Carissimi lettori. Ripropongo di seguito questo articolo perchè sollecitato più volte in tal senso da alcuni di voi. Purtroppo questo è solo una piccola parte di un lavoro imponente sui rapporti tra cnc ed ebraismo, in particolare, alla parte gnostico-kabalistica di esso. Il blog precedente a questo e' andato distrutto e con esso buona parte del materiale. A mo di completamento, ho riportato alcuni post fatti sull'Osservatorio nei commenti a questo thread. Possono servire spero come spunto di riflessione....
E’ nota la mania giudaizzante dei riti ,delle suppellettili ,ecc …. di Arguello el’ossessione per la Merkavah.La parola ebraica Merkavah, (dall'ebraico מרכבה, "carro, biga", derivante dalla radice consonantica r-k-b, con significato "cavalcare") è usata in Ezechiele (Ez1,4-26) in riferimento al carro-trono di Dio che conta dodici angeli detti Chayyot (dall'ebraico חַיּוֹת "esseri viventi"), ognuna delle quali ha quattro o sei ali, due verso i piedi, due all'altezza del torace e due che coprono il volto, e quattro facce secondo le loro figure (di un uomo, di un leone, di un'aquila e di un bue). Il profeta Ezechiele ne descrive la struttura parlando di ruote ed una lastra al di sotto; la descrizione del movimento di più ruote viene associata "all'andare ed il ritornare" degli angeli presenti nel Carro Celeste della Merkavah.Anche il profeta Isaia ed il profeta Zaccaria scrissero a proposito di questa visione. Nei testi di Qabbalah ebraica sono molti i cenni ad essa: le Chayyot vengono descritte assieme all'angelo Metatron ed all'angelo Sandalfon. Un altro ordine angelico della Merkavah è quello degli Ofanim a cui viene associato il principio del Chashmal in corrispondenza delle Chayyot; un elemento caratteristico della visione della Merkavah descritto dal profeta Ezechiele è il crisolito.Il trattato sull'Offerta Festiva del Talmud di Babilonia espone la regola secondo cui è permesso rivelare il segreto della Merkavah solo ad alcuni uomini particolarmente elevati spiritualmente, con rari talenti e doti precipue.
Gli studiosi distinguono due importanti argomenti che caratterizzano la Qabbalah: il primo, Ma'asse Bereshit, si occupa di indagare e conoscere l'Opera della Creazione mentre il secondo, Ma'asse Merkavah, riguarda la rivelazione del Carro Celeste.
Inquietanti scenari sulla figura di Arguello: Il suo giudaismo e il suo fantasioso sincretismo fanno allungare sul leader della setta
inquietanti ombre e sinistri presagi. Perchè tanto ricorso al giudaismo e riferimenti alla Qabbalah?
Perchè il leader del CN nella sua fantastica ricostruzione del suo percorso iniziatico giudaico-cristiano, fa riferimenti al Mà ase' Merkavà e al Sepher yetzirà? Che c’entra con Gesù e il cattolicesimo?
