venerdì 28 maggio 2010
LUTERO E KIKO IDENTITA' IMPRESSIONANTE
Tra la fine del 1512 e l'inizio del 1514, Lutero provò "l'esperienza della torre" (Turmerlebnis): un'improvvisa rivelazione, mentre egli leggeva e meditava sulla lettera di San Paolo ai Romani ed in particolare su alcuni passi, come:
"Poiché non c'è distinzione: tutti infatti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, essendo giustificati gratuitamente per la Sua grazia, mediante la redenzione in Gesù Cristo, che Dio ha esposto per espiazione col Suo sangue mediante la fede" (Romani 3, 23-25),
"Poiché noi riteniamo che l'uomo è giustificato per mezzo della fede, senza le opere della legge" (Romani 3, 28),
"Giustificati dunque per la fede, abbiamo pace con Dio, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci gloriamo, nella speranza della Gloria di Dio." (Romani 5, 1-2).
Lo studio della Bibbia, la preghiera e la meditazione lo aiutarono a pervenire a un intendimento diverso di come Dio considera i peccatori. Da qui, derivò l'idea che il favore di Dio non è qualcosa che si possa guadagnare, ma viene concesso per immeritata benignità a coloro che manifestano fede.
Nella teologia paolina infatti l'apostolo sostiene che se noi avremo fede saremo giustificati da Dio per i meriti di nostro signore Gesù Cristo. Dio, e lui solo, ci darà la grazia, la salvezza giustificandoci. È questo il punto centrale di tutta la dottrina Luterana: egli infatti intende giustificati in senso letterale (iustum facere): essere resi giusti da ingiusti che siamo per natura (cfr. V. Subilia, "La giustificazione per fede", Brescia 1976).
È l'onnipotenza divina che è in grado di fare questo: trasformare il nero in bianco, rendere giusto ciò che per sua natura è profondamente ingiusto.
È inutile che l'uomo "con le sue corte braccia" tenti di raggiungere Dio. L'uomo non può lusingare Dio con le buone opere, tanto più che il peccato originale lo porterà di nuovo irrimediabilmente a peccare. Tutto dipende da Lui, che interviene direttamente sull'uomo. Non c'è più bisogno del mediatore tra Dio e l'uomo: il sacerdote, ma è Dio che nella sua onnipotenza salva chi ha deciso ab aeterno (dall'eternità) di salvare.
Lutero riesaminò mentalmente l'intera Bibbia per determinare se questa nuova conoscenza era in armonia con altre dichiarazioni bibliche, e ritenne di trovarne ovunque la conferma. La dottrina della giustificazione, o salvezza, per fede e non mediante le opere, o la penitenza, rimase il pilastro centrale degli insegnamenti di Lutero, che erano comunque derivati da quelli di Wycliff e di Huss.
Differenza con la teologia cattolica
È dunque esclusivamente Dio che salva, nella misura in cui, in quanto onnipotente, è in grado di trattare come giusto ciò che per sua natura è ingiusto. Per la Chiesa cattolica, invece, c'è una sorta di convergenza tra l'azione dell'uomo e quella di Dio: l'uomo con le buone opere si mette nella condizione di ricevere il perdono, fermo però restando che l'uomo può operare tali opere buone solamente grazie all'intervento di Dio.
I capisaldi della dottrina luterana possono essere così sintetizzati:
• Salvezza per sola fede: la salvezza non si ottiene perché si sono fatte buone azioni; si ottiene solamente avendo fede nella capacità di Dio di salvare chiunque egli voglia salvare.
• Sufficienza delle 'Sacre Scritture': per comprendere le 'Sacre Scritture' non occorre la mediazione di concili o di papi; ciò che è necessario e sufficiente è la grazia divina e una conoscenza completa ed esatta di esse.
• Libero esame delle 'Sacre Scritture': chiunque, illuminato da Dio, può sviluppare una conoscenza completa ed esatta delle 'Scritture'.
• Sacerdozio universale: per ricevere la grazia divina non occorre la mediazione di un clero istituzionalizzato, poiché tra l'uomo e Dio c'è un contatto diretto.
Il concetto che l'uomo non puo' offendere Dio e non puo' con le buone opere guadagnarsi la salvezza è un concetto luterano non cattolico ma kiko lo dice nelle sue catechesi anzi dice anche che Gesù non è un modello da seguire.
La tavola al posto dell'altare è sempre una cosa introdotta da kiko nella liturgia che è luterana.
Lutero non crede nella reale presenza del corpo e del sangue di gesu' nelle due specie abolisce il significato della messa come sacrificio per lui la messa è soltanto una cena in cui simbolicamente è presente Gesù.
Tra i concetti di Kiko e lutero vi è una terrificante identità
Il siamo tutti sacerdoti che ho sentito dire da un neocat un certo Mel è un concetto luterano non cattolico e lui neanche se ne accorge. Incredibile!
Per Lutero ciascun uomo ha un contatto diretto con Dio e può interpretare da solo le sacre scritture.
E' incredibile che certi fratelli neocat non si documentino e non si accorgano di queste cose che sono state bollate come eresie e che kiko propina ad ignari e ferventi neofiti della dottrina cattolica. E' sconcertante di come qusti fratelli pensino di essere cattolici e non si rendono conto di stravolgere la liturgia e la dottrina cattolica trasformandola in luterana. Possibile che siano così ciechi?!
