lunedì 12 aprile 2010
Molla i Neocatecumenali finche' sei in tempo!!!
Facile cadere nella rete delle comunità religiose, specialmente se si sta attraversando un momento della vita difficile. Iniziano allontanarti dalla famiglia, fino a manipolarti mentalmente e sottrarti dei soldi. Come uscirne? Risponde lo psicologo
Una volta entrati è difficile uscirne. Non si tratta del tunnel della droga o dell'alcolismo, ma di sette (religiose, sataniche, psicologiche) che creano in chi entra a farne parte una sorta di dipendenza e di sottomissione. Esattamente come stupefacenti e alcolici. Forse anche di più. Come può fare quindi un adepto a tornare libero dal controllo mentale e dai condizionamenti che la setta della quale è entrato a far parte gli impone? Si tratta di un percorso di autodistruzione, è così?: «Sì, le persone possono essere indotte da questi persuasori a commettere reati o indotti al suicidio, vedi le bestie di Satana». A parlare è un esperto di sette, lo psicologo e psicoterapeuta Massimo Buttarini che da Città di Castello ha risposto ad alcune questioni che gli abbiamo posto.
Dottor Buttarini, come ha iniziato a occuparsi professionalmente di sette?
Proprio perché nel corso della mia professione per il discorso del trasfert mi sono reso conto di quanto in certe situazioni il potere possa essere la peggiore delle droghe. In qualche modo penso che eticamente la cura della persona passi attraverso l'assoluto rispetto della libertà individuale sempre e comunque. In una setta questo aspetto è completamente stravolto e anzi i santoni e i leader carismatici approfittano del proprio ruolo.
Come si entra in una setta, su quali debolezze conta chi ci fa entrare?
Diciamo che per quanto riguarda l'attività che potremmo definire predatoria di coloro che hanno all'interno di una setta il compito di reclutare nuovi adepti, le categorie a rischio sono i giovani, gli adolescenti, ma anche gli studenti universitari. Ricordo che Roma, quando ero studente e andavo alla mensa universitaria di Santa Maria Maggiore, c'erano degli appartenenti a una setta che reclutavano. Quella dell'adolescenza e della post adolescenza (che va a connotare l'allungamento dei tempi di dipendenza dalla famiglia per motivi di studio) è un'età caratterizzata da una profonda precarietà. Le sette possono attecchire soprattutto nel momento in cui ci si trova di fronte ad adolescenti che possono manifestare disagi e conflittualità con la famiglia più aperte di altri. In linea generale tutti noi in certi momenti della nostra vita possiamo essere più fragili, possiamo avere le difese abbassate possiamo avere subìto un lutto, per esempio, e la setta può diventare uno specchietto per le allodole che illusoriamente offre la soluzione per tutto quanto. Chiaramente il primo passo dopo aver adescato il nuovo potenziale adepto è quello di allontanarlo da tutti i conoscenti e dai familiari. Studiando la casistica si vede che a volte questi adescamenti avvengono anche con pubblicità legate alla cosiddetta new age, dove in qualche modo si inizia a promettere una nuova prospettiva di vita e di felicità che se a una persona normale, in condizioni di equilibrio buono appare subito come qualcosa di irreale, a una persona debole può sembrare in quel preciso momento della sua vita una soluzione, un potersi appoggiare. Poi c'è il discorso del gruppo, del sostegno del gruppo, di poter trovare una fratellanza che in certi momenti della nostra vita non è facile trovare. Una volta allontanato dalla famiglia, dietro a questo adescamento quasi sempre è collegato alla manipolazione mentale anche un discorso di defraudamento di beni materiali. La persona viene adescata e gli vengono sottratti più soldi possibile. La manipolazione mentale, con tutta una serie di nenie, di "manipolazioni" ipnotiche che tendono a innescare una sorta di trance, rende la cosa più semplice. A quel punto la setta diventa l'unico punto di riferimento. Vengono anche utilizzate tecniche di digiuno che indeboliscono la persona anche dal punto di vista fisico e innescano un'ulteriore debolezza psicologica. Talvolta persino tecniche manipolative legate all'assenza di sonno, come nelle torture naziste. E in qualche modo sempre di più il leader della setta e i gregari cercano di innescare una sorta di dissociazione tra il bene e il male. Il bene è la setta e il resto del mondo è il male. Tra l'altro nelle sette vengono utilizzate droghe che tendono a ledere la capacità di autocritica delle persone.
Questo processo quanto tempo dura?
È difficile dirlo, ogni persona ha i suoi tempi, nel senso che ognuno di noi parte da un'esperienza, il tempo di rottura è diverso in ognuno di noi. Tutto questo innesca una pseudo personalità fino a quando la persona non si ricorda più di quello che era, si parla di mesi. E infatti le tecniche di exit counceling, tentano di ritrovare l'io autentico.
Non si parla più di deprogrammazione quindi?