Secondo il Giudaismo spurio della Cabbala nelll'unione sessuale fra uomo e donna,esiste un mistero iniziatico, questa unione fornisce la “forza di propulsione” per un percorso di autodivinizzazione che porta ad acquisire “potestades especiales. Potestà o poteri speciali. PortaAlla visione del carro di Ezechiele “la visión de Ezequiel.. Mediante una meditazione in 5 dimensioni la meditación en cinco dimensiones e la astrologia cabalistica la astrología cabalística nonché alla transizione di coscienza Binah- Chokmah, la transición de conciencia Binah-Chokmah,
Il Maase' Merkava', o l'opera del cocchio celeste, e' invece la parte piu' propriamente mistica. Tramite l'utilizzo di tecniche particolari, legate alla conoscenza dei vari nomi di D-o, o degli angeli preposti a fare la guardia ai diversi palazzi dei mondi superni, l'anima intraprende un viaggio, a ritroso, attraversando dal basso all'alto i vari livelli costituenti la creazione. E' cosi' in grado di arrivare alla contemplazione dei mondi superiori, nei quali la luce di Dio risplende priva dei veli che la ottenebrano qui in basso.Questa seconda parte e' considerata molto piu' segreta della prima. In effetti, tali ascese della consapevolezza comportano determinati rischi, come illustrato dalla storia dei Quattro che sono entrati nel Pardes, di cui soltanto uno non riportò danni.Cosi' riporta il Talmud (Chaghiga 14b): Cosi hanno insegnato i nostri saggi: quattro persone sono entrate nel Pardes ed erano: Ben Azai, Ben Zoma, Acher e Rabbi Akiva. Rabbi Akiva disse loro: quando arriverete alle pietre di marmo bianco non dite: acqua! Acqua!, dato che e' scritto: colui che dice menzogne non potra' stare davanti ai miei occhi. Ben Azai guardo' e mori', e di lui il verso dice: preziosa agli occhi di D-o e' la morte dei suoi pii. Ben Zoma guardo' e rimase ferito, e di lui dice il verso: ha trovato miele, basta di mangiarne, o altrimenti ti saziera' al punto di vomitarlo. Acher si mise a tagliare i virgulti. Rabbi Akiva usci' in pace. Pur nella sua estrema concisione, questo brano ci narra le sorti molto diverse di quattro tra i piu' grandi maestri del Talmud, che si cimentarono in una specie di ascesa mistica, verso cio' che viene chiamato Pardes, il giardino dei segreti. Secondo il brano, la percentuale di successo che ebbero fu molto bassa, solo 25 %, uno su quattro. Il primo maestro, Ben Azai, mori', come risultato dell'intensita' di cio' che vide. Il secondo, Ben Zoma, ne riporto' un grave danno ai propri equilibri psichici, come illustrano brani successivi del Talmud, che non abbiamo tradotto. Il terzo, Acher, il cui vero nome era Elisha Ben Abuia, perse la fede e divenne un apostata, un pubblico peccatore ed un eretico. La frase si mise a tagliare i virgulti, e' un eufemismo, indicante che Elisha non si limito' ad abbandonare il mondo religioso, ma cerco' di convincere i giovani studenti a fare altrettanto. Solo Rabbi Akiva usci' in pace!, cioe' completo. Altre versioni del Talmud dicono:entro' in pace ed usci' in pace. Come e' facile intuire, si tratta di uno dei brani che vengono riportati con maggiore frequenza da coloro che si oppongono allo studio della Kabalah, con l'obiezione che la ricerca di esperienze mistiche o estatiche sia pericolosa In questo breve articolo ci proponiamo pero' di rovesciare tale interpretazione. L'assunto di base e' che il Pardes non e' soltanto uno certo stato mistico, raro e lontano, ma e' l'intera realta' nella quale viviamo. La parola Pardes e' composta da quattro lettere, che formano l'acrostico (vedi tecniche di interpretazione cabalistica) di Phsat, Remez, Drash, Sod: semplice, simbolico, omiletico, segreto. Sono i quattro livelli dei quali e' composta la Torah. Il primo, Pshat, e' quello letterale, storico, etico. Il secondo, Remez, utilizza varie immagini presenti qui e la' come simboli rappresentanti qualche altra cosa. Ad esempio, giuseppe in sogno vede (Genesi 37):… il sole