- Aldo ha detto...
- ora che mi ci fai pensare cara Michela.. alla tappa del Padre Nostro, se non ricordo male, vengono "elette" nella comunità delle "nuove figure" o "carismi" i cosiddetti "garanti".... cioè alcuni fratelli sono "investiti" di questa responsabilità diventano garanti della fede del "gruppo a loro affidato" (la comunità viene divisa in sottogruppi) del quale dovranno rendere conto ai super-catechisti.. ho assistito agli scempi più atroci.. fratelli sottomessi non solo ai catechisti.. ma dovevano dare "segni di fede" altrimenti....
- Michela ha detto...
- I 'garanti' sono i padrini del battesimo, che come sembra si facesse nei primi secoli, garantivano al vescovo il percorso di fede fatto dal catecumeno. Oltre alla liturgia della Parola, e alla lettura continua dei salmi, ci si ritrova in gruppetti, ognuno col proprio garante, circa una volta la mese, per rispondere alle domande: come va con il cammino di fede, e in particolare fai il cammino? dai la decima ? preghi con la liturgia delle ore? Durante gli scrutinii, anche il "garante" deve rispondere insieme allo 'scrutinato' su questi tre punti. Se non rispondi di sì alle tre domande, non accedi alla tappa dell'elezione e non termini il cammino, invece mi torna in mente piano piano, il rito finale del passaggio del Padre Nostro, in cui ci si inginocchia, anche con la fronte a terra, davanti ai catechisti, e in fila dietro al proprio garante. Faccio fatica a ricordare, ma mi sono inginocchiata davanti a degli uomini! e nello stile musulmano, praticamente dietro il fondoschiena di chi mi stava avanti! Da questo punto si entra nella fase dell'umiltà, secondo Kiko, e le domande dei garanti vertono anche su come si risponde con umiltà a ciò che ci accade.
- Michela ha detto...
- Ovviamente i garanti sono persone della comunità stessa, scelti dai catechisti od eletti, padri di famiglia, che si trovano a dover giudicare/guidare in qualche modo gli stessi fratelli di comunità. Non è facile nè per il garante, nè per i fratelli, è un'ulteriore divisione tra i fratelli di comunità, con il rischio che poi il garante, in buona fede, si senta obbligato a raccontare ai catechisti cose che tu non volevi dire.
sabato 28 agosto 2010
MEGLIO RIDERE ( MA MICA TANTO ) : I PADRINI NEOCATECUMENALI....
2 commenti:
- mardunolbo ha detto...
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D'ACCORDO, PIU' CHE D'ACCORDO,CHIARISSIMA ESPOSIZIONE! Pur prediligendo la messa vetus ordo e pur ritenendo che la Fraternità S.Pio X (non frequentandola!) sia l'avanzo della Chiesa veramente cattolico, non posso non condividere appieno quanto scrivi,Freedom! Infatti non è il votarsi anima e corpo ad un gruppo che ti rende più o meno cristiano o cattolico, ma è fare la Volontà del Signore con la tua piena libertà e la tua coscienza libera.Prima di tutto Il Signore, poi qualsiasi gruppo purchè non ti costringa a rituali che vanno ben oltre quelli che il Signore chiede. Solo a Lui ogni Onore e Gloria !"Intrupparsi" non è mai stata una soluzione per la fede, salvo per scelta personale per il convento.Dio non ci giudicherà in gruppo ma individualmente come ci ha creato ed amato.
- 25 febbraio 2011 alle ore 09:04
- Freedom ha detto...
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Carissimi,
notando che questo thread, immeritatamente, risulta in cima alla Hit-parade dei gradimenti del Blog, mi sono riletto il post e lo spassosissimo link al padrino: devo ammettere che, a distanza di tempo, anc'io mi sono piegato in 2 dalle risate per l'ironia veramente massiccia "dell'opera " nel suo insieme..... E che devo fa' mi e' partito un colpo.... Buona condivisione a tutti.... - 18 novembre 2011 alle ore 12:43