"Poiché non c'è distinzione: tutti infatti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, essendo giustificati gratuitamente per la Sua grazia, mediante la redenzione in Gesù Cristo, che Dio ha esposto per espiazione col Suo sangue mediante la fede" (Romani 3, 23-25),
"Poiché noi riteniamo che l'uomo è giustificato per mezzo della fede, senza le opere della legge" (Romani 3, 28),
"Giustificati dunque per la fede, abbiamo pace con Dio, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci gloriamo, nella speranza della Gloria di Dio." (Romani 5, 1-2).
Lo studio della Bibbia, la preghiera e la meditazione lo aiutarono a pervenire a un intendimento diverso di come Dio considera i peccatori. Da qui, derivò l'idea che il favore di Dio non è qualcosa che si possa guadagnare, ma viene concesso per immeritata benignità a coloro che manifestano fede.
Nella teologia paolina infatti l'apostolo sostiene che se noi avremo fede saremo giustificati da Dio per i meriti di nostro signore Gesù Cristo. Dio, e lui solo, ci darà la grazia, la salvezza giustificandoci. È questo il punto centrale di tutta la dottrina Luterana: egli infatti intende giustificati in senso letterale (iustum facere): essere resi giusti da ingiusti che siamo per natura (cfr. V. Subilia, "La giustificazione per fede", Brescia 1976).
È l'onnipotenza divina che è in grado di fare questo: trasformare il nero in bianco, rendere giusto ciò che per sua natura è profondamente ingiusto.
È inutile che l'uomo "con le sue corte braccia" tenti di raggiungere Dio. L'uomo non può lusingare Dio con le buone opere, tanto più che il peccato originale lo porterà di nuovo irrimediabilmente a peccare. Tutto dipende da Lui, che interviene direttamente sull'uomo. Non c'è più bisogno del mediatore tra Dio e l'uomo: il sacerdote, ma è Dio che nella sua onnipotenza salva chi ha deciso ab aeterno (dall'eternità) di salvare.
Lutero riesaminò mentalmente l'intera Bibbia per determinare se questa nuova conoscenza era in armonia con altre dichiarazioni bibliche, e ritenne di trovarne ovunque la conferma. La dottrina della giustificazione, o salvezza, per fede e non mediante le opere, o la penitenza, rimase il pilastro centrale degli insegnamenti di Lutero, che erano comunque derivati da quelli di Wycliff e di Huss.
Differenza con la teologia cattolica
È dunque esclusivamente Dio che salva, nella misura in cui, in quanto onnipotente, è in grado di trattare come giusto ciò che per sua natura è ingiusto. Per la Chiesa cattolica, invece, c'è una sorta di convergenza tra l'azione dell'uomo e quella di Dio: l'uomo con le buone opere si mette nella condizione di ricevere il perdono, fermo però restando che l'uomo può operare tali opere buone solamente grazie all'intervento di Dio.
I capisaldi della dottrina luterana possono essere così sintetizzati:
• Salvezza per sola fede: la salvezza non si ottiene perché si sono fatte buone azioni; si ottiene solamente avendo fede nella capacità di Dio di salvare chiunque egli voglia salvare.
• Sufficienza delle 'Sacre Scritture': per comprendere le 'Sacre Scritture' non occorre la mediazione di concili o di papi; ciò che è necessario e sufficiente è la grazia divina e una conoscenza completa ed esatta di esse.
• Libero esame delle 'Sacre Scritture': chiunque, illuminato da Dio, può sviluppare una conoscenza completa ed esatta delle 'Scritture'.
• Sacerdozio universale: per ricevere la grazia divina non occorre la mediazione di un clero istituzionalizzato, poiché tra l'uomo e Dio c'è un contatto diretto.
Il concetto che l'uomo non puo' offendere Dio e non puo' con le buone opere guadagnarsi la salvezza è un concetto luterano non cattolico ma kiko lo dice nelle sue catechesi anzi dice anche che Gesù non è un modello da seguire.
La tavola al posto dell'altare è sempre una cosa introdotta da kiko nella liturgia che è luterana.
Lutero non crede nella reale presenza del corpo e del sangue di gesu' nelle due specie abolisce il significato della messa come sacrificio per lui la messa è soltanto una cena in cui simbolicamente è presente Gesù.
Tra i concetti di Kiko e lutero vi è una terrificante identità
Il siamo tutti sacerdoti che ho sentito dire da un neocat un certo Mel è un concetto luterano non cattolico e lui neanche se ne accorge. Incredibile!
Per Lutero ciascun uomo ha un contatto diretto con Dio e può interpretare da solo le sacre scritture.
E' incredibile che certi fratelli neocat non si documentino e non si accorgano di queste cose che sono state bollate come eresie e che kiko propina ad ignari e ferventi neofiti della dottrina cattolica. E' sconcertante di come qusti fratelli pensino di essere cattolici e non si rendono conto di stravolgere la liturgia e la dottrina cattolica trasformandola in luterana. Possibile che siano così ciechi?!
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1 commento:
Caro Free,
bell'articolo e sconcertante illuminazione.
Nella
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