e la luna e le undici stelle.... Il padre giacobbe interpreta cio' in modo simbolico dicendo:… io, tua madre e i tuoi fratelli….Il terzo livello, il Drash, e' forse quello piu' diffuso, e costituisce la vasta maggioranza di tutto l'ebraismo Rabbinico. Esso espande e commenta ogni verso della Bibbia, in ogni modo possibile, ma utilizzando soprattutto gli strumenti della ragione e della logica. Inoltre, lo scopo di tale ricerca, e' principalmente quello di chiarire gli aspetti etici e legali dei precetti che la Torah prescrive agli ebrei. Il quarto e ultimo livello, Sod, e' quello della Kabalah, il segreto, la parte mistica, il cui scopo non e' necessariamente legato ad ottenere dei risultati pratici, e i cui strumenti vanno oltre il razionale. Si osservi come il primo e il terzo di questi gradini, il letterale e l'omiletico, possiedano una notevole affinita' tra loro due. Lo stesso si puo' vedere tra il secondo (simbolico) e l'ultimo (segreto).Sia chiaro ed inequivocabile: questi quattro gradini sono presenti in ogni brano della Torah, e sono tutti egualmente importanti. Secondo il pensiero ebraico, per creare il mondo, D-o ha prima guardato nella Torah, che e' quindi la mappa e il piano dell'intera creazione. La Torah e' dunque presente in tutto l'universo. Fin dal momento della nostra nascita, o, se si preferisce, fin dalla prima volta che apriamo un libro di Torah, entriamo nel Pardes, diventiamo parte del Pardes, che ci piaccia o meno, che lo vogliamo o no. Cio' che cambia, da persona a persona, sara' il gradino del Pardes al quale ognuno di noi dedichera' la maggiore attenzione e consapevolezza. Il racconto talmudico ci descrive, in pratica, quali sono gli errori e i rischi per coloro che preferiscono, o scelgono, soltanto uno o l'altro di questi gradini, piuttosto che il loro insieme totale.Ben Azai guarda e muore. Questo e' il livello dello Pshat, del senso letterale. La lettera e' il corpo della Torah, e il corpo, senza anima, e' morto. Rimanendo bloccati qui, il rischio e' quello di non sopravvivere. Questa e' la vera causa del fatto che cosi' tanti ebrei si sono assimilati, morendo, per cosi' dire, alle loro vere radici. L'avere studiato ed insegnato Torah per cosi' tanti secoli senza nessun riferimento alle sue parti mistiche, e' stata la causa indiretta dell'aver perso cosi' tanti ebrei per strada. Per rafforzare questa ipotesi: in un misterioso bramo (Yoma 72 b), il Talmud afferma: se la persona e' meritevole, essa (la Torah) diventa per lui una medicina vitale (Sam Chaim); se non merita essa (la Torah) diventa per lui un veleno mortale (Sam Mavet).Alcuni tra i piu' grandi cabalisti (vedi Rav Chaim Vital nella sua introduzione all'Etz Chaim, e Rabbi Ashlag), basandosi sullo Zohar, affermano che, permeritare, e' indispensabile accedere anche alla parte mistica della Torah, la sua anima, e non fermarsi al resto. Non si pensi tuttavia che D-o disprezzi o condanni Ben Azai, e gli ebrei che appartengono al suo livello. Infatti il Talmud aggiunge: di lui si dice: preziosa agli occhi di D-o e' la morte dei suoi pii. Egli e' dunque un pio, un giusto, a tutti gli effetti, anche se non ha avuto il merito di accedere ai gradini piu' elevati della Torah. Ben Zoma e' la categoria del Remez, di tutti coloro che si fanno prendere dalle risonanze simboliche della scrittura. La Bibbia contiene un numero enorme di simboli, di aspetti misteriosi. Un approccio leggero e superficiale a tutto cio' porta la persona a credere di avere delle esperienze mistiche, mentre in realta' si tratta di soli giochi della sua mente, o di fantasie. Ci si fa catturare dalla dolcezza ti tali percezioni. Inoltre, la parte realistica e concreta della mente ne rimane menomata, come si vede nei successivi episodi Talmudici in cui compare Ben Zoma. Elisha Ben Abuia e' il livello del Drash, dell'attivita' omiletica della mente. Se la mente da' troppa importanza alle proprie facolta' logiche e