai conosciuto? Abramo non incomincerebbe a fare
discorsi; non direbbe Dio è onnisciente, onnipotente ecc.
Partirebbe dalla sua esperienza, ci racconterebbe la sua vita.
Qui dovete raccontare un po' la vita di Abramo.
Che esperienza ha Abramo? Abramo è la fede. La Chiesa nella
prima lettura della messa di ieri ci invita ad iniziare un
cammino con Abramo, ci chiama alla fede. Questo capitolo dodici
del Genesi spiega che cosa è la fede. Dio, per dire che cosa è
la fede, non scrive un trattato, ma ci dà una Parola che si
chiama Abramo. Abramo è un avvenimento storico. Vuoi sapere che
cosa è la fede? Abramo è la fede. Se tu vedi che a te è successo
come ad Abramo, se vedi che questa Parola si compie in te: tu
hai fede. Ma se questa Parola non ti tocca per nulla, se la tua
vita non ha nulla a che vedere con quella di Abramo, la Parola
ti ha giudicato e ti dice che stai andando a caccia di farfalle,
che stai fuori dal cammino, anche se sei prete o sei quello che
sei. Perchè la Parola di Dio è dove Dio si è manifestato, è Dio
stesso. Se vuoi sapere se hai fede guardati in Abramo. Può darsi
che alcuni di voi, benchè siate in comunità, non abbiate fede,
ma abbiate un Dio che vi siete fabbricato voi. Perciò questo Dio
non vi serve a nulla. Vediamo qual'è il Dio della rivelazione.
Questo è il Dio che noi vi portiamo e nel nome del quale noi
parliamo, perchè ci sono molti tipi di dèi. Ciascuno di noi ha
il suo dio. Ma non abbiamo mai pensato che forse non abbiamo
fede. Questo può succedere anche a un prete. Allora è tempo che
cominci a pensarci seriamente, perchè forse entro tre anni lo
vedremo secolarizzato e lui non se lo sarebbe mai immaginato.
Con Dio non si scherza. Questo è molto più serio di quanto
possiamo immaginare.
Che cosa ci risponderebbe Abramo? Direbbe la sua
esperienza.
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Io non avevo figli. Soltanto col dirci questo, Abramo
sarebbe convinto che noi stiamo compatendolo, perchè nella sua
epoca non avere figli significava essere maledetto da Dio e
dagli uomini, essere un disgraziato, un impotente. Non avere
discendenza, non potere prolungare la vita in un altro era la
cosa peggiore in quell'epoca. Era spaventoso per il tipo di
cultura alla quale apparteneva Abramo: un gruppo di pastori
nomadi che viveva in clan come oggi i gitani, che camminano
sempre in famiglia cercando pascoli e pozzi d'acqua e difendendo
li dagli altri. Abramo si vedeva vecchio e che tutto quello che
aveva sarebbe passato ad altri che non erano suoi figli. Questo
in quell'epoca era importantissimo. E oltre a non avere figli,
non aveva una sua terra per potervi essere sepolto e riposare.
Riposare sotto la terra è qualche cosa di magico, che appartiene
alla religiosità naturale, che sta nel più profondo della realtà
dell'uomo.
Abramo ci racconterebbe che non aveva figli nè una terra in
cui riposare. Era molto disgraziato. Era un uomo normale che
andava da una parte all'altra con i suoi agnelli e vacche,
accompagnato da tutto il suo clan. Era sempre in lotta con altre
tribù e clan. Abramo ci racconterebbe esattamente quello che
dice la Scrittura: che quando giunse ai settantacinque anni,
quando sua moglie aveva già passato l'età per avere figli,
quando egli non aveva più forza fisica per conseguire denaro
sufficiente a comprare una terra dove riposare, entrò in una
profonda crisi perchè non aveva nè terra nè figli. Abramo si
chiede: chi sono io? A cosa servo? Che cosa valgo? Chi mi ha
fatto? Abramo era politeista, perchè il politeismo è la cosa più
naturale, credere che esistano forze superiori, spiriti maligni
e benigni. Abramo, che non era nemmeno monoteista, avrà pensato:
a che cosa servo? Alemno gli animali, servono per qual che cosa,
perchè procreano e continuano la loro specie; ma per me che non
ho figli, che senso ha la vita?
Quando Abramo ha capito che la sua vita non serve a nulla,
nel momento in cui si trova in questa situazione di angoscia,
sente la voce di un Dio diverso da quelli che conosceva fino
allora. Sente una parola che gli promette: Io ti darò questa
terra e questi figli; esci dalla tua terra e dal tuo parentado,
e dal tuo clan, e dalle tue sicurezze. Non hai visto che questo
clan, che queste sicurezze che hai non ti hanno mai dato quello
che desideravi? Sei un fallito. Hai già tentato tutto e hai
visto che era impossibile. Con le tue forze, con le tue
sicurezze, con i tuoi pugni, con la tua ragione hai fallito.
Adesso intervengo io. Ma per questo devi appoggiarti a me, non
al tuo clan, o alla tua famiglia, o ai tuoi fratelli perchè ti
difendano e ti diano da mangiare. Esci dimezzo a loro con tua
moglie, i due servi, i cinquanta agnelli e le quaranta vacche.
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