Nelle storie cliniche, David Hassan (uno psicologo Usa esperto di sette, dopo un'esperienza giovanile nella setta del reverendo Moon - ndr) racconta che la deprogrammazione costituiva una sorta di rapimento di colui che era stato irretito e una sorta di lavaggio del cervello del lavaggio del cervello e quindi era una metodica molto violenta perché caratterizzata da una costrizione.
Una volta entrati in una setta, come se ne esce?
L'exit counceling da lui ideata è un processo più graduale e meno violento. Diciamo che la persona che è entrata nella setta a un certo punto inizia a sentire che c'è qualcosa che non va. Perché comprende che ci sono dei paradossi. È molto legato alla personalità individuale, perché c'è anche chi continua a conservare una sorta di pensiero critico che consente di interrogarsi. Quindi in qualche modo quelle persone avranno anche una maggiore facilità a uscire dalla setta, una volta trovato qualcuno che innesca il meccanismo di uscita.
Come superare quindi il controllo mentale?
Diciamo che la cosa importante è trovare qualcuno che ti dia la possibilità di uscire, un appiglio. In qualche modo l'exit counceling presentato da Hassan è chiaramente un approccio che lui ha tratto dalla sua esperienza, finalizzato ad aiutare a comprendere quello che gli è successo, l'affiliazione alla setta distruttiva. Diciamo che è un aiuto che viene dato anche ai familiari e agli amici che dovranno sostenere la persona. La caratteristica principale delle sette è il controllo mentale distruttivo, in qualche modo è la caratteristica che differenzia le sette criminali da altre organizzazioni che non hanno finalità di minacciare la libertà e l'integrità individuale. Il controllo distruttivo tende a destrutturare e a programmare una nuova pseudo personalità a uso e consumo della setta.
Le motivazioni alla base della fondazione di gruppi pseudoreligiosi è fondamentalmente economica?
Ci sono varie tendenze. Il satanismo acido e certe organizzazioni sataniche hanno anche motivazioni sessuali. Oltre chiaramente a una patologica e narcisistica smania di potere di chi le dirige.
Come l'adepto viene convinto a versare denaro?
In qualche modo una volta fatto tutto un lavoro di manipolazione mentale, quella cosa lì diventa una conseguenza naturale, è la dimostrazione della sua fedeltà. A un certo punto non è nemmeno una richiesta, diventa una cosa che l'adepto stesso tende a fare per avere dalla setta un riconoscimento. Si sente ancora di più parte integrante e importante del gruppo.
Quali sono le sette più note? Ne può citare alcune?
Nel panorama internazionale sicuramente Scientology, molto famosa con diramazioni anche in tutte le parti del mondo, anche in Italia. Poi c'è la chiesa di Satana, la setta del reverendo Moon.
Parliamo delle psicosette in cui un personaggio esercita abusivamente la professione di medico/psicologo. Che tipo di dinamiche si scatenano questi casi?
Io sono uno psicologo e psicoterapeuta e il mio è un approccio integrato, la mia formazione è psicoanalitica, pongo molta attenzione sulle dinamiche del cosiddetto tranfert e controtranfert. Questo è molto importante per capire altre situazioni. Anche da noi vengono persone che attraversano momenti di difficoltà, si trovano quindi in posizione down rispetto alla nostra posizione up che deve essere amministrata. Nel terapeuta viene visto una sorta di salvatore. Se la persona che fa questo mestiere non è equilibrata, il rischio è di cadere in una sorta di onnipotenza, la cosa che deve spingere sia noi che i medici e tutti coloro che fanno una professione di cura è quella di rispettare questa condizione di fragilità e aiutare la persona a trovare in sé le risorse per risolvere i propri problemi. Noi siamo soltanto un tramite. Chi manipola le persone lo fa per finalità criminali, o sessuali. Molto spesso accade anche attraverso tecniche suggestive o tramite ipnosi.
Molti dicono: se gli adepti ci cascano, peggio per loro...
Molti dicono anche: a me non succederà mai. È una cosa che ha sottolineato anche la psicologa clinica americana Margareth Singer (esperta tra l'altro di lavaggio del cervello - ndr). Mai dire mai, perché tutti noi potremmo essere a rischio. In qualche modo il diavolo non si presenta con le
corna, ma con una faccia particolarmente angelica. Queste persone sono molto abili ad attecchire in situazioni e persone fragili. Anche nelle relazioni d'amore se incappi e ti innamori di una persona che si approfitta di te, ti può rigirare veramente come un pedalino.
Il reato di plagio è stato dichiarato incostituzionale nel 1981. Quali sono le norme a tutela di chi viene plagiato?
C'è stato un movimento che ha cercato di far approvare in parlamento il testo sulla manipolazione mentale come reato ma non è passato. Per difendersi ci sono però leggi che possono essere utilizzate come l'abuso della credulità popolare, la riduzione in schiavitù o la recente legge sullo stalking.
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