razionali, le stesse argomentazioni che portano ad affermare l'esistenza di D-o, possono capovolgersi, e portare a negarne l'esistenza. Cio' e' avvenuto fin troppo volte nella storia della filosofia. Pur se lo studio della Torah, anche al livello del Drash, e' Ben diverso dalla filosofia, e' inevitabile che esso risenta dell'atteggiamento generale della societa' in cui si vive. E noi viviamo in un mondo che considera i poteri della mente umana al di sopra di ogni cosa. Come osservato a proposito dei sistemi interpretativi cabalistici, in ebraico testa (Rosh) significa anchepianta velenosa. La troppa razionalita' ha i suoi ineluttabili pericoli. Come risultato di cio', Elisha Ben Abuia abbandona la fede. Cio' non significa che, Chas Ve-Shalom, i rabbini che si occupano di Drash, siano in rischio di apostasia, ma che essi sono responsabili, direttamente o meno, di uno dei piu' dolorosi fenomeni del mondo ebraico d'oggi: la grande maggioranza degli ebrei non sono piu' religiosi. Una notevole parte di costoro ha addirittura sviluppato una profonda avversione nei confronti della religione. E tutto questo viene fatto attraverso la potenza della logica. Se le affermazioni precedenti sembrassero troppo pesanti, si potrebbe addolcirle dicendo che, anche se il rimanere nel Drash non e' la causa di tale fenomeno, non e' nemmeno in grado di contrastarlo. Troppi ebrei hanno lasciato la religione dei padri perche' era stata insegnata a loro in un modo insufficiente, troppo freddo, razionale, quasi fosse una sola etica, una sola filosofia. Soltanto Rabbi Akiva riesce ad integrare i quattro livelli, compreso quello del segreto, che era rimasto escluso agli altri tre. Sappiamo da altri brani del Talmud che Rabbi Akiva era un grande maestro anche di Halacha', e di vita. Quindi egli e' la prova di come sia possibile e doveroso integrare tutti quei gradini. Si noti come la parola Pardes, se le si toglie la Samekh, che e' l'iniziale di Sod, segreto, diventi parad, separare, o Pered, mulo. Dice il verso: non siate come il cavallo o come il mulo, che non capisce…(Salmo 32,9).Cavallo e' Sus, con due Samekh, indicanti la presenza di un eccesso di Sod, troppo segreto, operante da solo. Pered e' soltanto i primi tre livelli. Sia l'uno che l'altro, da soli, sono degli errori.
Auguriamoci, dunque, di fare piu' esperienza di tutti i vari gradini descritti, compreso quello del segreto, se vogliamo che si realizzi il verso:
Torat hashem temima', meshivat nafesh = La Torah di Dio e' completa, fa ritornare l'anima (cioe' fa rivivere). Soltanto quando la Torah e' completa, cioe' viene compresa ed interpretata secondo tutti i suoi quattro livelli, essa fa rivivere.
Il Sepher Yetzirà è un testo oggetto di varie interpretazioni soprattutto a causa della sua “oscurità”, per alcuni testo di meditazione,di saggezza, ma di natura molto mistica,quando però si dice che il risultato di tale meditazione in cinque dimensioni, è l’acquisizione di potestà o poteri speciali, e quando si parla di Astrologia cabalistica, beh ….si parla di Magia.
Infatti ,il Sepher yetzirà e altri testi cabalistici sono stati utilizzati da una setta massonica-magica : La Golden Dawn.
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9 commenti:
TRA I LiBRI CONSIGLIATI DA ARGUELLO KIKO sul sito spagnolo del CN:
El Sepher Yetzirah. Dopo la pubblicazione del nostro articolo nel marzo 2010 il testo in spagnolo di commento al sepher yetzira è stato tolto....
Io conservo sul blog l'articolo originale sul Sepher Yetzira in spagnolo trovato sul sito del cnc.
Per chi volesse approfondire si cosiglia la lettura di:
"Testi ebrei anche cabalistici consigliati da Kiko Arguello a chi aderisce alla sua "iniziazione cattolica""
sul blog Ossevatorio sul cammino neocatecumenale del 22/03/2010.
Il potere dei supercatechisti, dell'elite, del CN e' un potere di natura economica. Questo fiume di soldi proviene dalla base attraverso il meccanismo della DECIMA.
Il CN ha tutti i connotati di una setta, in cui l'ignaro neofita crede di perseguire una forma più autentica di fede cristiana. Si fida. Qui' risiede l'errore io come tanti altri
ex NC , dopo i primi dubbi , mi sono fidato. Ma se qualche
Fratello del CN mi sta leggendo cerchi di usare lo spirito
Critico non prenda per buona la nota spiegazione: non leggete quelle cose,non usate internet, NON FATE
DOMANDE , fidatevi, a tempo debito capirete. Il
CRISTIANESIMO NON E' UNA SETTA NON CI SONO
SEGRETI o SCRUTINII DIFFIDATE!!! Nel CN ci sono varie eresie dottrinali nelle catechesi di Kiko. Ne basti una E'
NEGATA LA REALE PRESENZA DI CRiSTO NELL'EUCA
RESTIA .
La elite NC ha forti legami con l'ebraismo . Tutto cio' non e'
Accettabile da un cattolico. L'Ebraismo ,il cui libro sacro e'
Il Talmud, alla luce del quale si interpreta il pentateuco, cioè' , solo una parte del vecchio testamento, non ha niente a che fare col cristianesimo. Nel Talmud ci sono delle bestemmie contro Gesu' e la Madonna. In nome di un falso ecumenismo qualcuno vorrebbe la Chiesa cattolica assorbita dall'ebraismo perché' ne sarebbe una continuazione: ciò' e' falso. Noi interpretiamo tutto il vecchio testamento alla luce de nuovo , non adoperiamo il Talmud ne' tantomeno dobbiamo essere tenuti a conoscere
O praticare la parte mistica dell'ebraismo la qabalah la quale e' una conoscenza magico esoterica che non fa parte della tradizione cristiana. ATTENZIONE perché'. Si inizia credendo di essere in Cristo e i catechisti incoraggiano a crederlo, ma poi si va a finire dritti dritti nella
ERESIA e in concetti che esaltano la superbia e la ricerca della autodivinizzazione, la quale e' comunque riservata solo a pochi eletti. La chiesa non chiede più' la DECIMA da secoli. La confessione e' una cosa intima e privata e l'eucarestia non e' una festa ma celebra il sacrificio di Cristo per noi, Egli e' il nostro Redentore e insieme ne celebra la Vittoria sulla morte e sul peccato e la sua resurrezione. Un abbraccio ai cari fratelli che da poco frequentano il CN : NON AFFIDATE LA VOSTRA ANIMA
AI CaTECHISTI del CN !!! INFORMATEVI!
La pace
A proposito del LETTO A BALDACCHINO e del CANTICO dei CANTICI...
Per meglio documentarmi ho acquistato e studiato il libro di Giuseppe Adamo e Nadav Eliahu Crivelli "Il cantico dei cantici e la tradizione cabalistica "
Perchè il Cantico dei cantici?
Perchè è uno di quei segreti a mezza bocca di cui si è parlato in precedenza, a cui sembra legata l'elite del cammino.
Ricordate la canzone ,peraltro molto bella del Resuscitò, Chi è colei? Quella canzone si ispira dichiaratamente al Shir Ha-Shirim
ovverosia al Cantico dei Cantici
Il libro che il leggendario rabbino
Ben Achiva ha dimostrato essere ai suoi illustri colleghi cabalisti come il testo più santo dei santi.
Vengo subito al dunque. Secondo l'interpretazione cabalistica del Shir Ha-Shirim ( che da subito collega il Cantico alla Merkavah al carro di Ezechiele ) leggo a pag. 88-89 : nel verso che cosa è cio' che sale dal deserto......
Il deserto nella Cabalà rappresenta il livello più basso del femminile....Però c'è qualcosa che sale da esso.....S tratta di una ascesi del femminile, della Kundalini, un'ascesi spirituale che....in questo salire trova un ulteriore chiaro simbolo.
Infatti in realtà che cosa è che in realtà sale? "E' il letto di Salomone". Non è la donna in sè e per sè ma è quel famoso cocchio , che qui viene chiamato letto (mittatò) il luogo dell'unione nuziale, il luogo dove è possibile mettere in moto il cocchio.Solitamente sui letti dei re compariva un "baldacchino" , un arredo dal profondo significato simbolico. Il matrimonio ebraico si svolge sotto un baldacchino (chupa') la cui simbologia non e' estranea all'idea di protezione. La chupa' inoltre viene ad insegnarci che senza il distendersi della "mano benefica di Dio" , i due opposti non potranno mai riunirsi completamente.Nel verso seguente il 9 si parla di un "Apirion" che il re Salomone si è fatto, "con legname del libano". Si tratta di un termine molto misterioso, e questa è l'unica volta che viene menzionato in tutta la Bibbia. Secondo gli studiosi, alla radice di tale termine c'è un verbo che significa "coprire", dunque un letto con un baldacchino. Ma nell'opinione di molti, apirion significa "lettiga" cioè quei letti ricoperti e discretamente protetti da tende, sui quali i re o le regine si facevano trasportare
(vedi il latino "fero" portare).
Ritroviamo quì espresso in modo chiarissimo il concetto della Merkavà, del cocchio celeste.
Per ragioni di tempo e di spazio
dico il breve: Libano= LevanON.
è L'ENERGIA VITALE che in circostanze fuori del consueto è presente nell'atto sessuale. Nel verso finale del 3 capitolo vi è un ulteriore livello del femminile: la madre che pone la corona sulla testa del figlio. Qui arriviamo alla sephirot più alta dell'albero della vita LA CORONA
kETHER.
Ci sarebbe da parlare del quarto ed ultimo capitolo , ma tanto basti, almeno per il momento.
Amici Nc, procuratevi a tempo debito il prezioso letto a baldacchino, ma ricordate che non c'è nulla di cristiano in questo ed inoltre ricordate che è molto pericoloso : solo il leggendario rabbi Ben achiva riuscì nell'impresa....
Per mezzo della "permutazione" qabalistica è interessante notare che la prima parola della Torà , in ebrico "Bereshit" ( in principio ) composta da sei lettere può essere permutata in un'altra parola o addirittura una frase. Per cui rimescolando le sei lettere della parola BERESHIT si ottiene TAEV SHIR
cioè : "DESIDERO' UN CANTO". DIO, dunque, creo il mondo, perchè desiderava sentir cantare, secondo i rabbi della qabala, il riferimento al SHIR HA-SHIRIM il Cantico dei Cantici e all'opera della MERKAVAH NON è PER NIENTE CASUALE PAG. 49-52 DE IL CANTICO DEI CANTICI E LA TRADIZIONE CABALISTICA. Ora come i lettori del Blog oramai già sanno, abbiamo scaricato da un sito spagnolo del CN il SEFER YETZIRA' ( libro qabalistico per eccellenza) ma fra gli altri testi consigliati c'era anche un'altra chicca ebraica: LA VOCAZIONE DEL CANTORE SECONDO ABRAHAM SOSHUA HESCHEL.
Proprio a dimostrare come questi testi, compreso il Sefer Yetzira' e
l'alfabeto ebraico ecc. siano universalmente diffusi, ho scaricato La vocazione del Cantore di ABRAHAM SOSHUA HESCHEL da un sito italiano del cammino: http://www.diocesidicapua.it/erasmo/CamminoNeocatecumenale/Partiture/partiture.htm. Il testo integrale, molto interessante, si trova sul piccolo blog http://freedom-nonpraevalebunt-freedom.blogspot.com/.
Tra le altre cose notiamo le seguenti: "Ho parlato della parentela che esiste tra il canto della Chiesa e quello della sinagoga, ma voglio segnalarvi anche una differenza fondamentale tra i due. Evidentemente l'accento drammatico che potete notare in certi canti liturgici ebraici non conviene per niente alla liturgia romana, sarebbe scandaloso che dei Canonici della Chiesa adottassero queste espressioni emotive! Questa è una discrepanza tra le due liturgie." Inoltre viene detto: "La parola ebraica appropriata per cantore è Baal Tefillah, maestro di preghiera. La missione del cantore è di condurre alla preghiera; non sta in piedi davanti all'arca, come un artista isolato, cercando di mettere in mostra la sua abilità o di "mostrare" la sua voce e neanche sta davanti all'arca come un individuo, ma insieme alla sua comunità, con la quale si deve identificare. Egli rappresenta e, allo stesso tempo, ispira la comunità. Nella Sinagoga la musica non è fine a se stessa, ma un mezzo che deve aiutare l'esperienza religiosa."e ancora più interessante: "Si è definito il culto sinagogale come un culto senza sacerdote, ed è esatto, ma è anche inesatto, perché l'officiante, il Chazan, come si dice oggi, non è un sacerdote e nemmeno il rabbino è sacerdote, ma tutta l'assemblea dei fedeli è sacerdotale, la comunità in preghiera è un sacerdote." Questa affermazione richiama in modo strettissimo una delle eresie contenute nelle catechesi di Arguello, ( guarda caso!) e comunque , noi cattolici vogliamo la Chiesa, con dei Santi Sacerdoti, non una sinagoga ebrea, dove un laico è "maestro di preghiera", questo ve lo dice un ex-cantore.
E chiedo ancora una volta , ma davvero della qabalah non avete mai sentito parlare? E se Dio desidera ascoltare una canzone non sarebbe meglio fargli ascoltare un'Ave Maria di Schubert o i Canti Gregoriani? Altro che le strimpellate con tamburelli di Arguello e scimmiottatori, vi pare?
Nell'ultima convivenza inizio corso
Si e' parlato molto della famiglia e della sessualita'
E' stato detto per quel che mi ricordo che il fidanzamento e' un periodo di studio in cui bisogna mantenere la castita' non solo per il valore della castita'in quanto tale ma anche perché' non e' detto che il primo fidanzato diventi poi il marito o la sposa. Si e' parlato. Ovvero ''hanno parlato''
Del matrimonio rifacendosi al libro di Tobia....vado a memoria.... Che i 2 sposi devono restare 3 notti in preghiera per scacciare il demonio perché' il demonio vuole distruggere le famiglie. Poi la famiglia interminabili catechesi, video fino a tarda notte , Prima della convivenza
a proposito, ricordò che in Comunita' ci fu propinato un video la cui tesi era che l'Europa stava diventando musulmana poiché'. I seguaci di Maometto sono molto piu' prolifici di noi e noi europei se non reagiremo facendo molti figli ci estingueremo. Mi ricordo che alla convivenza ho dato una letta alle catechesi tutte incentrate più' o meno sui temi via' citati. Particolare curioso: il letto neocatecumenale ( non ridete perché' questi non scherzano) rigorosamente a baldacchino con tende perché'
Ha detto il catechista: ciò' che li' si svolge e' un atto sacro quindi siffatto letto sarebbe in un certo senso non un alcova ma una sorta ( parole mie ) di tempio dell'amore e della fecondita'.
versione NC del talamo nuziale:
" La coppia cristiana ha 3 altari su cui ‘celebrare’: l’altare della Messa, l’altare della mensa familiare (atto sacro perché il cibo è dono di Dio e perché luogo di preghiera, dialogo e incontro dei familiari), e infine l’altare del talamo nuziale. A questo proposito, la raccomandazione che viene fatta insistentemente, a tutte le coppie, è che la camera da letto sia preservata da tutti gli elementi che possono svalutarne la sacralità: in particolare, niente televisione in camera, ed insegnare ai figli che non possono entrarvi senza il permesso dei genitori. Mantenere il talamo nuziale in questo clima raccolto e intimo aiuta a sottolineare la comunione con Dio, anche e soprattutto nel delicato momento dell’atto sessuale: ci si raccoglie e si prega con lo sposo/a, anche, perché no, prima dell’atto sessuale stesso."
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